the road regia di John Hillcoat USA 2009
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the road (2009)

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locandina del film THE ROAD

Titolo Originale: THE ROAD

RegiaJohn Hillcoat

InterpretiViggo Mortensen, Charlize Theron, Robert Duvall, Guy Pearce, Molly Parker, Garret Dillahunt, Michael K. Williams, Bob Jennings, Jack Erdie, Brenna Roth, Kodi Smit-McPhee

Durata: h 1.52
NazionalitàUSA 2009
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2010

•  Altri film di John Hillcoat

Trama del film The road

Sulla strada un uomo e un bambino procedono dietro a un carrello e dentro "una notte più buia del buio e un giorno più grigio di quello passato". Una pioggia radioattiva ha spento i colori del mondo, una guerra o forse un'apocalisse nucleare ha terminato la natura e le sue creature: gli alberi cadono, gli uccelli hanno perso l'intenzione del volo, il mare ha esaurito il blu, gli uomini non sognano più e si nutrono di uomini e crudeltà. Dal passato verso un futuro che non si vede si muovono un padre e un figlio, resistendo alle intemperie e agli assalti dei disperati con due colpi in canna e il fuoco dell'amore. In viaggio verso sud, il genitore racconta al bambino la sua vita a colori, piena di musica e della dolcezza bionda di sua madre, inghiottita dalla notte e dalla paura di sopravvivere. Lungo la strada il ragazzo esplorerà la propria umanità, imparando la conoscenza del bene e del male.

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Voto Visitatori:   6,90 / 10 (263 voti)6,90Grafico
Voto Recensore:   6,00 / 10  6,00
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Voti e commenti su The road, 263 opinioni inserite

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ferzbox  @  28/09/2015 17:21:31
   8½ / 10
Il mondo è devastato, qualcosa ha eliminato la maggior parte degli esseri viventi del pianeta, distrutto la vegetazione, ridotto all'osso le risorse naturali, lasciando soltanto uno scenario di pura desolazione e morte...ciò nonostante allo spettatore non è dato sapere cosa abbia scatenato tutto questo, alcuni flashback fanno immaginare alla nascita di qualche cataclisma naturale, alle conseguenze di una guerra, ma senza mai confermare esplicitamente le vere cause, concentrandosi unicamente sulla sofferenza degli esseri umani nel poter sopravvivere a tali condizioni.
I riflettori sono puntati su un uomo di circa 50 anni e il suo figlioletto di 12, quest'ultimo nato addirittura quando tale sconvolgimento era in atto, e quindi totalmente ignaro di come fosse il mondo precedentemente....
La pellicola si concentra fortemente su questi due personaggi, rimasti soli dopo che la moglie di lui, stanca e logorata da tutto ciò, decide di abbandonarli per poter morire ed evitare altre sofferenze legate ad una vita insopportabile come quella.
Così ecco nascere "the road", un film che focalizza la sua forza narrativa su un semplice pellegrinaggio di agonia e sopravvivenza, dove un padre disperato deve cercare di dar coraggio al proprio figlio insegnandogli cosa fare per poter sopravvivere senza scoraggiarsi e deprimersi...o, nella peggiore delle ipotesi, come trovare il coraggio di farla finita se la situazione dovesse diventare insostenibile.
Un mondo di paura alimentato da poche briciole di speranza, pieno di predoni e uomini disposti anche a mangiare altri esseri umani pur di poter rimanere in vita, dove i "buoni" o i "cattivi" diventano difficili da riconoscere, dove la diffidenza verso il prossimo risulta sempre più accentuata....e dove il rapporto d'amore tra un padre ed un figlio si accende spaventosamente nelle più piccole cose.....
Un opera che mi ha colpito molto...che è riuscita a commuovermi, girata molto bene e dalle location riuscitissime; l'ho considerato un gran bel film che consiglio vivamente.
So che è eispirato ad un romanzo, ma sinceramente, non avendolo letto, non saprei fare un paragone...ad ogni modo il film mi ha colpito in modo inaspettato...

N.B. Anche se sostanzialmente diverso, alcune cose mi hanno ricordato il videogioco "The last of us"....in quel contesto c'erano gli infetti alla "28 giorni dopo",in questa pellicola assolutamente no, però ci sono stati alcuni elementi che me lo hanno richiamato molto....

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Ultima risposta 28/09/2015 17.49.55
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BenRichard  @  12/04/2014 23:59:34
   6½ / 10
Film nonostante lentissimo ma nel totale l'ho trovato non bello ok, ma affascinante si..atmosfere riuscitissime, ottimo nella parte Viggo Mortensen e il bimbo è davvero un angioletto per quanto faccia tenerezza..di buono e di diverso ha il fattore che non risulta essere un'americanata come spesso e volentieri accade quando la trama riportata sul grande schermo riguarda una situazione post apocalittica..film che punta tutto sul fattore psicologico, e da qui il mio apprezzamento, ma di certo non più di un semplice 6 e mezzo..credo onestamente che si poteva fare qualcosa di ancora meglio..approfondire parecchie cose che vengono lasciate fin troppo all'immaginazione dello spettatore..film dopotutto carino dai, però comprendo i delusi e chi ne parla male..può non piacere..ci sta

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Ultima risposta 13/04/2014 00.05.39
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gemellino86  @  08/09/2012 09:06:31
   5½ / 10
Mi spiace di non averlo compreso ma l'ho trovato troppo lento e privo di emozione. Il protagonista è bravo ma non basta a farmi piacere il film. Mi sono annoiato tanto. Meglio rivedersi "Io sono leggenda".

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Ultima risposta 06/11/2012 21.33.30
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Jolly Roger  @  21/01/2012 14:07:01
   8½ / 10
caspita che massa di ignoranti pessimisti che sono gli itaglioti

Ma forse questi qui che hanno commentato fino ad ora hanno visto un altro film? Solo così si spiega il fatto che lo definiscono un film pessimista.

Di pessimismo, questo film, non ha proprio NULLA. E' la storia di un padre che combatte, per dare una speranza al proprio figlio. La ricerca disperata che spinge ognuno di noi, ogni persona, a cercare qualcosa di meglio, anche quando tutto sembra dimostrarci che questo qualcosa non esista.

Ma forse voi siete dei falliti, ed è per questo che il finale

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non vi è piaciuto affatto, magari avreste preferito

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così magari avreste potuto rispecchiarvi, visto che nella vita reale vi finisce sempre tutto da schifo.

A me invece, sia il film che il finale sono piaciuti molto, straordinaria l'interpretazione di Viggo Mortensen, più sciatta quella del bambino (direi forse che l'attore scelto era fin troppo grandicello) che oltretutto è stato doppiato male.
Fotografia straordinaria, ambientazione lugubre e solitaria, atmosfera di abbandono.
Questo film vuole mantenere un approccio realistico. E' proprio per questo che il film è abbastanza lento (ma a me non ha mai annoiato). Questa lentezza può dare fastidio ad alcuni, ovvero a quelli che si aspettano di vedere situazioni assurde, velocissime ed alquanto improbabili



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Qualche scena mi ha davvero lacerato

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Non è un capolavoro. Ma è un film bellissimo. Da vedere!

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Ultima risposta 23/01/2012 10.02.41
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Scuderia2  @  27/04/2011 11:43:16
   9 / 10
Il DIPINTO dell'Apocalisse.
Toni grigiastri buttati a secchiate sullo sfacelo del genere umano.
E' una battaglia per la sopravvivenza ma non piovono proettili,piove angoscia.
Il coraggio di un padre,la speranza di un figlio.Da qualche parte il mare deve pur essere ancora blu.

