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film imperfetto sotto molti punti di vista, sbilanciato nella gestione dei tempi, con una regia cui il meglio che riesce a fare è cercare di riportare alla mente la cosa di carpenter. peccato, perché gli interpreti sono pure bravi e l'idea di base è anche interessante, ma a fine visione a farla da da padrone è la noia.
Piuttosto inutile stare a cogliere le analogie -per lo più ambientali- con "La Cosa", perchè "The last winter" prende in fretta e furia una direzione lontana anni luce dal capolavoro di Carpenter. C'è la base polare in mezzo al ghiacciato nulla, un team di ricercatori ed ovviamente una minaccia che col passare dei minuti si fa sempre più pressante. Ma non siamo dalle parti dell'horror manifesto, il lavoro di Larry Fessenden è tutt'altro che eclatante sotto il punto di vista dello shock visivo, scegliendo la via della tensione suggerita, insondabile, difficile da inquadradare, fino a raggiungere un epilogo brillante ma rovinato da effettacci in CGI davvero mediocri. Non eccelsa la scrittura dei personaggi al servizio di una visione profetica molto pessimistica: si salvano parzialmente il sempre bravo Ron Perlman, emblema dell'umanità più ottusa, cieco ed avido anche davanti al disastro imminente e James Le Gros, nei panni di un ecologo rassegnato all'inevitabile. L'idea della reazione da parte della natura è molto interessante ma viene fin troppo secretata nel nome di un'enigmaticità che spesso finisce col rallentare una trama già povera di accadimenti. Il regista (ambientalista militante e convinto) raggiunge comunque un risultato degno di nota con un eco-vengeance molto particolare, reso alieno dal paesaggio circostante sempre in grado di suggerire atmosfere sospese tra sogno ed incubo, e tutto giocato sull'attesa costruita su ipotesi e rivelazioni centellinate.
Questo è uno di quei film che non riesco bene a capire se mi è piaciuto o meno,sotto alcuni punti di vista infatti è ottimo ed interessante sotto altri invece appare mediocre e tutt'altro che esaltante. La trama inizialmente anche a causa dell'ambientazione mi ricordava parecchio "la cosa", ma poi fortunatamente prende una direzione autonoma sviluppandosi in modo intrigante senza annoiare troppo nonostante il ritmo molto lento. Poco riuscito purtroppo il finale che mostrando (per di più molto male ) i mostri distrugge tutta la tensione e l'atmosfera che si era venuta a creare in un ora e mezza. Buona la regia che riesce a trasmettere una certa dose d'angoscia e tensione allo spettatore,discreta anche la recitazione,bravo come al solito Ron Perlman. Un horror secondo me da vedere,alcuni spunti sono piuttosto interessanti ed originale,peccato per il finale che rovina quasi tutto.....
La locandina che ho trovato io riportava la frase: "Il film più spaventoso dell'anno". Annusando la possibile boiata mi sono preso la briga di spulciare tra i film horror usciti nel 2006 (e per non essere troppo prevenuto pure tra quelli del 2007) e mi è bastato leggere i primi 4/5 film per capire che Fessenden, o chi per lui, voleva prenderci per fessi (appunto). THE LAST WINTER tutto è tranne che spaventoso: la tensione tarda ad arrivare e quando c'è è talmente poca roba che non si nota neppure. Per non parlare delle strane creature che si palesano nella parte finale con effetti visivi scialbi e senza anima. Le uniche cose degne di nota sono le ambientazioni, ma anche quì si nota la poca originalità, e l'impegno del cast per tentare di mantenere in piedi un baraccone che scricchiola vistosamente. Per nulla interessante, lo si può tranquillamente evitare.
un horror in cui le ambientazioni gelide, ricordanti "La Cosa", fanno da contorno ad una vicenda che si poteva sviluppare in modo da rendere piu' coinvolgente il film. Alla fine e' un film sulle allucinazioni e sugli stati alterati che l'uomo puo' raggiungere senza rendersi conto di cio' che accade. Naturalmente questa soluzione esplicativa non spiega vari accadimenti cui si assiste e che paiono invece comprovare l'esistenza di..... da vedere una volta
A parte il fatto che adoro i paesaggi artici negli horror/thriller (vedi "La Cosa") questo film non mi ha entusiasmato per niente...piuttosto banale e sopratutto noiosetto!
Film carino ma niente di che. Bella la location e la fotografia e bravi tutti gli attori ma il film si perde dopo una prima parte abbastanza interessante e misteriosa e diventa un po noioso. Sicuramente una pellicola ben fatta ma poteva essere meglio. Da vedere senza pretese.
Ottima la location e la fotografia. The Last Winter non è un film horror al 100%, ha un risvolto drammatico e avventuroso, oltre a contenere un messaggio ecologista evidentissimo e volutamente non nascosto. Per certi aspetti ricorda il più famoso "E Venne Il Giorno", ma non si può certo dire che abbia copiato, perchè The Last WInter è precedente ad esso.
La natura, in qualche modo, si ribella, sia nella realtà che nei film: nella realtà, regalandoci un clima sempre più caldo e instabile, mentre nei film la vendetta ha la forma
se si vedono fantasmi o spiriti che aleggiano nell'aria, in realtà essi vivono solo nell'immaginazione dei protagonisti, che li vedono proprio perchè sono contagiati dal gas che la natura ha liberato dal sottosuolo per colpa del riscaldamento del permafrost. Bellissima trovata in questo senso è il fatto che uno dei fantasmi sia un gigantesco dinosauro: a ricordarci che, se questo pianeta ha avuto in passato ben altri dominatori che poi però si sono estinti, non è detto che questo non tocchi anche a noi...
