the sky crawlers regia di Mamoru Oshii Giappone 2008
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the sky crawlers (2008)

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locandina del film THE SKY CRAWLERS

Titolo Originale: SUKAI KURORA

RegiaMamoru Oshii

Interpreti: -

Durata: h 2.02
NazionalitàGiappone 2008
Genereanimazione
Al cinema nel Maggio 2008

•  Altri film di Mamoru Oshii

Trama del film The sky crawlers

In un mondo immaginario, compagnie militari private arruolano piloti da caccia per combattere in cielo una guerra-spettacolo. Gli aviatori sono adolescenti programmati per volare e modificati geneticamente per non raggiungere mai l'età adulta. Sono i Kildren, killer-bambini, che vivono "a terra" un'eterna adolescenza fino al giorno in cui moriranno in battaglia. Yuichi Kannami è un abilissimo pilota-adolescente trasferito in una nuova base militare condotta da Suito Kusanagi, una giovane donna ufficiale che nasconde un dolore e un segreto. Tra un volo di ricognizione e uno di attacco Yuichi cercherà di scoprire l'identità del pilota che lo ha preceduto e si innamorerà di Suito, incontrata e amata in un'altra vita.

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Voto Visitatori:   7,86 / 10 (25 voti)7,86Grafico
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Voti e commenti su The sky crawlers, 25 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

topsecret  @  24/09/2023 14:26:29
   7½ / 10
Film d'animazione molto interessante, certamente destinato a un pubblico maturo, intenso nelle emozioni che trasmette e piuttosto accattivante nelle scene da battaglia, non molte in verità, che riescono comunque a integrarsi bene con le dinamiche e i lunghi dialoghi di una storia coinvolgente e sentimentalmente drammatica.

marcogiannelli  @  06/11/2015 11:01:45
   8 / 10
Pellicola fascinosa, lontana dal nostro ideale di cartone animato, un vero e proprio film con i contro****i

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/11/2015 15.06.47
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Filman  @  25/08/2014 15:14:58
   8 / 10
Il magnifico e maturo approccio all'animazione giapponese di Mamoru Oshii trova in SUKAI KURORA (The Sky Crawlers) uno dei suoi ultimi esempi, colmo di una tipica drammatizzazione dal contesto fantastico e futuristico e tendenti al pessimismo cosmico, strutturato intorno ad un mondo distopico e contenuto in una straordinaria serietà tematica.
L'intreccio narrativo tra i personaggi costituisce, nonostante la conformità visiva e sensoriale del contesto circostante, la solidità emotiva della sceneggiatura, non eccezionalmente visionaria e non puramente memorabile, ma ferma nelle sue idee esplicitate, raffigurate da un'ottima regia, in grado di regalare spettacolo nelle poche scene d'azione e alto stile nel resto della pellicola.
Dal metaforico anti-militarismo, dove la guerra viene criticata nel massiccio e inutile spreco di vite umane e nella trasformazione di ragazzi in anonimi killer, il tema si ramifica in riflessioni sulla rilevanza della vita nelle sue forme più fantascientifiche, coinvolgendo le questioni filosofiche care al regista e già affrontate precedentemente nella sua carriera.

horror83  @  22/04/2014 17:08:55
   6½ / 10
Sicuramente non è un cartone per bambini, (adoro l'animazione giapponese perché fa gli anime per tutte le età, ci sono quelli per i bambini, quelli per i ragazzi es. Ken il guerriero, (che tra l'altro a me non è mai piaciuto, troppo da maschi, e poi mi stava sulle scatole), e Dragonball, (anche questo troppo da maschi), poi ci sono quelli per le ragazze (tipo Sailor moon, che mi vedevo sempre!!! Troppo bello!!!!!) e poi quelli per adulti, dove si può parlare di tanti temi importanti. Bene, detto ciò, questo cartone non è per bambini, perché ci sono delle scene un po' forti

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Detto ciò, penso che questo cartone vale la pena vederlo, anche se non mi ha entusiasmata come pensavo (anche perché le battaglie con gli aerei si vedono poco). Sicuramente i disegni e i colori sono fatti molto bene, e anche i personaggi mi sono piaciuti. La storia è abbastanza interessante, ma se il ritmo era un po' più fluido forse risultava anche migliore.

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Ps: aspettate dopo i titoli di coda che c'è un altro pezzettino di 1 minuto.

