the counselor - il procuratore regia di Ridley Scott USA, Gran Bretagna 2013
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the counselor - il procuratore (2013)

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locandina del film THE COUNSELOR - IL PROCURATORE

Titolo Originale: THE COUNSELOR

RegiaRidley Scott

InterpretiMichael Fassbender, Brad Pitt, Cameron Diaz, Penélope Cruz, Javier Bardem, Dean Norris, Natalie Dormer, Rosie Perez, Goran Visnjic, Sam Spruell, Ruben Blades, Bruno Ganz

Durata: h 1.42
NazionalitàUSA, Gran Bretagna 2013
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2014

•  Altri film di Ridley Scott

Trama del film The counselor - il procuratore

"The Counselor" è ambientato principalmente nella frontiera, e racconta la storia di un avvocato (il cui nome non viene mai pronunciato) che si mette in affari con Reiner, un conoscente dalle losche amicizie. L'idea è di prelevare un carico di cocaina del valore di 20 milioni dollari a sud del confine e spacciarla con l'aiuto di un poco di buono di nome Westray. Naturalmente, niente va secondo i piani.

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Voto Visitatori:   5,10 / 10 (77 voti)5,10Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su The counselor - il procuratore, 77 opinioni inserite

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Boromir  @  26/08/2023 15:09:29
   8 / 10
Non smetterò mai di sostenere la rivalutazione di questo film. La prima incursione di Cormac McCarthy nella sceneggiatura cinematografica, ellittica nella struttura e dotta per enunciati dialogici, è di un nichilismo talmente esasperato da spingere a chiedersi come sia stato possibile che una major hollywoodiana abbia dato luce verde a un tale progetto. Almeno al sottoscritto farà sempre un certo effetto sentir parlare divi "patinati" come Javier Bardem e Brad Pitt di snuff movie, cavi taglia-teste e perversioni sessuali con quella nonchalance.
Per quanto non originale, la storia dell'avvocato che rimane invischiato nel mondo dei narcos (subendone poi la crudele ritorsione) è solo il mcguffin per un'analisi quasi soderberghiana del capitalismo industriale del cartello. E poi c'è Scott, che con quella manciata di scene violente dirette con grandissima classe e soprattutto una messinscena lussuosa ti racconta la metastasi delle superfici laccate come nella miglior tradizione del body-horror.

markos  @  13/06/2023 20:41:42
   6 / 10
Grande cast. Non è malaccio come film, na neanche un capolavoro. Forse da un regista come Scott ci si aspettava qualcosa di più.

DogDayAfternoon  @  30/10/2018 12:53:08
   6½ / 10
Sinceramente non comprendo del tutto la generale stroncatura che ha avuto questo film.

Non sarà certo un film che ricorderemo per anni, ma non mi è parso nemmeno poi così malvagio. Vero che la trama non è chiarissima, che il film è piuttosto verboso e in alcuni punti qualche dialogo gira a vuoto anche se comunque la media è ben oltre la sufficienza...ma tutto sommato mi ha tenuto comunque sempre interessato fino alla fine, grazie soprattutto alla presenza di attori del calibro di Fassbender, Bardem, Pitt che pure senza strafare mi danno comunque motivo e soddisfazione di proseguire con la visione del film. Aggiungo pure Penelope Cruz e Cameron Diaz, due attrici anche loro spesso denigrate ma che personalmente non disdegno, la seconda in particolare l'ho trovata benissimo in questo film. Che il film punti soprattutto sul cast, lo si capiva anche solo dalla locandina.

Qualche chiarezza in più sulla trama e i personaggi l'avrei gradita, ma anche così com'è non è un film da buttare.

gemellino86  @  12/09/2017 23:25:43
   6½ / 10
Non tra i migliori film di Scott ma mi è piaciuto. I personaggi sono cattivi e tutto gira intorno al traffico di droga. Bravi Fassbender e Diaz, sprecati Pitt e Cruz. Finale che lascia turbati.