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Ultima risposta 29/04/2011 17.37.09
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trickortreat  @  23/04/2011 22:31:14
   10 / 10
Piangere per un film è, per quanto mi riguarda, cosa molto rara. Disarmante, soffocante, intenso, The Road è un'emozione pura, un dramma che finalmente sa far breccia nel cuore dello spettatore, lo disorienta, gli fa credere che non c'è più nulla per cui vivere. Un'esperienza incredibile. La fotografia, costantemente grigia, cupa, sinistra, contribuisce, insieme alla terrificante scenografia, ad angosciare lo spettatore. Mortensen incredibile, un'interpretazione rara, fore unica. Alla fine non vi resterà che piangere, e ripensare ad un capolavoro che, dopo due lente ore, è già finito.

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Ultima risposta 24/04/2011 00.44.32
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pinhead88  @  11/04/2011 03:48:41
   8 / 10
Attenzione spoiler enorme.

Uno dei molteplici casi in cui il finale rovina tutto. Non so se sia anche così nel libro, ma di certo una storia così intensa, drammatica, cupa rovinata da un finale così patetico è un vero insulto al cinema e all'arte in generale. Insomma, verrebbe veramente da prendere a calci in c.ulo i produttori o chiunque abbia scelto per loro. Per dirla breve avrei sperato con tutto il cuore di assistere ad un finale profondo, poetico, liberatorio, alla Truffaut de 'I quattrocento colpi' per intenderci, quello si sarebbe stato un finale perfetto annesso a citazione azzeccatissima.
Ad un certo punto nell'ultima scena quando viene inquadrata la famigliola felice col cagnolino e tutto quanto, mentre la donna coi denti marci si avvicina al bambino con sottofondo di sviolinate sembrava quasi una presa per il c.ulo, roba che da un momento all'altro mi sarei aspettato di tutto: anche che la donna si tramutasse in zombi famelico e azzannasse il bambino con seguenti titoli di coda heavy metal. Vabbè comunque lasciato da parte questo il film è veramente ottimo sotto tutti i punti di vista. Paesaggi desolati, grigi, una fotografia veramente eccellente. Poche, quasi nessuna scena truculenta o che si leghi in qualche modo a film horror di questo tipo. Bravissimi Viggo e anche il bambino. Nel complesso un film bellissimo, un otto se lo merita tutto, ma che poteva diventare un vero e proprio capolavoro, peccato.

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Ultima risposta 21/01/2012 23.22.09
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McLovin  @  18/11/2010 17:06:05
   7 / 10
Buona pellicola post-apocalittica con una notevole interpretazione di Viggo Mortensen. Finale deludente non all'altezza del resto del film. Comunque interessante.

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Ultima risposta 18/11/2010 17.58.37
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wblink  @  21/09/2010 19:27:59
   2 / 10
che film palloso...2 ore che diventano soporifere

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Ultima risposta 05/11/2010 14.30.51
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  21/09/2010 15:34:26
   8½ / 10
Uomo e bambino,padre e figlio sulle vie di un America ingoiata dall'apocalisse,un cammino che è chimera (forse),o più probabilmente possibilità di riportare in auge quel fuoco di ardente umanità tumulato sotto cinerei strati radioattivi e coltri di torve nubi perennemente aleggianti in un cielo che non si può più definire tale.La terra irriconoscibile,annientata da una catastrofe di cui non è dato sapere ma che è indispensabile occasione di ripartenza.Il viaggio verso l'oceano come aspirazione da concretizzarsi nella crescita cosciente del bimbo e nell'espletamento della terminale missione paterna.
La funerea opera rinnegata da Dio è alla ricerca delle sue nuove divinità;i bambini con la loro pura interezza sono unica risorsa contro un mondo che si sfama con la sua stessa carne,irrefrenabile nella corsa ad un imbarbarimento primordiale.La protezione del bimbo non è stabilita solo da ovvio affetto,ma è mirata a donar luce ,ad incidere una nuova strada di fratellanza capace di elevare gli uomini dallo sfacelo.
Hillcoat riesce nell'impensabile portando sullo schermo il capolavoro letterario di Cormac McCarthy,riferendone con scrupolo i fondamenti dell'opera e pur perdendo inevitabilmente qualche impressione, a coglierne l'essenza descrivendo gesti e frasi di un rapporto che si beffa delle crudeli leggi del cupissimo mondo in cui sopravvive,edificato su un affetto impermeabile al decadimento morale e materiale, indirizzato dalla rettitudine propria di chi non ha perduto il rispetto nei confronti di se stesso e nei resti di un'umanità incollerita e allo sbando.
I dialoghi scarni,mai enfatici e ridondanti,si tuffano nel cuore dello spettatore trascinandolo in un incubo dagli scenari spettrali su cui insiste una percezione di costante minaccia .
Escluso qualsiasi tentativo di spettacolarizzare la trama ,rendendola più appetibile ad un pubblico assuefatto a pellicole molto meno intimiste,Hillcoat onora la lentezza del racconto prendendo opportune pause per narrare di gesti quotidiani per nulla casuali."The road" vive di immagini mai accessorie, sempre recanti un messaggio più o meno dichiarato.
Pregevoli i flashback in cui una gelida Charlize Theron rappresenta la resa,elemento spezzato di un nucleo che ostinato seguita a resistere in mezzo a mille avversità,pur perseguitato dal fantasma di un passato troppo doloroso.
Le minimali e malinconiche musiche di Nick Cave e Warren Ellis fanno da lugubre nenia ad immagini di cimiteriale sostanza.Viggo Mortensen è al solito interprete monumentale,il bambino(Kodi Smit-McPhee) una lieta sorpresa,il loro connubio naturale balena d'amore in un mondo dal cuore di tenebra in cui non tutto è perduto.

11 risposte al commento
Ultima risposta 15/11/2010 09.16.55
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Invia una mail all'autore del commento stuntman bob  @  24/08/2010 18:30:20
   6½ / 10
Attori bravissimi, il bambino è promettente, lento come ci si aspetta, ma il film ha i suoi momenti momenti drammatici e i rapporti con i vari "viadanti" colpiscono, il rapporto tra padre e figlio bhè, commovente

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Ultima risposta 27/08/2010 11.57.17
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Mik_94  @  22/08/2010 14:07:12
   6½ / 10
Non un brutto film, ma troppo lento! Bravo Viggo Mortensen e davvero sorprendente il bambino che interpreta suo figlio però, per me, ci doveva essere un pò di suspance... non so.
Comunque davvero buona l'idea di mettere in risalto l'aspetto più drammatico della vicenda che differenzia questo "The road" da pellicole apparentemente simili come "Io sono leggenda" e "The book of Eli" che ,però, non si avvalgono di personaggi così profondi e tanto ben caratterizzati. Triste il finale. :(

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Ultima risposta 23/08/2010 11.47.09
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Dosto  @  19/08/2010 00:38:36
   7½ / 10
Il finale non mi è piaciuto.

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Alcune scelte sono un pò troppo melense ma il film, in generale, ha un grande impatto e una forza narrativa strabiliante. Mortensen non sarà il più grande attore di tutti i tempi ma a me piace molto.

