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Finalmente!!! Dopo mesi e mesi di attesa, sono riuscito a trovare ed acquistare il dvd di questo magnifico corto. Tenendo presente che, il prodotto è una pellicola girata a Scarborough, poco fuori da Toronto, ed è stato distribuito in dvd solo poco tempo fa, grazie alla Outmedia, per riuscire ad ottenere questo dvd, bisognerà girare un pò, la via più semplice (naturalmente) è quella di contattare la Outmedia che, per la modica cifra di 43 dollari canadesi (30 € circa), vi spedirà il dvd direttamente a casa vostra. Prodotto ultra indipendente questo corto diretto da Martha Ferguson, attrice di dubbia fama che, dopo questa esperienza, non dirigerà più neanche il traffico. Questo può portare a pensare che la pellicola sia scadente, ed invece no. Ci troviamo davanti ad un affascinante lavoro realizzato con un budget di soli 30.000 dollari e girato in soli 3 giorni. La Ferguson qui riesce a darci un assaggio del suo incredibile talento dietro la macchina da presa, realizzando questo incredibile corto che riesce a mescolare il fantasy con il dramma. Ci viene narrata la storia di Jocelyne (Ellen Page) una ragazza che lavora al "Wet season", un posto dove alla gente è permesso fare una cosa che in questo mondo è proibita, ovvero piangere. Ogni giorno un autobus guidato dallo zio Rick (Maury Chaykin) porta un sacco di gente ai "crying booths", le cabine dove le persone si chiudono per versare lacrime sui loro dolori. Si capisce da subito che lo zio Rick è il gestore del "Wet season" e sua nipote Jocelyne ci lavora. Ciò che risalta ancora di più è la freddezza della bella Jocelyne di fronte alla sofferenza delle persone. All'interno della cabina la gente versa lacrime per i loro dolori e hanno 2 minuti di tempo a testa per sfogarsi. Il ruolo della giovane commessa del "Wet season" è quello di incassare il denaro e di essere "carina" con i clienti. Ma la freddezza di Jocelyne e il suo cinismo ci fa capire che l'abitudine ci fa diventare insensibili al dolore. Quello che il corto ci mostra è una giornata tipo di Jocelyne che, ormai tanto abituata al dolore e alla sofferenza che, non riesce proprio lei a versare nessuna lacrima. Personalmente trovo questa pellicola stupenda, io 10 lo metto raramente,ma sono rimasto veramente colpito da questo bellissimo corto girato da Martha Fergusto, prodotto da Laura Clunie e distribuito dalla Outmedia con un dvd scarno, senza un menù e con addirittura una copertina completamente bianca. Questo ci dimostra veramente che abbiamo a che fare con un prodotto genuino che non punta ai soldi ma, punta alla narrazione e allo stupire lo spettatore. All'interno del cast troviamo l'immenso Maury Chaykin ("Wilby wonderful", "Entrapment" e "Balla coi lupi"), lo zio Rick, che svolge il suo compito alla perfezione, mostrandoci un personaggio che pur di arrotondare lo stipendio di autista di bus, è disposto a gestire un luogo degradante come il Wet season. Fa una comparsa (non presente nei credits) l'attore James Allody, uno straordinario talento che già cià mostrato la sua bravura nel bellissimo Wilby wonderful. Ed infine, una giovanissima Ellen Page che interpreta Jocelyne. La piccola canadese qui alla sua seconda esperienza e alla sua prima da protagonista. Solo qualche mese prima la "tiny canadian" aveva "esordito" (non proprio visto che nel '98 aveva già recitato nel film e nella serie tv "Pit Pony") con una piccola comparsa in "Homeless to harvard" (arrivato in italia con il titolo "Abbandonata dal destino"). Straordinario talento, quello di Ellen Page, che si consoliderà successivamente con pellicole come "Hard Candy", "X-Men Conflitto finale", "Juno" ed "Inception". The wet season, come già detto, è un prodotto meraviglioso, penso pochi cortometraggi riescano a darti così grandi soddisfazioni alla loro prima visione. L'idea e lo scenario principale è veramente incredibile, le "crying booths" riescono veramente ad esprimere dolore e sofferenza riuscendo a trasformare il "Wet season" in un posto veramente squallido e degradante (come già affermato). Personalmente lo considero un vero capolavoro nel suo genere. Difficile da reperire ma non impossibile. Io che ci sono riuscito posso dire di aver avuto (in quei 17 minuti) l'autentico senso di entusiasmo e di malinconia, segno che la pellicola è riuscita nel suo scopo.