the dyatlov pass incident (2013)

Prometteva molto bene, anche per la storia vera alla quale si ispirava. Si perde invece - ispirandosi a "The Blair witch project" - nel buio che vedi e non vedi tra gridolini isterici e sospiri angosciati.

Cinque giovani americani organizzano un' escursione tra gli Urali per ricostruire la misteriosa tragedia del Passo Dyatlov ... L' incostante regista finlandese Renny Herlin dirige una pellicola potenzialmente molto interessante , grazie specialmente all' intrigante spunto , ma che alla fine delude un po' le mie aspettative . L' utilizzo dell' inflazionato espediente del " mockumentary " non è necessariamente un difetto , per me ; ci può stare , anche se bisogna abituarsi e non farsi venire il mal di mare a causa delle immagini traballanti . La prima parte , quella in cui si descrive la preparazione della spedizione , è forse un po' lunga e lenta , ma si può accettare perchè crea un buon senso di curiosità e di minaccia . La parte centrale , tra le montagne innevate , è la più riuscita , anche se la cocciuta incoscienza della capo spedizione può irritare . Il finale , confuso e sospeso , invece mette un po' troppa carne al fuoco : certo , c' è da risolvere in qualche modo un mistero finora inspiegato , ma forse non era il caso di ricorrere a tante concause concomitanti e fantasiose . Suggestive le ostili ambientazioni russe per davvero e sufficienti i giovani e sconosciuti protagonisti . Nel complesso non è un brutto film ed è girato in maniera professionale dal bistrattato Herlin . Mi sento di dargli 6 .

Mockumentary che fatica non poco a decollare. Nella prima oretta si punta tutto su un'ambientazione ad ampio respiro, sul mistero dei fatti accaduti e raccontati. Lo "scossone" arriva nella restante parte di film che assume così i connotati di una pellicola horror come ce la si aspetta, con un'atmosfera claustrofobica e cupa e un pizzico di fantascienza che non fa mai male. Sfortunatamente, come capita di consueto in prodotti di questo genere, è la stupidità dei personaggi a prendere il sopravvento e a rovinare tutto.

Film veramente bello, scorre molto veloce e mantiene la suspense fino alla fine che non delude . Il finale è originale :)

Film stile documentary, tratto da una storia vera, che inizia in maniera classica e può sembrare anche di serie B in un primo momento ma in realtà più si va avanti e più diventa interessante. La tensione sale pian piano ed infine si vuole assolutamente scoprire il "mistero". Il fatto che l'incidente del passo di Djatlov sui monti Urali (da cui il film trae spunto) sia realmente accaduto nel '59 e tutt'oggi non ci siano spiegazioni del tutto razionali lo rende ancora più interessante (anche se il film decide si risolvere in maniera del tutto "fantasiosa"). Resta comunque godibile. Per gli amanti del genere consigliato!

Mockumentary dalla trama interessante basandosi su un mistero realmente accaduto ma che per essere onesti non l'ho trovato soddisfacente. Ci si annoia abbastanza e il finale non ne risolleva le sorti, anzi. Per carità ho visto di peggio, tremendo non è, però non lascia nulla di particolare e si dimentica in fretta.

Come spesso accade in film di questo genere il pregio maggiore è riportare alla luce avvenimenti reali magari un po' dimenticati. Per il resto poca cosa, spessore dei personaggi pari a zero, virata nell'horror non molto convincente, sceneggiatura così così, però intrattiene.

Tratto dal celebre fatto di cronaca dove in circostanze ancora sconosciute nove escursionisti russi persero la vita il mockumentary diretto da Renny Harlin non apporta nessun tipo di innovazione al suo genere di appartenenza ottenendo come unico risultato quello di incuriosire lo spettatore e portarlo ad approfondire la reale vicenda.
La prima ora inutile dirlo risulta particolarmente noiosa, manca completamente di ritmo e l'ho trovata parecchio pesante, fortunatamente si riprende nel ultima mezz'ora dove tra convincenti spunti fanta horror e un finale tutto sommato azzeccato, la pellicola riesce a salvarsi dall'abisso.
Personalmente non mi ha colpito,mi aspettavo decisamente di meglio.

