tornando a casa regia di Hal Ashby USA 1978
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tornando a casa (1978)

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locandina del film TORNANDO A CASA

Titolo Originale: COMING HOME

RegiaHal Ashby

InterpretiJane Fonda, Jon Voight, Bruce Dern, Penelope Milford, Robert Carradine, Robert Ginty, Mary Gregory, Kathleen Miller, Beeson Carroll, Willie Tyler, Lou Carello, Charles Cyphers, Olivia Cole, Tresa Hughes, Bruce French, Mary Jackson, Tim Pelt, Richard Lawson, Rita Taggart, Claudie Watson, Sally Frei, Tony Santoro, Pat Corley, Gwen Van Dam, Jim Klein, Tokyo Ernie, Raul Bayardo, Stacey Pickren, James Kindelon, Joey Faustine, Arthur Rosenberg, David Clennon, Kimberly Binion, Gary Downey

Durata: h 2.07
NazionalitàUSA 1978
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 1978

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Trama del film Tornando a casa

Il capitano Bob, dopo essersi congedato dalla moglie Sally, parte per la guerra del Vietnam insieme con l'amico sergente Dink Mobley. Sally, donna inquieta e incapace di aspettare in una dorata solitudine il ritorno del suo uomo, si offre come infermiera volontaria in un ospedale per reduci. Qui conosce Luke, un giovane paralizzato alle gambe e in breve tempo se ne innamora. Ma intanto, ferito in uno stupido incidente e frustrato per non essere diventato un eroe torna in patria.

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Voto Visitatori:   7,21 / 10 (14 voti)7,21Grafico
Migliore attore protagonista (Jon Voight)Migliore attrice protagonista (Jane Fonda)Migliore sceneggiatura originale
VINCITORE DI 3 PREMI OSCAR:
Migliore attore protagonista (Jon Voight), Migliore attrice protagonista (Jane Fonda), Migliore sceneggiatura originale
Miglior attore in un film drammatico (Jon Voight)Miglior attrice in un film drammatico (Jane Fonda)
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior attore in un film drammatico (Jon Voight), Miglior attrice in un film drammatico (Jane Fonda)
Miglior attore (Jon Voight)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior attore (Jon Voight)
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Voti e commenti su Tornando a casa, 14 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  22/03/2018 19:16:08
   7½ / 10
Nonostante i 3 Oscar ai protagonisti (il secondo della Fonda) e alla sceneggiatura, per me la cosa più incredibile di questo film è la colonna sonora. E'un continuo passaggio da un pezzo leggendario all'altro: la colonna sonora di quei tempi (raccontati quando erano già passati). E' soprattutto un film sulla nostalgia dell'America per quel che ormai non era più: il Vietnam è da dove si parte ma il sentimento che pervade il film è il rimpianto, anche se è contrastato dalla storia d'amore, possibile, nonostante tutto, tra i due protagonisti. Magari in parte meno originale di quanto l'Oscar ha premiato, ma l'ho apprezzato soprattutto per la dimensione molto umana della storia. Molto bravo (come sempre) anche Bruce Dern..

C_0_  @  30/10/2017 09:32:38
   5 / 10
Non riesco proprio a capire come si possano dare tre oscar così importanti a questo coso. Miglior sceneggiatura? E per cosa? Non è nè carne e nè pesce. Non si sa se si voglia parlare della storia d'amore tra un'infermiera volontaria e uno storpio oppure se si voglia parlare della guerra del Vietnam. In ogni caso non è riuscita nessuna delle due cose. Miglior attore a Voight per cosa? Gli utlimi cinque minuti pure pure ma fino a quel punto ci sono quasi due ore in cui non fa un bel niente. Stesso discorso per la Fonda che oltre a mettersi nuda e a farsela leccare dallo stesso Voight non è che faccia molto. Gli volevo dare un voto ancora più basso però il fatto che non è noioso e alcuni passaggi discreti salva un po' il voto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  04/10/2014 16:04:47
   7 / 10
Più una love-story, comunque drammatica ed appassionante (ma fino ad un certo punto), che una riflessione sui veterani e ciò che la guerra gli ha lasciato (difatti tutta la questione Vietnam e reduci viene quasi lasciata sullo sfondo) e questo delude un pò.
Ottimi gli attori, anche se i loro personaggi alla fine risultano poco approfonditi (forse fa eccezione quello della straordinaria Jane Fonda); la colonna sonora invece, stupenda ed appropriata come da regola (Rolling Stones, Steppenwolf, Jefferson Airplane, Buffalo Springfield etc.) l'ho trovata spesso e volentieri invadente.

Bel film, tuttavia l'argomento verrà affrontato in maniera più completa con il futuro "Nato il 4 Luglio" di Oliver Stone.