Manticora  @  06/01/2014 19:51:24
   7 / 10
Oshi riesce in parte a confrontarsi con il tema della guerra, in un contesto dissimile dal genere cyberpunk. Purtroppo anche se la storia è affascinante, nella prima parte l'atmosfera di lentezza e apatia appesantisce il film, che si rivela godibile soprattutto nelle scene di battaglie aeree, anche se sono aimè poche, molto belle e caratteristiche le ambientazioni, in stile anni 40, in cui si muovono i protagonisti, dato che è una terra alternativa. Belle le musiche, l'animazione integrata con la C.G. è più che valida, a tratti i protagonisti ricordano altre opere di Oshi, Ghost in the shell e Innocence tra tutti. Insomma non sarà un capolavoro ma il finale ineluttabile è stato comunque all'altezza della storia, anche se non mi ha soddisfatto appieno.

MonkeyIsland  @  15/06/2013 16:44:55
   9½ / 10
Altro capolavoro del maestro Oshii.
Un film che senza tanti fronzoli parla dell'inutilità della guerra e che allo stesso tempo pone importanti basi di riflessione su temi come la vita, la morte e l'amore.

Siamo su livelli altissimi non do 10 solo perché ci sono delle domande che rimango irrisolte.
Un must.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  17/04/2013 13:03:34
   8 / 10
Sentita e sofferta opera di Oshii che predilige mostrare il dolore dei suoi personaggi piuttosto che spiegarne la loro condizione.

Peccato per una CGI a tratti fastidiosa e scene d'azione sin troppo confuse.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  04/08/2012 12:25:44
   6½ / 10
Inutilmente lento come purtroppo quasi tutta la filmografia di Oshii, dà il meglio di sè nelle scene aeree (realizzate del tutto al computer). La storia è in parte stravista e l'alone di mistero che ricopre la prima ora e mezza del film è poi spiattellato in un paio di monologhi lunghi e pesanti che stonano col ritmo di tutto il resto. C'è qualche spunto interessante, ma soffermarsi 2 secondi in più in ogni inquadratura per allungare il film fino alle 2 ore è una soluzione davvero fastidiosa. Noioso, a tratti affascinante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  26/05/2012 16:05:22
   8 / 10
Ennesimo gioiellino d'animazione giapponese!
Il regista dei due film di "Ghost in the Shell" mette in scena un film meno astratto (se pur con qualche implicazione filosofica sempre presente) rispetto al suo solito anche se l'argomento "kildren" non viene probabilmente trattato in maniera sufficientemente approfondita. Comunque sia "The Sky Crawlers" risulta essere decisamente più comprensibile rispetto a "Ghost in the Shell - Innocence". Forse c'è qualche momento morto di troppo, a tal proposito qualche sequenza di combattimento aereo in più avrebbe sicuramente giovato. Le scene di volo sono state realizzate in computer grafica, riprendendo un po' quanto già fatto nel già citato "Ghost in the Shell - Innocence", personalmente non amo molto la CG ma devo dire che in questo film le sequenze così realizzate hanno davvero un effetto positivo.
Solita vagonata di spunti esistenziali su cui poter riflettere.

Levarg  @  27/10/2011 19:42:44
   7 / 10
Storia molto bella ed interessante. Disegni fantastici, ogni tavola sembrava un quadro. Qualche imperfezione nei volti che spesso sembravano inespressivi, ma credo che fosse voluto.
Insomma, il regista/creatore di "Patlabor" e "Ghost in the shell" esce un pò dai suoi soliti schemi, scrivendo una sceneggiatura cinica ma, allo stesso tempo, sentimentale. Dove bambini e guerra hanno un legame molto diverso dal solito...
Peccato solo che a tratti sia molto (troppo) lento, e che non si colga a pieno il significato di certi passaggi.
Ma resta comunque un lavoro di ottima fattura.

Invia una mail all'autore del commento XanaX  @  10/01/2011 19:38:33
   8 / 10
Altro capolavoro di Mamoru Oshii...
Un mondo spaventoso, una realtà allucinante, l'incubo della guerra infinita, l'incubo che viene vissuto all'infinito...

Molto lento ma ugualmente travolgente e a mio avviso mai noioso.

