sils maria regia di Olivier Assayas Svizzera, Germania, Francia 2014
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sils maria (2014)

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locandina del film SILS MARIA

Titolo Originale: CLOUDS OF SILS MARIA

RegiaOlivier Assayas

InterpretiChloë Grace Moretz, Kristen Stewart, Juliette Binoche, Brady Corbet, Johnny Flynn, Claire Tran, Hanns Zischler, Angela Winkler

Durata: h 2.04
NazionalitàSvizzera, Germania, Francia 2014
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2014

•  Altri film di Olivier Assayas

Trama del film Sils maria

A 18 anni, Maria Enders ha raggiunto il successo interpretando in teatro il ruolo di Sigrid, giovane e ambiziosa ragazza il cui inquietante fascino conduce al suicidio una donna matura, Helena. Venti anni più tardi, al culmine della sua fama, riceve a Zurigo un prestigioso premio a nome di Wilhelm Melchior, autore e regista della pièce teatrale, il quale muore all'improvviso poche ore prima della cerimonia. A Maria Enders viene proposto di riportare in scena l'opera, ma questa volta dall'altra parte, nel ruolo di Helena.

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Voto Visitatori:   6,97 / 10 (16 voti)6,97Grafico
Miglior attrice non protagonista (Kristen Stewart)
VINCITORE DI 1 PREMIO CÉSAR:
Miglior attrice non protagonista (Kristen Stewart)
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Voti e commenti su Sils maria, 16 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

mauro84  @  17/12/2020 23:08:39
   7 / 10
Oggi ho recuperato questo film drammatico, un gran film di veduta spaziale, un gran film da Festival. Piaciute molto location, scenografie e fotografia.
Incantevole è il dramma, l'intera storia è di assoluto spessore e di incantevole fascino. Una gran coppia ha fatto il resto.
Gran filane, gran drammatico che si prende il suo "Spazio".

Kristen Stewart: piace molto, recita, ha fascino e carisma da vendere
Juliette Binoche: una conferma, una gran donna di tutto rispetto e carisma
Chloe Grace Moretz: Ha spessore, carisma e fascino.. ruola "poco"
(una delle ultime apparizioni, prima della "crisi"...)

Il cast maschile nonostante è presente non mi ha particolarmente preso.

Il regista francese, sforna questo piccolo capolavoro. Si candida a 6 premi al festival di Cannes e vince 1 premio Cesar. Un gran visione di narrazione, scenografie e scelte varie di location e fotografia.

Un interessante film drammatico. Consigliata la visione.

Oskarsson88  @  21/05/2019 13:41:14
   7 / 10
Buon film che si struttura a più livelli di interpretazione, da un lato l'immedesimazione del ruolo dell'attore nel personaggio ma forse ancora più evidente la difficoltà dell'accettazione del tempo che passa in un confronto velato di invidia tra chi la gioventù la ha alle spalle e chi ne è nel pieno degli anni. Piacevole e suggestive le scene sul Majola Pass, fa venire voglia di andarci...

Rollo Tommasi  @  19/05/2016 15:51:13
   6 / 10
Può contenere tracce gusci di noci e spoiler...

Metafisica del nulla, leziosa superfetazione narrativa, idea interessante che implode lentamente ma in maniera inesorabile, come gli sbuffi di una nuvola inconsistente che ritratta la tempesta che aveva preannunciato.
Merita la sufficienza solo per la splendida cornice alpestre, ovviamente sprecata e fuori contesto, e per la sparizione più che provvidenziale dell'odiosa Kristen Stewart.
Il film è una matrioska che contiene più film nel film (metateatro sarebbe più corretto..) ma che si arena nell'autocitazione e nell'analisi di personaggi fittizi (Sigrid, Helena...), ermeticamente negati alla conoscenza dello smarrito spettatore, senza, pertanto, offrire chiavi di lettura nè spunti di conversazione che non siano la speranza delusa di un finale decoroso.
Dialoghi strani, ma di una stranezza costruita ed inautentica, spesso al limite della divagazione sterile e compiaciuta.
Il mistero latita, l'ambiguità è tutta nel trailer e la concentrazione si disperde.
Il personaggio della Binoche è insopportabile, una donna fatua, insensibile a percorsi di travaglio interiore, non esplorata adeguatamente da Assayas.
Peccato. Anche il congedo verso i titoli di coda è un non-finale criptico, un sipario calato a mezz'asta su una storia dolosamente e dolorosamente incompiuta.
Misero il confronto con "Eva contro Eva" di Mankiewicz, a cui "Sils Maria" è stato accostato nelle presentazioni..

