the wife - vivere nell'ombra (2017)

Genere che non mi entusiasma più di tanto....e questo ne risente forse per quanto riguarda il mio voto finale...
A parte questo ,il film secondo me è un po' lento e si dilunga pure troppo !
Grande prova della Glenn Close,da 8 in pagella...
Buona la confezione e ottima la recitazione!
Secondo me merita una visone soprattutto per la bravura della protagonista più che per il film in se stesso ..
Voto tra il 6 e il 7

...ben fatto

- "Lei ha un lavoro signora Castleman?"
- "Si certo"
- "E di cosa si occupa?"
- "Io sono una costruttrice di Re"

Poche pellicole hanno saputo indagare meglio nella natura del ghost writer come questo The Wife (forse nessuna). Passato un pò sotto traccia nella passata stagione, lo segnalo in primis per la coppia Price-Close (quest'ultima derubata di un oscar sacrosanto) e poi per l'ottima ed elegantissima sceneggiatura, fantastica nel ritrarre i due protagonisti.

L'iniziale idillio che ci si presenta davanta tra marito e moglie sembra da subito nascondere qualcosa. Il film si regge proprio sulla bravura dei due protagonisti quasi sempre presenti sullo schermo.
Per evitare spoiler non posso aggiungere altro che il finale offre la possibilita' di rivedere il film una seconda volta sotto un'ottica diversa, cosa che rifarei con piacere perche malgrado sia fatto solo di dialoghi non mi ha annoiato.
Ovviamente questo "finale" nobilita l'intera pellicola.

Un ruolo che sente sempre più stretto, un talento imprigionato a servire e compiacere uno scrittore dalle buone idee ma mediocre sulla carta. Una donna che in nome dell'amore ha recitato, rinunciando alle proprie legittime ambizioni. Più che la sceneggiatura, abbastanza canonica e priva di particolari guizzi, anche nella regia, qui sono i personaggi che letteralmente prendono vita e sorreggono sulle loro spalle un intero film. Una Close maestosa a cui basta pochi movimenti quasi impercettibili del suo volto per essere espressiva.

Un film di alta qualità, con interpretazioni magistrali da parte del duo Pryce-Close. Non mi sono piaciuti molto i flashback, che sembrano non incastrarsi bene nel puzzle generale, sarebbe stato meglio farli più brevi e concisi. Mi ha fatto piacere rivedere il mitico Christian Slater, purtroppo non più in auge dal un bel pò, nella parte del cinico e subdolo in cerca dello scoop.

Bellissimo film con 2 attori protagonisti straordinari. Una storia semplice nello svolgimento ma rafforzata da ottimi dialoghi ,dalle prove del cast e dai flashback del passato dei protagonisti. Profondo ,sincero e senza sbavature .

Un buon film.
Mai stancante, benchè piuttosto linreare.
Glenn Close è strepitosa, il suo sguardo fa capire tutte le contrastanti emozioni che attraversano il suo personaggio.

Una regia che non esita a ripiegare su momenti teatrali - più Ibseniani che di Bergman - a raccontare una lunga storia coniugale piuttosto che neutra (v. Ghost writer e rivalità professionali prima che affettive). Il rapporto padre-figlio fa pensare allo scrittore inglese Martin Amos e al rapporto spesso conflittuale con il padre, scrittore conservatore e retorico.
Un film che forse non riesce a essere lineare per tutto il suo percorso, e forse l'epilogo risulta pretestuoso ed esagerato. Invece i dialoghi sono magistrali, e le prove attoriali dei due "coniugi" letteralmente sublimi. Glenn Close con troppe rughe recita letteralmente con gli occhi, e si mangia decine di pseudo-stars attuali. Il film potrà anche essere o sembrare ingessato, ma i momenti di tenerezza o anche di astio compensano il suo proverbiale vigore. Diciamolo senza troppe riserve: è delizioso

Buon dramma, ottima la caratterizzazione dei due personaggi protagonisti, buona fotografia e sceneggiatura apprezzabile. La pellicola rimane, tuttavia, abbastanza piatta dall'inizio alla fine, e manca di quel carisma che le permetterebbe di raggiungere voti più alti.

Non è certo una trama intricata e complessa (cosa assai spesso positiva) pur con diversi punti di riflessione, e la storia scivola via dolcemente come la neve di Stoccolma, mentre assistiamo ad una magistrale interpretazione di Pryce e Close, che è la vera forza della pellicola.