Spotify  @  28/03/2017 19:58:53
   7 / 10
--- PRESENTI SPOILER ---

Bel thriller di Ridley Scott, il quale, nel 2013, dopo tanti lungometraggi, alcuni dei quali diventati capolavori assoluti della settima arte, riesce ancora a tirar fuori buone idee, mettendole poi, bene in scena.
Il film in questione è un'opera spietata, violenta e pessimista. Non ci sono buoni e/o cattivi, ma solo un feroce fato che determina il futuro dei protagonisti.
La trama ha come personaggio principale un avvocato, del quale, non ne viene mai rivelato il nome. L'uomo è prossimo a sposarsi con la bella Laura, ma prima, deve concludere un importante affare, non del tutto pulito, anzi... l'avvocato infatti è invischiato in una faccenda di droga assieme ad un suo conoscente, un certo Reiner. Quest'ultimo è fidanzato con Malkina, donna molto attraente ma al tempo stesso doppiogiochista e calcolatrice. Il tutto sembra procedere per il meglio e pare che sia l'avvocato che Reiner, otterranno un bel po' di soldi. Ben presto però, con la morte di un ragazzo affiliato ad altre persone invischiate nell'affare, le cose cambiano e l'avvocato verrà risucchiato in un vortice di morte e violenza.
Scott, come detto prima, dimostra ancora di saperci fare, specialmente nella caratterizzazione dei personaggi, spesso ambigui, contorti e intricati.
In questo film, il regista di South Shields, utilizza una vasta gamma di protagonisti, col rischio dunque, di confondere lo spettatore con un gran numero di soggetti. Invece, il regista riesce a valorizzare tutti i personaggi, dando a ognuno un proprio spazio, distribuendoli in maniera omogenea all'interno della narrazione.
La cosa che più mi è piaciuta, è stata che il regista è appunto riuscito a mettere si, tanti protagonisti nella vicenda, però al contempo è stato ordinato, non dando mai allo spettatore quella sensazione di confusione, che in altre pellicole con così tanti soggetti si può avere.
Tutti gli attori sono calati benissimo nelle rispettive parti, ciascuno ha qualcosa di intrigante. I personaggi secondo me meglio riusciti, sono quello di Westray, un uomo viscido ma al tempo stesso con una personalità che colpisce, e quello di Malkina, donna dal fascino irresistibile ma al contempo diabolica. Anche gli altri protagonisti sono comunque ben tratteggiati, di Reiner, ad esempio, si nota l'estrema stravaganza.
Il ritmo è fluido, magari all'inizio la pellicola ci mette un po' ad ingranare, però poi dopo decolla e garantisce una visione piacevolissima. Scott ci presenta i protagonisti mano mano, fino a creare un puzzle per poi dare il via alla narrazione vera e propria. Una narrazione sapiente, che non fa calare mai l'attenzione e gode soprattutto di un'eccellente cura dei dialoghi da parte del director.
Diverse sono le sequenze dove c'è una buona suspense. Però, le scene tecnicamente migliori, sono quelle più violente. Innanzitutto c'è quella dell'omicidio del motociclista, la quale pur essendo molto rapida, è sviluppata, e montata, in maniera eccezionale. In seguito abbiamo la sequenza della morte di Westray che è d'antologia. Di questa scena, un po' come per quell'altra, sorprende la velocità e allo stesso tempo la chiarezza, con cui avviene il tutto. Il resto poi, è affidato ai credibilissimi effetti sanguinolenti, i quali danno più gusto alla sequenza.
Il finale è ottimo, Scott trascina lo spettatore nell'abisso di violenza dove è finito l'avvocato. Il regista, attraverso l'epilogo, fa capire all'astante come, basti poco a ritrovarsi nel baratro, dopo essere stati a contatto con la malavita.
Scott valorizza per bene le scenografie. Senza dubbio, sono suggestive le zone desertiche che fanno da sfondo a numerosi momenti della pellicola. E risultano funzionali anche al cospetto della trama.
La fotografia si sposa bene con le location. Scott e Dariusz Wolski riescono a dare un tocco cupo al film, specie nella seconda parte, quando le cose per il nostro avvocato cominciano a girare per il verso sbagliato.
Il cast è composto da grandi nomi: abbiamo Michael Fassbender, Javier Barderm, Cameron Diaz, Brad Pitt ecc...
Gli attori che più mi son piaciuti sono stati la Diaz e Pitt. L'attrice di San Diego mette in mostra tutte le sue abilità al fine di cercare di essere più meschina possibile, e ci riesce benissimo. Poi l'interprete supera se stessa nella famigerata scena erotica avente protagonisti lei e la macchina di Reiner. Lo spettatore viene colpito dalla naturalezza con la quale la Diaz recita una sequenza così hot. L'esplicazione dei dialoghi è ottima e le espressioni impeccabili.
Il buon Pitt da sfoggio anche lui ad un personaggio meschino ma al contempo saggio. Nonostante l'attore di Shawnee non sia proprio tra i personaggi primari, fa ugualmente una performance di alto livello, funzionale e umile, segno di adattamento anche a ruoli più marginali.
Bravo anche Bardem. Fassbender non mi è dispiaciuto, però, ogni volta che lo vedo recitare, a mi sembra che l'attore irlandese, abbia costantemente la stessa espressione stampata in faccia. Forse sarò io che vedo storto, però la penso in questo modo.
Vanno fatti i complimenti al director per il fatto di esser riuscito a gestire così bene un intero cast di star.
La sceneggiatura è solida, offre una storia di sicuro non originale ma comunque accattivante. Ci sono dei bei colpi di scena, tante situazioni interessanti e un impianto narrativo ben costruito. Buona la caratterizzazione dei personaggi e dialoghi sopra le righe, forse un po' scontati nella parte finale della trama, però complessivamente si fanno notare.
Tuttavia, c'è una parte che mi ha lasciato interdetto. La spiegherò dopo.
Dal punto di vista Etico e sociale, Scott ha fatto un ritratto molto violento dell'America contemporanea, specie le sue zone più periferiche. Poi, come detto prima, il regista ci mostra che appena si viene a contatto con la malavita, quest'ultima trasporta il malcapitato di turno nel suo mondo senza nemmeno che lui se ne accorga.
Le cose che ho apprezzato di meno sono essenzialmente due: la prima è lo spreco di un'attrice come Penelope Cruz. E' stata l'unica interprete a non essere stata valorizzata bene dal director, il quale la gestisce come se fosse l'ultima arrivata. A questo punto conveniva scegliere un'attrice meno famosa. Peccato perché l'interpretazione della bella attrice spagnola non era stata neanche male.
L'altra cosa che mi ha destato perplessità, è appunto quella parte dello screenplay che ho citato sopra. Infatti, per una buona parte della trama, il tema centrale è il sesso. Ok che l'obbiettivo era quello di fare un'opera eccentrica, però, tanto si parla delle avventure sessuali dei protagonisti, che spesso si esce fuori dai binari della vicenda principale.

Conclusione: un valido thriller da gustarsi a 360 gradi. Non è un filmone, però se avete ha voglia di un cinema onesto, di intrattenimento, dotato di una bella storia e di grandi attori, "The Counselor" fa al caso vostro.
Non è obbligatorio vedere questa pellicola, però se vi capita sott'occhio, una visione dategliela.

