tulpa regia di Federico Zampaglione Italia 2013
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tulpa (2013)

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locandina del film TULPA

Titolo Originale: TULPA

RegiaFederico Zampaglione

InterpretiClaudia Gerini, Michele Placido, Michela Cescon, Ivan Franek, Nuot Arquint, Crisula Stafida, Giulia Bertinelli

Durata: h 1.22
NazionalitàItalia 2013
Generehorror
Al cinema nel Giugno 2013

•  Altri film di Federico Zampaglione

Trama del film Tulpa

Lisa, una ricca donna d'affari la cui vita è totalmente incentrata sul lavoro e sulla carriera, è assidua frequentatrice del famigerato club “Tulpa” un posto molto esclusivo in cui i soci realizzano le loro fantasie erotiche... Quando i suoi amanti iniziano a morire uno dopo l’altro, tra orribili supplizi, per evitare uno scandalo la donna comincia ad indagare in prima persona, con conseguenze da incubo...

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Voti e commenti su Tulpa, 42 opinioni inserite

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tarr97  @  19/05/2020 19:53:49
   1 / 10
Se Shadow era un brutto film inutile e retorico Tulpa volendo è ancora peggio è moralista e senza idee.
la storia parla di Lisa una ricca donna di affari che durante la notte frequenta un sexy club chiamato tulpa, col passare dei giorni lisa scopre che tutti i vari frequentatori del tulpa muoiono uccisi in maniera misteriosa. Lisa per nascondersi dal pericolo dell'assassino si reca nella villetta di campagna della sua amica Giovanna. Lisa scopre quella sera stessa che l'assassino altro non era che Giovanna che uccide Ivan uno dei clienti del club Giovanna ha ucciso perché era disgustata dai vari clienti che definisce dei "porci".
all'improvviso non si sa come compare il guro del club tulpa (interpretato da , Nuot Arquint ) Giovanna caccia un urlo e si uccide pugnalandosi al collo, non si capisce se il guru conduce Giovanna alla pazzia oppure la sta manipolando con la mente è una scena talmente strana e ridicola che mi rimarrà impressa negli anni. ah dimenticavo il personaggio del guro fatta eccezione per questa scena non ha alcun peso sulla trama nelle altre scene in cui appare.
passiamo alle cose che mi hanno seccato: le scene di Lisa al lavoro dove appare anche Michele Placido si possono tranquillamente eliminare e il film scorre volendo molto più' velocemente , il tulpa viene rappresentato come se fosse un luogo cupo e spaventoso diretto dal già citato guro inquietante, un trans buttafuori con tanto di spadone , la gente che lo frequenta o è violenta o sadomasochista, come se la gente che va in luoghi del genere non ci andasse per puro piacere sessuale ma solo per fare violenza è tutto di un moralismo cosi' fastidioso. altro problema del film è che non ci sono indagini. nei vecchi horror italiani il protagonista si improvvisava poliziotto e riusciva a scovare il colpevole prima delle forze dell'ordine qui invece zero assoluto.
il movente di Giovanna ovvero l'assassino è di un ridicolo che non vedevo da anni.
prima di tutto come ha fatto Giovanna ad entrare nel tulpa dato che alla porta c'è il trans buttafuori che se non gli mostri una tessera non ti fa entrare, secondo per quale motivo Giovanna è andata li? lei è amica di Lisa ma non sai niente della sua vita notturna, questo è un grosso buco di trama. Zampaglione vuole usare il vecchio metodo di usare il personaggio meno sospetto per l'assassino.
ma davvero dovrei credere che Giovanna sia entrata con tanto di mantello e maschera tibetana dentro il club e che vedendo tutta quella gente che faceva cose erotiche ne è rimasta disgustata e gli cominciati ad uccidere uno per uno ( nonostante i nomi e gli indirizzi dei frequentatori fossero segreti e conservati in un diario nascosto del guro Giovanna riesce a scovarli tutti non si sa come)
cosi' da un moneto all'altro Giovanna è diventata un pazza omicida doverei crederci? Giovanna è una donna normale non un personaggio con un passato violento tutto ciò non ha davvero senso.
passiamo all'aspetto piu' brutto : la regia, raramente ho visto una regia cosi' casuale eppure shadow aveva delle belle inquadrature. in tulpa Zampaglione posiziona la macchina da preso alla cavolo , i campi i controcampi sono sbagliati
le inquadrature sono brutte e a volte la qualità video sembra quella di un telefonino, la fotografia fatta eccezione per alcune scene è anonima sembra di vedere una fiction della Rai, Zampaglione fa una panoramica sulla piazza dell' EUR completamente a caso, le location sono troppo poche, l'EUR una libreria in centro e la campagna . gli omicidi sono piatti e sanno di già visto, pure quello del topo dentro la casa o quello sulla giostra in cui ha una delle vittime gli si stacca un occhio è di un amatoriale e piattezza impressionate.
in sintesi un film senza mistero e senza le emozioni delle indagini per arrivare al colpevole. metà del film girato in ufficio è completamente da buttare perché sono tutte sotto trame che non cambiano nulla.
tanti omicidi attaccati uno sopra l'altro che portano semplicemente la protagonista a nascondersi dalla sua amica e scoprire che è lei l'assassinino una trama cosi' forzata era veramente anni che non la vedevo.

