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(quando aprono la pancia alla bambina e dentro c'è la testa di Tomie)
non è niente male ma nel complesso le scene d'impatto non mancheranno per tutta la durata del film. Non manca nemmeno un tocco di "sano" splatter. Nonostante siamo già al terzo capitolo della serie la storia continua ad essere originale grazie a delle trovate che rendono ogni nuovo film qualcosa di nuovo e non un semplice clone del primo "Tomie". Ancora una volta l'interprete di Tomie è molto bella anche se non ai livelli di quella vista in "Another Face".
Alti picchi di paura e tensione in questo terzo episodio della vastissima saga Tomie.
Il regista fa un un lavoro eccellente, un concentrato di inquietitudine dovuto sia ad un impeccabile creazione della suspence, sia ad affascinanti giochi di luci chiaro-scure. Spaventose e dall'atmosfera incredibilmente malsana tutte le scene ambientate nell'ospedale. Ben fatti gli effetti speciali, buona la colonna sonora. Trama un po' diversa dal solito.
Per me, uno dei migliori capitoli della saga. Senza dubbio, il più spaventoso.
Bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono-bakemono. La scena dell'"uomo" con la camicia di forza è terrificante.
Terzo capitolo della lunghissima serie horror giapponese, che in patria si è ormai rivelata un vero e proprio caso cinematografico, grazie all'enorme successo che suscita ogni nuovo capitolo della saga, basata sull'omonimo manga. In ogni film, il fulcro della narrazione è Tomie, una ragazza attraente in grado di usare a proprio piacimento l'individuo maschile con il fascino, per portarlo spesso al delitto e spingerlo ad ucciderla. Ma Tomie è sempre immortale, e come si scoprirà più avanti, è più di una (!).
"Replay" segna il ritorno dell'originale Obakemono (trad.mostro), che si dimostra una sorta di versione più violenta e sensuale della Sadako di "The Ring", dopo l'ottimo primo capitolo firmato da Ataru Oikawa, e un gradevole sequel, "Another Face", girato per la televisione giapponese e lo fa, tuttavia, con grande stile.
"Replay", infatti, è un horror a tutti gli effetti: ricco di tensione, suspense (tra cui la bella parte finale, dove le luci al neon intermittenti e i corridoi claustrofobici riescono sempre nell'intento di generare qualche sussulto), belle trovate (Il ragazzo chiuso nell'armadio, convinto di poter vedere Tomie che si arrampica sul soffitto) e persino splatter (vero chiodo fisso sono le decapitazioni, ma non c'è solo quello).
Alla regia, il bravo Mitsuishi, abile nel costruire giochi di luci e ombre, grazie anche ad un uso ponderato dello sfuocato, riesce a mantenere vivo l'interesse di una sceneggiatura tuttavia abbastanza confusa e contorta (come spesso avviene all'interno della saga).
Un film ben fatto e probabilmente dal budget alto, che nonostante gli attimi di inquietudine, scorre molto lento, concentrandosi sulle psicologie dei suoi personaggi e delle loro ossessioni (i vermi, la paura degli insetti, la fragilità, l'amore impossibile).
I temi si ripetono e la recitazione non è delle migliore, ma "Tomie: Replay", anche solo come banale intrattenimento di paura funziona più che bene. Ed è notevole la splendida Sakaya Yamaguchi, bellissima e angelica, con i capelli lunghi, vestita da bambolina e con l'ascia in mano.