tutta colpa della musica (2011)

Tognazzi ed un Messeri in grande forma contribuiscono alla mezza riuscita di questo film, troppo banale e semplice nella sua trama e che si lascia guardare a tartti volentieri solo per la forma dei suoi protagonisti. Da vedere ma senza aspettarsi nulla di trascendentale.

"Quando finiscono le parole comincia la musica".
Il film di Ricky Tognazzi offre l'opportunità a Messeri di scrollarsi di dosso i panni del caratterista e di indossare quelli del protagonista. Un uomo in pensione imprigionato in una vita che non lo soddisfa più, con una moglie testimone di Geova, una figlia che non si piace e l'età che inesorabilmente lo costringe a sentirsi vecchio, lui che dentro vecchio non è.
La musica, il coro, gli offre una via d'uscita: l'amore, gli amici gli conferiscono nuova linfa, non senza un prezzo da pagare, e la voglia di sognare.
Un film garbato, certamente non esente da pecche, ben diretto ed interpretato, che senza grandi pretese riesce, a mio parere, in quello che si è prefissato: intrattenere con un sorriso sulle labbra e un piccolo accenno di malinconia.

Film dalla spina dorsale decisamente debole ed approssimativa. Si salva nel complesso grazie alla simpatia ed alla bravura di Messeri e Tognazzi che inanellano una serie di scambi e situazioni che permettono allo spettatore di perdonare al film l'assenza di idee di fondo. Il contributo discreto ed elegante di Elena Sofia Ricci non basta a compensare lo "scontributo" della sempre terribile Stefania Sandrelli, seconda nella mia personale classifica di pessime attrici italiane alla sola Asia Argento.... Insomma si può guardare senza troppe pretese.