tess regia di Roman Polanski Francia, Gran Bretagna 1979
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tess (1979)

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locandina del film TESS

Titolo Originale: TESS

RegiaRoman Polanski

InterpretiJohn Bett, John Collin, Nastassja Kinski, Peter Firth, Leigh Lawson, Tom Chadbon

Durata: h 3.00
NazionalitàFrancia, Gran Bretagna 1979
Generestorico
Al cinema nel Settembre 1979

•  Altri film di Roman Polanski

Trama del film Tess

Inghilterra, alla fine dell'Ottocento. Appassionata storia d'amore in forma di ritratto in piedi di una ragazza di campagna che cerca di dimostrare le sue nobili origini, ma finisce per ritrovarsi con un figlio illegittimo. Si ribella, uccide, è punita.

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Voto Visitatori:   7,94 / 10 (26 voti)7,94Grafico
Migliore fotografiaMigliore scenografiaMigliori costumi
VINCITORE DI 3 PREMI OSCAR:
Migliore fotografia, Migliore scenografia, Migliori costumi
Miglior filmMiglior regiaMigliore fotografia
VINCITORE DI 3 PREMI CÉSAR:
Miglior film, Miglior regia, Migliore fotografia
Miglior film stranieroMiglior attrice debuttante (Nastassja Kinski)
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film straniero, Miglior attrice debuttante (Nastassja Kinski)
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Voti e commenti su Tess, 26 opinioni inserite

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Boromir  @  13/02/2024 23:53:21
   7½ / 10
Il film, che narra la vita di una giovane donna la cui esistenza cambia radicalmente quando verrà a conoscenza dei propri nobili natali, vede l'occhio registico di Polanski esaltare la raggiante bellezza di Nastassja Kinski, per poi farla abbracciare da ambientazioni naturalistiche e costumi d'egregia fattura. Eppure Tess non è solo formalismo kubrickiano in odore di Oscar (fotografia, scenografia e costumi): una volta appagato l'occhio, la mente non può che tornare alle storture di una società retrograda e repressiva nei confronti delle donne, facendo evolvere una storia così intima e malinconica in melò universale su idiosincrasie tutt'ora irrisolte. Un vero esempio di manifesto femminista cinematografico, le cui tre ore di proiezione (va detto, scorrevolissime) richiedono impegno e attenzione.

adrmb  @  18/08/2022 09:24:29
   7½ / 10
Credo sia onestamente il film in cui ho avvertito di più il divario tra il vederlo nella televisioncina di casa e al cinema, chissà che immensa figàta sarebbe vederlo sul grande schermo.
Comunque, anche così "depotenziato" rimane un film di un grandissimo fascino estetico-visivo in ogni dettaglio, in ogni squarcio di inquadratura. Il picco, in tal senso, viene secondo me raggiunto nei favolosi campi lunghi in cui la figura di Tess (bellissima Nastassja Kinski e molto abile nel dare un'interpretazione misurata di un personaggio quasi "imperturbabile" agli eventi di cui è balia) si muove nel paesaggio naturale inglese, di per sé in grado di ammaliare come poche cose.
Com'è giusto e naturale che sia in questo genere di produzioni è quindi il comparto visivo con forti echi pittorici a farla da padrone. Siamo legittimamente nelle coordinate di 'Barry Lyndon' (ad ora un vero e proprio miracolo in costume insuperato e probabilmente insuperabile, almeno per me) e non è un'esagerazione poter affermare che in quattro/cinque momenti 'Tess' riesce a toccare le stesse vette di estasi visiva-emozionale.
Di fronte a quanto detto sarebbe un torto però far passare in secondo piano la storia in questione e il modo in cui questa viene raccontata: perché si tratta di una narrazione assai sostenuta e intrigante che neanche per un singolo momento fa avvertire la sua lunga durata. Un plauso quindi a Polanski e al suo team per la "naturalezza" con cui hanno saputo rendere fruibili queste tre ore dense di sfìga, sempre con una buona scrittura, dei dialoghi pertinenti a tutti i personaggi.
Insomma, ad altissimi livelli sia visivamente che per scrittura 'Tess' può ragionevolmente posizionarsi nei territori del capolavoro, ma non do di più semplicemente per un fattore unicamente soggettivo, ci sono cioè film in costume di ugual livello di eccellenza che mi hanno emozionato di più, così come altri film di Polanski che mi sono rimasti dentro maggiormente, specificatamente quelli legati al thriller e all'onirico.