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Ultima risposta 26/08/2010 02.18.52
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  30/07/2010 12:48:06
   6½ / 10
Non ho letto il libro di McCarthy, mi ripropongo di farlo presto, magari non in vacanza però.
Perciò il mio giudizio sul film, non mediato dall'opinione sulla trasposizione del romanzo, è indipendente e, in una parola, è piatto. Piatto perchè, a differenza dei blockbuster catastrofici tipici del cinema USA, The road ha il pregio di non essere un tremendo mix tra buoni sentimenti, azioni eroiche ed effetti speciali mirabolanti; ma piatto perchè il film, di contro, è freddo, glaciale, nonostante la crudezza di alcune situazioni non riesce a smuovere minimamente l'emotività.
Probabilmente la freddezza è una scelta di regista e sceneggiatore, per esplicitare la necessità dei due protagonisti - soprattutto del padre - di spegnere i sentimenti e semplicemente sopravvivere (condizione invece rifiutata dalla madre), tuttavia la mancanza totale di empatia è a mio avviso un difetto. Fa eccezione solamente il finale, a mio avviso troppo affrettato.
Padre e figlio sono comunque interpretati magistralmente: Viggo Mortensen è una maschera di scheletrico dolore, grandissimo.

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Ultima risposta 01/09/2010 15.59.44
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Nikilo  @  18/07/2010 19:14:01
   7½ / 10
In un mondo dove ormai la luce della civiltà pare essere un ricordo ormai lontano, l'uomo sembra esser tornato alla sua condizione di animale. A questo punto vige la lotta alla sopravvivenza, ormai sembra che l'umanità, si sia smarrita, e i pochi che ne conservano ancora qualche traccia, sono costretti inesorabilmente a lottare contro una natura impervia, e una fetta di umani che per poter sopravvivere si sono dati al cannibalismo. Saranno così un padre con suo figlio a dover fare i conti con questo nuovo mondo, in un lungo viaggio per raggiungere un posto "migliore".
The road, è un film post-apocalittico, diverso dal solito, grigio, malinconico, toccante, al contrario dei suoi fratelli, sembra non presentare gli stessi clichè che tanto penalizzavano pellicole come "Io sono leggenda", "The day after tomorrow", o anche "La Guerra dei mondi" ( faccio riferimento, al percorso compiuto dai protagonisti, presente in entrambe le pellicole ).
Anche il ricorso alla punta horror si discosta alla grande a i film sopracitati, non presenta gli stessi canoni, è più scarno, più veritiero, non eccessivo e strabordante faccio riferimento a 28 giorni dopo o di nuovo Io sono leggenda ( ce l'ho con il film di Will Smith ).
Nota di demerito è il finale, per quanto mi riguarda un po' buonista, e anche abbastanza fuoriluogo, visto e considerato il resto della trama, evidenziata da una pesante nota pessimista. Francamente non mi aspettavo un finale del genere, mi aspettavo qualcosa di crudo, al limite dello spietato, mi spiace dirlo ma ciò penalizza moltissimo la pellicola.
Sorvolando questa "piccola pecca" il film riesce a trasportare lo spettatore e a farlo calare all' interno del percorso che i due protagonisti fanno. Davvero bello, consigliato!

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7 risposte al commento
Ultima risposta 20/07/2010 20.24.26
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kastalya  @  18/07/2010 12:43:20
   7 / 10
Il film è da vedere per tutti coloro che amano le ambientazioni post-apocalittiche.
Peccato solo per il finale che secondo me è molto deludente.

Ps per chi lo conosce ricorda un pò le atmosfere del gioco Fallout 3...

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Ultima risposta 17/08/2010 01.01.19
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atramblog  @  12/07/2010 08:34:07
   6 / 10
Mi aspettavo qualcosa di più....assolutamente angosciante.....qualche "americanata" veramente stonata....

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Ultima risposta 05/11/2010 14.54.08
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naughty bear  @  05/07/2010 20:50:39
   1½ / 10
Oddio che noia... Un film senza ne capo ne coda. Adeffetto soporifero da consigliare a chi ha problemi di insonnia ce stata gente che e scappata dalla sala a neanche meta film...

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Ultima risposta 05/11/2010 15.01.32
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F. Moro  @  27/06/2010 10:34:05
   6½ / 10
Un film senza ne capo ne coda, ti trovi in balia degli eventi senza sapere neanche il motivo che ha portato i due protagonisti in quella determinata circostanza ed il film ti lascia senza sapere neppure come andrà a finire (sembra un episodio di un telefilm). Trama inesistente, colonna sonora fatta di alberi che cadono e di fiamme che bruciano qua e là. Lento come non so che cosa, pellicola che si porta avanti a fatica con una narrazione che inizia in un modo e finisce in quel modo. Finti colpi di scena, che aggiungono particolari che non arricchiscono per niente la storia ma servono solo per proporre allo spettatore altri sbigottamenti ed ulteriori domande sul perché e per come è successo questo e quello senza avere mai una risposta. Ho dato comunque la sufficienza per la bravura degli attori (Viggo Mortensen e Charlize Theron) e per la crudezza ma anche realisticità e bravura con la quale è stato realizzato da John Hillcoat. Ma credo che ciò non basti ad evitare che tutti sbadiglino in sala e non vedano l'ora che finisca (c'è stata gente che a metà film ha preso e se ne è andata dalla sala!).

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Ultima risposta 28/06/2010 12.46.31
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maitton  @  22/06/2010 00:42:32
   5 / 10
questo e'uno dei pochi casi in cui il mio voto dista abbastanza dalla media.sapevo che prima o poi doveva succedere...comunque sabato sono andato al cinema, e onestamente questo film mi ha fucilato proprio. regia nulla e musica zero.

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Ultima risposta 24/06/2010 11.49.33
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  18/06/2010 01:12:41
   9 / 10
ATTENZIONE: il commento potrebbe contenere anticipazioni.

La Speranza è un diritto di tutti, del migliore e peggior uomo, del più felice e del più disperato. Non si può vivere senza speranza, quasi ossimoricamente non si può. The Road ha lo straordinario coraggio di farci credere che, al contrario, ce la si può fare.
Film grandioso, inumanamente bellissimo. Non tutti possono sopportarlo perchè fa paura, non noia, esplorare così a fondo il buio dell'anima sapendo che non si arriverà mai più alla luce.
Ancora Cormac McCarthy.Il pessimismo relativo di "No country for old men" evolve nel pessimismo assoluto del semplice "No country". Non ci sarà mai più nessuna terra per l' Uomo, nessun paese, solo strade su strade di disperazione da percorrere. Che mondo è quello in cui un padre è costretto ad "insegnare" al proprio figlio il suicidio? Che cosa è successo per far sì che gli uomini si mangino a vicenda? La Fine del mondo, tante volte raccontata sullo schermo raramente coincideva nelle altre pellicole con la fine dell'uomo, della sua anima. La Natura, la Guerra o chissàcosa hanno distrutto il nostro mondo. In seguito il Tempo, la Fame, la Disperazione hanno distrutto l'uomo. Cosa rimane? Rimane l'amore che un padre può dare al proprio figlio. Rimane l'amore che un figlio può dare al proprio padre. Solo questo rapporto varrebbe da solo la grandezza di questo film. E' facile raccontare amicizia, solidarietà, amore, tutti lo fanno. Meno facile è raccontare tali sentimenti quando questi sono totalmente incondizionati, puri, vivi, in un mondo senza più un domani.
E' un messaggio di vita quello che The Road ci regala. Perchè vivere ancora, perchè soffrire, perchè lottare malgrado la certezza matematica che niente serva più? Perchè gioire davanti a provviste di cibo, godersi la bellezza di una doccia se poi comunque la nostra fine è segnata? The Road è come un interminabile Miglio Verde, lungo migliaia di km e decine di anni. Nessun governatore fermerà l'esecuzione, la morte sarà certa e orribile ma finchè le gambe ci sorreggono manteniamo la dignità di essere uomini, rispettiamo questa meraviglia chiamata vita.
E la cosa incredibile, paradossale di The Road, è come al suo interno ci sia un percorso di formazione di un ragazzo, un' educazione alla vita che in realtà non avrebbe senso. La formazione, l'educazione, presuppongono un futuro, e un miglioramento in esso. Qui non c'è futuro, ma forse riveste ancora importanza il morire da Uomo, acquisire quella maturità che alla fine ti farà accettare l'inevitabile.
Forse non avrei mai voluto vedere The Road perchè tutto sommato anche a me piace viver sereno. L' ho visto però, e dimenticarlo è impresa veramente dura. E come Wall-e è il massimo risultato di sempre nell'animazione, The Road, che molto gli somiglia, è probabilmente il best del genere. Una cosa sola gli avrei chiesto in più però, quella che il cartone ci regala: un briciolo di speranza, una minuscola, verdissima, piantina verde.

