Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Un aborto che si sarebbe potuto tranquillamente chiamare "Il violinista sotto il letto". Senza alcun preavviso, in maniera del tutto disorganica, compaiono delle scene che dovrebbero turbare (senza alcuna progressione emotiva) lo spettatore. Pertanto il rimedio facilone di Almodovar è quello di avere sempre un violinista sotto il letto o dietro il divano, al fine di rimarcare scene di struggimento. I personaggi sono delle vere macchiette, si parte con il bambino d'oro a cui è stata rubata l' infanzia, le meretrici uniche paladine dell' integrità morale, una donna che non elabora niente del suo lutto ma che non manca di assassinrea le balle con pianti (assieme al violinista il grande riempitivo della pellicola). Pessimo, aderenza nulla alla realtà senza essere surrelae o volontariamente grottesco. Questi episodi cinematografici mi fanno piangere solo della morte di Hitler che avrebbe certamente omaggiato Almodovar con un bel falò sulla spiaggia. Ogni insulto al film renderebbe un quadro più dignitoso della sua ignoranza. "Ohhh Diò quanto abbiamo pianto, hai visto l' ultimo Almodovar???" Risposta "Tua Sorella".
IL COMMENTO CONTIENE QUALCHE ACCENNO ALLA TRAMA.SECONDO ME SI PUò LEGGERE ANCHE SENZ'AVER VISTO IL FILM,PERCHè NON ENTRO MAI NELLO SPECIFICO,MA SE VOLETE ESSERE SICURI O NON VI FIDATE,NON LEGGETELO.
Possibile che il film più osannata di uno dei più osannati registi europei sia così scialbo?Evidentemente si.
"Tutto su mia madre"è un film scritto malissimo,dove i rapporti fra i personaggi son trattati con una superficialità e banalità sconcertante,il tutto incorniciato da situazioni ridicole e poco credibili.L'inizio sembrava anche interessante,ma poi si arriva a una delle morti più deficienti che io abbia mai visto al cinema,e sembra di essere presi in giro.Il punto è che il film non appassiona per niente,neanche per quanto riguarda la protagonista,e non emoziona nemmeno.Ci prova la colonna sonora,ma se poi i dialoghi e gli avvenimenti son così improbabili e quasi involontariamente divertenti,è difficile trovare un tono giusto da dare alla storia,che non riesce a essere drammatica quando vuole esserlo,e va ancora peggio quando si cerca di alleggerire.
Non è tutto da buttare,comunque.C'è una discreta regia di Almodovar,per esempio nella scena dell'arrivo a Barcellona,una brava attrice protagonista e un cast generalmente competente,Penelope Cruz su tutte.
Ma a parte questo,il film lascia poco.Una schifosa e totalmente sbagliata rappresentazione dell'universo maschile,che o sono degli stupidi irritanti o degli strupatori o dei trans che non fanno altro che scopare. E nemmeno le femmine a mio parere ne escono bene.Sembrano tutte isteriche che restano sempre incinta preferendo il rapporto sessuale con persone di sesso confuso,e si fidano l'una dell'altra dopo qualche secondo di conoscenza.
Di cosa ci voleva parlare il regista?Forse dell'amore di una madre per un figlio,vista anche la dedica finale,ma durante la visione non è questa l'impressione,si ha solo l'idea di vedere inverosimili avvenimenti volutatamente tragici e ricattatori che si susseguono senza lasciare traccia.
"Tutto su mia madre" è il primo film di Almodovar che vedo.Spero che non siano tutti così,con questa visione del mondo,perchè ancora non ho intenzione di liquidarlo.
In conclusione,un film scritto da cani e doppiato anche peggio,ma a quanto pare sono uno dei pochi a pensarla così,quindi se pensate che questa cosa potrebbe piacervi,guardatelo..
E' inspiegabile come il film più osannato, apprezzato e famoso di Almodovar sia proprio una delle sue pellicole più superficiali, fastidiose e meno riuscite.
Tutto su mia madre vuole essere una riflessione sul dolore, sul superamento della scomparsa di una persona cara, ma tra suore improbabili, transessuali poco credibili e situazioni al limite del paradosso, il film di fatto viene a trasformarsi in una scialba commediola da quattro soldi.
Sono proprio i personaggi il tragico punto debole, a partire dall'odioso e saccente figlio, passando per la monoespressiva madre, per giungere all'inquietante, ridicolo/a e pessimo/a personaggio di Lola. Se nei film di Almodovar la cura e la caratterizzazione dei personaggi era sempre (o quasi) stata credibile ed interessante, qui si raggiungono livelli di superficialità e banalità veramente elevati.
Uno de pochi punti a favore del film è lo splendido, profondo personaggio di Huma, con un'interpretazione magistrale di Marisa Paredes.
Oh mamma, dire che mi trovo in completo disaccordo con la media da capolavoro di questo film è poco. Dopo un inizio irritante, con il figlio della protagonista che fa venire il prurito ad ogni frase che pronuncia e sembra uscito direttamente da un'edizione di Amici di Maria De Filippi, si passa ad una serie di eventi assolutamente assurdi che a me non hanno fatto altro che ridere. Vabbè, per fortuna il ragazzotto muore presto e ci si toglie di torno quel personaggio così spocchioso e irritante, ma si passa a delle protagoniste stereotipate nell'esprimere il loro amore (soliti litigi, solite parole, solite gelosie), anche se il loro "lui" ha un bel paio di meloni. Boh, la scelta dei due trans è assolutamente ridicola, dire che hanno un viso mascolino è poco e più che transessuali sembrano vere e proprie drag queen. E poi questo Almodovar (che ho apprezzato tantissimo in Volver, quello si che è un gioiellino) che diavolo vuole trasmettere?? Che vuole dimostrare??
Assurdo. Ben venga se qualcuno vuole aiutarmi a capirci qualcosa.
Ah, unica nota positiva la bella e brava Penelope, il resto del cast è da far venire le orticarie.
Quando la mammina bella che ha perso il figlio rivela al trans che era il suo, vedere la faccia di quel travestito scoppiare in un pianto falso e isterico mi ha piegato dalle risate. Recitazione penosa.
un'ora e quarantacinque minuti d'angoscia..... due premi oscar, per un film che va oltre l'immaginabile e il possibile.... con toni bassi in alcuni punti, per quanto veri!
Trama buttata lì a casaccio, pessima regia (scene che si susseguono come fossero state rimischiate ed incollate secondo un criterio inesistente), recitazione scadente, il tutto senza capire dove il film voglia andare a parare. Sembrava di vedere un riassunto di qualche telenovela sudamericana...
Era il primo film che vedevo di Almodovar, ma se i risultati sono sempre su questo livello, mi sa che non ci penso neanche a vederne un altro suo. Capisco che lo scopo dei suoi film sia quello di raccontare delle storie di donne e le loro esperienze, ma limitarsi solo a questo senza dare un filo logico al tutto non può dare dei risultati decenti.
Una narrazione drammatica di una vicenda di una donna che perde il figlio e dopo va in cerca del marito da cui è separata che intanto è diventato un trans.
Noioso. Penelope Cruz sarà brava, ma il film è un sonnifero. Infatti sono andato a letto dopo un’ora. Lo hanno finito i miei e mi hanno raccontato il finale… X me niente di straordinario.