Scanlon  @  21/12/2018 12:38:56
   5 / 10
Insomma...

L'intento di omaggiare il cinema di genere nostrano che fu è palese, ma più che dalle parti del giallo raffinato qua siamo dalle parti del giallaccio para-argentiano. Primissimo piano dell'occhio dell'assassino, trama quasi inesistente, movente dell'assassino praticamente trascurato, recitazione così e così, storia molto abbozzata che lascia prevalere il vero punto di interesse di Zampaglione: mettere in scena sequenze di morte truculente e chiaramente in linea col trend del torture porn (attitudine già rivelata in Nero bifamiliare, poco, e in Shadow, in abbondanza). Interessante il concetto del Tulpa tibetano richiamato appunto dal titolo e da qualche particolare presente nel film. Ma anche qui, tutto molto ridotto all'osso. Nota non positiva: ci sono almeno due passaggi dove Federico filma facendo traballare letteralmente lo shot dell'inquadratura tipo "tremarella" (imperdonabile).

Bilancio: Zampaglione tenta di riproporre in Italia un'idea di cinema altro rispetto alla monotonia dilagante di commedie e scemenze assortite. Per questo lo apprezzo, ma riguardo alla resa finale, che dire... va bene unire passato e presente ma anche avere personalità è importante. Tulpa manca di una sua identità e si rivela un catalogo cinefiliaco di luoghi topici di certo giallo settantiano; ma nulla di più. Zampaglione guarda troppo all'insieme, all'idea centrale del film e smarrisce l'attenzione per il dettaglio (recitazione, storia, messa a fuoco, regia).

Goldust  @  23/11/2015 16:13:29
   4 / 10
Horror in salsa vintage sulla falsariga dei lavori anni '70 di Dario Argento: ne riprende purtroppo le cose peggiori ( una storia dai piedi d'argilla, una direzione d'attori inesistente, interpreti poco più che mediocri ) senza aggiungere nulla di veramente personale, se non qualche efferatezza gratuita in stile splatter tipica degli horror dei nostri tempi. Musiche terribili dello stesso Zampaglione. Solo per amanti del genere.

markos  @  22/04/2015 21:57:57
   5 / 10
Shadow mi è piaciuto, questo un pò meno, il belvedere è di quella gnocca della Gerini, buono lo splatter degli omicidi, ma il film sembra una caricatura dei film di Dario Argento...a fine visione non ti rimane nulla...solo la Gerini. Si può evitare.

