tutti i soldi del mondo (2017)

Penso che giungere in una sera qualunque e scoprire alla tv un film di Ridley Scott di cui non avevo nemmeno mai sentito l'esistenza sia davvero un bel regalo. Il primo pensiero è che se non lo avessi mai sentito, i motivi dovevano esserci e pure negativi. Eppure non sono la qualità del prodotto a farsì che il film non abbia quasi mai visto la luce. Un bel thriller, nulla di spettacolare o da annoverare, ma sicuramente un prodotto che merita di essere visto più di molti altri.

Oggi mi son finalmente recuperato questo gran ritorno in grande stile di Scott.
La ricostruzione della trama, ispirata ad una storia vera, mi ha convinto e piaciuto.
Suggestive location, su tutte la nostra bella Italia ed altre ancora.. Convincenti le varie scenografie.
Finale un filo frettoloso, ma che non rovina le 2 ore di buon film fatto.

Michelle Williams: convincente attrice, piace, (la preferisco con un altro taglio)
Chrisopher Plummer: Ottimo attore nella parte, convincente nel ruolo
Mark Walhberg: la garanzia dei film action\thriller !
(buono anche il resto del cast anche se meno famoso dei 3 citati..)

Scott torna in grande stile, a girare, a narrare un film biografico su un fatto vero, ricostruendolo penso nel mondo più vero e reale possibile. Cura location e scenografie e ricerca del cast (post polemiche..) Bentornato !!

Un film meritevole di attenzione e visione! Consigliato!

..Veramente assurdo che K.Spacey sia stato "allontanato" per accontentare l'opinione pubblica senza ancora alcuna prova dimostrata a suo carico! Il film è un buon docu-thriller anche cruento e drammatico sul finale, non sapevo cosa aspettarmi ma invece mi è piaciuto molto e direi bravissima la Williams cresciuta enormemente come attrice !
Da vedere.

Un bel film, con un ottima regia. Anche se supera le 2 ore, il finale sembra un po' frettoloso.

Tutti i soldi del mondo è forse il titolo che meglio riassume la tendenza dell'ultimo Ridley Scott, fucina stakanovista di film diretti con polso, in cui convivono sottigliezze di lusso come alcuni grossolani scivoloni. Negligenza o marchio di fabbrica? E mentre i più urlano al regista bollito o addirittura al bluff che ha ingannato tutti con una manciata di capolavori prima della consacrazione al puro entertainment, senza star a badare a filtri e archiviando la questione Spacey si può addirittura respirare aria di Shakespeare. Forse non serviva Ridley Scott per ricordarci quanto il denaro possa fare più danni che altro (ci era arrivato il sottovalutato The Counselor, prima), ma è anche grazie a un Plummer monumentale (sia per la performance grandiosa, sia perché la fotografia gelida lo scolpisce come se fosse un'antica statua romana) se il messaggio arriva diretto e conciso.

Scott rimane sempre e comunque uno dei migliori registi al mondo: sapiente direzione, ottima fotografia, bravi attori (qualcuno pure italiano).

L'autore, qui all'ennesima trasferta italiana, inquadra bene la trama, peraltro ispirata a fatti veri, spinge a riflettere su vari temi ed intrattiene bene per tutta la durata.

...ben fatto

Ottimo film su quella miseria umana che è stato paul getty, ricco sì, ma che faceva la spesa al LIDL e le borsette rattoppate con lo scotch se le portava da casa.

Ridley non sarà più il geniaccio degli anni '70/'80, ma quando ci si mette, il suo lo sa ancora fare alla grande. Grandissima Michelle Williams e semplicemente monumentale Christopher Plummer.

SPOILER

Stereotipi ammorbanti, recitazione scarsa, svarioni evidenti. Mah...

"I soldi ti danno la libertà. La libertà spalanca l'abisso. E in questo abisso ho visto molta gente affondare".

La cosa apparentemente assurda che ti rimane appiccicata guardando la storia di questa famiglia è che forse "vivere da ricchi" è davvero più difficile che diventarlo.
Al netto della romanzata messa in scena da Scott (che non ne fa mistero, quindi c'è solo da adeguarsi) è un film massacrato da vicende extra cinema, rimontato con un protagonista diverso e penalizzato (per chi come me l'ha visto in sala) dal doppiaggio più dilettantesco di sempre.

solita pagliacciata americana.

