thelma (2017)

C'è del represso nel personaggio di Thelma (una splendida Eili Harboe) ed è figlio dell'educazione puritana e rigidamente cristiana impartitagli dai genitori. Ma c'è del non-detto sul perchè di questo tipo di educazione. Ed è questo l'elemento da scoprire: Trier costruisce un film bergmaniano nelle inquadrature, nelle crisi dei personaggi, nelle loro paure recondite e manifeste e dissemina qua e là gli indizi sulle turbe (e i poteri) della nostra protagonista. La pellicola riesce a tenere alta questa tensione che lavora sull'epidermide e i nervi dello spettatore e sa anche trovare sequenze interessanti (la scena dello spinello, solo per fare un esempio). Dove il film inizia ad inclinarsi e a perdere forza e quando arriva la svola "spiegazionista", quando appaiono i flashback, quando il regista (anche sceneggiatore) va a fondo e da allo spettatore gli indizi mancanti. Eppure la seconda parte funziona meno eframmenta il ritmo del film riuscendo però a trovare un pre-finale glaciale e nordicamente brutale.