the art of self-defense (2019) 

Veramente bello. L'avevo gia' visto sottotitolato...una piacevole sorpresa.

Un'esistenza fatta di solitudine ed esclusione da ogni contesto sociale. la vita di Leslie sembra spezzarsi quando viene brutalmente aggredito da una banda di motociclisti, quando una scuola di Karate fa intravedere una piccola speranza di riscatto. L'approccio di Stearns è minimalista, descrive la solitudine di Leslie (bravo Eisenberg, con un ruolo perfetto per le sue corde) in maniera efficace e prosegue con una chiave di narrazione interessante. Specialmente nel rapporto tra maestro ed allievo più che Fight Club, ricorda un Karate Kid in chiave molto più dark e cupa. Affrontare le proprie paure, ponendo lo stesso protagonista nel ruolo di carnefice partendo da quello di vittima. Una Cobra Kai ancora più oscuro. Faults mi era piaciuto di più, ma attenzione a sottovalutare questo film ed il suo regista.

Catalogarlo nel genere commedia mi pare un po' azzardato, dato che omicidi e aggressioni non sembrano essere indicativi di un prodotto leggero. Se c'è qualche elemento da black comedy si può intravederlo nell'epilogo abbastanza grottesco, per come si sviluppa, ma nel cmplesso il film di Stearns assomiglia più a un dramma esistenziale con sprazzi thrilling.
A parte le catalogazioni, che lasciano il tempo che trovano, il film è oggettivamente interessante, ben costruito nel suo insieme e, a parer mio, molto ben interpretato, tanto che incuriosisce dall'inizio alla fine e coinvolge in maniera genuina.

Per me un film di quelli che incuriosiscono dall'inizio alla fine perché imprevedibili, qualità che nel cinema è oro colato. Commedia drammatica balorda che ce ne fossero.

Un "Fight Club" minimalista con la problematicità antropologica soppiantata dalla critic'al machismo. Il black humor s'esaurisce alla prima scena.

Mauro Lanari

Veramente riuscito come film

Dopo l'interessante "Faults", Riley Stearns confeziona una pellicola a metà strada tra commedia e thriller, un prodotto originale che colpisce inaspettatamente, sia con risate, sia in momenti più scuri e crudi. Peccato per la parte finale (ultimi dieci minuti) un po' troppo estrema e poco credibile, che mi ha fatto notevolmente abbassare la valutazione, perchè fino a quel punto mi aveva talmente soddisfatto da elevarlo tra i titoli migliori dell'anno. Bene il cast, tra cui Jesse Eisenberg, perfetto nel ruolo di protagonista della vicenda e bravo anche Nivola.