Guy Picciotto  @  16/11/2019 18:00:36
   9 / 10
sicuramente tra i migliori 3 film di Polanski, della stessa statura di altri capolavori intimisti-tragici tipo Ludwig di Visconti e non inferiore per quanto riguarda la messinscena di un altra epoca a Barry Lyndon di Kubrick o i cancelli del cielo di Cimino..
Uno dei film più belli che hanno come protagonista una sublime e tragica eroina.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  26/01/2019 12:08:57
   7 / 10
Questo film è stato il più difficile della carriera di Polanski perché girato per la memoria della moglie Sharon, e possiamo solo immaginare la difficoltà di concentrarsi nel lavoro quado in testa si ha sempre l'immagine della propria amata fatta a pezzi.
Eppure Polanski rimane un grande e con mano salda dirige un film ottocentesco perfetto fin nei particolari e sembra proprio di essere dentro la pellicola per la qualità delle scenografie, il senso di pessimismo che pervade e la potenza di alcune scene che non cito per non fare spoiler.
La Kinski poi grandissima nella parte di una ragazza che accetta qualsiasi cosa nel suo destino ma determinata in quello che vuole.
E così le tre ore passano, purtroppo un po' a fatica perché non è esattamente il mio genere, diciamo alla "Il dottor Zivago", e di questi tipi ne è piena la cinematografia. E stando attenti al montaggio si nota un po' troppo che Polanski fu costretto a tagliare delle parti per ridurre la durata.

Vlad Utosh  @  14/04/2017 16:37:22
   8½ / 10
Le tristi vicende di una ragazza che di trova, suo malgrado, a fronteggiare un destino avverso e senza via d'uscita. Polanski realizza l'ennesimo gran film, quasi tre ore che scorrono via bene, ma che ti lasciano un senso di vuoto al termine, quasi di impotenza di fronte al fato- senza però ricercare la lacrima facile. Fotografia, costumi, messa in scena sono ad altissimi livelli e l'interpretazione della Kinski da vita un personaggio avviluppato dalla melanconia e dal pessimismo

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILERche difficilmente si scorda.
E quel finale suggestivo…

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

GianniArshavin  @  12/10/2016 20:04:39
   7½ / 10
Straordinario Kolossal diretto da Polanski nel 1979 tratto dal romanzo di Thomas Hardy Tess dei d'Urbervilles.
Vincitore di ben tre premi Oscar, questo filmone drammatico ma mai accademico o melenso conferma la bravura del regista polacco con qualsiasi materiale con cui si trova a lavorare, malgrado nel tempo sia stato un po' dimenticato a causa forse della sua lunghezza che tocca le tre ore.
Effettivamente in alcuni punti la durata della pellicola si sente, ma la storia è talmente gestita bene che il film non annoia mai, e anzi resta coinvolgente per tutta la sua durata. Io, nonostante conoscessi già la vicenda avendo letto il romanzo, non mi sono annoiato affatto e questo conferma la bravura del regista nel rendere fruibile una mole cosi gravosa.
Oltre alla trama, che conta almeno 3-4 momenti di un'intensità assoluta, a spiccare è un comparto tecnico incredibile, con in primis una fotografia sublime, fra le più belle mai viste in un film. Straordinario è anche il lavoro sui costumi e sull'ambiente, che ricostruiscono perfettamente uno dei migliori 800 mai visti al cinema.
Buono anche il lavoro svolto dagli interpreti, a cominciare dalla bellissima Nastassja Kinski, perfetta nel tratteggiare la delicatezza di Tess.
Per quanto riguarda il confronto con il romanzo, diciamo che Polanski come suo solito riesce almeno ad eguagliare l'opera originale. Forse la pellicola non rappresenta al meglio il dramma da vittima predestinata della Tess di Hardy, ma è un peccato veniale che non infastidirà lo spettatore che non ha letto il libro.

