the great rock'n'roll swindle (1979)

Stranissimo ibrido questo film di Julian Temple sui Sex Pistols. In un certo senso riflette l'anarchia folle di un fenomeno meteorico come questo gruppo, tuttavia nato ed impostosi nel momento giusto e che ha fatto storia. E' anche la confessione di un manager che "confessa" di aver costruito tale fenomeno a tavolino per dare una scossa british way of life. Nascita e sviluppo di un gruppo di brevissima durata ma entrato nel firmamento musicale. Dai primi successi di God save the Queen e Anarchy in UK fino al controverso tour in America dove Rotten mollò la presa e l'affermarsi altrettanto meteorico fenomeno di Sid Vicious.

Ottimo esempio di punk movie (misto comuqnue a mockumentary) dal prolifico Temple, che, nonostante gli anni passati, mantiene ad ogni modo intatta tutta la sua grande carica eversiva.

Ironico, dissacrante, divertente, vede pure come partecipante il nano già visto in Jubilee di Jarman.

Molto più ironico e leggero rispetto a Jubilee, è un'agiografia riguardante i Sex Pistols da vedere.

Mi sono comprato da poco la magnifica autobiografia di John Lydon: certo che il rapporto tra lui e il suo manager era davvero contrastato... Temple ha l'ambizione di fare dei Pistols la dissacrazione del buon gusto (in effetti...), arrivando talvolta a esilaranti effetti...comici (troppo eccesso fa male).
Tuttavia il film - non si sa come e perchè - mantiene intatto un certo fascino malsano, un alone di culto a cominciare dalla programmatica "who killed Bambi?" della colonna sonora.
Un film diseguale ma a modo suo indispensabile, quando il motto "no future" era già abusato e la fine dei Pistols già annunciata da tempo.
Memorabile comunque il party della disastrata tournee americana con le note ironiche e beffarde di "pretty vacant"