7+

76mm  @  06/02/2017 11:34:14
   7 / 10
Chi gioca col fuoco, soprattutto dalla parti di Ciudad Juarez, si scotta.
Non ci voleva Ridley Scott per portare alla luce questa realtà.
Detto questo il film non è affatto male, mi sorprende una media così bassa.
Per tre quarti del tempo si parla di sesso, per il resto dei modi non proprio ortodossi coi quali i simpatici narcos messicani regolano i loro conti…una ****ta insomma.
Bardem e Pitt laidi da far schifo, Fassbender un po' monocorde, Diaz da paura, sprecata la Cruz.
Dice poco ma lo dice bene, senza inutili concessioni alla spettacolarizzazione (tranne che per una scena, da cult immediato, che è rimasta impressa a molti).
Violenza contenuta e funzionale alla trama.
Un Ridley Scott d'annata.

VincVega  @  23/01/2017 01:31:08
   7½ / 10
Ho molto apprezzato Cormac Mccarthy nei romanzi "Non è un Paese per Vecchi" e "The Road", le versioni cinematografiche sono state tutte e due convincenti (più quello dei fratelli Cohen che quello di Hilcoat) e quindi non potevo farmi sfuggire questo film con una sua sceneggiatura originale unita alla regia del grande Ridley Scott.
"The Counselor" è un film abbastanza sottovalutato, quindi dopo averlo visto qualche anno fa, non avendo compreso tutte le critiche che gli erano state rivolte, mi sono voluto procurare la versione estesa con 20 muniti in più.
Il film è imperfetto, bisogna ammettere che certi dialoghi possono risultare ridondanti, a volte McCarthy sembra quasi compiacersi però non si rimane indifferenti al fascino che pervade la storia.

Il procuratore entra in un affare e di conseguenza in un ambiente in cui nuotano pescecani, gente molto più dura di lui, Ridley Scott riesce a descrivere il vortice in cui viene inghiottito, un'angoscia progressiva e una parabola verso l'inferno, con un finale che difficilmente potrebbe essere meno pessimista.
Il cast fa il suo dovere, con la migliore del lotto sicuramente Cameron Diaz, Malkina, una donna di personalità, arpia e abile manovratrice, capace di fare benissimo il doppio gioco, protagonista di una scena cult, metafora della decadenza del mondo globalizzato.

Sono convinto che questo sia un film che nel tempo verrà rivalutato, ci sono dei rimandi e dei dialoghi che in un primo tempo non vengono notati, con più visioni si riesce ad apprezzare di più quello che ci vogliono mostrare McCarthy e Scott.

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Rollo Tommasi  @  23/10/2016 19:46:54
   7 / 10

SPOILER !!!

Tributo spettacolare alla violenza, The Counselor - del variabilmente ispirato regista Ridley Scott - è un film che non conosce sfumature, se non nei verbosi dialoghi esistenzialisti che sgorgano come un'ossessiva cifra stilistica dalle labbra di ogni personaggio; è la rappresentazione stessa del sottobosco distopico che ammanta il Sogno Americano di purezza, successo, lusso e libertà, a cui si contrappone quello al confine messicano, polveroso e corrotto, dove si combatte una guerra impunita ed anarchica di inaudita crudeltà per la spartizione del mercato della droga. Nella teatrale scacchiera di questa guerra, che appare sempre più come il fotogramma di una catena alimentare, si muovono pedine bizzarre, stereotipate ma realistiche, chiamate a recitare un ruolo per la sopravvivenza.
The Counselor è anche la narrazione crudele della discesa agli Inferi dell'Uomo probo che si è accostato al Male smarrendo la "retta via", per inseguire un facile ma pericolosissimo progetto di arricchimento.
Si può discutere l'estetica del prodotto, la spudorata scena di autoerotismo della zarina Cameron Diaz sulla Ferrari gialla (che resterà la più indimenticabile sena di pubblicità occulta mai ammirata sul grande schermo...), oppure la trama che lascia più intuire che spiegare, in cui il Boss della Mafia messicana non si mostra mai e rimane una presenza oscura in perenne attesa di mietere, ma il film è solido e ben recitato, con un Fassbender clamoroso e pulsante (da applausi il pianto struggente davanti al cimelio "insanguinato" dell'amata Penelope Cruz).
Il tocco finale della barbarica esecuzione di Brad Pitt (e del motociclista nel deserto...) è una pennellata d'autore, anche se bisogna ammettere che l'arma utilizzata, una garrota fatta con filo di acciaio, era già stata proposta in una versione meno tecnologica da Brian De Palma in "Blow Out" e da Peter Medak in "Triplo Gioco - Romeo is Bleeding".
Da Ridley Scott è lecito aspettarsi qualcosa di più sicuramente, ma, nella sua imperfezione, Il Procuratore è destinato ad una lenta, progressiva rivalutazione.

topsecret  @  13/07/2016 14:25:13
   6½ / 10
Filosofia criminale.
L'asse portante di questo film di Scott sono i dialoghi, a volte un po' troppo verbosi per la verità, che però si amalgamano bene con le caratteristiche dei personaggi dando luogo ad una storia interessante e discretamente coinvolgente, nonostante le quasi 2 ore di durata.
Il cast è ricco di prime firme e tutte si muovono abilmente negli spazi a loro concessi, dimostrando un certo carisma e un discreto fascino, soprattutto la Cruz (però più dimessa nell'autonomia della storia) e la Diaz, vero motore del film.
Cinismo, avidità e illegalità si fondono in questo incipit dal ritmo in crescendo che, a mio avviso, non fatica a coinvolgere e strappare un voto positivo.

mauro84  @  16/06/2016 17:42:23
   6 / 10
Finalmente trovo a guardarmi sta ultima fatica del famigerato regista. Adorato le ambientazioni di frontiera, così definite, fotografia semplice, modesta. Vi sono dei buchi nella trama ok, non cade nel banale, non vedo improvvisi cali di tensione, tiene legato alla sua visione, impegnativa ma senza esagerare.