In conclusione un altro grande film per Polanski, alle prese col kolossal drammatico/sentimentale per la prima volta riesce a non risultare stucchevole e pesante. Da guardare anche solo per la perfetta fotografia.

Charlie Firpo  @  05/05/2015 09:29:53
   8 / 10
Uno dei tanti ottimi lavori di Roman Polanski in questo caso imponente con protagonista una Nastassja Kinski davvero notevole oltre che bella, si tratta di un film molto lungo ma girato con maestria e che si avvale di una splendida fotografia, scenografia di campagna e costumi, tutti elementi premiati meritatamente con l'oscar.

P.S

Ci sono diverse versioni in giro più o meno tagliate per accorciarne la durata.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  22/04/2015 19:01:41
   8 / 10
Uno dei migliori drammoni sentimentali tratti dalla letteratura romantica, esteticamente corrisponde ad una delle più ampie e rigorose rappresentazioni dell'Ottocento vittoriano che il cinema abbia mai prodotto.
Alle spalle Polanski aveva già fornito prova di sapersi dilettare in rappresentazioni storiche, il medioevo shakespeariano di Macbeth diretto con una trance reazionaria sopra le righe ma che in futuro seppe tenere a freno, il lavoro comunque fu efficace anche per discostarsi dai 2 precedenti di Welles e Kurosawa, in seguito la trasposizione finì in mano a cani e porci e peraltro anche quella di quest'anno sembra già segnata.
In Tess da appunto molto spazio alla natura, non solo il fato di Hardy, le sue 'vittime predestinate', ma anche l'ambientazione trova spazio all'interno della tragedia, crea una profonda armonia tra la miseria in cui Tess è irrimediabilmente legata, il lavoro campestre, l'integralismo religioso e il peccato, regala un gran ritratto di donna che la Kinski si fa cucire addosso, materia volubile che il regista può modellare a suo piacimento e in effetti gli fa fare qualunque cosa, l'empatia che instaura è significativo di come la parabola disgraziata lo rimandi alla Tate, la dedica nei titoli e in questo caso un pessimismo hardyano che si trova a sposare.

2 risposte al commento
Ultima risposta 23/04/2015 00.08.44
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william sczrbia  @  09/01/2015 23:52:17
   7 / 10
nicolipaolo  @  12/12/2013 11:43:05
   8 / 10
Si percepisce l'amore nei due ragazzi e forse per noi scatta anche l'invidia o la nostalgia di un amore cosi bello e puro...fantastico Polanski che riesce a farcelo vivere...il film non annoia, ti appassiona, ti addolora, ti coinvolge fino alla fine...Polanski imbattibile regista poliedrico confeziona un'altra pellicola da oscar, sempre mantenendosi fedele ai suoi canoni...un briciolo di furore che esplode in omicidio, poi la caratterizzazione psicologica dei personaggi, sempre combattuti nell'animo, e poi la scelta di una attrice sempre bellissima come lo fu la sua amata Sharon, al quale il film viene dedicato. I riferimenti alla tragedia famigliare che tocca Polanski e l'amore che egli provava per Sharon sono palesi in questo racconto. Grande Roman!!!!

MonkeyIsland  @  16/06/2013 19:25:32
   8 / 10
Polanski confeziona l'ennesimo filmone e si conferma un regista estremamente versatile.
La Kinski è sempre splendida e qui recita veramente bene.
Fotografia perfetta e oscar meritati.

Oskarsson88  @  15/10/2012 11:21:16
   8 / 10
Ottima trasposizione di Polanski del romanzo di Hardy (di cui ho letto una versione semplificata in inglese) che resta molto fedele al racconto in quanto a trama. Suggestive le atmosfere e la fotografia, sembra davvero di immergersi dentro alle campagne di quei tempi. Il film, nonostante la durata, scivola via abbastanza bene, fino al finale di Stonehenge. Bello!

davil  @  07/08/2011 14:07:19
   8 / 10
non comprendo onestamente le critiche e l'accusa di "telenovela argentina". mi è capitato di imbattermi ahimè in "ciranda de pedra" e "dancing days" - ok, sono brasiliane e non argentine :) - e non ne vedo alcuna correlazione. Questo è un film delicato, naturalistico, con una fotografia per me incantevole, e le quasi 3 ore di film volano via con assoluta leggerezza. bravissimi polanski e la kinski

