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Interessante mistura tra road movie/comemdia e dramma, con un bel trio di attori, una regia capace ed una fotografia indicata.
Assolutamente non il solito film bellico, con una McAdams diversa dal solito, dialoghi arguti e diversi modi di approcciarsi ad argomenti triti e stravisti.
Pellicola piuttosto sciapa, con una trama banalotta, dialoghi un pò superficiali e situazioni poco coinvolgenti. Unico pregio è che la storia, nonostante non abbia nulla di originale, è raccontata in modo fresco e leggero. Ma non basta. Giustamente passato del tutto inosservato.
Una buona commedia che lascia un bel messaggio e aiuta a riflettere sulle difficoltà di tante persone che decidono di arruolarsi e rischiano la vita per motivi molto lontani da quelli ufficiali dati dai governi nelle guerre. Tema trattato in maniera piacevole e mai pesante, grazie anche al personaggio di Rachel McAdams che da un tocco di spensieratezza alla cosa.
Commedia simpatica e godibile senza nessuna pretesa. L'immagine di 3 soldati americani non come 3 fanatici della patria o convinti esportatori di democrazia, ma come uomini semplici che fanno quel ke fanno x tradizione familiare, x i soldi, o xkè nn sanno dove andare. Fastidiosa xò la protagonista femminile..
Un'interessante testimonianza di tre soldati americani feriti in licenza per 30 giorni che casualmente si uniscono per un "viaggio inaspettato". Un film on-the-road con un buon cast, bravi attori (Pena si mostra un buon caratterista qui - standing ovation), regia discreta di Burger e la presenza di McAdams rende meno pesante il film. Seppur una durata di quasi due ore (un po' troppo lungo per mandare il messaggio di fondo) viene compensato da alcune scene piacevoli e almeno il finale non scende nel banale.
Il ritorno a casa di tre soldati americani,reduci da un periodo di stanza nell’inferno irakeno, coinciderà con un inaspettato viaggio in auto durante il quale i protagonisti,oltre a legarsi l’un l’altro mediante una conoscenza sempre più approfondita,impareranno ad ammettere di come il loro arruolamento sia stato dettato da necessità che con il patriottismo hanno ben poco a che vedere. Il “cerchiamo di sopravvivere” pronunciato da Tim Robbins in risposta alla domanda di un ricco pacifista che chiede lumi sull’operato dei ragazzi in Medio Oriente,racchiude l’essenza di un film che pur non volendo sminuire il lavoro dei soldati ne sottolinea l’impiego favorito da una società che non sempre lascia grandi scelte. Il continuo ringraziamento da parte delle persone incontrate sul loro cammino,cui fa seguito l’atteggiamento quasi imbarazzato da parte dei soldati,indica che nessuno ha indossato la divisa per il tanto decantato amor di patria, ma per un ben più materiale (e non condannabile) fine personale,mirato a preservare o raggiungere un certo benessere. Neil Burger non riesce sempre ad evitare la trappola della retorica a buon mercato,al tempo stesso costruisce una storia che scorre bene,aiutata da una concatenazione d’eventi più che accettabili anche in alcune forzature abbastanza palesi.Inevitabile che la drammaticità di alcuni avvenimenti faccia capolino,ma Burger mostra degli insospettabili tempi comici che alleviano, in parte,la giusta dimensione tragica dell’argomento principale. Un onesto road-movie con bravi attori e un messaggio esplicitato con chiarezza,unito ad una buona analisi della difficoltà di reinserimento in un mondo che cambia in fretta.
Non parla della guerra. Parla del viaggio di ritorno a casa in licenza di 2 soldati e di 1 che ha lasciato l'esercito. Il ritorno a casa comporta una scoperta delle reali verità per le quali i tre si sono effettivamente arruolati. Si scopre così, seguendo il film sino alla fine, quali sono le motivazioni (almeno per questi tre personaggi) che li hanno portati a scegliere la vita militare e non civile per sentirsi realizzati o per realizzare i propri compiti di vita o trovare quello che nella vita civile avevano ho hanno scoperto di aver perso.
Il film risulta qui e la un pochino noioso, ma ci sono tante situazioni che rialzano l'attenzione, diciamo che è un film poco d'azione e più emotivo con dei personaggi ben caratterizzati dagli attori.
film passato del tutto inosservato qui in Italia che invece meriterebbe considerazione!!Bel Film!! Solita storiella degli strascichi della guerra in Afganistan sui poveri soldatini americani...alle volte anche abbastanza stereotipata e banaluccia...ma nonostante tutto lo giudico per quello che lascia una volta che i titoli di coda hanno smesso di scorrere...ed è tutto sommato una sensazione di due ore non spese male...
spassosa quanto assurda la storia del soldato ferito al pene e che non gli si rizza più e che per ritornare a fare l'alzabandiera decide di andare a Las Vegas da professioniste del Sesso hihi :)
Carina nella sua aria sognatrice e svagatella la McAdams, che nelle parti da maschiaccio a tratti ricorda un po la Swank