28 risposte al commento
Ultima risposta 26/06/2010 22.19.46
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ILGLIFO  @  17/06/2010 14:44:10
   3 / 10
PREMESSA: TUTTO QUELLA CHE SEGUE, FINO ALLA PAROLA "AHI", E' SOLO UN LUNGO PROLOGO ALLA RECENSIONE DEL FILM. POTETE ANCHE SALTARLA SE VI INTERESSA SOLO LA MIA OPINIONE.

<< La speranza è l'ultima a morire, infatti muore di solitudine....>>

Questa frase riassume sinteticamente una delle mie visioni della vita(sono troppo mentalmente frazionato per averne una sola).

Ottimista depresso potrebbe essere una buona definizione per il mio stato d'animo standard.

Eppure ieri ho pensato seriamente al suicidio e solo un attacco di tirchieria fulminea mi ha salvato.

Ma partiamo dall'inizio.

Sarà che la sera prima ero andato a letto incazzato, sarà che, da un breve sondaggio telefonico che ho commissionato ad una nota agenzia di sondaggi (la stessa che usano certi politici) risulta inequivocabilmente che:

- E' un periodo pesante per tutti (Per colpa dell'Opposizione sembra)
- Tutti amano Berlusconi (Non chiedetemi di questo dato, io non avevo chiesto nulla ma sembra che ormai sia un servizio standard che ti offrono quando fai un sondaggio...mi hanno detto "Ma come, fai un sondaggio e non ne approfitti per chiedere della popolarità di Berlusconi? E che lo fai a fare!"
ed io ho capitolato...)

...sarà che a me sto sondaggio mi era costato caro e sembrava un po' un'in*u**ta...sarà quel che sarà (Ricchi e Poveri docet) ma ero veramente di pessimo umore.

Diciamo che mi sentivo come il CD che raccoglie i successi (?) di Marco Masini: Triste, con un buco al centro e abbandonato a prendere polvere in un autogrill dove tutti ordinano il Camogli.

Aspettavo solo che qualcuno mi lanciasse una salvagente, una distrazione culturale...qualcosa che mi strappasse alla sbornia di noia che mi aveva costretto a vomitare tempo in infinite tazze di caffè che nella mia mente avevano forma di cesso.

Insomma, la situazione era critica, quando all'improvviso....SQUILLA IL TELEFONO!

...sembra che non sia ancora scoccato l'ultimo rintocco per la speranza....

SI VA AL CINEMA! IL CINEMA! IL CINEMA!

(E qui si innesca il mio disturbo bipolare che mi porta da uno stato di prostrazione mentale ad uno di esaltazione)

IL CINEMA: Finestra di vita sulla vita!
IL CINEMA: La stanza dove i collezionisti di emozioni conservano le loro raccolte di immotivate palpitazioni e di vibranti turbamenti!
IL CINEMA: Lì, dove gli occhi si sgranano quando non si inumidiscono e le bocche si spalancano quando non si serrano!

Si, il cinema è la risposta alla sarcocinia (Sarcastica e cinica ironia) che mi assale.

Si va! Si va!
Entro in sala, mi siedo e solo nel momento in cui sprofondo nella poltrona mi rendo conto che non ho la minina idea di che film sto per vedere.....so solo che c' è Viggo Aragon o come si chiama lui...

Ahi.

Vabbè. Mi volto verso qualcuno della mia compagnia e chiedo: "Ma cosa siamo venuti a vedere, alla fine?"
(FINE PREMESSA)

"THE ROAD"

"Oh *****...."

E' questo il momento preciso in cui mi rendo conto di avere commesso il mio grosso, grasso errore giornaliero.
Avevo letto di The Road in rete e l'avevo classificato nella categoria "Devono portarmici chiuso in sacco di iuta, ammanettato e legato come un salame Beretta per costringermi a vederlo".
Ed invece c'ero venuto di mia sponde...

The road (La strada) è un film che parte con delle ottime premesse:
in Italia non volevano distribuirlo perchè troppo deprimente.
Per quanto mi riguarda la recensione potrebbe anche concludersi qui ma sperando in una sua componente catartica vado avanti.

Il cast sarebbe di tutto rispetto (Viggo Mortensen, Charlize Theron, Robert Duvall) se non fosse che il mio, di rispetto, l'hanno perso con questa interpretazione.

Già di suo Mortensen ha in dotazione due espressioni. Con la spada e senza.

In questo film supera se stesso riuscendo a NON avere espressione anche SENZA spada.

Ha freddo? Espressione Standard
Ha caldo? Espressione Standard
Ha Tiepido? Espressione Standard
Gli appare un pinguino vestito da Pikachu con in mano un mazza chiodata e gli chiede se gli può indicare la strada per il magico mondo di Oz?
Espressione standard

L'altro attore protagonista, il bambino Kodi Smit-McPhee, seconda mia modesta opinione l'avrebbero scartato anche per fare la pubblicità dei Ringo.
Ogni volta che recitava una battuta sentivo un cane collezionista di fumetti latrare in lontananza, come se qualcuno lo stesse percuotendo in una copia del numero 1 originale di Dylan Dog (Doppio Dolore, fisico e mentale).

Charlize Theron è più irriconoscibile di quando recitò in Monster, ma molto meno espressiva.
La cosa più pregnante che dice in tutto il film è "NO". Glieno fanno dire spesso. Almeno una ventina di volte.
Fate un po' voi.

E dopo aver analizzato la parte migliore del film, passiamo a cosa non mi è piaciuto.

La storia è così gratuitamente triste che a 3/4 del film i mie testicoli si sono guardati in faccia (provocandomi una torsione testicolare) e il più intraprendente dei due ha detto all'altro: "Senti io me ne vado. Se vuoi venire con me fino alla porta bene, ma fuori di qui ognuno per la sua strada.... che sto film mi ha così depresso che non voglio vedere nessuno per un po'. Nemmeno te che ti conosco da una vita".

Detto ciò ho solo sentito le palle che mi cadevano e visto con la coda dell' occhio due cosi che correvano verso l'uscita.

Non c'è Pathos, non c'è Logos.
O meglio, se il Logos manca del tutto (e in questa riuscita scelta stilistica si colloca uno dei pochi punti di forza del film) il Pathos è monodimensionale, affrancandosi esclusivamente sulla lunghezza d'onda della disperata tristezza melanconica.

Perchè? Perchè? Perchè?