Cast stellare.... Michael Fassbender interpretazione top, Brad Pitt (ma quando invecchia?!), Javier Darmem mai valutato appieno da me, lo conosco poco, visto bene.

Cameron Diaz & Penelope Cruz: coppia di donne al centro di una buona figura, interpretazione degna...

Caro Ridley, tanti capolavori, tanti bei film, sto qua è stato un mezzo flop per tanti, per molti, troppe persone che secondo me cercavano qua in un film serio, la tua consacrazione, invece... Lascia dei buchi nella sceneggiatura, non sempre le scene di azione finiscon come ci si aspetta e poi bo... forse tutto già visto....
Non lo reputo per me, un film fallimento, lo ripeto un film che si poteva costruire e girar meglio, magari meno attori, + scene lunghe, e alla fine cercar di dar un senso al tutto, che non lo ha.

Film consigliabile a quei pochi davvero ammiratori del grande Ridley, capita a tutti un momento di discesa, ma non vuol dire che non piaccia, ma a soli pochi.

Film meritevole per ambientazione e cast stellare!

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Hard to Kill  @  02/04/2016 20:03:53
   8 / 10
Uno dei film più sottovalutati della storia del cinema recente.
Ad una prima visione risulta un po' criptico, ad una seconda visione se ne coglie il senso, ad una terza visione lo si ama davvero. Figlio di una sceneggiatura a dir poco sontuosa, questo film viaggia su livelli altissimi per quanto riguarda ambientazione, dialoghi e personaggi (tra tutti la Malkina di Cameron Diaz). A livello emotivo poi, trasmette il senso di smarrimento del protagonista di fronte al succedersi degli eventi nonché il senso di morte che incombe su di lui, una morte dolce e inevitabile. Da vedere ripeto, almeno due volte.

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/06/2016 12.17.18
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lukef  @  27/11/2014 21:06:38
   6 / 10
Mah.. mi ha convinto sì e no.
Tiene attaccati allo schermo? assolutamente sì
Per il resto boh. Decisamente imbellettato.. opulenza ovunque, quella c***o di Bentley non c'è inquadratura che manchi (sempre pulitissima tra l'altro, pare uno spot) e tutta sta filosofia sui diamanti (molto snob).
Trama scontata e poco approfondita.. forse perché troppo laborioso trovare giustificazione a certe situazioni improbabili... meglio lasciarle nell'oblio. Personaggi secondari che son più che altro caricature fuori luogo.
Pagella attori:
Fassbender: Ok, niente di speciale
Brad Pitt: inutile, sprecato
Cameron Diaz: Decisamente insopportabile. Interpreta bene e si fa anche ben odiare. Pallosissime le sue massime esistenziali ma non è certo colpa sua
Cruz: vedi Brad Pitt
Bardem: Mi piace come interpreta questo ruolo

Guardatevelo se volete un po' di viulenza alla "paese per vecchi" ma, se non siete tonti fino al midollo, non aspettatevi colpi di scena. Finale, più che amaro, fa girare le balle.
Qualche idea carina e qualche punto di riflessione comunque lo si trova.

BrundleFly  @  14/10/2014 18:30:11
   7 / 10
Ridley Scott firma qui il suo film 'più autoriale' (mascherandolo da film commerciale) dai tempi de "Il genio della truffa".
Il poco successo si può probabilmente spiegare col fatto che molti, facendosi attrarre dal trailer e dal cast stellare, si aspettavano un film con tanta azione e inseguimenti mozzafiato.
Invece, ho trovato quest'ultima fatica del regista britannico un'opera molto personale a livello registico e fotografico, forse un po' zoppicante a livello di sceneggiatura. Il film parte senza dubbio lento, ma nella seconda metà si riprende e personalmente mi ha coinvolto moltissimo.
Un film CATTIVISSIMO che, d'altro canto, posso capire benissimo che non sia per tutti i gusti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  13/09/2014 20:20:34
   6 / 10
Sono fermamente convinto che uno scrittore debba fare il suo mestiere e basta.
Cormack Mc Carthy qui scrive la sceneggiatura con un ritmo che per un suo libro sarebbe probabilmente perfetta, ma che per un film risulta troppo macchinosa rischiando di inceppare il motore dello stesso con dialogi lenti,monocordi e inconcludenti..
La tensione di Fassbender è palpabile ma non è nè noir,nè pulp,nè dramma insomma il prodotto rimane un pò a un bivio sulla direzione da prendere.
La trama è comunque avvincente anche se intuibile e gli attori sono bravi.. bella la fotografia e la colonna sonora.
Quando però alla fine leggi regia di Ridley Scott ..beh ti viene da pensare"mi aspettavo molto meglio"

EDN85  @  27/08/2014 10:33:54
   8½ / 10
Film che puo' non piacere o non essere capito da tutti.
Ma per me...è stato emozionante seguire tutta la storia di questo innominato avvocato nel tentativo di incrementare le sue ricchezze attraverso affari di droga. Il grandissimo Ridley Scott dirige perfettamente questa pellicola presentando i vari personaggi con sublime accuratezza. Riesce a rendere la storia inizialmente molto raffinata e attraente, per poi ridipingere il quadro di un colore brutale e violento.
Gli attori sono fantastici! Compreso Michael Fassbender! Abilissimo nel mutare il suo personaggio mentre lo accompagna alla lenta e tragica trasformazione del suo lussuoso mondo che diventa un inevitabile inferno.
Personalmente non mi è piaciuto molto il personaggio Westray, anche se il bravo e secondo me sprecato Brad Pitt lo ha reso molto figo!
Ma...vogliamo parlare di Cameron Diaz? Non la credevo capace di vestire i panni un personaggio così perfido!! Veramente pazzesca! A mio parere la sua più grande interpretazione!