Una storia terribile raccontata da Scott con piglio spettacolare senza però scavare troppo nella personalità complessa di Getty, forse anche a causa del poco tempo a disposizione per sostituire il licenziato Kevin Spacey con Plummer a film praticamente terminato. Nell'Italia da cartolina che siamo soliti ammirare nelle ricostruzioni americane c'è spazio per tanti personaggi di umanità diversa che colorano un racconto altrimenti piatto; meglio la seconda parte rispetto alla prima, dove il ritmo lascia spesso a desiderare, e brava la Williams nei panni della madre del giovane Paul Getty III. Come uomo della sicurezza tuttofare è invece deludente Wahlberg.

Non conosco la vicenda e non so se il film è veriterio o meno. Mi limiterò ad esprimere il mio giudizio solo attenendomi al film.

Scott gira una pellicola visivamente molto ben costruita (splendide alcune sequenze notturne nella Calabria anni '70, meno la neve a Roma). La costruzione visiva ricalca un film estremamente costruito, talmente tanto che a volte appare finto: in questa storia di rapimento e quindi di dolore, la madre (interpretata da Michelle Williams) è scritta malissimo e sembra una sorta di automa anaffettivo. Poco avvincente e altrettanto mal scritta è tutta la lunga trattativa tra rapitori e famiglia Getty. Infatti questo sembra per lunghi tratti essere più un film politico e se i primi accenni in tal senso (petrolio saudita, br e comunismo) ben presto si perdono, rimane una comparazione dicotomica ma egualmente brutale tra il mecenatismo capitalista finanziario e senza morale del patro Getty (un ottimo Plummer) e la parallela insensibilità e ricerca del denaro della 'ndrangheta. Sembrano 2 facce della stessa medaglia. Peccato che questo critica potenzialmente esplosiva rimanga abbozzata e avulsa dalla storia in generale: il carico critico di questi aspetti finisce per essere fagocitato da una monotona ricerca poliziesca/investigativa assolutamente priva di mordente e con un Wahlberg anch'esso relegato in un personaggio ambiguo.

Non ho ancora visto Exodus ma "Tutti i soldi del mondo" conferma uno Scott in fase calante, incapace di trovare sceneggiature in grado di tenere il livello della sua incontestabile maestria registica e visiva. Un peccato.

Come era già successo per "Pasolini" (2014) di Abel Ferrara questa pellicola è l'ulteriore dimostrazione che le storie italiane dovrebbero essere lasciate ai registi italiani. Tecnicamente il film è ottimo e gli interpreti sono superbi (Christopher Plummer nel ruolo del vecchio Getty...beh, che ve lo dico a fare!). La storia parte seguendo bene la cronaca degli avvenimenti con adeguato realismo e pathos, ma Ridley Scott non ce la fa a fare il bravo fino alla fine, si vede che freme e ad un tratto esplode infarcendo il film di sparatorie, inseguimenti ed altre scene d'azione che ovviamente non sono mai avvenute. Va bene che una storia che di per sè potrebbe essere noiosa vada un pò romanzata, ma qui il regista si lascia davvero prendere la mano. E' un film drammatico incentrato su una storia vera...o un action-thriller poliziesco di pura fantasia? Sarebbe ingiusto dargli meno della sufficienza, ma non mi sento di dargli di più!

Impeccabile Ridley Scott nel ripercorrere una vera storia del nostro paese.
Forse la seconda parte perde di patos, ma film che mi sento di consigliare.

Film non tra i migliori di Ridley Scott che verra' ricordato soprattutto per il cambio repentino di protagonista dopo lo scandalo che ha sconvolto Kevin Spacey. La scelta dello scorbutico Getty senior è ricaduta su Plummer che recentemente aveva interpetato il taccagno piu' famoso della storia, lo Scrooge di Dickens.
Spietato affarista che pero' con i suoi modi da risparmiatore ha creato un impero economico a discapito dell'affetto della sua famiglia. Il rapimento del nipote piu' amato lo portera' inevitabilmente a mecolare le due cose...piu' o meno.
Quello che succede al petroliere è sicuramente piu' interessante delle vicende da recluso del giovane protagonista.
Quantomeno ha portato alla conoscenza di molti un fatto Italiano poco conosciuto...certo romanzando molto sul finale.
Insomma dal regista di "blade runner" mi aspetto sempre qualcosa di piu'...
Compitino

Era difficile non essere manichei e non far sembrare mostruosa la figura controversa di Paul Getty, per quello che viene raccontato in ALL THE MONEY IN THE WORLD, ma era ancora più difficile sostituire un attore principale in fase di post-produzione. Nonostante tutto il risultato non poteva essere più pulito, e questo è sicuramente segno di un'ottima confezione filmica in grado di trasformare un evento di cronaca in una storia in tutto e per tutto cinematografica, grazie tanto ad una scrittura quadrata, funzionale al racconto, quanto all'emozione e alle sfaccettature sprigionate dallo stesso. Per quanto sia rilevante il senso del denaro è decisamente impossibile spiegarlo a parole, ma Ridley Scott riesce a farlo annusare nella sua esperienza, dissidenza e proverbialità con una storia intrigante e la solita maestosa regia ricercata in ogni piano dell'inquadratura, sempre piena nella composizione e sempre densa nell'atmosfera.

