slender man (2018)

Fino a qualche tempo fa ero convinto che il genere horror in America stesse attraversando sì un gran brutto periodo, ma comunque passeggero. E invece no. Ormai è chiaro ed evidente che non si tratta affatto di uno stallo momentaneo. L'horror made in USA ha proprio preso una brutta china senza apparenti possibilità di miglioramento. Le pellicole discrete (quelle buone ormai sono una chimera) sono solamente pure e fortuite eccezioni che confermano la regola (si pensi al recente "The Witch"). Come volevasi dimostrare, anche in questo "Slender Man" si appresta frettolosamente ad annoverarsi tra le porcherie tipiche di questo nefasto periodo storico, cinematograficamente parlando. Un filmetto appunto. L'ennesimo horror adolescenziale che scopiazza senza nemmeno nasconderlo troppo da pellicole come "The Ring" o il più recente remake di "It". Un patetico minestrone composto di banalità trite e ritrite, jumps scares telefonatissimi e l'immancabile trama sciocca e senza un minimo di credibilità.

Tutto ciò che si può salvare di questo film sono le atmosfere cupe e tetre, oltre che la fotografia più che discreta. Su tutto il resto è meglio stendere una quindicina di veli pietosi. La recitazione è penosa, così come lo è la caratterizzazione delle protagoniste femminili, una più stomachevole dell'altra, tanto da auspicarne la morte dopo soli dieci minuti. Regia anonima e dialoghi prevedibili danno il colpo di grazia a questo scempio senza capo né coda. E a proposito di coda, il finale è assolutamente ridicolo, tanto da far nascere il tremendo sospetto che sia stato scritto in modo raffazzonato giusto per concludere una storiaccia senza speranza.