Ennesimo mokumentary, genere anche troppo abusato, dove quasi nulla si salva. Peccato, perchè il fatto vero al quale è ispirato poteva promettere molto bene. Premessa troppo lunga, la fase di preparazione non finisce mai, i ragazzi sono tutti decisamente antipatici, personaggi senza spessore, sceneggiatura imbarazante e la pessima interpretazione di tutti non aiuta. Quando finalmemte arrivano sul posto il film parte per la tangente, non prende mai il giusto ritmo (anche a causa delle solite immaigni "amatoriali" qui eccessivamente sporche e traballanti e buie) e la pseudo-spiegazione dei fatti e conseguente colpo di scena finale è raffazzonato oltre che privo di guizzo. Noioso e mal fatto.

Horror che non raggiunge la sufficienza, l'inizio e' coinvolgente ma con il passare del tempo si perde del tutto l'interesse. Il finale poi' e' ridicolo, peccato perche' le promesse c'erano ma non sono state mantenute

a me è piaciuto, sarà che avevo basse aspettative, date dal fatto che che non apprezzo i mokumentary, ma il fatto che lo sia solo in parte mi aiuta parecchio.
la storia si basa su un evento davvero accaduto, ma se ne inventa ovviamente la risoluzione, ma la storia è ben raccontata, la tensione è crescente e la risoluzione finale è originale e secondo me ben piazzata.

Non conoscevo questa storia, se non fosse un fatto realmente accaduto, avrei dato 5.
Incuriosito, sono andato a leggere vari articoli, tutti con notizie non concrete di quello che potesse essere successo sulla montagna. L'unica cosa sicura è il ritrovamento delle persone andate in spedizione, ma con lesioni alquanto misteriose. Chissà....

Renny Harlin, regista finlandese molto prolifico ma altrettanto discontinuo, nel 2013 si è cimentato con i mockumentary con Il passo del Diavolo, produzione USA/Gran Bretagna/Russia basata sul mister del passo di Dyatlov, fatto di cronaca sovietica tuttora irrisolto.
Harlin, coadiuvato da una scrittura non così banale rispetto alla media dei falsi-documentari, dirige un film intrigante, teso e credibile per gran parte della vicenda. Il regista poggia il pretesto per questa spedizione sui monti Urali su basi solide, rendendo le gesta dei 5 protagonisti credibili e avvincenti; non manca qualche forzatura di sceneggiatura, ma nel complesso il plot è saldo e si arriva alla fine totalmente immersi nella visione.
Il cineasta mescola sapientemente thriller, mistero, horror e sci-fi, non scadendo nel solito mal di mare da MDP impazzita tipico di questo filone ed evitando soluzioni approssimative per giustificare quanto mostrato. Anche i personaggi, altro frequente tallone d'Achille dei mockumentary, rispondono bene e non sono poi molto irritanti.
A depotenziare il valore dell'opera è tutta la parte finale. A dispetto di titoli come The Tunnel, Il passo del Diavolo perde appeal proprio nel momento clou, con Harlin che decide di mostrare troppo compiendo il fatidico passo più lungo della gamba. A mio parere sarebbe stato preferibile restare sul canovaccio del mistero, limitandosi a suggerire appena la componente più marcatamente horror. Con questo non voglio dire che la conclusione sia da buttare in toto, ma viene mostrato troppo e tale scelta rovina l'atmosfera creata fino a quel momento.
Dunque, Il passo del Diavolo è un film interessante, basato su un fatto reale di enorme attrattiva che l'opera filmica traspone e tratta con rispetto. Harlin riesce a far suo un sottogenere saturo e, pur non inventando nulla, ad uscire dal mucchio degli innumerevoli epigoni di bassa lega. Peccato soltanto per il parossismo finale.