deliver  @  30/07/2014 03:33:55
   7½ / 10
Io credo che si tratti di un film che per stile e contenuto, o piace o non piace.
Se qualcuno si aspetta il solito cartello movie alla Cani Sciolti, The Counselor non è niente di ciò. Se invece si amano le tematiche scabrose calate in narrazioni di ampio respiro, ove a contare solo le atmosfere, gli umori, il senso di tragico e maledetto che aleggia sulle esistenze dei protagonisti, allora potrete apprezzare e godervi questa pellicola.
La sceneggiatura porta la firma di un gigante della Letteratura americana del Novecento: quel Cormac McCarthy già noto al mondo del cinema per la trasposizione del suo Non è un paese per vecchi. Stavolta C. mette il suggello alla sua prima sceneggiatura originale e il clima che regna nella storia è avvolgente quanto vividamente realistico - perché sempre passando per McCarthy, questo film trasuda eccentricamente quella mentalità sudista affiancata al locus del confine rovente tra Messico e Usa, popolato anche di affaristi senza scrupoli e di narcotrafficanti spietati.
La trama, nelle sue linee principali, la conoscete già. Ma la catabasi del trafiletto, non riguarda solo il prode avvocato, ma tutti i personaggi secondari coinvolti in questa girandola di morte e distruzione.
L'unico monito del film sembra proprio riportarci a quell'atavico peccato che i greci definivano "iubris": il peccare di arroganza, il cedimento ai facili entusiasmi a cui fa seguito l'illusione di poter controllare gli eventi. E invece spesso, la misura e' colma sin dall'inizio e si finisce travolti da un vento più grande.
Scott, secondo me, se la cava benissimo nel preservare quell'angoscioso senso di tragedia incombente che si dispiega dall'inizio sino alla chiusura, proprio come McCharty comanda ! Dopo il flop di Prometheus, Scott si risolleva dimostrando di essere quel regista elevato che abbiamo già conosciuto.

Alex22g  @  14/05/2014 20:17:46
   10 / 10
Davvero inspiegabile una media voti cosi'bassa per questo film del grande Ridley Scott.
Ho acquistato il blu-ray nonostante le varie recensioni mediocri lette in rete, e fortunatamente mi sono fidato del mio istinto.
Il film è davvero ben riuscito, con un cast stellare, un ottima sceneggiatura e dialoghi oltre ad una regia eccellente.
I personaggi sono molto carismatici ( e non solo per la bella presenza datagli da attori del calibro di Bardem o la Diaz ) e folli a livello di caratterizzazione e stilizzazione di quel determinato stereotipo che rappresentano.
Sono presenti dioverse scene forti ( a livello di violenza/sangue) per gli amanti del genere ma anche i dialoghi mi hanno colpito per la loro realizzazione e contestualizzazione .
Aggiungiamo una fotografia da urlo e delle soundtrack perfettamente idonee , ed ecco il risultato.
Per me tra i migliori di Scott ( specie se visto in versione Extended )

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  13/05/2014 15:53:54
   7 / 10
Hai successo, soldi, una bella macchina, una casa splendida, una compagna spettacolare che non vede l'ora di sposarti; eppure non ti basta.
Vuoi sempre di più, l'ottundente limbo di confine tra Messico e U.s.a. è l'ambiente ideale per zittire una moralità già in partenza negoziabile, la svolta verte sul sobbarcarsi lo smercio di un' ingente partita di droga immischiandosi col "cartello" locale. Malavita organizzata senza volto, feroce e spietata, non propensa a prestar fede alle coincidenze che purtroppo per l'Avvocato (Procuratore nella versione originale) si manifesteranno nel più beffardo dei modi, causando un terremoto sanguinoso nel suo mondo imbellettato.
Prima sceneggiatura originale di Cormac MacCarthy tirata a lucido dalla regia misurata, con adeguato complemento cromatico, da Ridley Scott. Il mondo descritto è border-line non solo per coordinate geografiche popolato com'è da personaggi che hanno eletto l'eccesso a loro religione. Il cast decisamente glamour è di quelli che oltre alla piacevole estetica sfodera personalità, dando vita ad un intreccio ronzante attorno ad un camion in apparenza carico di liquami, in realtà una fortuna su quattro ruote.
Pellicola verbosa con esplosioni di violenza sorprendenti, i dialoghi affondano con mirabile propensione affabulatoria in disquisizioni sospese tra integrità, dovere e bramosia. L'incedere è ipnotico, le riflessioni evitano banalità materializzando fin da subito un senso di minaccia che si rivelerà più che giustificato.
Nell'intimidazione più o meno velata i predatori sguazzano, pronti a colpire evitando di esporsi troppo. Scott sposta mirabilmente l'attenzione dal deus ex machina in cui l'assenza di moralità è totale, priva di rimorsi e completamente asservita a quel possedere materiale col quale (letteralmente) si può scopare.
Concesso commuoversi per la morte di un leopardo, mai per quella di un uomo. E' la legge della frontiera dove a vincere è solo il più spietato, oltre che il più subdolo.

