texasville (1991)

La prima cosa che mi è saltata all'occhio nella visione del seguito de "L'Ultimo Spettacolo" è il cambio di tono rispetto all'originale, meno drammatico e più da commedia. Nonostante non sia ai livelli del precedente, "Texasville" funziona lo stesso concentrandosi sulle disillusioni di quei giovani ormai divenuti adulti. Ottimi gli attori, su tutti la rivelazione Annie Potts.

Sequel de L'ultimo spettacolo, va certamente visto dopo di questo per apprezzarne a fondo le sfumature. In sè il film non è che racconti chissà cosa, però si apprezza bene lo stile di Peter Bogdanovich e le storie dei personaggi di Anarene si insinuano pian piano sottopelle, come fossero quelle di persone conosciute.
La bellezza del film sta proprio qui, nella normale routine di altrettanto normale gente della provincia USA che lascia solo immaginare una main story degna di essere raccontata.
Bravissimo Bridges, una menzione per Annie Potts, bella e adattissima al ruolo.

"L'ultimo spettacolo" è stato uno dei piu' bei film americani degli anni Settanta: nostalgico, struggente, appassionato.
Ebbene, che effetto fa ritrovare gli stessi interpreti, gli stessi personaggi, lo stesso regista di quel vecchio film?
Un'effetto amarcord piacevolissimo, a tratti, specialmente quando fanno capolino i comprimari... certo Bogdanovich e il suo cinema di losers non hanno piu' la forza espressiva di un tempo...
Forse anche i temi di quel vecchio film non sono gli stessi di allora: elegia a un mondo perduto, con un Bridges bolso e ingrassato che si dimentica in fretta e un Buttons insolitamente magnifico