the devil's candy regia di Sean Byrne Usa 2015
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the devil's candy (2015)

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locandina del film THE DEVIL'S CANDY

Titolo Originale: THE DEVIL'S CANDY

RegiaSean Byrne

InterpretiEthan Embry, Shiri Appleby, Kiara Glasco, Pruitt Taylor Vince, Craig Nigh, Marco Perella, Mylinda Royer, Deborah Abbott, Tony Amendola, Arthur Dale, Diane Dearsan, Jack Dullnig

Durata: h 1.30
NazionalitàUsa 2015
Generehorror
Al cinema nel Settembre 2017

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Trama del film The devil's candy

Un pittore innamorato della musica metal e la sua famiglia trovano la casa dei loro sogni nella campagna texana, a un prezzo incredibilmente basso. Mentre la pittura di Jesse diventa sempre piu` tenebrosa, si presenta alla porta, dopo molti anni di manicomio, il figlio del proprietario precedente, un gigante sbalestrato, che mostra gli stessi disturbi che nel frattempo stanno nascendo nel nostro protagonista.

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Voti e commenti su The devil's candy, 27 opinioni inserite

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BenRichard  @  03/01/2022 19:09:21
   5 / 10
Bah! ne avevo sentito parlare benino eppure non ci ho trovato assolutamente nulla di particolare. Si lascia guardare ma lo si dimentica in fretta. Niente di chè.

Spotify  @  08/01/2019 05:09:58
   5½ / 10
Niente di che questo "The Devil's Candy", un thriller a sfondo horror condito anche dall'heavy metal. E' proprio quest'ultimo punto che mi aveva attirato a visionare questo film. Infatti, da buon metallaro quale sono, non volevo perdermi una pellicola che avesse come tema centrale la mia musica preferita a fare da contorno ad una trama che all'inizio può sembrare anche interessante.
Una famiglia composta da papà e figlia entrambi metallari e da una mamma che, pur non apprezzando questo stile di musica, lo accetta, si trasferisce in una casa situata in mezzo alle campagne. Il capofamiglia, Jesse, è un pittore di scarso successo ed è a lavoro su un nuovo dipinto.
Una sera, viene a bussare alla porta Ray, un omone con disturbi mentali e l'aria smarrita. Dopo una breve conversazione con Zooey, la figlia, Ray viene cacciato. Tuttavia, nella casa sembra aleggiare qualcosa di sinistro. Jesse in particolare se ne accorge quando scopre di aver dipinto non ciò che gli era stato richiesto ma bensì delle immagini terrificanti. In tutto ciò, Ray torna alla carica e comincerà a perseguitare la famiglia.
Dunque, la prima domanda che lo spettatore si pone a visione terminata è, quali fossero le intenzioni del regista. Perché non si capisce dove vuole andare a parare. Il film si mantiene sempre in bilico tra thriller e horror, senza che nessuno dei due generi prevalga sull'altro. Non si capisce se l'obiettivo fosse girare su di un'abitazione infestata o su un tizio che perseguita una famiglia. La musica metal è un elemento secondario, non cambia e non aggiunge nulla alla pellicola.
Insomma, le idee del director Sean Byrne appaiono confuse.
Alla fine quello che ne esce fuori è un film da intrattenimento, senza pretese.
La cosa che più di tutte stona, è la sceneggiatura. E' molto vaga, approssimativa, non spiega le cose approfonditamente. Ad esempio, è estremamente superficiale la connessione tra Jesse e le presenze che aleggiano nella casa, le quali, spingono Jesse a dipingere macabri dipinti.
L'impianto narrativo presenta ripetizioni. Ed è meglio non parlare di quante trovate siano scontate e banali. Il movente di Ray è davvero misero, non soddisfa per niente la curiosità dello spettatore.
I dialoghi forse non sono malaccio, ma non salvano lo sciagurato screenplay.
Altra cosa penalizzante è il finale. E' girato male con brutti effetti speciali e si sviluppa anche in maniera piuttosto inverosimile.
Per il resto, la pellicola non è malaccio. C'è una discreta caratterizzazione dei personaggi. Nulla di troppo elaborato ma i protagonisti intrigano quanto basta, soprattutto Ray, che ha un aspetto che incute quasi tenerezza, ma allo stesso tempo è inquietante.
Il ritmo è scorrevole, anche perché il film è davvero corto, 75 minuti risicati. Tuttavia, non è che per gran parte della visione ci siano sussulti particolari.
Qualche buona scena di suspense c'è e sono buone anche le sequenze dove si vede il sangue. Questo, è realizzato bene.
La fotografia non dispiace, ha tinte cupe, le quali donano alla pellicola un po' di atmosfera lugubre.
La location è affascinante, isolata, però poteva venir valorizzata meglio dal director.
Il cast fa il suo: Ethan Embry è autore di un'onesta recitazione. Si cala bene nella parte del papà metallaro.
Pruitt Taylor Vince è assolutamente convincente. A prima vista sembra un bamboccione, ma sa essere un mostro vero e proprio. L'attore riesce ad essere versatile ed anche imprevedibile. Riuscite le espressioni.