Disegni bellissimi.

sweetyy  @  13/10/2010 14:42:59
   6 / 10
Per quanto possa essere innovativo e originale, non ha suscitato in me quelle emozioni che mi aspettavo.. Preferisco di gran lunga il maestro Miyazaki

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  13/08/2010 11:50:04
   7½ / 10
Sofisticatissima opera di Oshii che incanta lo spettatore descrivendo una realtà ( Immaginaria ) molto conforme e simile alla nostra sotto molti punti di vista. La guerra sembra essere solo da contorno, ma una delle idee meglio caratterizzate è certamente la scelta dei Giovani-adulti, costretti a vivere con un destino amaro. Interessantissimo, emozionante e di pregevole fattura, troppo lungo purtroppo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  18/05/2010 23:23:52
   8½ / 10
La guerra come un fatto imprenscindibile dall'uomo, combattuta da soldati eternamente ragazzi riciclati senza un passato o futuro, condannati a vivere un eterno presente di battaglie. Se vi aspettate un film ricco di azione e ritmo, lasciate perdere, perchè senza dubbio è un film con una cadenza di fondo lenta pur avendo una notevole intensità emotiva.
Tuttavia le scene aeree, i duelli sono sequenze che possiedono un impatto visivo straordinario che personalmente non avevo mai visto prima, pur non essendo un conoscitore di anime giapponesi. Oshii inoltre ha un fascino unico che personalmente colpisce ogni volta che vedo una sua pellicola.

corvo4791  @  27/02/2010 18:12:14
   6½ / 10
realizzazione ottima sotto tutti i punti di vista... solo troppo lungo e troppo noioso in parecchi momenti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  21/02/2010 01:47:50
   8 / 10
Leggendo i commenti dei pochi che mi hanno preceduto, percepisco quanto questo film abbia la capacità di catturare lo spettatore. Io stesso, ammetto, ne sono una felice vittima. Consigliatomi da un'amico che di solito vede tutt'altro, mi aveva incuriosito l'aggettivo "stranissimo" con cui l'aveva definito. Spesso strano significa partcolare, e in questi casi non mi tiro mai indietro.
Partiamo dalla prima considerazione: è drammatico, tremendamente drammatico. Il che contribuisce in gran misura al suo fascino. La storia è un capolavoro di fantasia, vorrei incontrare di persona lo sceneggiatore. Eccellente questa visione della guerra: eterni ragazzini costretti a rivivere, inconsapevolmente, la loro vita in maniera ciclica, senza ricordare nulla del proprio passato, e senza crescere. Macchine generate per uccidere, ma non per questo prive di sentimenti, anzi.
Il concetto di amore stride volontariamente con quello bellico: il regista vuole lasciarci l'idea che nonostante una manipolazione così forte abbia avuto influenze devastanti sul fisico dei protagonisti, essi hanno la forza, innata, di volgere verso le persone a cui vogliono bene, sia che siano donne, o anche

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Anche le scene più lente sono sempre cariche di emozione, nulla è lasciato al caso.
Una poesia in un mare di banalità.

camifilm  @  31/01/2010 21:43:10
   7½ / 10
L'idea è ottima. Molto ottima. L'animazione coinvolge, soprattutto i ben realizzati combattimenti aerei. Ritengo però sia troppo lungo, con momenti di noia, troppo basati sulla psicologia e introspezione dei personaggi, quando la storia era ben che capita e serviva un qualcosa in più. Da seguire sino alla fine, anche dopo tutti i titoli di coda, perchè non è ancora finito. Stando attenti e ricordando le mosse dei personaggi protagonisti, si possono capire tante cose, in quelle mosse già viste e che sembrano "rivivere". I bambini giocano alla guerra, mentre i grandi stanno a guardare.
Sicuramente una animazione da vedere, molto giapponese, poco europea.
La consiglio, ma ci vuole attenzione ai particolari e memoria di essi, soprattutto pazienza perchè un poco lungo (parere mio).

Gli do un 9 per l'idea (che ricorda un poco BATTLE ROYAL) e un 6mezzo per la realizzazzione.

Fiammaverde  @  24/01/2010 02:08:01
   8½ / 10
Ci sto ancora rimuginando su, non credo di essere ancora arrivato a collocare ogni aspetto nella giusta prospettiva. La conclusione, parziale, a cui sono giunto è che lo scorrere del tempo (e conseguentemente la memoria) è l'attributo necessario e sufficiente a renderci umani.

Il senso di vuoto (campagne vuote, stanze vuote e con arredamento essenziale, città vuote e senza bar) costringe a focalizzarsi su ciò che realmente è importante. E' tuttavia un vuoto soggettivo, che avvolge solo i kildren. Gli "adulti" parlano tra loro al bar, guardano la tele insieme, visitano in gruppi le basi militari ecc...