E' una pellicola piatta dove purtroppo non c'è mai una scena degna di nota, tutto fila in modo coerente c'è da dirlo però ogni tanto un guizzo non farebbe male, soprattutto visto la durata.
Gli attori invece sono eccezionali, davvero bravi, andrebbe visto solo per quello.
La domanda che vi farete durante tutta la visione sarà: Chissà con Kevin Spacey come sarebbe stato.

Il fatto di essere tratto da una storia vera rende quasi grottesco questo film . L'avarizia del patriarca è così grande da sembrare quasi un Paperon de Paperoni in versione umana .
Comunque il film è molto scontato è proprio non ha sussulti emotivi degni di nota Le buone prove degli attori lo salvano da un voto negativo ,ma certo non diventerà mai un film dal peso rilevante nella storia

Film gradevole, anche se dal grande Scott ormai si è abituati a prodotti di una certa eccelenza. Bella l'ambientazione "seventies" e tutto sommato anche i cliches sugli italiani non mi sono poi sembrati così esagerati come lasciavano intendere molti commenti..certo sono d'accordo che quello delle brigate rosse era decisamente assurdo vista la segretezza e la circospezione con cui si muovevano all'epoca..molto probabilmente qui le fonti di Scott sono state approfondite male e realizzate male anche nella resa della sceneggiatura..
Mark Whalberg recita con il pilota automatico come da molto tempo a questa parte..plummer ormai è un icona e può recitare qualsiasi cosa !!..una piacevole sorpresa anche il ritorno di Hutton, uno dei miei attori preferiti degli anni ottanta..mi ricorda un po Hanks..contento del rivederlo anche se in una piccola parte..

Della vicenda di Paul Getty III, Ridley Scott la descrive a grandi linee. Poco importa la veridicità degli avvenimenti, alcuni totalmente inventati come tutta la parte finale o il siparietto delle Brigate Rosse, francamente l'aspetto più debole e quasi ridicolo del film. A Scott interessa entrare nella mente di un uomo ossessionato dalla sua stessa potenza, al quale anche il mondo non è più sufficiente. Si fida più delle cose che delle persone, anche se a modo suo, ha una visione particolare della famiglia. E' un uomo d'affari che conduce la sua vita alla ricerca del profitto, ma non solo. Non è solo individuare l'investimento ed i possibili ricavi futuri, ma soprattutto è la trattativa è l'elemento che lo fa sentire vivo. Che ci sia di mezzo un capolavoro d'arte o una cianfrusaglia, è il momento delle trattative che lo fa sentire vivo.
Quando però c'è di mezzo un familiare, viene colto di sorpresa. Non è un investimento e non si comanda la trattativa. L'imperatore deve inginocchiarsi di fronte ad un nucleo che gioca con altre carte a lui sconosciute. Il familiare è una persona e pagare il riscatto equivale a come buttare dei soldi, fossero milioni o anche solo una lira. Puro investimento a fondo perduto senza rientro. E' un'ottica diversa da cui viene colpito ed affondato.
Non potendo mai vedere la versione con Spacey, bisogna dare atto a Plummer, considerando il poco tempo avuto a disposizione, di essere riuscito a catturare il ruolo di Getty in maniera straordinaria. Ha messo sullo schermo un personaggio villain estremamente sfaccettato e fuori da qualsiasi manicheismo. Forse troppo, nel senso che gli altri componenti del cast ne escono in quanlche modo ridimensionati come se venissero risucchiato dal potere carismatico di quest'uomo. A 80 anni, inoltre, Ridley Scott dimostra che sa ancora girare i film, anche con i suoi difetti. Certo che le sequenze iniziali della Roma notturna post Dolce vita, mi sembrano di un autore che ha visto Sorrentino.