Giovans91  @  30/03/2014 14:50:47
   7 / 10
Questo film, dalla messe in scena cruda e violenta mi è piaciuto. Ci viene mostrata l'avidità dell'essere umano difronte al potere dei soldi e alla droga…
Il film è ricco di tanti dialoghi e non per questo è lento e noioso, anzi, bisogna solo prestare maggiore attenzione nel seguire ogni singolo passaggio narrativo. Infatti è composto da monologhi, telefonate, incontri a due in cui a far da padrona è la parola.
Le sequenze d'azione però non mancano e la violenza esplode in modo fatale e terrificante, con decapitazioni e sparatorie...
La regia di Ridley Scott è solida e perfetta come sempre. In questo film si avvale della (prima)sceneggiatura di Cormac McCarthy, autore del romanzo "Non è un paese per vecchi".
L'apparato tecnico è di alto livello, d'altronde stiamo parlato di un regista come Ridley Scott! Splendida fotografia, bella la scenografia che mostra i magnifici paesaggi del Messico e ottimo il montaggio, incalzante.
Interpretato da un cast all-star: Michael Fassbender, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Javier Bardem e Brad Pitt. Attori di fama mondiale e qui tutti in gran forma, con menzione speciale per il sempre ottimo Fassbender, Pitt e Bardem, un'inedita Diaz, sensuale e cattiva come non mai.
Un film bello e molto particolare. Ovviamente potrà non piacere a tutti (visto le tante recensioni negative), ma io ne consiglio ugualmente la visione.

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Luca401  @  15/03/2014 23:03:49
   6½ / 10
Sinceramente non capisco tutti questi voti negativi e' un buon film non e' il top ma di certo non merita 2

Trixter  @  27/02/2014 23:25:35
   6½ / 10
Un misuratissimo ed elegante Ridley Scott cede il passo ad uno sceneggiatore di lusso, il signor McCarthy il quale, però, non si mostra all'altezza del blasonato regista. Protagonista del film, infatti, è una sceneggiatura prolissa, verbosa, confusionaria; con qualche spunto interessante che tuttavia si perde nei dialoghi infiniti e, a tratti, insapori dei protagonisti. I quali, peraltro, non risultano neppure adeguatamente sfaccettati.
Scott, a mio parere, fa un buonissimo lavoro, regalandoci una fotografia di altissimo livello ed alcune scene (ad esempio la decapitazione del motociclista) davvero di gran pregio. Insomma, esteticamente The Counselor è senza dubbio un ottimo film, diretto con mano sicura ed elegante; ma è proprio sotto il profilo contenutistico che non convince pienamente.
Molto bravi gli attori ma non adeguatamente sfruttati, in primis una Cruz eterea ed inconcludente. Insomma, passo falso di McCarthy... ma non di Scott.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  21/02/2014 15:21:01
   7 / 10
Testa o croce diceva Anton Chigurth. Decide il caso. Anche The Counselor sotto questo punto di vista non fa eccezione. Nell'universo caotico di McCarthy c'è un fantomatico cartello della droga che domina ma senza un volto preciso ed identificabile. Al di sotto un avvocato che vuole fare soldi facili, opera una scelta consapevole ma poco si cura delle conseguenze e da tale scelta viene annientato. In questo film di un misuratissimo Scott è presente in misura maggiore la scrittura di McCarthy, il nichilismo di un mondo che si divide semplicemente in prede e predatori, avidità e cupidigia a danno di codici d'onore ed amicizia. Certamente il personaggio secondario della Cruz è meno utilizzato forse perchè meno sfaccettato rispetto agli altri interpreti: è l'unico che instaura un rapporto che va oltre il semplice interesse personale, perfettamente complementare alla Cruz perchè l'unico dotato di principi morali e di una certa purezza. Verrebbe da dire "Non è un paese per i puri di cuore".
Più vicino al noir puro che al canonico thriller di cui conserva l'intreccio, Il film di Scott è un oggetto un po' particolare e poco convenzionale, facile quindi l'effetto spiazzamento che ha provocato, in cui specialmente nel peregrinaggio finale messicano si ritrovano quegli elementi di pessimismo puro che richiamano al Peckinpah di Garcia.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  05/02/2014 13:52:07
   6½ / 10
Non mi è piaciuta la sceneggiatura, troppo pasticciata e confusa, ma ho amato i personaggi (su tutti quello di Fassbender). La scena in cui l'attore irlandese esce in strada cercando la morte, morte che il fato bastardo decide di non concedergli, è magnifica.

Peccato perché con qualche accorgimento in più poteva venirne fuori un gran bel film.

opeth74  @  03/02/2014 12:30:05
   7 / 10
Film ottimo , scelta stilistica e narrativa volutamente omissiva . E' chiaro che il regista non vuole dare risposte agli interrogativi narrativi che il film pone ma è necessario? Penso di no, visto che un minimo di sforzo intellettivo ci porta ad un quadro generale più che chiaro...
Evidentemente qualcuno si aspettava di vedere un film di Bruce Willis stile anni ottanta, mi dispiace ma a volte è bene informarsi prima di entrare in sala...
Scott dipinge un quadro di sfacciata crudeltà su quello che oggi permea la letteratura e la cinematografia recente cioè il genere "Cartello Messicano" e lo fa con una sottile vena ironica e fatalistica (emblematico quello che dice il messicano quando parla del morto nel barile) .
Promosso anche questa volta Scott molto meno Fassbender e molto brava la Diaz, inutili (potevano risparmiare sui compensi) gli altri grandi nomi...

sev7en  @  31/01/2014 17:23:47
   7½ / 10
Un avvocato, ambizioso quanto volutamente ingenuo, cerca la svolta con il business della droga finendo travolto dalla fatalità del caso che lo conduce per mano in un tunnel senza più via d'uscita...