Per una buona ora ci sono questi nostri baldi ragazzotti impegnati in dialoghi da scampagnata col fiasco di vino a tracolla, tipo i romani a pasquetta fuori porta, cose simili immagino si raccontino sull'erba mentre si divorano l'agnello.
L'ultima mezzora è un crescendo di inquadrature traballanti e zigzaganti da rimanerci orbi.
Le creature in CG fanno parecchio schifo, si muovono come dei cartoni animati.
Finale assurdo come un po' tutta la sceneggiatura.
Bocciatissimo.

Ennesimo horror mockumentary con i soliti giovani cretini che si riprendono per tutto il tempo.
Prendendo spunto da un fatto realmente accaduto, la sceneggiatura si sviluppa in una direzione da horror fantascientifico che sembra stonare e che si risolve in modo poco chiaro. In sostanza, lascia un po' di amaro in bocca perché avrebbe potuto essere decisamente migliore.

Interessante fin quando non subentra la parte fantasy...a mio parere un po' forzata.

E' un bel mockumentary che porta alla luce un caso che non conoscevo occorso nel 1959 tra i monti Urali dove 9 escursionisti persero la vita assiderati. Con interviste, testimonianze e immagini che sono quelle reali di repertorio della televisione russa, il film crea un grande interesse attorno ai fatti misteriosi, che ancora non hanno avuto una spiegazione ufficiale, ma solo un pugno di ipotesi, tra le quali quella dell' undressing paradossale (o demenza ipotermica).

Il film vira verso spiegazioni fantascientifiche, sicuramente molto affascinanti, che contemplano viaggi nel tempo permessi da tecnologie aliene. Forse in certi frangenti della parte finale la narrazione procede un pò frettolosa e (inevitabilmente) didascalica, ma ciò non inficia il risultato finale.
L'atmosfera di mistero c'è e si crea una buona suggestione attorno ad eventi inspiegabili e molto affascinanti.
I personaggi, che non sono certo il fattore portante del film, sono un pò stereotipati e patetici, e il finale è capace di gelare (ma vista la temperatura era scontato) il sangue nelle vene, lasciando tuttavia una leggera delusione.

Mockumentary che sfrutta un episodio realmente accaduto, e che ancora oggi rimane avvolto nel mistero, per imbastire una storia fanta-horror capace di mantenere in costante attenzione lo spettatore, nonostante nel finale le riprese appaiono un po' caotiche e prive di fascino, instillando la giusta dose di tensione ed interesse.
Vale sicuramente una visione.

Che Renny Harlin dirigesse un mockumentary non me lo sarei proprio aspettato; come non mi sarei mai aspettato che riuscisse pure a farlo decente...tranne gli ultimi,forse troppo esagerati,15 minuti,il film è un bel rappresentante del suo genere...con i soliti difetti di quasi tutti i suoi simili(come le lunghissime introduzioni concepite per presentare i personaggi con dialoghi inutili e superflui) ma interessante nella sua tematica.
Tutto si concentra sul famoso incidente di Dyatlov accaduto negli anni 50 in una catena montuosa innevata situata in Unione Sovietica,dove un gruppo di 9 escursionisti furono ritrovati morti per circostanze misteriose legate allo strano stato dei loro cadaveri(crani e gabbie toraciche sfondate,lingue assenti,cavità orali deteriorate e una forte presenza di radioattività.
Il fatto è tutt'ora avvolto nel mistero e se ricercate su Wikipedia scoprirete diverse sfaccettature di questa tragedia,tutt'ora enigmatica per alcune anomalie inspiegabili.
Il mockumentary di Renny Harlin immagina un gruppo di ragazzi universitari che si addentrano nella parte montana dove sono stati ritrovati i cadaveri della vecchia spedizione,riutilizzando i classici elementi che rendono accattivanti questi film:"che cazzò ci faranno vedere adesso? cosa si inventeranno dietro ai misteriosi avvenimenti di questa storia?"
Per il resto è un mockumentary come tanti altri,quindi a parer mio posso dirvi che quello che mi ha suscitato vedendone la rivelazione non mi ha deluso; forse un pò troppo fantasiosa ma coraggiosa come scelta(inoltre durante il film si fa riferimento anche ad un altro grande mistero-e non vi dico quale se no,in un certo senso,farei spoiler-che si associa bene alla vicenda principale)...
In definitiva un film consigliatissimo agli estimatori dei mockumentary e Found footage; fa la sua discreta figura e si dimostra superiore a tanti altri...almeno per me...poi le banalità e le superficialità,in questo tipo di film,sono inevitabili....
Un 7 leggermente gratuito,ma voglio premiarlo per l'intrattenimento e la curiosità che mi ha suscitato...