Tutti i kildren reagiscono con distacco davanti agli altri esseri umani (in special modo gli umani "normali"), sebbene ciascuno in modo diverso. Non possono accettare il concetto stesso di umanità e di emozione. Non sono peraltro in grado di elaborare le proprie esperinze, cosa che li porta in stato di sovraccarico emotivo e desiderio di autodistruzione. La vera disperazione consiste nel fatto che "non potrà cambiare mai nulla".

Ne sono uscito con un gran senso di fragilità, ma pure con una rinnovata consapevolezza di cosa mi rende umano.

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Ultima risposta 24/01/2010 11.04.06
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  20/12/2009 11:41:41
   10 / 10
Mi rendo conto di non avere nient'altro da dire riguardo a quest'opera che non sia già stato detto da chi mi ha preceduto. Sono passati tre giorni e ancora, se ci ripenso, mi incupisco. Era da Una tomba per le lucciole che non soffrivo così. La realtà ipotetica raccontata da Oshii è assurda, inconcepibile, aberrante. Lo è talmente tanto che, alla fine, non sembra poi così tanto improbabile. Scrivo questo, lo penso e rabbrividisco. Quella sera ho abbassato lo sguardo e mi sono girata dall'altra parte, insieme a Suito...

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Sconvolgente capolavoro, oserei dire, senza precedenti.

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Ultima risposta 20/12/2009 13.32.07
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  03/12/2009 22:21:14
   9 / 10
Con uno stile a metà fra l'oriente di Miyazaki e l'occidente dei prodigi in computer graphic, Mamoru Oshii dà vita ad un agghiacciante affresco metacinematografico, profondamente e universalmente umano perché reale e universale è l'amarezza che vi cova sotto.
La guerra, quella 'necessariamente reale' di chi vorrebbe la pace, presentata attraverdo gli occhi di adolescenti condannati a restare tali in un circolo infinito, disumanizzati e ridotti a protagonisti obbligati del più terribile dei reality. Ma non solo.
L'adolescenza assurta altresì a simbolo per antonomasia della mutabilità dell'esistenza, desiderio romantico di perenne evasione, paradossalmente incarcanata nei corpi di 'giovani' adulti.
Una profonda riflessione sull'esistenza, che apre le porte del cuore e della mente: una perla assolutamente da non perdere.

"Anche se la strada è la stessa puoi vedere cose diverse; è abbastanza per continuare a vivere?"

12 risposte al commento
Ultima risposta 22/12/2009 14.09.07
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  02/12/2009 15:15:24
   9 / 10
La nuova opera del geniale Mamoru Oshii colpisce immediatamente per il netto contrasto tra il futuristico stile grafico, utilizzato per realizzare fondali,oggetti e panorami,con quello decisamente più elementare mirato alla definizione fisionomica dei protagonisti.La commistione affascina,la dovizia di particolari inanimati si fonde con l’immota esistenza dei personaggi umani,i cosiddetti Kildren,eterni bambini-soldato destinati a una vita sempre uguale,divisa tra sanguinosi duelli aerei ed un’oziosa permanenza a terra vissuta attraverso piccoli gesti quotidiani.Il pastiche visivo denota subito la grande personalità di Oshii,il quale dissemina di indizi e svariati interrogativi il suo operato,rivelando allo spettatore con parsimonia l’origine e la drammatica realtà cui sono stati destinati i misteriosi Kildren.Non tutti i quesiti trovano soddisfacenti risposte, alcuni snodi sono lasciati volontariamente in sospeso,per contro il tema portante viene sviscerato abbondantemente e analizzato in maniera quasi distaccata ma non per questo meno coinvolgente.Eccellente l’approccio misurato con cui vengono svelati i retroscena di un mondo terribile,in cui le guerre sono combattute tra industrie belliche che hanno trasformato l’orrore più grande in un reality-show.
L’obiettivo (interpretabile e soggetto a più letture comunque mai suggerite) è quello di non far dimenticare al mondo il significato della parola pace,affinché questa possa venire apprezzata e rispettata di fronte l’aberrante sacrificio di innumerevoli piloti impossibilitati a crescere e diventare adulti.Racchiusa nell’essenza dei kildren vi è tutta la drammaticità di un’opera che pone l’accento sull’utilità di un circo inumano mirato al benessere generale.Oshii si interroga ma lascia allo spettatore la libertà di trarre le conclusioni del caso.Straordinarie le scene di battaglia impreziosite da una regia fantastica.La suadente colonna sonora ,per alcuni aspetti simile a quella della saga di “Neo Genesis Evangelion”,chiude il cerchio sull’ennesimo anime da recuperare a tutti i costi, anche se forse poco adatto ai neofiti per l'evidente lentezza di certi momenti.