DogDayAfternoon  @  13/08/2014 11:51:19
   7 / 10
Oscar meritati per Jon Voight e Jane Fonda, molto espressivi e bravi a trasmettere le emozioni dei loro personaggi; complessivamente un film da vedere ma che non mi ha più di tanto appassionato sia per il tema visto e stravisto ma soprattutto per l'eccessivo sentimentalismo che permea per tutta la durata del film. Nonostante i ritmi lenti soprattutto all'inizio, il film scorre comunque bene grazie anche ad una buona sceneggiatura. Colonna sonora con le classiche musiche del periodo guerra del Vietnam che in alcuni casi però ho trovato completamente inadatte alle immagini associate (l'esempio più lampante "Sympathy for the devil" messa in una serie di scene molto drammatiche).

7-

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  26/06/2014 22:39:44
   8 / 10
Guardato così, lasciandosi andare senza stare a pensare o a interpretare troppo, è proprio un bel film, quasi un capolavoro. E' emozionante, coinvolgente, bello nelle immagini e nei suoni. Non a caso ha vinto diversi Oscar. Ed è stata proprio questa anche la mia reazione a caldo: ho provato grande piacere ed emozione per tutto il film, che mi è rimasto molto impresso.
A mente fredda, riflettendoci sopra, ci si rende invece conto che molto dell'effetto è dovuto a una studiata serie di congegni narrativi e visivi, ingegnati apposta per produrre questo effetto. Manca insomma l'imperfezione del vero e del reale. Gli attori sono fin troppo belli, i caratteri dei personaggi si sviluppano in maniera fin troppo lineare, le vicende si susseguono fino troppo ad arte, quasi prevedibili. C'è inoltre un messaggio ben preciso ed esposto chiaramente, quasi in maniera didattica. Le immagini e i suoni sono puliti e perfetti. E' insomma il congegno perfetto ed estremamente oliato del cinema classico americano che Ashby dimostra di padroneggiare con grande efficacia ed eleganza.
Mi sento però di dire che, nonostante l'utilizzo di mezzi codificati, Ashby riesce a donare alle scene e alla recitazione un pathos che non può lasciare indifferenti. Soprattutto il personaggio di Bob (quello che dovrebbe essere il personaggio "negativo", il portatore di atteggiamenti e valori sbagliati), alla fine trasforma la sua storia in un dramma molto vero e intenso, ben recitato da un grande Bruce Dern. Più "accademiche" le storie e le recitazioni di Sally e Luke, anche se riescono bene a catturare lo spettatore con il fascino che emana la bellezza e lo sbocciare del sentimento.
Un inpiù favorevole è dato anche dalla caratteristica costante di tutti i film di Ashby visti fino a ora, cioè quella di configurarsi come dei veri e propri percorsi di liberazione formativa da ambienti ed educazioni oppressive (non sempre felice e a lieto fine e molto spesso contrastata).
Qui è soprattutto il personaggio di Sally che prende coscienza di sé, acquisisce nuove idee e nuova fiducia, ha idee più chiare su se stessa e sul mondo che la circonda. Questo grazie al personaggio di Luke (il tipico anticonformista ribelle, dotato di fascino e con animo ricco), il quale lui stesso subisce un cambiamento, passando dal cinismo, dalla contrapposizione dura, alla comprensione, all'accettazione, trovando un senso alla sua vita nella missione sensibilizzatrice delle coscienze contro la guerra.
In effetti l'urgenza quasi didattica di trasmettere in maniera chiara e netta il messaggio di condanna contro la guerra nel Vietnam (e per estensione contro tutte le guerre), pur nella sua nobiltà e altezza, finisce per snaturare un po' la resa psicologica dei protagonisti, che passano in maniera forse un po' troppo repentina e netta da un atteggiamento ad un altro.
Come detto, molto più sfumato e inaspettatamente complesso è il trattamento del personaggio di Bob, che alla fine diventa quello più vero e interessante, soprattutto quello più tragico.
In fin dei conti un film davvero bello, che a me è rimasto a lungo in mente. Poi, basta un sorriso di John Voight a farmi sciogliere ...

Lory_noir  @  25/05/2014 10:18:38
   6½ / 10
Film piacevole e ben interpretato, con un messaggio molto forte. Però non da l'idea di eccellere.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  14/08/2011 10:56:27
   6 / 10
Mi sembrano eccessivi i 3 premi Oscar a questa pellicola, che parte bene per poi perdersi un pò. Sufficienza sicura, niente di più però.

Clint Eastwood  @  31/07/2011 23:43:48
   7 / 10
Senza particolari guizzi di originalità COMING HOME è un classico dramma di lieve denuncia contro la guerra che punta maggiormente sugli attori. Suggestiva regia di Ashby e perspicace anche nelle fasi più delicate destinate al sentimentalismo più facile e immediato. Del resto rimane ampiamente sfruttato da NATO IL QUATTRO LUGLIO uscito dieci anni dopo prendendosi il meglio.