Premetto che Scott ultimamente gira solo delusionfilm. Questo alla fine è un buon film su una storia che ricordavo mi aveva impressionato all'epoca. Veniamo alle cose positive del film: la Williams molto brava a recitare un personaggio sgradevole come la madre. La scelta di Plummer mi pare più felice di Spacey, non si poteva vedere sotto tutto quel trucco falso.Ottimo come sempre specialmente nel tratteggiare un personaggio sgradevole. Ottime un paio di scene,specialmente.quella dei giornali. Veniamo alle cose negative: Scott è fermo alla dolce vita visivamente. Inizio film con Paul che cammina per Roma. Scusate cosa c'entrano certe auto negli anni 70? La appia? Scherziamo? Tutti quei "aho" burini non si possono sentire. Parliamo della nota super dolente, l'anonima sequestri. No dico, fossi loro li denuncerei. Ok molta fantasia dato che Paul è morto, ma quando è troppo ,è troppo. Un film che si fa guardare , una pagina della nostra cronaca nera. Tutto sommato appassiona e intrattiene bene.da vedere

Visto in lingua originale, il film é molto carino anche se niente d'eccezionale.

Film dalla storia interessante ma che si perde in inutili lungaggini. La visione è appesantita da un ritmo altalenante. Ottima prova di Plummer. Da Scott speravo in qualcosa di meglio.

Ottima la messa in scena, ma sono presenti una valanga di stereotipi di un'italianità rimasta sempre uguale per gli americani (ma i calabresi ballano sempre?). La pellicola tutto sommato si segue bene e coinvolge, anche se forse è troppo lunga. Diverse cose non sembrano credibili

SPOILER

SPOILER
Peccato per una sceneggiatura con diverse banalità, poteva essere un buon film.
Ottimo il cast, ma che bisogno c'era di invecchiare Kevin Spacey con un Plummer così? Ah c'è anche un Vaporidis ridicolo.

Mi dispiace ma questo genere di film lasciateli fare a noi. A paragone io non ho paura è un capolavoro.
La caricatura dei personaggi e le usanze di luoghi Italiani sono ridicole.
Il doppiaggio in Italiano è improponibile .
E poi Vaporidis per cortesia ... comincia a parlare siciliano e conclude con il romano
Ridley ti ha detto bene una volta con Roma ora te stai ad allarga.
Non è un bel film ma solo un pallone gonfiato .

una storia che non conoscevo. un film godibile ma niente di piu

Mi dispiace ma questo genere di film lasciateli fare a noi. A paragone io non ho paura è un capolavoro.
La caricatura dei personaggi e le usanze di luoghi Italiani sono ridicole.
Il doppiaggio in Italiano è improponibile .
E poi Vaporidis per cortesia ... comincia a parlare siciliano e conclude con il romano
Ridley ti ha detto bene una volta con Roma ora te stai ad allarga.
Non è un bel film ma solo un pallone gonfiato .

Io mi sono rotto i co*****i a vedere sto c****o di film... la madre che fa la straf***a sicura di se tutto il tempo è veramente insopportabile. Ma chi c****o si crede di essere sta tr**a? Le scene interessanti sono molto poche, e comunque ho trovato di un buonismo pietoso l'idea di cambiare l'attore che interpreta il miliardario, solo per questo il regista si meriterebbe 100000 vaf******o.

SPOILER

Abbastanza soporifero.
Un peccato, per un film che si basa su fatti realmente accaduti.

Un film come Dio Comanda!
Ridley Scott come al solito gira alla grande,tutto l comparto tecnico e' di grandissimo livello e gli attori,Plummer su tutti,forniscono interpretazioni superlative.
Teso,avvincente e mai noioso.

Il film è già un buon thriller in sé per sé; considerando i problemi di produzione cui sono andati incontro, considerando che l'attore che ha sostituito K. Spacey si è preparato in 10 giorni, insomma considerando tante cose, merita andarlo a vedere.