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  28/03/2016 14:15:08
   6½ / 10
Film lento, tutto basato su un gioco di doppi, di continui rimandi. Carino, ma niente di eccezionale.

fabio57  @  01/02/2016 10:29:34
   6½ / 10
Molto francese, cioè zero azione, dialoghi serrati ,introspettivo e intimista. Tuttavia il cocktail non funziona del tutto e il lavoro risulta prolisso, ridondante e a tratti noioso. Le attrici sono brave, ma questo già lo sapevamo. Menzione per la location veramente suggestiva

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  10/12/2015 17:03:11
   7 / 10
Un film sul tempo che passa...è quello che succede alla protagonista costretta ad accettare un ruolo da adulta in quella stessa opera teatrale che la vide trionfare anni prima nel ruolo di una giovane segretaria.
Una lotta di classe tra regista-autore-libro che mettono in scena le due "rivali", seguendo pero' un certo bon ton per non rovinare la propria immagine.
Dopo una partenza in treno di difficile digestione, il film comincia dal secondo atto ad avere un perche'.
Un film di stampo classico ottimamente realizzato.

Trixter  @  25/08/2015 22:13:22
   5½ / 10
Film teatrale che si caratterizza per l'impeccabile interpretazione delle protagoniste e l'ottima interazione tra i personaggi, il tutto in un sublime contesto scenografico. Peccato che Sils Maria sia un film profondamente noioso, girato ad un ritmo troppo blando, tanto che troppo facilmente ci si distrae ed altrettanto difficilmente si riesce a mantenere viva l'attenzione rispetto alle vicende narrate. Esperimento solo parzialmente riuscito.

Light-Alex  @  01/06/2015 16:49:25
   8 / 10
Mi aspettavo un bel lavoro dal trailer e da recensioni lette, non sono stato deluso, e devo dire che il risultato è stato differente da come me lo aspettassi.
Sicuramente è un film di difficile lettura, molto teatrale per vari motivi: parla di teatro, parla di attori e lo fa servendosi dei mezzi del teatro ovvero tramite dialoghi, lunghi complessi, ambigui e tramite interpretazioni intense dei protagonisti. E' teatrale infine perché chiede allo spettatore di mettere in gioco la sua interiorità per tirare fuori un lettura del film, dato che una unica non credo si possa definire.
Non si può definire per la quantità di tematiche e personaggi che vengono toccati nel film, ma poi dimenticati o per meglio dire superati. Per la quantità di volte in cui il tema del film viene scomposto e ricomposto all'interno del film stesso, anche in maniera imprevedibile, che ci fa capire che sta alla sensibilità di ognuno trovare la giusta lettura.

E' un film di certo sul tempo che passa e sulla decadenza. Ciò che sta morendo guarda a ciò che sboccia. Il centro dell'attenzione è sempre lì, anche se ogni tanto il film vuole dare dei suggerimenti su cosa attira il giovane verso la maturità (ambizione, ammirazione, senso di riconoscimento…).
Per larghi tratti del film sembra di avere un'esaltazione della giovinezza, potente, sprezzante, che tutto può al contrario di una vecchiaia debole, smarrita, vulnerabile.
Ma il finale per me ridà ampia dignità alla figura di Helena e di Maria, che si svela umana e cosciente, maturata infine ma dignitosa, mentre la potente e feroce Sigrid o Jo-Ann appare vuota, egoista e arrivista, incosciente.
O forse l'ho letto così perché comincio a sentirmi più vicino a Helena che a Sigfrid.

Per il resto fotografia bellissima dei paesaggi alpini, cast molto in palla: una Juliette Binoche che penso avrà avuto non poco tribolamento a recitare una sorta di sé stessa in crisi interiore, una Kristen Stewart che si afferma lentamente come attrice degna di fiducia anche in film non commerciali, la Moretz ha poco spazio ma fa vedere le potenzialità.