Conclusione: filmetto che non lascia quasi nulla. Alla fine lo si può anche guardare, non è terribile, però risulta essere troppo insipido. Peccato, ne poteva uscire fuori un prodotto di ben altra fattura.

Hankzilla  @  21/12/2018 10:32:58
   4 / 10
Delusione. Metal, Flying V e musiche dei SUNN o))) unici elementi salvabili e non indispensabili alla trama. Lento, privo di tensione e con un finale imbarazzante su cui è meglio stendere un velo pietoso...

Macs  @  24/02/2018 12:39:27
   5 / 10
Abbastanza confuso come film. Il tema centrale, della possessione demoniaca, non viene chiarito: non si capisce se la casa sia effettivamente un veicolo della possessione o meno, visto che esercita influenze molto diverse a seconda dei personaggi. Per me questa confusione non è "ambiguità", è proprio un difettone del film. In aggiunta, lo stesso protagonista Kurt Cobain, un attimo sembra pienamente posseduto (quando è in trance artistica), poi esce dallo studio e appena torna a casa è invece completamente in sé e si batte come Chuck Norris contro il Cattivone. Boh. Questo grave problema condiziona la fruizione del film, e la buona fotografia e colonna sonora, nonché le buone prove di tutti gli attori non bastano a redimere il tutto.

Invia una mail all'autore del commento SPIZZDAVIDE  @  13/09/2017 01:16:55
   4½ / 10
Mi dispiace perchè degli spunti originali potevano esserci ma sono stati sviluppati male in una sceneggiatura leggera e confusionaria.
La seconda metà del film più dinamica della prima fin troppo lenta e noiosa.

Wilding  @  10/09/2017 11:51:02
   5½ / 10
Trovare un paio di bravi interpreti in un horror non è cosa comune, e pertanto un punto a favore è già segnato in questa pellicola che una briciola di originalità la dimostra pure; il resto della storia è quella che è e ci si annoia un bel pò per tre quarti di film, dove la musica assordante disturba pure. Ci si sveglia nell'ultimo quarto e non si pensa più che i soldi del biglietto siano stati buttati via.

topsecret  @  04/07/2017 14:38:34
   5 / 10
THE DEVIL'S CANDY può essere d'ispirazione per quelle challenge che infestano youtube, quelle del tipo: "Prova a non...". Qualche youtubers dell'ultima ora potrebbe usarlo per una sfida a "prova a non spappolarti le palle dalla noia".
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, sia il pazzo che il pittore potevano benissimo ascoltare musica folk, tanto non cambiava una ceppa, visto che l'elemento metal non c'entra una mazza con la storia. Il binomio musica metal-satana lasciamolo a chi compete (anche se la cosa sta scemando pure tra le band scandinave). Inoltre, la storia stenta a mostrarsi interessante e ansiogena quel minimo indispensabile per non ammosciarsi del tutto, lasciando agli ultimi minuti il compito di mostrare più sostanza e dinamicità...ma comunque nulla di particolare anche in quello.
A mio avviso, THE DEVIL'S CANDY rappresenta per Sam Byrne un deciso passo indietro rispetto al film d'esordio THE LOVED ONES, decisamente più corposo e meno frivolo.

Larry Filmaiolo  @  25/03/2017 10:01:53
   5 / 10
Alla seconda prova Byrne confeziona quello che tutti stanno già chiamando the metallica tshirt of slasherdevilhomeinvasion. Lo stile c'è e si impone ma le premesse vengono tutte quasi subito sfancoolate, la ferocia pressoché non esiste e The devils haribo non riesce ad essere epico quanto era The loved ones, nemmeno nel finale risultante paradossalmente patetico. Le maggiori note di merito vanno al buon Pruitt che suscita decisamente più simpatia rispetto al cojoncello protagonista. Peccato, ma vogliamo bene lo stesso a Sean e aspettiamo il terzo.
Ah, basta Co sti caxzo de Metallica.

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