5 di incoraggiamento.

floyd80  @  09/04/2015 15:04:10
   4 / 10
Un pessimo film davvero brutto che prova a rifarsi ai thriller italiani degli anni 70. Mancando completamente il colpo.
Una storia stupida, degli attori che chiamarli attori è tutto un dire, si salva solo la Gerini e Placido, ma il resto del cast è talmente imbarazzante da sfiorare il ridicolo.
Qualche scena splatter buttata lì senza suspense alcuna...insomma dopo la prima regia discreta (Shadow) alla seconda mr. Zampaglione toppa. Toppa di brutto.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  16/12/2014 23:07:42
   4½ / 10
Tentativo andato a vuoto di rifare il thriller anni 60-70. Tante tette e maialate, filosofia di fondo completamente inutile, una trama davvero risicata e un finale alquanto imbarazzante. Attori quasi ridicoli, sia come recitazione che come copione. Scappa quasi da ridere in alcune scene. Se il cinema italiano è questo andiamo proprio male...

elnino  @  03/11/2014 19:54:41
   4 / 10
Nient'altro che un filmetto osceno, evitabilissimo

Jolly Roger  @  20/08/2014 22:58:53
   5 / 10
Tulpa. Il titolo, per chi non aveva mai sentito prima questa parola (ad esempio io), suona abbastanza male (francamente a me faceva pensare a una specie di malattia, magari quelle della pelle, tipo la Rogna. "Hey, state alla larga, quel gatto c'ha la Tulpa!").
Invece, Tulpa ha un significato affatto sciocco, è un termine buddista e meditativo: Tulpa è una specie di entità extra corporea, creata con la forza interiore. Insomma, qualcosa del genere.

Tulpa narra le vicende di Lisa, affermata manager di giorno, quanto disinibita vamp di notte, dato che frequenta un locale di scambisti (appunto, la Tulpa) in cui sono ammessi solo determinati Soci (beati loro), gestito da un orientale abbastanza inquietante (Nuot Arquint). Lisa ha rapporti con persone diverse, sconosciuti durante il giorno - ma passionali amanti nelle orge notturne. Il problema è che un misterioso assassino - con tanto di cappello a tese e guanti neri - comincerà a far secche tutte le persone (donne e uomini) che sono state con Lisa.
Boh.
Il film mi ha lasciato perplesso. Confesso che ero partito prevenuto, quando avevo letto che - dopo aver girato il bellissimo Shadow - Federico Zampaglione voleva cimentarsi in un intento fallimentare in partenza, cioè rifarsi, o ispirarsi, o "omaggiare" il giallo horror all'italiana, quello alla Dario Argento per intenderci.
Il che equivale a correre un gran Premio nella formula 1 attuale con l'Alfa Romeo di Fangio. Oppure, gareggiare ad un concorso si bellezza presentando una mummia.

Purtroppo ci sono due cose, ahimè, da considerare:
- quel tipo di giallo ha fatto il suo corso, oggi non è più attuale; è CULT, ok, ma è cult appunto perchè non è attuale.
- non solo nel cinema, ma nel mondo in generale, vince chi innova. Chi copia il passato, perde.
Peraltro, di Dario Argento è stato preso il peggio: ad esempio, il vizio di far recitare nei propri film i propri parenti stretti: un nepotismo in cui famiglia e lavoro si intrecciano con evidenti cali di professionalità.
Mi aspettavo molto da chi ha girato il bellissimo Shadow, ora temo che quel film sia stato solo un guizzo, da parte di un artista che appartiene però ad un altro mondo artistico, la musica, dove si esprime molto meglio.
Due film, due omaggi (all'horror ed al giallo), due atti d'amore per quel tipo di cinema, che difficilmente, presumo, saranno seguiti da altri metri di pellicola.

topsecret  @  17/07/2014 19:30:23
   5 / 10
Zampaglione fa i compiti a casa studiandosi i vari Fulci, Bava, Argento e compagnia, traendo l'ispirazione per il suo TULPA.
Un giallo-thriller in cui si respira a pieni polmoni l'atmosfera di quel cinema di genere, che una volta proliferava alternando buone cose a scempi indecorosi. Ma per quanto sforzi faccia Zampaglione non mi convince e il suo film non emana la giusta carica emotiva, accennando esoterismo e gore senza però affondare il colpo e perdendosi in un ritmo fiacco, una recitazione non all'altezza (il doppiaggio in alcuni punti è pure peggio) e in una storia senza mordente.
Che sia il caso di ritornare a fare musica...o altro?!

