stuff, il gelato che uccide regia di Larry Cohen USA 1985
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stuff, il gelato che uccide (1985)

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locandina del film STUFF, IL GELATO CHE UCCIDE

Titolo Originale: THE STUFF

RegiaLarry Cohen

InterpretiMichael Moriarty, Garrett Morris, Paul Sorvino, Andrea Marcovicci

Durata: h 1.33
NazionalitàUSA 1985
Generehorror
Al cinema nel Maggio 1985

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Trama del film Stuff, il gelato che uccide

Il film ha un "protagonista" assolutamente inconsueto di cui, per essere il più possibile benevoli, si può dire che è piuttosto inespressivo e anche piuttosto freddino. Si tratta infatti di un... micidiale dessert alieno venduto, chissà come, nei fast food...

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Voti e commenti su Stuff, il gelato che uccide, 30 opinioni inserite

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Spotify  @  23/01/2022 23:58:12
   5½ / 10
Simpatico filmetto anni 80 incentrato niente di meno su un gelato (o qualcosa di simile) che uccide la gente!

Durante la visione si riscontrano forti similarità con altre pellicole come "The Blob" e "La Cosa" di Carpenter, ma l'idea di base non è affatto male e non è sviluppata in maniera tanto assurda. Quello che ne esce è una pellicola tutto sommato onesta, che rispetta le sacre regole dei b-movie, ma senza scadere nel trash vero e proprio.

La storia vede l'immensa distribuzione di un nuovo prodotto simile al gelato, denominato "The Stuff", che è stato messo in commercio dopo essere stato scoperto per caso da due minatori. L'estrema bontà di questo dessert porta la gente ad esserne completamente assuefatta, tant'è che le case di ogni persona sono colme del prodotto. Una notte però, un ragazzino nota il gelato muoversi da solo nel proprio frigo. Il giovane avverte i genitori che però non gli credono. Sulla presunta vita propria dello Stuff, comincia ad indagare anche un ex-agente dell'FBI, il quale farà una serie di scoperte scioccanti, tra cui quella che lo Stuff è una sostanza vivente che prende il comando del corpo umano.

Dietro una trama che potrebbe sembrare alquanto grottesca, il film in realtà nasconde una forte critica, ossia lo sfrenato consumismo che vigeva in America negli anni 80. Nella pellicola si vede lo "Stuff" venduto ovunque: nei supermercati, nei fast-food, per strada. E la gente non fa altro che comprarlo. Un ruolo importante in tutto ciò è svolto anche dalle numerose pubblicità che inducono le persone ad acquistare il prodotto. Insomma, Larry Cohen fa un'analisi senza fronzoli della società americana anni 80 e riesce ad amalgamare davvero bene critica sociale e intrattenimento.
Non manca neanche un po' di sano patriottismo, agli americani è sempre piaciuto. Poi nel 1985, anno d'uscita della pellicola, vigeva ancora la guerra fredda e per gli statunitensi ogni cosa che succedeva, era colpa dei russi. Infatti nel film si dice che i sovietici sono la vera causa dello "Stuff". Va detto che comunque tale aspetto è rivisto in maniera piuttosto umoristica, non c'è vera intenzione di provocare.

La caratterizzazione dei personaggi è discreta: "David Rutherford" è un uomo dotato di forte senso dell'ironia e ottime doti investigative. E' un protagonista versatile, capace di adattarsi alle situazioni più svariate. Tiene il film sempre vivo. Fortissimo il colonnello Spears, patriottico e ossessionato dai sovietici. Diciamo che quest'uomo rappresenta, seppur con molto umorismo, il lato politico del film. Gli altri soggetti a dire il vero non dicono molto, non aggiungono e non tolgono nulla.

Gli effetti speciali caserecci sono buoni: certo, a volte si vede palesemente che è tutto fin troppo "gommoso", ma ad esempio, gli effetti che animano il gelato sono convincenti malgrado il limitato budget

Per chi pensa che "The Stuff" sia un horror, sbaglia, perché il buon Cohen firma un film di fantascienza a sfondo grottesco. Di horror non c'è assolutamente nulla, né scene che fanno paura, né sangue, né nulla. Si, magari, c'è qualche sequenza che alla lunga rimanda al cinema dell'orrore, ma è davvero poca roba. Ed è un bene, perché a detta mia, se questa pellicola fosse stata un horror, ne sarebbe venuta fuori probabilmente una schifezza. Invece il film, così com'è, resta in qualche modo in piedi, senza ulteriori assurdità.

Il finale è fantastico, pieno di trovate divertenti e c'è anche un po' di suspense.

Il cast è discreto: Michael Moriarty fa il suo dovere. Si rivela un attore versatile e sempre vivace. E' uno dei pilastri sul quale la pellicola si sorregge. Espressioni riuscite e interpretazione dei dialoghi valida. Grande Paul Sorvino nella parte del colonnello, recitazione davvero forte nonché un po' stravagante.
La scenografia fa da sfondo al tutto e mostra come le città siano invase da punti vendita dello "Stuff".
Non gran che la fotografia, abbastanza spenta. Non meglio la soundtrack, abbastanza anonima.

La sceneggiatura non è di certo eccezionale: approssimativa in svariati frangenti, ripetitiva in altri. La narrazione spesso rallenta vistosamente, infatti, il difetto maggiore di questo film è che a tratti diventa macchinoso, con protagoniste situazioni dove non accade niente di niente. La stesura dei personaggi è poca cosa. Anche i dialoghi a volte lasciano a desiderare in quanto sciocchi, ma altre volte funzionano e strappano qualche risata. I colpi di scena sono piazzati bene, abbastanza inaspettati. Va notata sicuramente l'idea di base, senz'altro particolare, anche se poi risulta meglio girata che scritta.


Conclusione: un b-movie che sa il fatto suo. Non siamo di fronte ad un trash, "The Stuff" è un film che vuole comunicare lo sfrenato consumismo americano degli anni 80 e secondo me ci riesce. Certo, gli immancabili difetti di questo tipo di produzioni ci sono, ma ci sono anche i pregi. Se magari fosse stato un film un po' più dinamico, la sufficienza piena l'avrebbe raggiunta. Comunque, non male.

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