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The Duke of Burgundy esplora tra le le spire di un rapporto sadomaso saffico. Tuttavia è palese che le finalità di questo lavoro di Strickland non sono affatto di natura pruriginaosa. Al contrario, c'è una ricerca formale estremamente accurata nella regia, nella fotografia ed in tutte le componenti di natura tecnica che di fatto annullano la componete erotica del film mentre ne esalta le qualità visionarie. Le due attrici, bravissime fra l'altro nel delineare il loro rapporto che svela gradualmente che è veramente il dominante e chi il dominato sono tutt'altro che due bombe erotiche, anzi. Espongono un rituale consolidato che diventa nel tempo ripetivo e soffocante specialmente per Cynthia, che cerca di liberarsi dalla morsa cambiando letteralmente il copione o apprtando varianti imprevedibili. In poche parole The Duke of Burgundy sta al cinema erotico (anche italiano) degli anni 70 come Amer della coppia Cattet-Forzani sta al giallo italiano. Rispetto ad Amer forse è meno estremo nel suo formalismo. Esteticamente è un film molto bello e valido da questo punto di vista, anche se non mi sento di consigliarlo.