Ora, si va al cinema per varie ragioni(a meno di essere degli amanti del cinema tali da trascendere il primo semplice piano comunicativo dell'opera....e non è il mio caso)...sostanzialmente io ne individuo tre:

- Per distrarsi (era il mio caso) dal quotidiano
- Per emozionarsi
- Per vivere un'esperienza (indotta)che faccia scaturire una riflessione in noi.

Partendo da questo assioma il film ha fallito da tutti i punti di vista.

Non mi ha distratto dalla mia quotidianità...mi ha solo ricordato, attraverso la metafora della post apocalittico, che sono in arrivo tempi cupi.

Non mi emozionato, ne attraverso le immagini, viste e riviste milioni di volte in decine di film, ne con i dialoghi (veramente la parte più squallida del film, soprattutto quelli tra padre e figlio) ne con la storia in se per se, che racconta in sostanza una camminata tra le rovine, ne con il finale scontato e prevedibile dopo appena 5 minuti di film.

Sul finale vorrei aggiungere un nota. Il film, per i miei parametri è brutto ed inutile ma poteva essere almeno cattivo.
Perchè anche i cattivi hanno il loro fascino...

Questa pellicola poteva essere paragonata ad uno ******* che ti prende a pugni nello stomaco e ti lascia per terra a sputare sangue e bile....ma il vero *******, il vero cattivo, uno di quei bastardi che si riesce ad odiare con ogni mitocondrio primo che con ogni cellula...ecco...uno ******* non ti chiede mai scusa dopo che ti ha colpito.
Questo film lo fa. Col suo finale, sdolcinato, inverosimile e raffazzopato lo fa.
Ti chiede scusa dopo che ti ha colpito e così confessa a se stesso e allo spettatore la sua colpa. L'essere gratuito portatore di insignificante cattiva tristezza.


Infine, l'opera fallisce anche nel suo ultimo possibile scopo. Far scaturire una riflessione.
Nulla. Tracciato piatto, spina staccata e autopsia in corso.
Non c'è alcuna traccia di vita nella speranza di suscitare una qualche forma interiore di pensiero conscio....

Per poter riassumere il tutto in una sola frase questo film è una lunga passeggiata nella ***** esistenziale della sconfitta.

Tutto male insomma? No. Non è vero.

La fotografia è OTTIMA. Ci vuole una grande abilità a riuscire a rendere il bianco e il nero come guide cromatiche dominanti in una pellicola a colori.
Qualche idea folgante c'è, purtroppo non sfruttata a dovere.
Sicuramente nel libro da cui il film è stato tratto ( La strada di Cormac McCarthy, vincitore del Premio Pulitzer 2007) ci sono dei meccanismi narrativi di introspezione tali da poter essere modulati dal lettore.

La cosidetta Lettura Attiva, permette di modulare la narrazione del racconto, assorbendo in dosi diluite la forma espressiva dell'opera e la sua capacità disturbante.

Nel cinema invece il fruitore subisce una Lettura Passiva. Non vi è la possibilità di una modulazione della percezione della (tentata) induzione di emozione.

Per dirlo in due parole, quando il libro diventa un aspirapolvere di positività, lo puoi chiudere.
Ti ci voglio a chiudere lo schermo del cinema.


Insomma, è andata così.
Io ero depresso di mio, volevo tirarmi su e mi hanno portato a vedere il film più depressivo della storia del cinema.
A un certo punto ero così prostrato psicologicamente che ho pensato : "Basta, la faccio finita. Mi infilo la cannuccia della Coca Cola nell' occhio fino al cervello e spingo forte."


E così sarebbe andata...se non fosse che all'ingresso la Coca non l' avevo comprata.
Infatti dopo che mi avevano chiesto 1,5 euro per una bottiglietta d'acqua da 0,5 cc non ho avuto il pelo sullo stomaco per chiedergli un bicchiere di Coca Cola....e solo questo attacco improvviso di tirchieria mi ha salvato la vita...

Certo, ho passato metà a film a supplicare Viggo di sparare a me con i soli due proiettili rimasti nella pistola e non al figlio...ma non ho avuto risposta alcuna e oggi sono qui a scrivere questa rece...

Insomma, un film imperdibile! Portateci il vostro peggior nemico e chiudetecelo dentro. Ma prima non dimenticatevi di offrigli una Coca...con cannuccia.

Il Glifo Prolisso

Ps:Il termine Sarcocinia non l'ho inventato io ma un apposito ufficio stampa. Giuro.

P.P.s: non lasciatevi ingannare dall'ottimo trailer...

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Ultima risposta 12/11/2010 22.39.56
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rob.k  @  16/06/2010 22:10:46
   5½ / 10
Il fim non convince. Premesso che inizialmente lo scenario apocalittico ha il suo fascino, dopo 20 minuti ha già rotto le scatole, anche perchè il film non fa altro che concentrarsi in modo spasmodico sui due "barboni" alla ricerca di cibo. Sarebbe stato molto piu' interessante dare spazio a cause/conseguenze del disastro globale viste dagli occhi dei protagonisti (e il tempo per farlo non mancava, visto la lentezza esasperante del film). Così invece le cause del vagabondare dei due potrebbero essere qualsiasi... Lo sfondo grigio è solo sfondo. Finale da dimenticare.

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Ultima risposta 17/06/2010 18.16.39
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valerio1989  @  14/06/2010 00:02:04
   7½ / 10
Era da tempo che non vedevo un film del genere. E “un film del genere” non significa necessariamente un capolavoro. The Road non è un capolavoro e a tratti può risultare eccessivamente lento ma è indubbiamente un film forte. Un film che non ha bisogno di mostrare la tanto discussa fine del mondo, ma che ha il coraggio di mostrarci il dopo: la fine della civiltà. Gli alberi, ormai privi del loro nutrimento, cadono, la terra si raffredda ogni giorno di più, i terremoti squarciano il silenzio con boati assordanti e su ogni cosa prevale la legge del più forte: una legge che, a priori, esclude ogni possibile distinzione tra buoni e cattivi, distinzione rintracciabile solo nelle parole innocenti di un bambino. Non ci sono buoni e non ci sono cattivi: ognuno è buono con se stesso e cattivo con gli altri. Non c’è più civiltà. In questo scenario sconfortante e sconvolgente si muovono un padre e un bambino alla ricerca di cibo, alla ricerca di calore. Camminare, camminare e camminare. Non si sa bene verso dove ma l’atto stesso di camminare dà speranza e permette di sfuggire ai fantasmi del passato, un passato non troppo lontano in cui le madri non vorrebbero mai far nascere un figlio in un mondo simile. The Road vanta, innanzitutto, delle prove attoriali di grande spessore. Su tutti spicca il grande Viggo Mortensen che ci dà l’ennesima conferma delle sue doti, ma al suo fianco brillano anche la bella e brava Charlize Theron, Robert Duvall, Kodi Smit-McPhee e Molly Parker, che in soli quindici secondi di tempo sullo schermo riesce ad emanare un calore ed un senso di sicurezza tali che si riesce persino a sperare in un futuro migliore. La fotografia, insieme agli effetti sonori, svolge un lavoro non indifferende e contribuisce, molto più di qualsiasi effetto speciale, alla creazione della devastazione che si schiude davanti ai nostri occhi. Il montaggio in alcuni punti mi ha lasciato perplesso ma d’altro canto abbiamo una colonna sonora molto toccante ed una regia esperta, in grado di regalarci momenti assolutamente terrificanti come quello nella casa dei cannibali, ma anche molto poetici. Una regia che riesce a dire molto senza sentire il bisogno di parole. Come ho già detto qualche riga sopra, a tratti il film può risultare poco scorrevole ma a mio avviso ci stiamo abituando troppo a ritmi frenetici e al trovarci tutto bello e servito che non siamo più in grado di cogliere la poeticità del non detto, dei silenzi e di un Viggo Mortensen che, ferito, dice all’aggressore <<Perché ci stavate seguendo?>>, solo per sentirsi rispondere <<Eravate voi che ci seguivate>>. Caos, anarchia e lotta spietata per la sopravvivenza. Questa è la visione del futuro, estremamente pessimista, che ci viene proposta dal regista John Hillcoat. In tutto ciò non mancano le emozioni, tante emozioni che raggiungono il climax nelle scene finali, tra le più struggenti che io ricordi.