Estonia  @  27/05/2015 13:17:24
   8 / 10
La natura umana fragile e ingannevole viene efficacemente analizzata alla luce di una serie di complesse relazioni tra donne, dei loro rispettivi ruoli nella vita e nella finzione teatrale e della reciproca collocazione nel tempo che passa e cambia i punti di vista sulla realtà. Un'attrice matura e la sua assistente (magnifica la Binoche e inaspettatamente perfetta la Stewart), un'altra attrice più giovane e assai spregiudicata, e il loro riflesso speculare nella dinamica esistenziale e affettiva delle due protagoniste/antagoniste di una pièce teatrale.
Come in uno specchio, interazioni e dialoghi mettono a confronto insicurezze, crisi di identità e paure inconsce in modo a volte sottilmente crudele e ambiguo, e a volte anche criptico, con sentimenti inespressi e improvvise scomparse di personaggi senza spiegazioni apparenti.
Film stratificato dall'andamento articolato e dalle molteplici letture, in cui la narrazione non procede in modo ordinato ma cambia direzione inaspettatamente come il serpente di nubi che scivola tra le valli alpine. Introspettivo e raffinato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/04/2015 23:12:08
   7½ / 10
Assayas in Sils Maria richiama in parte il cinema hollywoodiano classico (Viale del Tramonto, Eva contro Eva), in parte quello europeo (Persona di Bergman) in un gioco di rimandi e di specchi dove la rappresentazione finzionale si interseca con l'evoluzione della protagonista che non vuole accettare un tempo che inesorabilmente passa, non farsi inghiottire dall'oblio delle nebbie del Serpente di Maloya. I dubbi su un ruolo che nella finzione di anni prima ha contribuito a distruggere suona come una condanna all'invecchiamento, ad una sconfitta che non vuole intimamente accettare, ma a cui deve rassegnarsi. Molto brava la Binoche e direi eccellente il suo connubio con la Stewart: l'ambivalenza del loro rapporto, la sua evoluzione fino al deterioramento finale é la cosa migliore del film di Assayas.

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Ultima risposta 19/05/2016 20.36.08
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  12/04/2015 20:00:17
   8 / 10
Film che intreccia perfettamente l'arte della pellicola a quella del teatro.
Tempi perfetti per una sceneggiatura difficile per la caratterizzazzione della psicolgia dei personaggi in continuo conflitto con i fantasmi del passato,con le incertezze del presente e i dubbi del futuro.
Grandissima prova della Binoche drammatica e autoironica al limite di diventare la parodia di se stessa.
Ottima Kristen Stewart che qui si scangia forse per sempre dal personaggio di teen idol della saga di Twilight.La Moretz ha un ruolo giustamente minore ma sviluppato quanto basta per far capire l'archeotipo di star moderna .
buona fotografia anche se un pò impersonale o per meglio dire "da cartolina".
Probabilmente dovrò rivederlo per capirlo meglio ...certi passaggi sono un pò troppo celebrali!

ottofranz  @  12/04/2015 08:40:00
   8 / 10
E' un soggetto teatrale con gli esterni nella magica svizzera.
Un po' lento ma scritto ed interpretato in modo esemplare da 2 attrici fantastiche.
La parte della terza donna necessitava di qualche metro di pellicola in più ed essere recitato con più attenzione.

jason13  @  10/04/2015 12:47:38
   4 / 10
Noiosissimo. Non ho tante altre parole per giudicare questo film. Ho letteralmente buttato via due ora del mio tempo.

MonkeyIsland  @  10/04/2015 00:52:09
   6½ / 10
Un trio di attrici assai strano a vedersi ma che funziona in quest'opera del talentuoso ma discontinuo Assayas, che fa (l'ennesima) riflessione sull'avanzare dell'età e sulla linea di demarcazione che separa la realtà dalla finzione.
La pellicola mantiene un ritmo lento che a tratti irrita, colpa anche di una trama che alle volte si avvita su stessa, che ricorda anche Birdman ma perlomeno qui non c'è la voglia di stupire a tutti i costi che c'era nel film di Innaritu.

