the limehouse golem - mistero sul tamigi (2016)

Il delitto è una performance artistica ? I bassifondi della Londra vittoriana sono sconvolti da una serie di sanguinosi omicidi , di cui la polizia non riesce a venire a capo ... Questa pellicola , basata su di un romanzo di Peter Ackroyd , non può certo essere qualificata come Horror , bensì come Mistery o Thriller che dir si voglia . Con un' impeccabile ricostruzione di ambienti e di atmosfera , il regista spagnolo Juan Carlos Medina mette in scena un film che si ispira ai feroci delitti di un antesignano di Jack lo Squartatore , per sottolineare la sottomessa condizione femminile dell' epoca e per rivendicarne una anomala via di emancipazione . La pellicola è infatti ambientata nei tenebrosi slums londinesi , in cui la maggior parte delle donne viveva in condizioni tragiche ed era vittima dei violenti soprusi maschili . Mentre una coppia di poliziotti ( che incidentalmente ricorda vagamente quella formata da Holmes e Watson ) investiga sui brutali delitti , incrocerà nell' indagine su di una donna accusata dell' avvelenamento del marito e ne trarrà spunti per comprendere il caso . Non mancano nel film quei " divertissement " autoriali di moda ( che magari fanno parlare un po' di più dell' opera ) come il coinvolgimento nell' inchiesta di famosi personaggi storici reali , quali l' attore Dan Leno , lo scrittore George Gissing e persino il filosofo Karl Marx ! Purtroppo ( e questo è il limite della pellicola ) la narrazione dell' interessante vicenda si appesantisce presto , diventando un intrico di flash back e di prolisse divagazioni che ne rendono difficoltosa la comprensione del filo logico e cronologico e ne sminuiscono la tensione . Peccato , perchè sarebbe potuto essere un bel film , con una discreta suspense , con un buon colpo di scena e con qualche momento gore . Il cast ha le facce giuste nel ruolo giusto , a cominciare da Bill Nighy , detective malinconico , e da Olivia Cooke , intensa ed ambiziosa attrice proto-femminista all' estremo . Da segnalare ancora che il protagonista sarebbe dovuto essere Alan Rickman , che purtroppo dovette rinunciare per la malattia che lo ha condotto alla morte , tanto che il film è a lui dedicato . Con un po' di dispiacere , non riesco a dargli più di 6 ...

Film scorrevole, difficile solo nella prima ventina di minuti capire o individuare i personaggi. Per il resto ottima ricostruzione vittoriana, trama ovviamente inferiore al ripper ma assolutamente da vedere almeno una volta.
Appena buono. 7=

Una pellicola resa piacevole dalla trama piuttosto complessa e dal buon colpo di scena finale.
Per contro purtroppo bisogna ammettere che gli eccessivi andirivieni temporali rendono la trama a tratti confusi e vanno a inficiare sulla tensione che infatti latita.
Cast decente, anche se forse a volte le interpretazioni risultano troppo teatrali,bella l'ambientazione della Londra vittoriana purtroppo non fotografata come meriterebbe.
Un giallo che pur con i suoi difetti risulta anche godibile, non facendosi mancare neanche un po di gore che male non fa.

Poco coinvolgente e meglio della melatonina.

Davvero coinvolgente questo thriller vittoriano dai toni plumbei. Sebbene debba molto a Conan Doyle ed al mito di Jack lo Squartatore, la storia è ben strutturata e tiene desto l'interesse dalla prima all'ultima scena. Giusto un paio di cali di tono ma trascurabili; anche chi si aspetta scene truculente ed ettolitri di sangue non rimarrà deluso. Interessante l'idea di immergere buona parte della vicenda in una ambientazione teatrale: qualsiasi cosa succeda...lo spettacolo deve continuare! Nemmeno la minima sbavatura riguardo regia recitazione, quindi...consigliato!

Che sorpresa questo film, davvero molto bello. L'ambientazione e recitazione di altissimo livello. La trama e' davvero ben fatta e il finale mi e' molto piaciuto. Per me non e' un horror, ma un thriller .Consigliato.