Subito dopo aver visionato la pellicola,mi sono precipitato a leggere attraverso tutti i documenti trovati sul web della storia di questi 9 escursionisti i quali perirono in circostanze misteriose presso il famigerato passo che prese poi il nome di uno di loro.
Che dire,la storia mi ha affascinato con tutto il rispetto per le vittime,per il mistero che si cela ancora dietro la loro morte,molte ipotesi sono state fornite ma nessuno ha mai capito il reale motivo.
Il film in se, è realizzato molto bene prima che entrino all'interno della porta situata sotto la neve,poi da li inizia una spiegazione alquanto confusa su cosa sia successo agli escursionisti ed altri malcapitati.
Peccato,con un'altra spiegazione del mistero questo film sarebbe stato un gioiellino mentre cosi sa solo di occasione sprecata.

Fa piacere ritrovare Renny Harlin in questo stato di forma. Il regista finlandese si misura col mockumentary senza inventare nulla di nuovo ma fornendo a livello visivo quella compattezza che molti suoi colleghi (generalmente misconosciuti) si sognano. Grazie alla sua grande esperienza fornisce una certa logica alle riprese non finendo con l' utilizzare la mdp a mo' di frullatore, viziaccio di cui sono colpevoli a volte per incapacità, altre per sopperire a budget ridottissimi, i virgulti di cui sopra.
Notevole lo spunto di partenza: ovvero un fatto di cronaca conosciuto come "L'incidente del passo Djatlov" risalente al 1959 e avvenuto in Russia nei monti Urali.
Qui nove abili escursionisti persero la vita in circostanze a dir poco enigmatiche. Le indagini delle autorità russe furono abbastanza discutibili e l'archiviazione del caso venne stabilita da un verdetto bizzarro. Nel corso degli anni sono state avanzate le ipotesi più disparate per dare un senso alla morte di quei giovani, senza però mai raggiungere la verità.
Il film parte controllato tramite un'introduzione tipica del filone: molte chiacchiere, un clima di generale entusiasmo e segnali di pericolo sparsi un po' ovunque ovviamente ignorati o non captati a dovere.
La carenza di passaggi particolarmente coinvolgenti non è poi così deleteria, complice un'ambientazione montana di tutto rispetto e un gruppetto di personaggi che pur stereotipati risultano più simpatici e intelligenti della media di queste produzioni.
Dopo la lunga preparazione arriva il fantastico scacco matto in una seconda parte tiratissima, intensa e paurosa al punto giusto. Cospirazioni governative ed esperimenti (fanta)scientifici sfociano in una lunga sequenza di terrore in cui Harlin riesce a far decollare l'asticella dell'ansia, per poi chiudere sollecitando le sinapsi di coloro che amano scervellarsi.
Davvero un buon film nonostante la schematicità dello script. Mezz'ora finale, risoluzione (parziale) dell'enigma e interesse per il fatto reale fanno la differenza.

Parte bene questo film tratto da un fatto realmente accaduto e ancora irrisolto dopo 50 anni, ma il finale rovina tutto! Si poteva scegliere qualsiasi altra spiegazione per trovare la verità sui fatti accaduti ai protagonisti, ma il viaggio spazo-temporale lo trovo una cavolata troppo esagerata e senza senso. Una grandissima occasione fallita dal buon vecchio Renny Harlin.