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  28/02/2011 22:45:26
   8 / 10
Tutto sommato questo film mi ha lasciato soddisfatto. Le tre ore non sono pesate per niente. La storia di Tess è molto coinvolgente e tocca le corde dell'animo. Tra l'altro viene da sé identificarsi e parteggiare per Tess.
Ma la cosa che colpisce di più del film è la bellissima, magnifica fotografia. Fin dal primo fotogramma si rimane letteralmente affascinati dai paesaggi, dai colori, dalle luci del tramonto, dell'alba, del pieno giorno estivo. Campi, boschi, villaggi, case, tutto il mondo della campagna è tratteggiato in maniera esteticamente positiva, quasi con sguardo nostalgico. La mdp è molto "gentile" anche nei confronti dei personaggi. Sono tutti ripresi in maniera nitida, chiara, pulita. Anche i personaggi più "brutti" o secondari sono resi "belli" da questo tocco artistico che viede dato loro dalla perfetta riproduzione visiva. Non parliamo poi dei protagonisti. La mdp ce li rende radiosi, belli nella loro floridezza e purezza giovanile (Tess e Angel) o con il loro fascino seducente (Alec).
E' tutto esteticamente così bello che finisce per essere TROPPO bello. Lo sfoggio di bravura e l'intento di ingraziarsi le "simpatie" del pubblico finisce per soffocare la storia e tradire lo spirito del libro di Hardy. La storia di Tess è una storia di miseria, sofferenza, dolore, umiliazione (quante volte ripete che non vorrebbe essere mai nata), eppure sia lei che la sua famiglia appaiono fin troppo "puliti" e messi beni. E' una forte denuncia delle sperequazioni sociali e di come l'ambiente "costringa" al vizio e alla depravazione. E' un'accusa verso l'iprocrisia delle classi elevate e della Chiesa. E' anche una difesa della condizione della donna, la figura che ci rimette di più in società (l'uomo sentimentalmente può "sbagliare", la donna nò e paga molto caro gli errori e le debolezze).
Questi temi ci sono, ma vengono messi un po' in secondo piano dall'accentuazione sentimentale della figura di Tess e del suo comportamento. In primo piano c'è quasi solo la sua bellezza esteriore e interiore. A tal proposito Polanski rispolvera tutte le convenzioni del grande cinema classico. Nastassia Kinski viene fatta recitare come la Ingrid Bergman dei tempi d'oro (tra l'altro le assomiglia moltissimo): sempre bella, sempre per bene, sempre dolce, mai segnata profondamente o trasfigurata dai tanti travagli (e ne ha tanti). La Kinski è brava, diamine, ma è stata diretta in maniera un po' "falsata" secondo me. Tra l'altro per non scalfire la statura morale di Tess, i compromessi e le decisioni umilianti sono tutti rappresentati in ellissi. In questa maniera Tess ci appare tutta d'un pezzo.
Che dire, l'avvicinamento al cinema classico intrapreso da Polanski qui trova il suo compimento e coronomento. Non è più il Polanski della visione introspettiva, del coraggio di mostrare l'imperfezione individuale e sociale umana, senza compiacenze estetiche. Ora è un affermato e famoso regista mainstream che a ogni film cerca di mostrare la sua bravura tecnica, cercando di compiacere il più possibile il pubblico.
Anche in questa seconda veste più "integrata", devo dire che se la cava benissimo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  02/05/2010 21:47:48
   8½ / 10
Impossibile non innamorarsi di Tess, meravigliosa Nastassja Kinski dalla bellezza di una dea.
La sua è una storia romantica nel senso più classico, è grandiosa e dolorosa, è passionale e sfortunata e, come per tutte le eroine romantiche, la sua figura si imprime forte nel cuore.
Forse oggi è uno dei film meno divulgati del regista, ma a torto, perché Polanski prendendo il romanzo originale, ne riporta lo spirito con un amore che si capisce grandissimo e ricrea in maniera magicamente naturale ambientazioni e modi di vivere.
Bellissima la fotografia e i luoghi in cui è ambientato.