Non mi ha entusiasmato, anzi ho pure sbadigliato. La locandina invoglia, speri ci sia tensione, nebbia e investigazioni a manetta, invece è più incentrato sul genere musical-drammatico (per fortuna poche canzoni e abbastanza brevi, non pensiate ci siano 2 ore di canzoni starnazzate).
Insomma, si poteva far meglio, tiratina d'orecchi ahi ahi ahi.

Non mi ha detto proprio niente.

Ambientato nella Londra vittoriana di fine '800 "The Limehouse Golem" è un thriller giocato principalmente sue due tracce narrative e ricco di personaggi più o meno ambigui, introdotti e sviluppati per rendere ardua la soluzione del giallo.
In realtà questa stratificazione appare piuttosto debole, arrivare alla verità non è certo roba per pochi eletti. Le tante sottotrame sono piazzate abbastanza goffamente con lo scopo di distrarre, mentre l'incrocio tra le indagini rivolte alle gesta di un misterioso killer in agguato nelle luride vide del malfamato quartiere di Limehouse e il dramma personale di una giovane attrice, incarcerata con l'accusa di aver ucciso il marito, trovano fortune alterne tra momenti riusciti ed altri piuttosto accessori.
Se da un lato Bill Nighy è ottimo nella parte dell' investigatore taciturno dal notevole senso morale, dall'altro abbiamo una spalla debole, interpretata dall'insipida Olivia Cooke, le cui vicissitudini alla lunga vengono a noia divorando la parte più raccapricciante a favore di melodrammatici inserti il cui spessore è buono giusto per un'operetta di poche pretese.
A tal proposito le sequenze inerenti il mondo dello spettacolo, nello specifico di natura teatrale, esaltano il lavoro scenografico reso ancor più accattivante dall'ottima fotografia.
Purtroppo la tensione è spesso assente ed il climax -con relativi colpi di scena- appare poco credibile e relativamente coinvolgente.
Sull'argomento c'è sicuramente di meglio, di Medina sarebbe più utile recuperare il poco conosciuto "Insensibles".

Storia di investigazione abbastanza interessante e coinvolgente per tre quarti, in parte inficiata da una conclusione troppo enfatica, poco lucida nei dialoghi e troppo vogliosa di colpi di scena finali multipli. Purtroppo non tutto viene calibrato bene e si percepisce una certa prevedibilità man mano che si prosegue nella visione. Bene cast e regia, è il ritmo a difettare un po' in alcuni frangenti, finale incluso, che permette comunque una visione senza distrazioni.
Discreta pellicola, con una parte conclusiva che però non lascia il segno.

Ricorda molto "From Hell" ma non ne raggiunge minimamente la qualità...tuttavia il cast si muove molto bene nel complesso e il contesto storico (scenografie, location e costumi) è ricostruito con cura.
Il canovaccio "giallo" non è irresistibile e pure intuibile (ho beccato il mostro dopo i primi minuti) ma la forza del film sta in altri aspetti...
La regia non mi ha fatto impazzire ma se piace il genere thriller vittoriano si può già definire un piccolo cult.

Le vicende di un assassino nella Londra di fine Ottocento. Temi e ambientazioni non certo nuovi, ma il tutto è ben mescolato e il risultato è un film d'intrattenimento sicuramente godibile.

Un racconto dalle forti tinte cupe, che ricrea in maniera efficace l'epoca vittoriana ai tempi di Jack lo Squartatore. In questo caso Jack non centra nulla, ma l'efferattezza dei delitti del Golem non fanno certo invidia a ciò che sarebbe successo nella realtà solo qualche anno dopo. Il punto forte di questo film è nell'ottima ricostruzione d'epoca, una buona fotografia che mostra gli aspetti più oscuri di certe zone malfamate di Londra ed inoltre indaga su un certo sottobosco fatto di spettacoli di varietà che andavano molto in quelle zone popolari. L'intreccio è abbastanza solido e lineare, il cast compie ampiamente il suo dovere nel dare una buona credibilità dei personaggi. Certamente molto intuibile l'identità del Golem e il colpo di scena finale non può dirsi certo tale.