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Negli anni '80 si è percepita una flessione delle produzioni dei registi italiani rispetto al decennio prima con pellicole leggermente inferiori e che soprattutto risentivano di una impostazione più televisiva. Se ho fatto questa non indispensabile ed opinabile premessa è solo per dire che il presente film della Wertumuller si distacca qualitativamente dalle sue opere degli anni '70, tuttavia è comunque un prodotto assolutamente pregevole dove la regista romana (sempre impegnata nel sociale) sfronda il tema-tabù (per l'epoca) dell'homosessualità femminile. Ma lo fà in maniera delicata e sempre rimanendo al fedele al suo stile tragicomico alternando momenti in cui si ride ad altri in cui si riflette; ed ovviamente citazionismo cinematografico a go go. L'ambientazione di borgata chiusa e retrograda è perfetta per filtrare la questione attraverso gli occhi del marito di mentalità vecchio stampo che si sente tradito. Bravi tutti gli interpreti tra cui un Montesano qui in una delle sue prove migliori in cui dimostra di poter andare oltre la commedia, ultimo film per Veronica Lario.