Più che sufficiente questo thriller-horror. Discreta sceneggiatura dove si respira un aria malsana quasi fin da subito. La storia, per quasi tutta la sua durata, risulta essere scorrevole e godibile fino ad arrivare ad un claustrofobico finale.
Bella la location, così come ho trovato molto buone anche le interpretazioni dell'intero cast.
Consigliato.

Beh che dire ... ennesimo titolo consigliatomi da BlueBaster che ringrazio di nuovo.
Parola d'ordine: mockumentary.
Sono stato davvero affascinato da questo film che inizia in modo un pò anonimo come i più classici dei found footage ma che piano piano si rivela un piccolo gioiello nell'ambientazione e nel creare la giusta tensione.
Devo dire che per buona parte del film non ho capito dove sarebbe andato a parare e molti indizi sono fuorvianti: si parla addirittura di Yeti.
La storia come dicevo è piuttosto convenzionale e possiamo dividerla in 3 parti:
la prima è la classica preparazione alla partenza in stile found footage, spedizione di studenti che parte per documentare le strane sparizioni avvenute su lontane catene montuose russe.
Nella seconda parte ci spostiamo sulle straniante e desolate vette delle montagne, ottimo set up per la parte finale, forse quella che ho preferito dove entrando attraverso un passaggio all'interno della montagna siamo catapultati direttamente all' "inferno".
Innaffiamo il tutto con un pizzico di critica sociale e il gioco è fatto.
Non un capolavoro ma sicuramente uno dei migliori che ho visto ultimamente.
Mi sento di consigliarlo agli appassianati del genere ma anche non.
Evviva i mockumentary!

SPOILER PRESENTI

Un prodotto che all'apparenza sembra distinguersi dai vari found footage in generale, ma in realtà non si distingue affatto.
Parte bene, prosegue in modo accattivante ma si conclude in modo assai ambiguo, non che sia un male eh, anche perchè è un finale fantasioso e originale, ma anche leggermente grottesco.
Personalmente avrei scartato la parte horror(le orme, i mostri in digitale) e mi sarei dedicato totalmente a quella Sci-Fi, ovvero tutto ciò che rientrava nel mistero di quella zona(le sparizioni, il bunker, il sogno della ragazza e infine il portale) una trovata brillante.
Gran parte dell'oscuro mistero invece viene messo in piazza in modo chiassoso, fumettistico...questo perché gli stereotipi horror prevalgono.
Anche la parte fantascientifica viene enfatizzata troppo, spiegata troppo, quando bastava un accenno.
In fin dei conti un film ben realizzato ma che non mi ha lasciato nulla, se non mille dubbi.

Horror che parte benissimo, continua benissimo e finisce un pò pasticciato. Ispirato da una storia vera, non molto conosciuta se non nei siti di "genere", include elementi del paranormale e del mistero, anche se negli anni si è tentata una spiegazione razionale. Il film è girato bene, segue la storia originale (sebbene questa non ne sia una riproduzione, ma una storia sulle orme di quella originale) e ne tenta una spiegazione che, purtroppo, sembra assolutamente poco credibile e quasi irrispettosa.

SPOILER

buona dose di suspance ma il finale rovina tutto ciò che di buono era stato costruito

Questo film vale per i 30 minuti finali. Originale e da pelle d'oca. Non te l'aspetti.

Found Footage "d'autore", e si vede, ha tutti gli stilemi del genere ma è fatto assolutamente meglio della quasi totalità dei FF attualmente in circolazione, la storia è interessante e scorrevole e va in crescendo fino ad una parte finale divertente ma che ho trovato un tantino farraginosa e non originalissima, da qui il mio minore entusiasmo rispetto ai commenti che mi precedono.