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Ultima risposta 16/06/2010 11.22.22
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Invia una mail all'autore del commento SPIZZDAVIDE  @  13/06/2010 04:23:33
   9 / 10
Oltre ogni aspettativa.

Le ambientazioni sono stupende !!!!!!!!!!! ( da oscar )
Già solo per quelle andrebbe visto ( consiglio: vedetelo al cinema ).

Anche la sceneggiatura è stata stesa bene, i dialoghi padre-figlio sono inteligenti, profondi e commoventi.
Molto adrenaliniche e coinvolgenti le scene ad alta tensione che di certo non sono mancate.

Insomma gli ingredienti per parlare di un capolavoro ( o quasi ) ci sono tutti.

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Ultima risposta 14/06/2010 23.49.22
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ilgiusto  @  11/06/2010 09:31:04
   6 / 10
Ad essere sincero... sono rimasto molto deluso!
L'ho trovato un prodotto non vuoto ma di una banalità disarmante e noiosa!
Il film è ben fatto e ha un paio di scene originali (un paio), e un paio di dialoghi (un paio) di una decenza sopra la media (bassissima) generale cinematografica ma ciò mi sembra davvero poco per giustificare le trombe squillanti dell'osannato Mccarthy...
Ma forse erano le mie aspettative ad essere troppo elevate.

Se avete un paio d'ore da buttare e siete armati di pazienza qualche spunto di riflessione, infine, il film ve lo darà, ma non vi aspettate chissà cosa..., altrimenti evitatelo che tanto, tutto sommato, vi perderete poco.

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Ultima risposta 11/06/2010 11.18.27
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pallina78  @  09/06/2010 23:04:33
   2 / 10
Davvero un film ammazza co..oni
Che palle!!!!

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Ultima risposta 20/07/2010 23.42.00
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Invia una mail all'autore del commento dr.slump  @  09/06/2010 18:04:48
   4½ / 10
Non è un problema di noia e un problema di senso, quando una cosa non ha senso non ha senso, è inutile sforzarsi di cercare qualcosa che abbia senso quando cristallinamente non c'è! Se non c'è non c'è, se ci fosse ci sarebbe, no?
Ma come fa ad avere 7 di media sto film??? Bah?!?

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Ultima risposta 10/06/2010 13.11.21
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Bruce Wayne  @  08/06/2010 15:10:20
   4 / 10
Non ne ho trovato un senso.

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Ultima risposta 10/06/2010 10.41.47
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Silver  @  08/06/2010 01:05:13
   6 / 10
Bah.
E' quello che mi è venuto da dire finita la visione di questo film.
Non mi ha convinto sotto molti aspetti, ma comincerò con l'elencarne i pregi.
La fotografia è molto bella e curata, i giochi di fuochi e le inquadrature in generale colpiscono molto. Gli attori, sono tutti straordinari, incredibile tra l'altro è la somiglianza del piccolo protagonista con Charlize Theron.
Non capisco però come si possa ridurre due ore di film a dei significati così banali, frivoli, scontati e a dir poco retorici. Le inquadrature nella chiesa, molto belle e provocatorie, perdono di senso se certe cose non vengono almeno accennate. Non basta farci vedere dei "barboni" che pur sapendo che il futuro non potrà che essere uno schifo si appigliano ancora alla religione e agli Dei come ancore di salvezza. Come dice Duvall nel film, ormai gli unici Dei sono i bambini, ma non viene approfondito l'argomento. Apprezzo molto i film aperti e crudi, questo è troppo di entrambe le cose... anzi, è crudo al punto giusto e fin troppo aperto, il problema è che in realtà ha ben poco da dire. Lasciamo stare il finale che è ridicolo e incredibilmente scontato, ma tutta la pellicola sà di già visto.

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Ultima risposta 26/06/2010 16.43.48
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  07/06/2010 12:24:43
   6½ / 10
Di recente ho ultimato la lettura del romanzo di Mccarthy e devo dire che mi è piaciuto molto. Per quanto riguarda il film trovo che sia una trasposizione piuttosto fedele del testo, infatti il regista rende bene l'atmosfera di totale desolazione e solitudine, non tenta di trasformare il narrato in un blockbuster e questo è decisamente mirabile.
Ottima la prova di Viggo Mortensen, che in questo film riesce a parlare con gli occhi e con ogni piega del suo volto. Splendida la fotografia.
C'è qualcosa però che nella lettura del romanzo arriva fino a portarti alla commozione e quel qualcosa qui manca. Mnaca il trasporto emotivo, l'empatia con lo spettatore.
Peccato perchè avrebbe potuto essere un capolavoro.

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Ultima risposta 30/07/2010 15.43.29
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Invia una mail all'autore del commento devilkiss73  @  07/06/2010 00:16:59
   1 / 10
Ma hoi visto lo stesso film che hanno visto quelli che hanno commentato precedentemente? Un film noiosissimo, una trama inutile...una ricerca continua verso chissà cosa poi...Boh sinceramente non sono l'unico visto che i commenti dell'intera sala sono stati i medesimi...pessimo, da non vedere nemmeno in dvd...davvero evitate

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Ultima risposta 07/06/2010 00.39.10
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Seida  @  04/06/2010 17:59:02
   8 / 10
Il film è decisamente lento e il finale non mi ha soddisfatto.Capisco che a molti possa essere non piaciuto,ma per me è stato un pugno allo stomaco e un susseguirsi di forti emozioni e un grandissimo Viggo Mortensen..

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Ultima risposta 23/09/2011 17.53.46
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Invia una mail all'autore del commento Pascal74  @  03/06/2010 17:44:14
   4 / 10
Film orribile. Per me non vale nulla. 2 ore a vedere due persone che camminano e non si sa cosa cercano e perchè si trovano in quella situazione.
ASSURDOOOOOOOOOOOOO

non andate a vederlo. tutti dal cinema sono usciti a bocca aperta (in senso negativo).

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Ultima risposta 10/06/2010 11.36.09
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narduccio  @  03/06/2010 00:53:18
   4 / 10
Bocciato. è un film mooooooooooooooooooooooooooooolto lento, che fa vedere uno scorcio di "vita" dei due protagonisti. E' i'm legend versione barbone+figlio al posto del cane.

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Ultima risposta 06/06/2010 10.06.54
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  01/06/2010 20:40:24
   8 / 10
Bisogna dire che The Road è un film importante e di cui si sente il bisogno.
Per nulla appartenente al genere apocalittico americano che ha generato 2012,Indipendence day,Io sono leggenda (carino però) e simili.
Addirittura si diceva che non sarebbe stato distribuito in Italia perché "troppo deprimente". Imbottiamoci meglio dei Vanzina e delle *******te varie,no?