Ero titubante nell'andarlo a vedere, no, non ci siamo, film lento e, a mio avviso, recitato male
L'unico che si salva è proprio il vecchio miliardario
Diverse anche le parti senza senso


SPOILER


SPOILER
Da Ridley Scott ci si aspetta mooooooooooolto di più



ciao
Lucasssss

Più ombre che luci.
Non sapremo mai come sarebbe stata l'interpretazione di Spacey nel ruolo dell'arcigno miliardario (anche se con tutto quel trucco ho l'impressione che la sua espressività sarebbe stata alquanto limitata)…fatto sta che Plummer, con quella faccia da vecchia carogna, ha sicuramente una buona aderenza col personaggio ed infatti la sua prova è sicuramente valida ed è una delle cose migliori del film, considerando anche il poco tempo a disposizione che ha avuto per preparare il ruolo.
Purtroppo è proprio il personaggio ad essere tratteggiato male…sembra che le fonti d'ispirazione siano state Paperon de' Paperoni e Uncle Scrooge (recentemente interpretato da Plummer in un altro film…sarà un caso?) più che altri grandi magnati già portati sullo schermo in passato…è una macchietta, non c'è ombra di grandezza, di potenza, non incute mai timore o rispetto per quello che è ma solo ed esclusivamente per quello che ha…se poi il vero Getty fosse davvero così non lo so (è probabile) ma cinematograficamente il personaggio è davvero debole.
Addirittura in alcuni momenti, quando sembra apparentemente voler concedere qualcosa e poi immancabilmente si scopre che sotto c'è la fregatura che converte tutto a suo vantaggio (la storia delle detrazioni fiscali sul riscatto), non ho potuto fare a meno di pensare ai duetti fra Paperino e il taccagno zio, con un effetto oserei dire comico molto stridente considerato il contesto altamente drammatico della vicenda…non credo fosse nei progetti del regista.
Il resto non va molto meglio…i banditi sono stereotipati come nella più dozzinale delle fiction italiche sulla mafia e hanno quasi tutti la faccia sbagliata (Duris, Vaporidis…no, dico, Vaporidis!! ma chi ha fatto il casting?), il ragazzo rapito è di rara antipatia e non si prova mai pena per lui, Wahlberg fa il Wahlberg (come sempre) e la Williams l'ho vista più in forma in altre occasioni.
Non do l'insufficienza perché ho apprezzato la scelta di Scott (anche se l'ho trovata quasi esagerata, visto che comunque le riprese erano già terminate) di rischiare la buona riuscita del film pur di dare un messaggio forte sull'incresciosa vicenda che ha coinvolto Spacey.
Alcune lacune di sceneggiatura, considerando che la pellicola è tratta da una storia vera, potevano essere evitate


SPOILER

Quando RS lavora con la mano sinistra...... Una vera porcata, a cominciare dall'estromissione di Spacey. Non è un docu-film, non è fiction, non è un film di denuncia. La descrizione dell'italietta negli anni '70, zeppa di luoghi comuni e pregiudizi anglo-americani assortiti è veramente rivoltante. Speriamo riprenda ad usare anche la mano destra

In alcuni momenti l'ho trovato imbarazzante. In primis per la caratterizzazione dell' Italia. Si vedono abbastanza i problemi di lavorazione, soprattutto in certe scelte di montaggio. Per carità, un mezzo miracolo averlo "aggiustato" in un mese, ma rimane il fatto che in alcuni passaggi è abbastanza evidente che qualcosa non fila a livello proprio di sintassi cinematografica. Se, in questo senso, l'interpretazione di Plummer è da considerare di buon livello, sia Wahlberg che la Williams mi son sembrati piuttosto scarsi.
Quest'ultima parte della carriera di Scott si è ormai appiattita su un innegabile solido professionismo, ma poco altro.

Qualche sbadiglio nella prima parte lo ruba, poi recupera nella seconda parte. Un bel film, ben diretto, pur se si poteva fare meglio. Sembra mancare qualcosa per renderlo un ottimo film. Forse, il palese divario tra interpreti eccellenti e interpreti mediocri...

Scott ha comunque, al di là di tutto un buon mestiere (e te pareva! asodeska) e così il suo bravo fotografo. c'è pure una scena carina, grazie al buon Plummer. A conti fatti, sia Alien Covenant che questo mi sono piaciucchiati (Covenant di più, obvz). Vette stellari se paragonati a quella m er da totale e inclassificabile che era Exodus (più penso che era anche dedicato a Tony,più mi fa male).

Film girato bene ma che non ha molto da dire. Un po' come gli ultimi di Eastwood

Dopo il buon Alien: Covenant, Scott dirige e produce questa pellicola tratta da un noto fatto di cronaca del nostro bel paese. Complici soprattutto il ritmo dilatato, con un abuso di flashback e una durata eccessiva per questo genere, il rimontaggio, obbligato a causa dello scandalo che ha coinvolto Kevin Spacey, la regia e il cast non proprio azzeccati, il film non mi ha convinto. A parte l'interesse per il background reale della famiglia Getty, ho reputato il tutto trascurabile.