Lord Blade Runner, al secolo Ridley Scott, dopo il flop planetario di Prometheus torna sulla Terra per un lungometraggio dal cast stellare ed una sceneggiatura partorita dall'immenso Cormac McCarthy, qui come in nessun altro film, ostaggio di una critica divisa tra guelfi e ghibellini.
La storia è ambientata nel Messico e punta i riflettori su quella che potrebbe essere "normale amministrazione" nel "Cartello", dove "la casualità non esiste", dove "se manca qualcosa vuole dire che speri ritorni… ma non ritorna mai niente", dove "la verità non ha temperatura". Un avvocato, un "figlio dei fiori" Michael Fassbender, accetta di lavorare con un suo cliente, Reiner (Javier Bardem, lampadato e sofista) per trasportare un carico di cocaina oltre il confine messicano con l'intermediazione di Brad Pitt (nel film, Westray, affascinante, pacato e anche lui decisamente sofista). Naturalmente in quella che sembra un'operazione da manuale una semplice, futile, coincidenza porta l'intero Cartello a credere che l'avvocato ed il suo gruppo abbiano voluto giocare sporco e quindi a decretarne il de profundis con una preda illustre, Laura, l'acqua e sapone, nonché moglie del'avvocato, Penelope Cruz.
Fin dall'inizio, però, Scott rileva il personaggio cardine dalla storia, il burattinaio invisibile che incarna per alcuni versi questo fato malefico, in grado di deviare in modo permanente il corso degli eventi con una freddezza ed un sadismo tipico dei gironi dell'Inferno: Malkina. Cameron Diaz, conturbante, turbante, imprevedibile ma dannatamente sexy, dispensa perle di saggezza da cultura Zen mentre con una mano apostrofa l'estrema unzione anche al suo fidanzato e con l'altra cerca di abbracciare qualcuno che possa ascoltarla, come il parroco in confessione, costretto alla fuga per il morbo della sua parola, tentatrice quanto peccaminosa.
McCarthy, morto dopo morto, mostra come innescata la miccia, la detonazione finale sia solo una questione secondaria, perché prima che arrivi, la tensione e quel senso di smarrimento che in genere porta al suicidio, stringe con la forza di un boa il collo di ogni persona, soffocandola lentamente, dolorosamente, sempre più forte con quel cappio che come ultimo stadio, ruzzola a terra in compagnia di una testa. Il messaggio che traspare è comune quanto ignorato: l'avidità è una strada inesplorata che una volta su due paga ma con la stessa percentuale è in grado di portare via tutto, anima in primis. Rassegnarsi quindi a ciò che la vita offre? No, non è questo sicuramente ma di certo l'ignoranza, come "conoscenza del non sapere" non concede secondi appelli ed il nichilismo che riempie le lacrime di disperazione dell'avvocato, con quell'Hola finale stampato su un inutile DVD, sono la pennellata finale ad un'opera che ha spaccato la critica, valutata eccessivamente verbosa (ma non lo è anche la tediosità della routine quotidiana?), inutilmente sessuale (la scena iniziale è decisamente gratuita…) e dalla trama claudicante (ma la vita non lo è altrettanto, con i suoi alti e bassi?).

Un bel film che va visto da inizio a fine pensando ad ogni singola frase pronunciata perché il cinema è e deve essere anche una palestra di vita, per evitare che realtà aliene, possano sorprenderci e condurci, per mano, lungo strade inesplorate…

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Ultima risposta 04/02/2014 17.51.11
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hulaplain  @  27/01/2014 11:41:48
   7½ / 10
Bello. Angosciante. Consigliato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  24/01/2014 12:50:19
   8 / 10
Grande messa in scena per Ridley Scott, non nuovo a sconcertanti alti e bassi. Reduce dell'ignominioso "Prometheus", Scott dirige uno dei lavori più pregevoli della sua carriera (sempre di gran lunga secondo, com'è ovvio, all'inarrivabile "Blade Runner").
Merito anzitutto della notevole sceneggiatura di Cormac McCarthy, che Scott adatta abilmente, sapendone amplificare asciuttezza, fermezza e intransigenza. Affidandosi ad ambientazioni fortemente espressive, fotografate con dettagliata freddezza, la macchina da presa è trattenuta. Scott dirige con polso saldo: non si concede virtuosismi, e si limita alla contemplazione impassibile di un universo di abiezione.
In effetti sappiamo già, dal cinema, della crudezza estrema del narcotraffico. Illuminati a riguardo, di recente, anche dal Saviano di "ZeroZeroZero", il film di Scott comunque è talmente bello che, se non arriva a essere un capolavoro quale "Gomorra" di Garrone, è solo perché il soggetto di "The counselor", classico, romanzesco e un pochino risaputo, difetta di particolare originalità. Tutto il resto però, nel film, è talmente perfetto da mozzare il fiato, anche grazie a quattro interpretazioni magistrali. Il cast all-star è straordinariamente in parte. Bardem è meraviglioso nella sua duttilità; Pitt non è mai stato così poco gigionesco e tanto cinico e mediocre. Cameron Diaz è trasformata in un famelico e ferino demone di ghiaccio, qui forse nel ruolo migliore della sua carriera. Fassbender è straordinario nel mimetismo con cui rende, prima, la spregiudicatezza rampante di un uomo comune che ignora il lato oscuro delle cose, e, quindi, l'aggrovigliarsi nello strazio di quest'uomo mediocre, che aveva il paradiso e ha scelto l'inferno. A loro si aggiunge, in controcanto, una dolente Penelope Cruz che fa da agnello sacrificale.