Il fatto è che il genere apocalittico spesso è stato usato anche nei romanzi di scrittori bravissimi per rendere un'atmosfera introspettiva e di allarme verso il futuro. è il caso proprio di The road,trasposizione del romanzo di Mccharty,uno dei romanzieri più popolari e bravi d'America. Del libro non so nulla,in compenso ho letto più volte che è anticinematografico e quindi il risultato finale dovrebbe essere ancora di più da apprezzare.
Anche se dovrei dare di meno perché i difetti ci sono.
La storia ha il suo punto più debole nei flashback,trasportati in maniera meno emotiva che nello scenario apocalittico dove ogni gesto tra padre e figlio riesce ad essere di una empatia incredibile.
Regia attenta e solida anche se non eccezionale. La trama è lentissima ed è più che altro il rapporto padre-figlio ad interessare il regista e lo spettatore come è giusto che sia. Sotto questo punto di vista,nulla da dire.
I dialoghi sono molto belli,a tratti bellissimi,e delle scene sono come una pugnalata al cuore per quanto possano essere prevedibili. Mi sono ritrovato con gli occhi umidi nel finale,che ho apprezzato molto e che ho trovato "giusto" e intonato, e non mi succedeva da tantissimo tempo.
Anche per questo trovo il film molto importante: un'uscita di cui si sentiva il bisogno dato che di film che riescono ad essere commoventi senza costruire un emozione ipocrita non si trovano al giorno d'oggi.
Il merito maggiore va agli attori,dal bravo bambino al grande Viggo Mortensen: scoperto tardi al cinema,conosciuto per il suo Aragorn ma ragazzi,che signore attore! Scheletrico e malato,con la voce roca, tiene in spalla tutto il film. Spero che si prenda i riconoscimenti che si merita.
Comparsate veloci di una Theron troppo poco approfondita,e un Pearce e un Duvall irriconoscibile. Quest'ultimo in pochissimi minuti di apparizione è intenso in una maniera incredibile.

Adesso mi è venuta voglia di leggermi il romanzo. Io lo farò,ma dello stesso filone voi recuperate Cecità di Saramago,se non il romanzo almeno il film di Meirelles. Il film di Cecità non è stato distribuito in Italia,come doveva essere per The road.
Vedere sentimenti raccontati con una lucidità e con un pessimismo assoluto evidentemente non conviene al pubblico,come se potesse scegliere qualcun'altro per noi.

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Ultima risposta 30/12/2010 11.03.41
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cepere  @  01/06/2010 13:08:31
   5½ / 10
Ci si poteva aspettare di piu' da The road.
A parte la storia,trita e ritrita,è un film che non decolla mai,che fa dell interpretazione del sempre bravo Mortensen la cosa migliore.

Belli i paesaggi ma il film risente dei tanti buchi nella sceneggiatura

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Ultima risposta 07/06/2010 23.35.33
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  31/05/2010 19:58:10
   5 / 10
Mi spiace, ma io non l'ho proprio sopportato.
Non ho letto il romanzo di McCarthy, cosa a cui rimedierò eppure questa trasposizione non mi ha coinvolto per niente. Mi è parso che tutto girasse nel vuoto, un po' come Amabili Resti di P.Jackson. Ma mentre li un minimo di visionarietà rendeva il film apprezzabile, qui invece si assiste sempre alle stesse scenette strappalacrime padre-figlio per un'ora e quaranta di fila. Il film ha sicuramente i suoi lati positivi, come le scenografie e l'interpretazione di Viggo Mortensen, ma il punto debole sta proprio nella sceneggiatura, ridotta a quattro battute del cavolo come "cosa stai facendo? - Cosa farai se io morirò" e così via. Il finale poi mi ha innervosito ancor di più. Peccato perchè l'idea di base poteva essere sfruttata molto meglio.
Non vedevo l'ora che finisse, infatti

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Ultima risposta 01/06/2010 15.26.18
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xanter  @  31/05/2010 16:00:10
   6 / 10
Ennesimo film sopravvalutato che dimenticheremo presto.
Una madre che si uccide lasciando in vita il figlio ed il marito e consigliando loro di andare verso sud...ma quando mai!

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Ultima risposta 01/06/2010 11.56.03
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR williamdollace  @  31/05/2010 09:48:39
   9 / 10
la violenza scenografica sokuroviana impera mentre sovviene l’apocalisse senza volto, non è più un paese per vivi, i reietti ripudiati dalla terra vagano con il carrello in decomposizione, non c’è munizione, stralci malickiani di ricordi di candore e pelle illuminata squarciano il grigiore del disfacimento, un vecchio smette di chiamare il Cielo, e John Hillcoat svolge una missione ed è nell’occhio del bambino: la speranza di fede shyamalaniana nella potenza del credere, mentre la violenza si consuma nell’aria, cupa e intransigente, la lacrime scendono nere come la pece in una spiaggia infiammata, colta dai resti di corpi spogliati pungenti di morte improvvisata, nell’esalazione immaginaria di un fuoco altrettanto inflessibile, l’idea di un miraggio – come tentativo del possibile

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Ultima risposta 31/05/2010 10.57.02
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-Uskebasi-  @  31/05/2010 00:21:24
   9 / 10
Massacrante.

Una vera e propria pugnalata al cuore, una pugnalata che invece di uccidere fa vivere e ci arricchisce vistosamente. Tutto il peggio e il meglio dell'Uomo concentrato in questo durissimo e bellissimo film con un Mortensen tranquillamente da oscar. Fotografia e ambientazioni straordinarie.

Un viaggio verso il sud e verso la speranza per un padre e figlio, un viaggio nell'amore per noi. Un bambino che riesce ad amare, a perdonare, ad aiutare il più debole senza niente in cambio, che soprattutto si sente in dovere di farlo rappresentando l'ultima scintilla di umanità presente al mondo. Tutto il bene possibile nonostante da quando è nato abbia visto solo morte e sofferenza.

Un'emozione costante su ogni scena, su ogni piccolo grande gesto: insegnare al figlio il suicidio, suonare un pianoforte, risedersi su un divano, buttare la fede, bere per la prima volta una coca, prendere per mano un povero vecchio sconosciuto, sperare che il mare sia blu, sentirsi dalla parte dei buoni, credere di essere padre del verbo di Dio, e tanto altro.
Sono in difficoltà a commentare difronte a tanta bellezza.

Questo film è poesia pura, poesia nello scenario meno poetico che esista. Potenzialmente si potrebbe stare con gli occhi lucidi per tutta la durata.
Capisco chi non lo apprezza, ma veramente quest'opera non è per tutti.

Ma chi ha "il fuoco dentro" non può perdersi questa perla ricoperta di sangue e dolore.

21 risposte al commento
Ultima risposta 09/10/2010 20.51.10
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12kg  @  30/05/2010 18:51:00
   5 / 10
Vedi "the legend"...un film mediocre, non fate come me, risparmiatevi i soldi del cinema. Questo è unfilm che non sale mai come emozioni.

4 risposte al commento
Ultima risposta 10/06/2010 10.53.14
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alfrar  @  30/05/2010 16:04:57
   4 / 10
Che delusione questa pellicola! Incredibilmente noioso, sembra di rivedere un insieme di films gia'visti. Lasciate perdere

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/06/2010 23.31.29
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  30/05/2010 12:30:06
   5½ / 10
Ennesima delusione al cinema, i film veramente degni di nota si contano sulle dita di una mano nell'arco di un anno.

Questo The road non ci regala che un encefalogramma piatto per due ore, dove praticamente succede poco o nulla. Non mi aspettavo un film d'azione, ma almeno che fosse un drammatico con qualche emozione! Niente di tutto questo, ormai chiedere emozioni è come vincere al superenalotto. E criticavano Avatar, coi suoi paesaggi spettacolari e i suoi colori magnifici. Storia banale, vero, ma che si può dire di questa? Originale? ahahahahah!

