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Ecco il film più poetico, intenso ed estremamente umanitario mai realizzato. La più grande poetessa persiana del 20esimo secolo si cinge a fare da regista realizzando un film che é tutt'uno con la poesia, dal montaggio all'inquadratura, dalla colonna sonora alla narrazione. Una narrazione che presenta un aspetto essenziale di questo film. Essa viene divisa in due parti: la voce maschile che rappresenta l'oggettività e il realismo dei fatti e la voce femminile rappresentante la speranza, il sogno, piena di poesia, con alcune spiralette provenienti dall'Antico Testamento. Una pellicola di nicchia si, ma anche un grandissimo capolavoro lirico, concreto, libero dai troppi sentimentalismi e voyeurismi e profondamente umanitario che offre un punto di vista della vita quotidiana della colonia dei lebbrosi del tutto toccante, ricco di fede, premurosità e bellezza, ineguagliata nel cinema made in Hollywood.