dobel  @  08/04/2010 10:56:40
   9½ / 10
La sorte di chi dovrà sempre perdere è tematica molto cara a parecchi registi. Fra questi dobbiamo tuttavia distinguere almeno due visioni: quella di chi vede nei vinti una certa gloria e una certa dignità e di chi vede nella sconfitta una giusta sorte. Fra i primi includerei sicuramente Peckinpah e Ford, fra i secondi quegli autori manicheisti che dividono il mondo in buoni e cattivi (così tanti che non mi va di citarne). Polanski in quali delle due categorie si inserisce? A dire la verità in nessuna: lui analizza e racconta una storia senza prenderne parte; non vi è pietà e non vi è condanna. La sua partecipazione è volutamente quella dell'assenza. Il campo è aperto ad ogni giudizio morale o storico, ma lo spettatore non viene guidato verso nessuna conclusione preconfezionata. Raramente si è di fronte ad un'opera nella quale l'autore riesce così bene a nascondersi; lo fa con un senso estetico impeccabile, ed un equilibro leggerissimo. Tutto in questo lungo e romantico film è perfetto: la fotografia, la musica, la recitazione, la sceneggiatura e le scenografie. I tempi di produzione della pellicola (nove mesi) hanno permesso al regista di girare in tutte le stagioni così da restituire intatta l'impressione dello scorrere del tempo. Il tempo è infatti un elemento fondamentale in un'opera di questo tipo: siamo di fronte alla trasposizione cinematografica di un grande romanzo dell'ottocento, uno di quei libroni che spesso venivano pubblicati a puntate proprio come le telenovelas. La lettura di questi poderosi tomi accompagnava un anno di vita del lettore che aspettava ansiosamente il nuovo capitolo. Il ritmo lento dell'esistenza lo percepiamo distintamente; lo scorrere di giornate sempre uguali e sempre diverse, nelle quali sono le minime variazioni a tenere desta l'attenzione. E' avvincente sbirciare nella vita delle persone, forse è lo spettacolo più interessante: osservare la quotidianità della gente in modo da poter interpretare la nostra e trovarne talvolta consolazione. Quando lo facciamo non ci annoiamo mai. L'uomo è un animale curioso, e in una certa misura sadico. Così non ci stanchiamo a sbirciare nei segreti di Tess: la vediamo vivere, la vediamo innamorarsi, la vediamo lavorare, la vediamo soffrire, la vediamo preoccupata, orgogliosa, sottomessa, arrabbiata, mortificata, lusingata... Come è interessante la vita nel suo divenire!... L'unica fonte d'ispirazione artistica che in qualche modo susciti la nostra curiosità è la natura; e se la misura dell'arte deve essere la natura, questo film è arte.

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Ultima risposta 08/04/2010 14.41.08
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/01/2010 20:07:10
   8 / 10
"Una volta vittima, sempre vittima. Questa è la regola."