Bravo come al solito Mortensen, non giudicabile la Theron. Il bambino è odioso, ma del resto non ho mai sopportato i personaggi piccoli al cinema, specialmente quando si trovano ad affrontare situazioni pericolose.
La regia è discreta, come la musiche. Buona la fotografia.

Mi sembra che molti gridino al miracolo, si precano gli 8, ma signori miei aprite gli occhi: questo film non cambierà di una virgola la storia del cinema. E' come tanti, tantissimi altri...inutile. Sono perfettamente in linea con il pensiero del recensore, solo che in più mi sono veramente stufato di questo piattume di idee... da qui l'insufficienza.

La prossima volta punto a una commedia...almeno tengo alto il morale. E devo smetterla di cercare la qualità, tanto trovarla è un impresa ormai eroica.

p.s. riporto -non me ne voglia- questo commento di Susci, emblematico:
"è uno di quei film che quando finiscono sai che ti è piacuto ma non ne sei entusiasta,rimani un po' frastornato...poi piano piano riesci ad unire gli spunti che ti ha dato."
Carissimo, sono d'accordo con te come ragionamento generale, ma gli spunti e le riflessioni a seguire non possono sostituire una valutazione oggettiva durante la visione. Un film che non entusiasta non merita affatto un 8...non facciamoci troppo condizionare dalla media ragazzi!

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Ultima risposta 31/05/2010 20.51.04
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spoonji  @  21/05/2010 17:31:03
   10 / 10
Finalmente arriva al cinema e lo rivedrò dopo essere stato costretto a vederlo in divx per mancata distribuzione...
E' un film che lascia senza parole, e come tutti i film intensi le menti vuote e i cuori duri non li capiscono (mi riferisco al paio di commenti oltremodo negativi qua sotto).
Io ho letto il libro e ne sono rimasto fulminato, tant'è che mi sono procurato quasi tutta la produzione di McCarthy. Così come sono rimasto fulminato da questo film, non si poteva fare di meglio, uno spettacolo di desolazione e di sentimenti umani esplosivi, ogni gesto ogni passo sono di un'intensità difficilmente sopportabile, bisogna essere preparati psicologicamente, altrimenti o lo si rifiuta o si rimane schiacciati da tanto cuore, da tanta verità.
STUPENDO.

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Ultima risposta 31/05/2010 11.43.55
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Betelgeuse  @  03/05/2010 21:11:22
   4½ / 10
Due ore di nulla.

Aragorn è diretto a sud, guidando il figlio per una landa post-apocalittica, dove animali e piante non crescono più e gli uomini si cannibalizzano, spaventati gli uni dagli altri.

Sul serio: non ho capito cos'altro ci sia di buono in questo film, se non la solita retorica della speranza che tanto piace agli americani...

"Tu porti il fuoco dentro di te?"
"what ??"

Capolavoro.

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Ultima risposta 30/05/2010 18.50.42
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  06/03/2010 17:26:57
   8½ / 10
Questo è un gran film.
Soprattutto per chi è a digiuno della versione cartacea.
Ed era ora che qualcuno tentasse senza mezzi termini la via dell'antispettacolarizzazione totale in un film apocalittico. Scordatevi Will Smith e Io Sono Leggenda: The Road è diverso, è deprimente, è senza speranza, è scuro e crudo nel senso stretto del termine.
Viggo Mortsen è un gigante - regge il film praticamente da solo - il rapporto padre figlio su cui la storia è incentrata è da bividi e ogni singolo personaggio inserito sotto forma di flashback o incotrato lungo il viaggio è perfetto - stupendi sia la Theron che Duvall -
Peccato solo per la sequenza finale - è identico anche nel libro? - altrimenti era un capolavoro.

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Ultima risposta 07/04/2010 14.45.59
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benzo24  @  22/02/2010 12:52:46
   6 / 10
film catastrofico e apocalittico. affascinante ma irrisolto, monotematico e lungo, come la colonna sonora di cave e ellis.

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Ultima risposta 22/02/2010 13.03.01
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  23/01/2010 12:51:13
   8 / 10
Io mi sento di premiare questo film soprattutto per il coraggio e la determinazione di non stravolgere un libro anticinematografico come quello di McCarthy. Lo strazio trasmesso durante la pellicola è incredibile, un sofferenza quasi fisica.
Lo scenario post apocalittico è reso molto bene e Mortensen è una maschera di dolore e sofferenza.
Un film che mi ha sorpreso in positivo poiché molto scettico sul risultato finale di tale trasposizione. Bravo Hillcoat.

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Ultima risposta 17/02/2010 12.15.14
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  23/01/2010 12:19:42
   8 / 10
Straziante. Non lo consiglierei nemmeno al mio peggior nemico.

Un film che non si può chiamare catastrofico, essenziale, con una fotografia magnifica ma deprimente, una sceneggiatura che segue passo per passo il bellissimo romanzo di McCarthy e due protagonisti perfetti.

Non piangevo così da tempo. Non fatevi ingannare dal trailer quando sarà il momento della sua uscita in Italia.

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Ultima risposta 01/06/2010 10.38.42
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/09/2009 11:29:11
   7½ / 10
Non ho letto il libro di McCarthy, ma vedendo il film sono proprio curioso di leggerlo. Un mondo totalmente sconvolto da una catastrofe planetaria non meglio precisata e un padre con suo figlio in una lotta perenne per sopravvivere. E' proprio la sopravvivenza il punto focale del film: in un contesto cupo che non vedevo dai tempi di Quintet di Altman e reso in maniera magnifica da una fotografia dai toni grigi e molto realistici, si muovono i due personaggi principali in questa storia di formazione per mantenere viva la speranza in un mondo che in apparenza non offre più nulla se non un lento oblio verso la morte. Ottimo il rapporto padre-figlio grazie alle interpretazioni di Mortensen e del giovanissimo interprete.
E' un film diretto in maniera molto diretta e scarna che poco concede allo spettatore dal punto di vista spettacolare e a tal proposito, il trailer disponibile su youtube è estremamente fuorviante: se vi aspettate qualcosa di epico e di azione, perderete il vostro tempo e i vostri soldi.

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Ultima risposta 31/05/2010 14.57.24
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/09/2009 17:38:57
   6 / 10
Buon adattamento del magnifico romanzo di McCarthy. Può destare qualche perplessità nello svolgimento, ma al regista interessa soffermarsi sullo spirito anche pioneristico della storia (un'omaggio indiretto di McCarthy ai classici di Jack London, suppongo).
Il film ha l'indubbio merito di essere antispettacolare ed essenziale, privo dei clichè che hanno caratterizzato molti film catastrofici di questi ultimi anni (su tutti Io sono Leggenda con Will Smith).
Lo spazio nudo, metafisico, ricorda per certi versi l'Altman di Quintet: anche una vaga incursione horror si dimostra ben diversa dai canoni del genere, non è effettistica, o gratuìta.
Tra i vaghi incontri del film, quello con un irriconoscibile Duvall.
Di grande intensità la performance di mortensten (con una lunga barba e i suoi celebri occhi ricorda da vicino il primo Kristofferson) e interessante l'idea di soffermarsi sul rapporto uomo-bambino, tanto ben descritta da McCarthy, in quella sorta di illusione laica (ma non neutrale) davanti alle macerie di un mondo sepolto nel mistero più grande della sua (in)esistenza

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