La prima parte è decisamente noiosa, tanto che mi stavo addormentando in sala, e almeno secondo me il cast poteva essere scelto in maniera migliore; l'attore francese Duris che interpreta il criminale calabrese non è per niente credibile. La seconda parte è più movimentata e godibile ma la regia di Scott non me l'ha fatta apprezzare, a causa soprattutto di tutti quei rapidi cambi di scena spazio temporali, del montaggio (dovuto probabilmente al cambio del cast), di certe scene poco chiare e dell'esagerata lunghezza.

Puro esercizio di stile, che però mette lo stile da parte, quasi in sordina. Scott purtroppo non può misurarsi con film "piccoli", deve farlo con GRANDI FILM, sia dal punto di vista produttivo, che della storia, questo film è una cronaca romanzata di un evento di cronaca "vero" che più di 40 anni fà interessò giornalisti e massa dato che si parlava del nipote rapito dell'uomo più ricco del mondo. Al di là di questo, nonostante le capacità visive di Scott siano fuori discussione quello che manca è PASSIONE. In altre occasioni Scott ha dimostrato SUPERFICIALITA' per personaggi e ambiente scadendo in clichè di dubbia utilità, o anche offensivi( vedasi Black How Dawn, polpettone militarista che prova zero empatia per i somali). Qui gli italiani sono caratterizzati spesso male(non capisco perchè un magistrato debba per forza fumare, è evidente che la sua è una posa forzata) o messi in evidenza con soluzioni registiche da terza elementare( le brigate rosse hanno un gagliardetto con scritto BRIGATE ROSSE, in un appartamento che sembra la redazione di un giornale, il dialogo stesso sfiora il ridicolo.I rapitori stessi sono l'inno al clichè per antonomasia, brutti, sporchi, cattivi, mafiosi, pensano solo a mangiare, fumare, ballare e cantare, che pena se come italiani siamo rappresentati ancora così!
Comunque il film si regge sulle spalle delle interpretazioni, Michelle Williams domina su tutti, mettendo in ombra anche la senile interpretazione di Christopher Plummer, efficace ma a tratti macchiettistico. Mark Wahlberg discreto, ma abbastanza monotematico, un uomo d'azione che non fà azioni. Il resto del cast soprattutto quello italiano è composto da non professionisti o dilettanti. Purtroppo alla fine il film lascia ben poco, a parte una riflessione sul valore dei soldi , sull'avidità e sull'animo umano...

Film godibile ispirato, ma molto vicina, alla storia vera. 1973 anno nefasto per l'Italia. Film godibilissimo e ripasso parziale della ns storia con chiaro riferimento al malessere del paese.

OSTENTAZIONE DEL DIO DENARO

Brutto film.

Molto noioso, inutile, fastidioso, superficiale, poca originalità.

Wahlberg è li a fare da soprammobile.

Film ben fatto ispirato ad un sequestro di persona a scopo di estorsione avvenuto nel 1973. Non so quanto ci sia di reale e quanto d'inventato per spettacolarizzare. Sceneggiatura ottima come la regia. Buone interpretazioni. Sono d'accordo che il film sia un po' lento ma forse è fatto volutamente dal regista ciò la reso a tratti un po' noioso. Consiglio di vederlo. Non adatto assolutamente per i bambini neanche in presenza di un adulto.

Riassumo....du palleeee! E firato amche in modo banale senza suspence..non so se colpa degli attori o regista

Film coinvolgente dall'inizio alla fine, Christopher Plummer è un avaro Jean Paul Getty straordinario! Da vedere

Piatto e banale. La domande sorge spontanea... PERCHE'? Da dove sorge la necessita' di un film del genere? Mah..

Il film biografico che rende bene l'idea di avarizia, ma non convince più di tanto nello sviluppo che risulta troppo lento e privo di colpi di scena. Ottime le ambientazioni e la regia

Non conosco la vicenda e non so quanto il film sia fedele alla realtà, ma il film è veramente bello e le interpretazioni di Wahlberg e della Williams sono notevoli.
Bravo anche Christopher Plummer, anche se in origine il suo ruolo era di Kevin Spacey (poi escluso dalle scene per le note vicende..).
Pienamente soddisfatto, uno dei modi migliori per iniziare l'anno dal punto di vista cinematografico.

Film dal ritmo perlopiù lento (ma era intuibile visto che si parla di una storia vera di rapimento), la differenza la fanno soprattutto gli attori, un bravo Wahlberg e un bravissimo Plummer e una regia curata che dà colpi di acceleratore nei momenti chiave.