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Pessimo sotto tutti i punti di vista: dai dialoghi beceri alle situazioni ricreate a capocchia, con tanto di inquadrature su uno squalo di plastica, merito di una regia oculata. Personaggi privi di carisma, fattore pathos quasi nullo e quei rimandi al film di Spielberg che denotano, ogni volta, una mancanza di idee valide. Spazzatura ittica.
Sequel solo vagamente legato al primo capitolo, nel quale viene abbandonata la venatura da thriller per puntare più sul classico horror che rubacchia più di uno spunto dalla saga de Lo Squalo. Nonostante qualche deriva trash e l'eccessivo utilizzo di inserti documentaristici mal amalgamati col resto del film siamo davanti ad un lavoro leggero e divertente che ha il grande pregio di non prendersi mai sul serio. Nel suo genere non disprezzabile, a differenza delle schifezze che vedranno la luce negli anni seguenti, un minimo di impegno qui si nota.
Film visto e rivisto prima in videocassetta, poi in TV su 7 GOLD e infine su AXN in HD! Premetto che la saga "Shark Attack" della Nu Image non è affatto male e parlando solo di serie e non di singoli film dedicati agli squali, questa è sicuramente la migliore dopo la quadrilogia cult "Lo Squalo" della Universal. Inoltre questo secondo capitolo è forse quello meglio riuscito perchè, considerando che è stato rilasciato in commercio direttamente per l'home video, ha comunque una buona trama, molto ritmo e dei discreti attori sufficientemente convincenti. E' vero che non ho ancora visto il primo Shark Attack quindi non è detto che questo seguito sia migliore, però credo che il cambio di regia da Bob Misiorowski a David Worth sia stata una scelta positiva mentre vengono confermati gli sceneggiatori Scott Devine e William Hooke che torneranno anche per il terzo capitolo così come Worth. Thorsten Kaye sostituisce il più celebre Casper Van Dien come protagonista maschile ma nonostante sia meno conosciuto interpreta bene il personaggio, sicuramente aiutato dal doppiatore Massimo Rossi che guarda caso l'anno prima era la voce del protagonista di un altro shark movie, Blu Profondo. Non va altrettanto bene la protagonista femminile Nikita Ager, un po' imbambolata e spaesata e non mi piace la doppiatrice, ma che comunque non influisce più di tanto sul risultato del film. Il resto del cast è composto da attori sconosciuti, come è solito di questi film minori. La trama è interessante anche se un pò copiata da Blu Profondo, quindi anche qui ci sono squali più aggressivi del normale perchè geneticamente modificati... un tema molto abusato quando si tratta di animali assassini. Le musiche non sono un granchè mentre il ritmo è molto alto perchè ci sono vari attacchi di squali ma non mancano anche momenti più riflessivi come le scene che riguardano il rapporto tra i due protagonisti. Da segnalare le migliori scene del film: l'attacco del branco di squali nel bel mezzo di una gara di surf. lo squalo nell'acquario, l'immersione di alcuni sub nelle gabbie e il finale. Peccato invece per il ruggito degli squali, veramente irrealistico. Ben fatto il montaggio tra riprese di veri squali e quelli di gomma e sufficiente la CGI. Insomma, per passare un'ora e mezza questo film va benissimo e lo consiglio agli amanti del filone beast movie. Il mio voto, anche troppo alto per un film del genere, è dovuto al fatto che sono un amante degli squali e del filone animali assassini. Come ultima cosa vorrei sottolineare la differenza tra film di squali Nu Image e quelli The Asylum... purtroppo la Nu image ne ha distribuiti soltanto 6 mentre la The Asylum ne ha fatti molti di più e ancora continua a produrre orrendi scempi come Sharknado 4 ma, anche se sicuramente potrà sembrare stupido fare una distinzione tra film all'apparenza non così diversi, non c'è paragone, meglio Nu Image... per lo meno non ha mischiato la fantascienza con gli squali!
Pellicola decisamente mediocre, caratterizzata negativamente da una storia banale. Gli effetti speciali sono normalissimi, e non sempre gli attacchi degli squali sono creati con efficacia. Comunque è presente qualche scena girata bene, così come qualche momento di tensione; ma globalmente, siamo lontanissimi dalla sufficenza.