dagon  @  21/04/2014 21:02:36
   5 / 10
Dopo il decente "Shadow", Zampaglione fa un passo indietro. Torna alle radici del giallo italiano alla Bava, Lenzi, Argento, ma, al di là di qualche singola scena diretta abbastanza bene, realizza un film che non convince. Oltretutto il film è veramente affossato, tra l'altro, da un pessimo doppiaggio; dal labiale si vede che alcune parti sono state girate in italiano, altre in inglese, e, soprattutto per le prime, il doppiaggio è spesso imbarazzante.
Attori mediocri, ma a non convincre proprio è lo sviluppo di questo mix di giallo ed erotismo. Peccato, perchè -ripeto- Zampaglione, tecnicamente parlando, non se la cava affatto male.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  10/03/2014 11:45:48
   5 / 10
Non è un film totalmente da bocciare, anche riguardo alla realizzazione, peccato che sia inconcludente e non si capisca dove voglia arrivare. Positiva la prova della Gerini.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  24/02/2014 00:36:35
   5½ / 10
Zampaglione è interessante come regista, sicuramente mi incuriosisce maggiormente in questo ruolo che in quello di musicista.
Speravo in qualcosa di più compiuto e di più efficace da quest'ultima sua prova.
Il film è interessante, ma nello sviluppo vengono trascurate le indagini e la parte proprio finale mi è parsa esagerata.
Mi accodo al disappunto generale per il pessimo doppiaggio.
Buona prova del cast, brava la Gerini.
Colonna sonora invadente.

Horrorfan1  @  13/01/2014 07:50:44
   4 / 10
Burrpp... mi era piaciuto Shadow, ma questo film sembra girato da un regista che non ha niente a che vedere con Shadow...

Film che non rivedrei, a meno di non essere pagato per farlo.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Azrael  @  11/12/2013 12:57:39
   5½ / 10
Il soggetto del film e' di per se molto succulento e originale: finalmente un prodotto che sfrutta la cultura tibetana (il tema del Tulpa) mescolandola al thriller. Eppure, tale elemento che avrebbe meritato più approfondimento, finisce per essere relegato a pura cifra di corredo. Zampaglione e' più sensibile a inscenare omicidi truculenti che non a curare meglio la trama e la recitazione. La scena e' tutta della Gerini e vedere Placido, Franek, la Cescon ridotti a personaggi sfumati e abbozzati, si configura come una scelta poco azzeccata.
Tulpa viene penalizzato da un minutaggio troppo compresso. Si avverte quella sensazione di un respiro che viene improvvisamente spezzato. La voglia di omaggiare tizio caio e sempronio (argento, Fulci, Martino) prende spesso il sopravvento in modo ottuso consegnandoci un prodotto che appare più come un'operazione vintage che non come un tentativo di fondere passato e presente del nostro cinema.
Colonna sonora non sempre perspicace, montaggio discutibile su alcuni punti, regia non curatissima (si vede che Zampaglione non è adatto a fare il cameraman). Il risultato di tutto funziona a metà.
Probabilmente se l'idea di base fosse stata gestita da un produttore vero (da rimpiangere il Massimo Ferrero che aveva generato Shadow) Zampaglione non avrebbe retto la macchina da presa e tutti i reparti tecnici sarebbero stati più curati.
Ecco perché concludo dicendo, rispetto al precedente horror, tecnicamente superiore, Federico compie un netto passo indietro. Troppe ingenuità che non posso essere giustificate dicendo che "sono effetti voluti".
A volte avere senso del limite aiuta a non fare il passo più lungo della gamba.

deliver  @  15/10/2013 11:02:40
   5½ / 10
La prima frase che mi viene in mente per commentare questo film e' :
Partoriscono i monti, ne nasce un ridicolo topolino.

Le cose stanno davvero così. Tulpa, pellicola vintage ultrasponsorizzata, perde la sua scommessa, senza se e senza ma.
Forse si potrebbe essere più benevoli nel giudicare questo prodotto, se solo non fosse stato messo al centro di una vera e propria crociata intenta al recupero di un genere scomparso e quindi come punta di diamante, ma gravata da aspettative troppo alte che l'uomo Zampaglione non è stato in grado di gestire.