Come si diceva, la forza del film deriva dalla sceneggiatura. E' senz'altro un film insolitamente verbale: e in ciò va trovata la sua originalità.
Lungi, d'altra parte, dall'essere un film statico, "The counselor" è attraversato da una tensione che progredisce parallelamente all'incupirsi di una tragedia, mentre il cielo resta splendido e luminoso, e indifferente alla meschinità umana: disinteressato alle sorti di uomini mediocri, che si trascinano all'inferno sulla superficie, ora levigata ora brulla, di un deserto che è correlativo oggettivo di un deserto morale.
E' attraverso i dialoghi di McCarthy, filosofici senza essere retorici (sempre congrui ai personaggi e ai contesti), che si dipana l'intransigente disgusto e il disincanto di un autore quasi ottantenne che dimostra di aver scrutato lungamente nell'abisso, e, pur avendone viste di tutti i colori, ha conservato la capacità d'indignarsi.
La constatazione più amara e più forte che il film ci consegna, è che quanto maggiore sia la consapevolezza del male e delle sue conseguenze, maggiore diventa la capacità di agire nel male. Non c'è redenzione né desiderio di catarsi: affidando proprio ai più spietati le riflessioni più lucide e sagge, McCarthy apre veramente gli occhi sull'orrore. Con sguardo più che mai asciutto e disilluso.

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Ultima risposta 24/01/2014 21.06.29
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Manticora  @  19/01/2014 21:23:37
   7½ / 10
Cormach McHarty non è un autore facile, ha scritto una sceneggiatura, la prima della sua carriera, al di là della storia, incentrata sull'avidità umana, McHarty riesce a rendere tutti i personaggi inerenti e intriganti. L'aura di pessimismo, ambiguità e fatalismo che attraversa tutto il film fà il paio con un avvocato ingenuo, un trafficante annoiato, una dark lady disumana e spietata, una ragazza ingenua e innamorata, un intermediario presuntuoso e sciupafemmine. Tutti si muovono sù di un palcoscenico che non lascia scampo, tra dialoghi annoiati, storie di violenza e violenza ancora più improvvisa. Scott mostra la "normalità" dei cartelli della droga messicani, proiettati nel'ostentazione di una violenza fine a se stessa, in cui concentrano il propio potere, non credono alle coincidenze, perchè non ne hanno mai vista una, e quindi per non perdere il rispetto sono pronti a fare un massacro. Accompagnato dall'ottima fotografia di Darius Koeski il film di Scott è certamente un opera "minore" nella filmografia di Scott, ma nel tempo acquisterà valore, fino ad essere rappresentativo di un cinema Noir, mai fine a sè stesso. Il lusso ostentato e dissoluto, rimane in primo piano, inutile panegirico di un umanità che si vive addosso, senza capire che il crimine non è un gioco, ma un modo di essere, e gli squali non risparmiano nessuno. Alla fine ci sono punizioni peggiori della morte, basta un dvd, con sù scritto HOLA, contenente promesse di snuff movie sulla propia dolce metà. Se propio devo muovere una critica, e per la scena iniziale di sesso, inutile ai fini della storia.

FABRIT  @  17/01/2014 18:31:23
   7 / 10
La regia è solida e senza sbavature, i dialoghi eccezionali e la donna-ghepardo interpretata da Cameron Diaz è perfetta e intrisa di erotismo come mai prima.
Film da vedere.

anthony  @  17/01/2014 11:47:02
   8 / 10
Ho letto da qualche parte, sul web, che quando nel 1982 uscì nella sale "Blade Runner", il capolavoro di fantascienza diretto da Ridley Scott, la critica e i critici dell'epoca (soprattutto statunitensi..) attuarono un vero e proprio gioco al massacro contro la pellicola...che tenne il pubblico di mezzo mondo lontano dai cinema dove veniva proiettato il film: andando a controllare in qualche archivio ho scoperto che davvero così fu...e a gettare scompenso su Blade Runner non furono solo (i più agguerriti) americani..bensì anche una buona parte della critica europea.
Ci vollero almeno una decina di anni (intorno ai primi '90) perchè questo capolavoro della fantascienza ricominciasse a trovare i favori che oggettivamente meritava di ricevere: la consacrazione totale dell'opera avvenne con gli annunci e le messe in scena della Director's Cut...etc...

Bene, questo "The Counselor", ben lungi dall'essere un film perfetto (ma chissenefrega!) , paga lo scotto di essere una pellicola partorita a rimorchio (a livello prettamente temporale..quindi, ahimè, Media-mentale..) di super-acclamate 'sloffiate' come "The Road" e "Non è un Paese per Vecchi"; se prendiamo a esempio proprio questo ultimo titolo..non ho letto di critiche tanto forsennate e di tale 'caratura' a suo indirizzo..eppure la pellicola in questione, almeno secondo il sottoscritto, possedeva tutti i difetti (elevati a potenza) di cui viene accusato e rimpinzato il nuovo film di Scott; film che a me è piaciuto e non poco..soprattutto per un fattore preponderante (assente nell'opera sopracitata dei Cohen..): i verbosi e ficcanti dialoghi di cui sono struttura e spina dorsale questo "Il procuratore" si limitano a rappresentare l'essenza umana brutale e inquietante messe in mostra da McCarthy e Scott...senza una (dico una) sola scivolata verso una demonizzazione ( o una lode) ludico/moralistica parafrasale : le cose stanno in questo modo ed è così. Punto.
..ottima la regia di Scott, molto buone le prove degli attori (la Diaz in particolare..) contornate da una fotografia e una colonna sonore ispirate.

Ci risentiamo tra una decina d'anni.

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Ultima risposta 19/01/2014 13.05.49
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