DarkRareMirko  @  17/07/2011 07:18:41
   9 / 10
Un Nato il quattro luglio più mieloso e meno truce, con grandi interpreti giustamente premiati con l'Oscar.

Diretto e sceneggiato in modo soddisfacente, vede come difetti un pò di schematismo e la presenza di qualche situazione forzata.

Tanti buoni sentimenti, tanta umanità, critica alla guerra (un Vietnam comunque solo richiamato a parole) per 127 minuti di visione spesi molto bene.

Un grande dramma edulcolorato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/10/2010 22:13:59
   7 / 10
Del Vietnam non si vede l'ombra se non per gli echi riflessi di chi è andato sul campo di battaglia e tornato a casa segnato nel fisico e nella mente, accompagnato da un fardello di disillusione il cui peso é pari alla rabbia di chi si sente ingannato.
Il personaggio è testimone di questa andata e ritorno per l'inferno, un dramma vissuto con uno stile intimista, la ribellione collettiva della nazione è solo agli inizi. I brani che compongono la colonna sonora e che segneranno quell'epoca non sono per nulla invasivi, quasi a sottolineare l'embrione di una marea che sta montando.
Splendidi senza dubbio gli attori, specialmente Voight, perfetto per equilibrio e misura.
Tuttavia è un film che non mi ha mai convinto del tutto, seppuro ne riconosca l'importanza. La love story dei due protagonisti, il triangolo che ne consegue, la trovo artificiosa e forse anche un po' ruffiana.

pat3  @  21/04/2009 14:56:02
   8½ / 10
Durante la guerra del Vietnam, mentre il marito parte per la guerra, una casalinga insoddisfatta e depressa decide di farsi assumere come volontaria presso un ospedale per reduci. qui conosce e si innamora di un veterano paraplegico ed attivista anti-militare che risveglia la sua coscienza e la sua passione. La pellicola, a differenza di altri film sul Vietnam, non mostra l'orrore del campo di battaglia o la paura che serpeggia tra i soldati, ma pone un punto di vista più intimo , focalizzando l'attenzione sul ritorno a casa dei reduci, sulla loro difficoltà a tornare alla vita civilee normale, alla quasi impossibilità di reinserirsi nella società (un lavoro, dei nuovi amici, ) e guarire totalmente dalle ferite fisiche e morali lasciate dalla guerra (una sporca guerra che ha lasciato sul campo una cifra vergognosa di morti). Da lodare l'intento di denuncia da parte del regista anche se a volte è un po' melodrammatico sopratutto nella parte finale Favolose le interpretazioni dei due protagonisti Voight e Fonda e bellissima colonna sonora (parliamo degli Stones, Beatles, Dylan, Hendriz, Aretha, vi pare poco?)

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The Monia 84  @  01/04/2009 18:54:57
   8 / 10
Ashby ,canadese spesso attivo in America ,fu un regista molto interessante che realizzò dei film spesso intensi e riusciti,come questo.
La prova dell'attore di "Un uomo da marciapiede" è infatti ottima,il suo reduce tornato leso nel corpo dal conflitto vietnamita è uno dei personaggi più riusciti e belli del cinema post-Vietnam,il suo interagire con Jane Fonda, moglie di un militare, è una relazione resa con partecipazione,slancio e trepidazione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  28/06/2007 14:04:17
   7½ / 10
Che fine aveva fatto "tornando a casa"? Eh sì perchè è caduto nel dimenticatoio un film che è stato decenni fa una vera e propria opera "faro" per più generazioni. Un film bello, importante, forse sopravvalutato più del dovuto, più volte imitato. Del resto il ruolo di Sally è emblematico: chi altro se non la liberal-progressista Jane Fonda poteva identificarsi meglio di tutte in una parte del genere? Profondissima la performance di Voight, cui ha sicuramente attinto Tom Cruise per il suo Ron K. di "Born on the fourth of July" di Stone.
Eppure, antitetico alla storia e vinto dal ruolo che riveste, il migliore resta ancora oggi il capitano interpretato dal magnifico Bruce Dern, disilluso tradito e amareggiato (per una volta fuori dai consueti ruoli di carogna) cui Ashby consegnerà un finale forse esageratamente preannunciato e moralista

fio81  @  28/06/2007 08:29:54
   7 / 10
Un bel film, un pò d'annata, ma che presenta un insieme ben composto e con una colonna sonora caratterizzata da grandi capolavori della musica.Storia di denuncia, contro il Vietnam, e contro la guerra in generale, affronta decisamente bene la situazione psicologicamente tragica dei reduci nel reinserisi nella società dopo l'orrore della guerra. La produzione trova in Jon Voight un personaggio coinvolgente ed carismatico, affiancato da Jane Fonda che riesce a dare anche lei una buona prova di se rappresentando il lato buono e forte della gente, quello che si mette in prima linea e guarda oltre i pregiudizi.

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