Ho trovato ottima la regia e la recitazione degli attori. Per me un film assolutamente consigliato, magari non agli amanti dei torture movies ma piuttosto agli amanti di horror più soft.
E finalmente un horror che contiene anche un messaggio! Un applauso in più.
Splendide regia, dagli assordanti silenzi e dalla lentezza sospirante, e fotografia. Ottima la scelta di lasciare il mistero nell'oscurità, quando viene mostrato qualcosa, però, è anticlimax. Inconcludente e piuttosto barboso, alterna incredibilmente tra il sublime e il ridicolo, ha i suoi momenti.
Questo film stenta a decollare e quando comincia a mostrare qualcosa lo fa' senza originalita' e lasciando lo spettatore con molti quesiti... I richiami alla "cosa" di Carpenter non aiutano una pellicola scialba e inconcludente priva di veri colpi di scena!
Inquietante e angosciante con un mistero che aleggia nell'oscurità. Realizzazione molto semplice e lineare, ma che rende molto bene l'atmosfera di isolamento e impotenza dei protagonisti. Ipotesi di fondo originale e interessante.
Questo è un horror che come ambientazione richiama "la Cosa" ma proprio solamente per l'ambientazione... Innazitutto il cast non è all'altezza, le scene di tensione non sono tutte riuscite e il messaggio ecologista sembra troppo forzato.
Il confronto con un Capolavoro del Cinema come La cosa ci può stare per l' ambientazione polare e per la conduzione dell' esistenza e della paranoia all' interno dei containers ma è giusto premettere che l' opera di Carpenter è decisamente di un altro pianeta, tanto per rimanere in tema. Detto doverosamente ciò ho trovato comunque piuttosto ben realizzato questo horror dai risvolti ecologisti sottintesi e che gioca molto come dicevo precedentemente con la psicologia dei personaggi. Ottima la recitazione di questi ultimi infatti ( Ron Perlman e il ragazzo che impazzisce su tutti) che riescono a trasmetterti quel senso di smarrimento e di inquietudine che solo un luogo desolato come quello polare può effettivamente incutere. Il regista si diverte, a ragione a parere mio, a non mostrare troppo, o meglio si sforza di non essere chiaro, anche se qualcosa negli oscuri orizzonti polari è celato, qualcosa che in qualche modo viene risvegliato e che vorrà il suo tributo. Il finale forse frettoloso ci farà capire cos' è e.........., fantasia a parte, il messaggio è ampiamente recepito. Non è un film diretto o convenzionale, bensì gioca più con i nervi dello spettatore e io lo premio con un voto in più.
Il ricordo non può che andare a Carpenter. Putroppo essendo così simile, il confronto non si puo evitare- Last winter ne ha la peggio, tanto da uscire non solo come "sconfitto", ma quasi da non ricordare perchê obsoleto. Interessante vedere come due apparentemente uguali, possano avere risultati completaemnte diversi.
non mi è piaciuto per niente questo triller/horror, vuole dare un messaggio ecologista? l'ho trovato più che altro prodotto per riempire la parte bassa degli scaffali nelle videoteche
L' ambientazione è la stessa che in "The Thing" di Carpenter,(come è già stato fatto notato nei commenti precedenti) ma la tensione molto molto minore, idem il cast, in cui si salva solo Ron Perlman che c'ha una faccia che spacca . Si può vedere se uno non ha nient'altro da fare!
Devo essere sincero me l'aspettavo meglio come horror forse più simile alla Cosa di Carpenter con cui non ha nulla a che vedere se non l'ambientazione. Qualità delle scene e recitazione piuttosto scadente.
Se l'intenzione del regista era quella di trasmettere un messaggio sul surriscaldamento della terra ed i suoi effetti, il film è più che accettabile; per il resto invece non mi ha soddisfatto del tutto, ci sono parecchie scene un pò noiosette, e la fine lascia parecchi dubbi.
Horror ecologista altamente palloso, condivisibile il messaggio ma non la sua "traduzione" in immagini: poco coinvolgente, recitazione mediocre, doppiaggio osceno....mah a me non è piaciuto per niente. Molto bella invece la location..
insomma nn mi ha convinto molto questo film! e' difficile considerarlo come horror in molti aspetti e' piu' un thriller! l'idea c'era la scenografia e' molto bella purtroppo e' stato realizzato non bene molte scene sn ripetitive e noiose! 6!
Un film molto interessante questo di Fessenden..per molti versi ricorda "la cosa" del grande Carpenter (con le dovute proporzioni ovviamente)..stessi luoghi..stessa location all'interno dei container in mezzo al ghiaccio e al nulla assoluto. La tensione è papabile per buona parte della pellicola..che cos'è realmente l'entità che si avverte tra i ghiacci? Cos'è che sta facendo letteralmente uscire di senno tutti gli uomini in quel luogo? Il vedo/non vedo del regista che lascia molto spazio all'immaginazione però viene vanificato da un finale in cui l'entità verrà invece effettivamente mostrata..pur non dando nessuna spiegazione di cosa realmente sia..e forse questo è stato un mezzo passo falso del regista. In definitiva questo film si può definire un horror molto ecologista..perchè di fatto tutto accade in conseguenza dell'avidità umana che in nome del denaro e del progresso sta letteralmente consumando il pianeta..e la prima conseguenza è proprio il surriscaldamento della tundra artica in quel luogo che dovrà essere zona di trivellazione per estrarne petrolio..finale forse un po' scontato ma lineare con il resto della pellicola..rimane un buon film che vale la pena vedere.