Scoperto per caso guardando gli ultimi 20 commenti mi ha subito ispirato,complice il fatto che è tratto da un mistero di cronaca ancora irrisolto, e l'ho guardato senza pensarci tanto su...confermo le opinioni positive perché siamo di fronte ad un più che buon found footage thriller-horror!
Renny Harlin ha diretto film discutibili ma sa fare il suo mestiere e di certo il fatto che nel '93 abbia diretto "Cliffhanger" lo ha aiutato a sfruttare queste location montuose ed innevate...le ambientazioni sono davvero desolanti e di atmosfera, anche il sonoro è ben curato ma io avrei inserito qualche rumore inquietante in più per creare pathos!
Purtroppo il cast è anonimo e di livello mediocre e ciò non aiuta in un film survival con 4 gatti come attori...altra cosa che mi irrita è l'inverosimiglianza di certe cose (però ok siamo in un film e si può lasciar correre qualcosa) come il fatto che in villaggi dispersi negli Urali tutti, persino una signora di 80 anni, parlino in modo piuttosto fluido l'inglese!
Tralasciando alcune superficialità di sceneggiatura atte a far ritrovare il gruppetto in questa spedizione si può dire che poi il film prende una buona strada, ricca di clichè ma che comunque sa incuriosire ed inquietare quanto basta per far si che lo spettatore si immedesimi e non tolga gli occhi dallo schermo...la curiosità di capire il perché ed il cosa succeda ti accompagna fino all'ultima mezzora che come da manuale (come accade in ogni found footage che si rispetti) concentra tutte le spiegazioni e sopratutto gioca tutte le carte.
Finale horror in stile "The Tunnel", abbastanza ansiogeno e claustrofobico con un'ottima atmosfera di "paura" che si svolge in ambienti bui e labirintici...peccato per gli effetti speciali in CGI e un pò troppe situazioni che sanno già visto (ma questo dipende dal background dello spettatore).
Insomma la storia di base riguardo il reale "Incidente del Passo Djatlov" è intrigante a sufficienza e la prima ora thriller è discreta, la parte finale è parecchio buona e la spiegazione del mistero l'ho trovata abbastanza intelligente ed originale (anche se un pò confusa perché mescola troppe teorie)...certo di errori e cose assurde (o anche superficiali) ne possiamo trovare quante ne vogliamo ma a me è piaciuto il film nel suo insieme e l'ho trovato quantomeno originale ed inquietante al punto giusto.
Il voto di coloro che mi precedono è perfetto...non abbastanza per essere un film da 8 ma allo stesso tempo merita più di 7 per distinguersi dalla media dei film discreti/buoni.

Mai stato un fan di Renny Harlin, ma sa fare il suo mestiere. Ora con questo mockumentary non pretende certo di sconvolgere il genere, anzi ne segue gli schemi prefissati riuscendo però ad "addolcire" gli effetti devastanti della regia, che in poche parole è il classico effetto terremoto delle scene più concitate. Molto accattivante per come riesce a sviluppare la storia, suscitando il giusto interesse e sviluppandola in maniera tale da non prendere direzioni ben definite oppure seguendo false piste sempre con buona fluidità e riuscendo ad effettuare un eterogeneo excursus fra i vari generi (thriller, horror, fantascienza). Soprattutto riesce a coinvolgerti in maniera sempre più crescente nella risoluzione dell'enigma e l'ultima mezzora è veramente eccellente. Gli attori svolgono il loro ruolo con diligenza, personaggi stereotipati ma funzionali alla trama senza travalicare certi tassi di cretineria sempre presenti in pellicole di questo genere.

Carino. C'è un po' di tutto..horror..fantascienza..mistery..il tutto condensato in una storia che si ricollega ad un fatto realmente accaduto..cioè la sparizione di un gruppo di escurionisti in una remota area degli Urali. La storia parte bene ed è molto interessante..le ambientazioni ottime rendono l'atmosfera ancora più inquietante e affascinante. Il finale ha una sua logica..certo è un po' forzato ma comunque interessante. Forse sarò di manica larga..ma a me è piaciuto parecchio.