Annunciato come un omaggio al giallo importante di casa nostra, Tulpa segue semmai la corda dei tanti cloni para-argentiani dotati quasi sempre di una sceneggiatura risibile e pretestuosa, piena solo di momenti clou divisi tra erotismo e sadismo. Infatti la trama di Tulpa, lascia molti vuoti e punti di sospensione, oltre che a dimostrare una certa frettolosità in fase di conclusione. Infatti non c'è proprio nulla che sorprenda: le funzioni narrative seguono scolasticamente i dettami della classica storia gialla: una protagonista, un falso sospetto, il vero assassino - e indovinare l'enigma non è cosa ardua, anzi, totalmente da manuale.
Menzione sui personaggi: Gerini a parte, il resto della ciurma recita solo dei camei !
Troppa approssimazione, manca la parte dell'indagine (di solito affidata all'eroe principale) e così la final girl di turno si ritrova ad inciampare nell'assassino quasi per caso.
A termine di queste considerazioni, ripenso ad alcuni elogi della stampa di settore "il miglior giallo degli ultimi dieci anni" (Nocturno). Come ?
Ma che modello di giallo avete in mente ? Quando mai in una pellicola dell'Argento d'oro si sono mai viste tanta superficialità e pochezza ?
Per quanto riguarda la regia... Federico ci spiegherà magari perché ha usato solo riprese a mano con relativo piano di tutte le inquadrature sempre mosso.
Tra tanti giudizi negativi e per converso positivi, la verità sta sempre nel mezzo: Tulpa e' un film che poteva essere montato e scritto assai meglio. Ci sono momenti di vero cinema e sentito omaggio, che vengono però a legarsi a momenti di puro anti-cinema. Dispiace. Tanto. Ma comunque, una pacca sulla spalla del regista ci sta tutta, da premiare almeno la voglia di confrontarsi con un genere poco frequentato da noi.

john doe83  @  15/10/2013 09:06:10
   4 / 10
Speravo di vedere un film almeno sufficiente, ma mi sbagliavo purtroppo. La solita "italianata", musiche veramente orribili, diretto male, con scene inutili e inquadrature senza senso e recitazione appena sopportabile. Si salvano solo il trucco e le scene gore.

sandrone65  @  10/10/2013 23:23:01
   2 / 10
Ho iniziato a guardare questo "Tulpa" con discrete aspettative. Claudia Gerini si guarda sempre volentieri, è bella e brava ma... inizio splatteroso con scena sadomaso sanguinolenta seguita da estirpazione di genitali maschili... uhmmm, una scena che ricorda Hostel2... il dubbio che questo film sia una solenne fregatura comincia a far capoccella. Beh magari Zampaglione la butterà sul demenziale, sull'ironico, sul caricaturale... invece no, il film procede imperterrito, serio serio e drammatico drammatico. Quando arriva la ragazza il cui occhio rimane impigliato nel filo spinato e rotola per terra continuando a fissare la telecamera incomincio a intuire la triste verità: sto guardando un'insipida brutta copia delle peggiori produzioni degli anni 70, qui si cerca di far crepare d'invidia Dario Argento. La recitazione di Claudia Gerini fa ridere pure i polli con i suoi sbigottimenti fuori tempo. Realizzazione tecnica abominevole, storia che non sta in piedi, trama inesistente.
Ma andare a zappare la terra invece di girare simili boiate proprio no, eh?