4 risposte al commento
Ultima risposta 10/04/2015 14.30.51
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  05/02/2015 23:22:53
   7 / 10
Un inizio barcollante e non stimolante ma poi piano piano il film prende una forma interessante. Una storia sulla nostalgia e insicurezza di una star, sul confronto e sugli stati d'animo. Ma è anche metacinema, una riflessione sul ruolo dell'attore e sulla potenza dell'immedesimazione. I paesaggi alpini donano un gran valore alla pellicola, soprattutto nella potentissima scena prima dell'epilogo, scena che nasconde dei significati. Più particolare ancora è senza dubbio il cast, all'apparenza improbabile vedere la Binoche, Kristen Stewart e la Moretz insieme, eppure il gruppo è riuscito.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  13/11/2014 08:11:18
   9 / 10
Il travaglio dell'interpretazione, la sua interazione con la vita reale, le implicazioni della lettura e della messa in scena di un testo teatrale: di questo e di rapporti umani (non solo amorosi) parla e scava il 59enne regista parigino Olivier Assayas in un film davvero bello, intrigante, profondo e ottimamente costruito. "Sils Maria" sembra la versione dedicata al teatro de "La nuit américaine" di Truffaut, ed è stato girato e "sentito" dagli attori come uno splendido omaggio -per nulla banale, anzi, molto molto sopraffino- ai "mestieri" e ai "mestieranti" dello Spettacolo.
Davvero intrigante la trama che mette Maria Enders, affermata attrice quarantenne (una splendida Juliette Binoche, non ci fa rimpiangere minimamente le sue performances con Kieslowski), di fronte alla maturità attraverso la preparazione (controvoglia) di una pièce teatrale di cui fu co-protagonista vent'anni prima; questa volta, però, a lei non toccherà più il suo ruolo bensì quello che a suo tempo fu di un'altra collega più anziana allora sugli allori. Come se non bastasse, mentre la Enders era una sconosciuta che sbaragliò con la sua interpretazione l'affermata co-protagonista, il regista che attualmente la convince ad assumere il ruolo più maturo decide di affiancarle una piccola starlette americana ben conosciuta al pubblico grazie ad un blockbuster hollywoodiano e grazie a una accorta campagna scandalistica veicolata tramite internet.
L'attrice quarantenne cade quindi doppiamente in crisi: sia nei confronti del ruolo (che non sente suo, essendosi del tutto identificata col personaggio che recitò vent'anni prima), sia perché si trova a dover competere quasi alla pari con la giovanissima (e disinvolta) collega.
Tuttavia la vera prova non sarà neanche questa: la morte dell'autore della pièce cui l'attrice era legatissima e soprattutto il profondo rapporto che la lega alla sua assistente poco più che ventenne (una straordinaria Kristen Stewart, semplicemente impeccabile, splendida e bravissima), la costringeranno a dover maturare in fretta affrontando una situazione reale in tutto e per tutto simile a quella immaginata nella pièce stessa.
Ma non è tutto: Assayas, da critico cinematografico, ci propone una riflessione sulla costruzione e sulla percezione del cinema e dei vari prodotti artistici, in particolare della percezione che di essa hanno le diverse generazioni al di qua e al di là dell'Atlantico, giungendo però a conclusioni che superano i facili stereotipi spiazzando prima Maria Enders e poi noi con lei; ben costruiti come sono, i vari personaggi di "Sils Maria" consentono infatti una identificazione e un allontanamento da parte del pubblico praticamente perfetti.
Sorretto da una bellissima fotografia leggermente sottoesposta e quindi sgranata, ambientato tra paesaggi montani mozzafiato (location in Svizzera, Austria, Alto Adige), accompagnato da una colonna sonora sublime, ma soprattutto suffragato da interpretazioni dense di sensibilità e di autoironia (bellissimo rivedere Angela Winkler in poche ma intense sequenze; Binoche, Moretz e Stewart in libera competizione a chi è più brava ad arricchire di sfumature psicologiche i propri personaggi; abilissimo Assayas a distribuire i ruoli sovrapponendo realtà e finzione), costruito su una solida sceneggiatura "di ferro" dai dialoghi brillanti e toccanti (secondo i canoni della miglior scuola francese di cinema), "Sils Maria" è una piacevolissima sorpresa che ci fa riassaporare il gusto perduto della Nouvelle Vague, immerso però nella realtà del nostro tempo. A ricordarci che la (meta)finzione teatrale (e cinematografica) finisce sempre con l'essere molto più reale della realtà che viene (meta)rappresentata.

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