5 risposte al commento
Ultima risposta 04/12/2009 20.35.15
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Tuonato  @  04/10/2009 16:32:48
   7½ / 10
La guerra vista come evento imprescindibile per il genere umano.
Proprio perchè gli uomini hanno la necessità di sapere che da qualche parte nel mondo ci sia in atto una guerra, viene creata ad arte in laboratorio una generazione di eterni adolescenti, i Kildren, destinati a combattere una guerra - una sorta di grande gioco concepito dagli "adulti" - senza fine.
In tale contesto molti dei Kildren vivranno giorno per giorno la loro vita - o meglio "lavoro" - sapendo che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo(sicuri?), altri invece avranno delle crisi di coscienza dovute alla ripetività dei loro giorni - sempre uguali - e all'impossibilità di avere una vita normale.

La collaudata coppia - in passato hanno collaborato insieme per "Ghost in the shell" - Mamoru Oshii(regista)/Kenji Kawai(musiche) funziona alla grande; tutto è fatto molto bene.
Però non ho trovato originali nè i disegni nè le musiche, davvero troppo simili a GITS.
Comunque consigliatissimo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  01/04/2009 23:41:18
   8 / 10
“A cosa serve diventare adulti, se potremmo morire domani ?”

Tratto dalla serie di romanzi omonimi di Mori Hiroshi, The Sky Crawlers è un film di straordinario impatto emotivo e mentale. Una di quelle pellicole che scombussolano e inducono ad una "riflessione superiore".
Mamoru Oshii ritorna alla grande regalandoci un'ennesima perla. Tanto bella quanto pervasa da una profonda negatività.
La pellicola è di una disperazione incredibile, dominata per tutta la sua durata da un male di vivere costante.
Oshii analizza il concetto di guerra non come una malattia mondiale ma come necessità sociale finalizzata a rendere consapevole l'umanità della propria esistenza. Da qui, poiché elemento necessario, il conflitto è svolto solo ed esclusivamente nei cieli tra il candore delle nuvole al fine di evitare vittime terrestri. Gli unici a perire sono i Kildren eterni adolescenti programmati per morire in guerra. Privi di ricordi, di passioni, di desideri, di speranze o qualsivoglia progetto: il solo unico fine è volare e uccidere fino a quando a loro volta moriranno mantenendo una guerra ciclica che non finirà mai proprio perché fondamentale per l'umanità.
Una riflessione veramente angosciante di Oshii che confeziona questa pellicola tecnicamente superlativa, con dialoghi eccellenti e profondi ma che pecca di un'eccessiva lentezza in alcuni suoi punti. Forse un poco più più ritmo avrebbe innalzato questa opera a capolavoro. Ma probabilmente la lentezza è finalizzata a lasciare il tempo allo spettatore di metabolizzare e comprendere al meglio il pensiero dell'artista giapponese.
Quindi grandioso ritorno, non per tutti ma solo per coloro che vogliono dedicare una serata alla complessa riflessione sull'esistenza.

Tom24  @  26/03/2009 19:19:02
   8½ / 10
Capolavoro, senza mezzi termini.

Splendido da ogni punto di vista, ricorda in parte ghost in the shell, ed a mio parere lo supera.

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/01/2010 23.33.44
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forzalube  @  15/09/2008 13:56:33
   8 / 10
Per la prima volta sono stato al festival di Venezia e la mia scelta è caduta su questo film.
Scelta senz'altro azzeccata perché tra l'altro non so se la pellicola arriverà mai nelle sale italiane.
Per la trama potete leggere sopra, magari fermatevi a Yuichi che poi c'è un po' di spoiler.
Sorvolando (è il caso di dire ;-) ) sul fatto che personalmente preferisco l'animazione all'"ultima moda" fatta al computer in 3D a quella classica, e sul fatto che il film, che in generale ha un ritmo lento, soffra di alcuni momenti di stanca, il soggetto è molto affascinante ed offre numerosi spunti di riflessioni, mentre la colonna sonora ed i colori riescono sapientemente a creare un'atmosfera inquietante.
Se ne avete occasione (al momento non saprei come), andatelo a vedere.

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Ultima risposta 20/12/2009 13.29.34
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