the field guide to evil regia di Ashim Ahluwalia, Can Evrenol, Veronika Franz, Severin Fiala, Katrin Gebbe, Calvin Reeder, Agnieszka Smoczynska, Peter Strickland, Yannis Veslemes Usa, Nuova Zelanda 2018
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Mix di film corti horror che hanno il comune denominatore della tradizione folkloristica dei vari paesi e la presenza del maligno in diverse forme e sembianze . C'e' del buono e del meno buono , la parte del leone la fa la fotografia ,dove ogni regista si sbizzarrisce , dalla montagna fiabesca al bianco e nero ,dagli abissi fantasiosi a un claustrofobico interno di casa. Direi che il tutto è una chicca per gli appassionati del genere, per gli altri è una buona retrospettiva su diversi registi in parte sconosciuti
Raccolta antologica composta da otto corti diretti da registi di ogni parte del mondo con miti e credenze popolari dei propri paesi. Buona idea sulla carta che però viene in parte sprecata per sceneggiature enigmatiche a volte anche di difficile interpretazione dovuta anche alla brevità dei singoli segmenti. Alcuni sono interessanti altri meno, un paio decisamente brutti... Lavorando di più sulle sceneggiature si poteva fare un prodotto migliore.
Una discreta antologia di cortometraggi horror che hanno come denominatore comune le leggende folkloristiche popolari di diversi paesi del mondo. Sicuramente influenzato dal successo e dal seguito di The Witch di Eggers, hanno in comune oltre al folklore una certa cura formale del lavoro caratterizzato da un'ottima fotografia per tutti gli episodi. La qualità è altalenante come per la maggiorparte dei film antologici. Nonostante ciò i segmenti riescono a dare quel senso di sana inquietudine.
La fotografia in quasi tutti gli episodi è particolarmente bella e curata: è raro vedere un horror (horror "vero": ci son scene e passaggi che davvero spaventano) ad episodi così raffinato e curato. Sembra però più una compilation di "esercizi di stile": le storie, anche se ispirate alle tradizioni popolari, sono, tranne un paio, poco incisive, forse anche per il fatto che la brevità degli episodi (una decina di minuti ciascuno) non lascia il tempo di appassionarsi e lasciarsi coinvolgere dalla storia. E' comunque un film sopra la media del genere, imperdibile per gli appassionati.