Roderick  @  23/06/2013 20:54:21
   1 / 10
Non potendo riavere i soldi indietro mi sfogo qui, nella speranza di riuscire ad evitare quest'esperienza umiliante al maggior numero di persone possibile.
E scusate se nelle mie parole leggerete della rabbia malriposta, ma sono veramente schifato.
Perché Tulpa non è solo un brutto film o un'opera malriuscita; se così fosse avrei tutt'altro atteggiamento nei confronti del regista, perché chiunque può sbagliare, il passo falso ci sta, anche ai maestri è capitato.
Zampaglione insulta lo spettatore, gli sputa in faccia un pasticcio maleodorante senza alcun rispetto per i vincoli che legano opera-spettatore, il quale paga e dovrebbe abbandonarsi alla visione sicuro d'avere davanti a se, quantomeno, qualcosa di professionale e di compiuto. Poi il film può essere in parte nelle sue corde, più o meno fluido, molto riuscito o per nulla, ma sempre entro i limiti della produzione nazionale, visto che si vede nelle sale di prima scelta.
Tulpa è sconcertante per quanto è brutto, per il cattivo gusto che lo pervade e per l'approssimazione con cui è fatto.
Ho sempre detestato i registi "mancati o i critici che non sanno cos'è un set e che attaccano i maestri trovando il capello fuori posto o l'inquadratura un po' fuori bolla, ma in questo caso è talmente devastante l'incompetenza tecnica da diventare intollerabile.
L'ottanta per cento del film è fuorifuoco (so che sembra una battuta provocatoria ma è così).
C'è addirittura una ripresa in prospettiva di una cassa in cui è rinchiusa una delle vittime dove a fuoco c'è solo un centimetro della superficie…una roba da non credere! Se un allievo di una scuola di fotografia scatta una foto del genere usando il diaframma in quel modo lo lapidano!
Gli scavalcamenti di campo non si contano, come anche gli errori di montaggio che portano una crescente sensazione di confusione sterile e paludosa.
La fotografia è stile cento vetrine (vorrei sapere con che camera è stato girato).
Il dilagante uso di riprese traballanti (che non sembra scelta stilistica ma un modo per velocizzare le riprese) ci porta a desiderare di avere tra le mani una steadycam (o anche una più modesta glide) per usarla come corpo contundente addosso all'operatore. L'inseguimento tra la Boeri e il buttafuori trans (si si…) necessita di sacchetto per il vomito.
Per non parlare della recitazione: memorabile l'espressione della Gerini mentre legge sul giornale della serie di omicidi, una roba esilarante, come pure la "pazzia" dell'assassino prima di morire…Scary movie gli fa un baffo! Che dire poi dei graffi sulla schiena della Gerini provocati da una signorina…neanche un grizzly potrebbe lasciare dei segni così!
E poi giù con parole mangiate, ripetizioni, inflessioni stanche, dialoghi soporiferi.
Insomma, potrei andare avanti per ore, ma direi che mi sono sfogato abbastanza.
Un'amara riflessione finale: dopo il buon Shadow, tutti noi speravamo in una qualche forma di rinascita del cinema di genere, seppur in forma diversa rispetto agli anni d'oro.
Ma dopo aver visto Tulpa, è come se un turista che non sa dell'11 settembre, si recasse a Manhattan per vedere le torri gemelle e si trovasse davanti a Ground Zero.
Questo cinema non è neppure derivativo, è imbarazzante parodia. Nella realizzazione e nei contenuti. Un pianto.
Una domanda mi sorge spontanea: com'è stato girato e, soprattutto, chi ha girato Shadow?

tris  @  20/06/2013 20:44:13
   2 / 10
Io mi chiedo come in Italia si possano investire soldi in "opere" di questo tipo con la pretesa di rilanciare il cinema italiano nei festival internazionali e che vincono anche dei premi da noi, la cosa mi fa molto riflettere: stiamo diventando un paese del terzo mondo per giunta tanto presuntuoso quanto ridicolo e patetico. Essere rappresentato come fan del genere da Tulpa personalmente mi fa vergognare di essere italiano.
Tulpa cade a picco nel vuoto totale: la regia il più delle volte assente quando non da fiction televisiva di basso livello, la fotografia orribile, la recitazione mediocre, eccezione fatta per la Gerini che nonostante tutto se la cava bene, la caratterizzazione dei personaggi pacchiana e stereotipata ancor più e di gran lunga peggio dei film anni 70 ai quali Tulpa si ispira, la sceneggiatura confusa (sembra molto rimaneggiata), quasi del tutto sconclusionata, con un finale banale con la parte della rivelazione del killer molto debole e un doppio finale inutile. Zampaglione dovrebbe tornare alla musica, ha fatto già un omaggio da fan del genere piuttosto sincero e discreto per quanto derivativo con Shadow, basta questo, ma non è un regista e si vede, il cinema è un campo molto difficile dove neanche i maestri possono peccare di presunzione.

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