Sotto la patina di racconto tipicamente melodrammatico, dove la ragazza è vittima del classico destino crudele, si può scorgere qualcosa d'altro. Il destino forse non è così inevitabile ma può essere un problema di scelta individuale oppure credere che il destino sia una cosa ineluttabile ed è inutile combatterlo. Nel segno di Tess si intravede la Natura con i suoi riti pagani: Il film si apre con la celebrazione di un rito di fertilità pagano e si chiude tra le rovine funeree di Stonehenge.
Tess si mostra sempre con naturalezza e questo suo modo di essere è inconciliabile con ciò che la circonda. Le possibilità di compromessi che offrono vie d'uscita non mancano, ma lei rifiuta con ostinazione quasi autodistruttiva.
Polanski si mantiene molto oggettivo, non formula giudizi e lascia che il film sia illuminato dalla presenza di Nastassia Kinski al suo meglio e dalla bellezza sconvolgente. Ottima tutta la messa in scena che offre una fotografia e una scenografia straordinaria.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/01/2010 13.17.45
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  06/01/2010 11:29:25
   8 / 10
Polanski dedica Tess alla defunta moglie Sharon Tate dopo dieci anni dalla sua terribile morte e forse si riesce a capirne il perché data la natura tragica della storia e della sua eroina o anti-eroina.
Tratto dal libro di Hardy (che non ho letto) è la storia appunto di Tess,giovane ragazza di campagna di origini aristocratiche che a causa della sua bellezza e di scelte sbagliate va incontro ad un destino infelice fatto di infiniti ritorni e infinite ingiustizie.
è proprio il Destino ad essere inesorabile in questo film che è una virata nello storico per Polanski.
Le analogie con Barry Lindon ci sono anche se Tess è un film meno monumentale ed epico.
La bravura del regista si sente dato che,nonostante duri quasi tre ore,il film è privo di retorica fine a sè stessa e di prolissità e scorre leggero, nonostante la lentezza, fino alla fine.
Nastassja Kinski non ha ereditato dal padre una certa follia da mettere nei suoi personaggi e in questo caso è un bene perché è veramente molto brava e misurata.
La colonna sonora è eccessivamente drammatica,forse.
Come in Barry Lyndon nel finale sarà una didascalia ad informarci della sorte comunque già segnata e prevedibile del personaggio. Come in Barry Lyndon il Destino e il tragico sono la fine e il fine del film.
Molto bello,dopo Polanski si prenderà un lungo periodo di riposo meritato dopo tutti i grandi film dei vent'anni precedenti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  28/11/2009 18:19:38
   8 / 10
Non conosco il romanzo di Hardy da cui il film è tratto, ma posso benissimo adoperare termini come "reticenza" o "prevenzione" nei confronti dei film in costume. Invece, "Tess" è appassionante e poetico, crudele ed elegante senza diventare mai accademico o fine a se stesso.
Tre ore di buon cinema che scorrono perfettamente, con una Kinski (tanti anni fa ero completamente innamorato di lei...) stupenda e misurata

The Monia 84  @  18/02/2009 01:14:13
   9 / 10
Perfetto. Ma non solo per lo spirito che è fedele al libro (le opere di Hardy sono intessute di un profondo pessimismo e un grande senso della natura), ma per ogni singola scena, inquadratura, abito o particolare. E' l'esempio di come si dovrebbero trattare i romanzi al cinema.

alphaville  @  27/09/2008 19:19:33
   8 / 10
E' probabilmente vero che il film di Polanski limita un pò il senso del grande romanzo di Hardy da cui è tratto (ancora più radicale nel negare all'eroina qualsivoglia pace e benessere, giungendo quasi a farne un'antesignana delle sfortunate eroine di Lars von Trier; il film, in questo senso, risulta leggermente "normalizzato"), ma è anche vero che non era facile ridurre per lo schermo un libro così corposo: alcuni tagli erano perciò inevitabili (considerando che, anche così, il film dura tre ore).
Sostenuto da una fotografia veramente splendida (ma non sono da meno la scenografia e i costumi), di un'eleganza squisita, che in alcuni punti fa pensare a un "Barry Lyndon" meno maestoso (anche per una certa freddezza che Polanski, forse per non calcare eccessivamente la mano sulla passionalità della vicenda, ha conferito alla pellicola, contraddetta solo, come in Kubrick, dalle musiche spesso struggenti di Philippe Sarde), il film, pur non evitando sempre i rischi connessi ad una trasposizione molto fedele di un testo letterario (primo fra tutti il didascalismo), contiene numerose sequenze di grande bellezza figurativa: la danza iniziale sul prato, la prima visita a Trantridge e l'incontro di Tess con Alec d'Urberville, le scene che descrivono la breve relazione tra Tess e Alec (assenti nel libro), il finale a Stonehenge.
Pur rimpiangendo, quindi, il sacrificio di certi capitoli che avrebbero avuto una sicura riuscita cinematografica (come quello sulla morte del cavallo), bisogna dare atto a Polanski di aver realizzato un film di altissimo livello formale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  25/06/2006 11:48:31
   9 / 10
superbo.pochi registi hanno la capacità introspettiva di polanski.

benzo24  @  19/06/2005 20:09:18
   10 / 10
Superbo esempio di cinema da parte di Polanski. Chi meglio di lui è riuscito a dare un volto alla dannazione?

Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento maremare  @  10/12/2004 20:02:07
   9 / 10
Bellissimo film di Polanski con una incantevole Kinski

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