siamo uomini o caporali regia di Camillo Mastrocinque Italia 1955
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siamo uomini o caporali (1955)

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locandina del film SIAMO UOMINI O CAPORALI

Titolo Originale: SIAMO UOMINI O CAPORALI

RegiaCamillo Mastrocinque

InterpretiPaolo Stoppa, Fiorella Mari, Mara Werlen, Franca Faldini, Nerio Bernardi, Gino Buzzanca, Giacomo Furia, Totò, Sylva Koscina

Durata: h 1.34
NazionalitàItalia 1955
Generecommedia
Al cinema nel Settembre 1955

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Trama del film Siamo uomini o caporali

Rinchiuso in osservazione psichiatrica per aver cercato di mordere un isterico e dispotico capocomparse, Totò spiega con alcuni esempi al medico la sua teoria sulla divisione degli uomini in due categorie: quelli che sudano (uomini) e quelli che fanno sudare gli altri (caporali).

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Voto Visitatori:   8,24 / 10 (23 voti)8,24Grafico
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Voti e commenti su Siamo uomini o caporali, 23 opinioni inserite

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anthony  @  09/03/2017 21:40:03
   8½ / 10
Un grande film con l'impareggiabile Totò; una disanima attenta, intelligente, satirica e drammatica dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo: una delle prime opere filmiche italiane dove viene descritto e denunciato il fenomeno spregevole del caporalato; scritto dallo stesso Totò, fotografato egregiamente e diretto molto bene da Camillo Mastrocinque..con 'Siamo uomini o caporali' si ride..ma si ride amarissimo: il finale è davvero triste e senza speranza: la persona candida, schietta, buona e sincera si accorge di non potere nulla dinanzi al 'potere' e alla prepotenza perpetrati dagli uomini su altri uomini..ma è la delusione, il disincanto verso chi non denuncia e 'si fa passare tutto addosso' la vera cifra drammatica che si stampa sul volto della persona lasciata sola, senza nessuno..al proprio destino.
Un grande film di Totò, uno dei suoi migliori...dove la cifra comica non manca di certo.. ma si tratta di una risata amara, amarissima.

Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  17/01/2012 19:00:16
   8 / 10
Un film di Camillo Mastrocinque, interpretato come sempre da un superbo Totò, che questa volta tocca diverse tematiche, complesse e diverse tra di loro: partirei col dire che non si tratta di una semplice commedia, bensì di una pellicola che narra le vicende, piuttosto tragiche, di un sopravvissuto ai campi di concentramento tedeschi, che, in un lungo flashback, racconta la sua vita ad un medico, fino alla sua ultima sventura come comparsa in un film bellico.
Il film non è sicuramente comico: si ride, ci si diverte in più scene (vedasi quella della fila all'emporio in città), ma si tratta pienamente di un riso amarissimo, più precisamente di umorismo: Totò, infatti, interpreta un 'fallito', che vivrà una vita di vessazioni e di miseria, fin quando lo spettatore giungerà al finale, amaro e spiazzante, che in un primo istante può far smarrire colui che si aspettava di godersi una commedia tutta 'scherzi e risate', ma che in realtà spiega realmente il senso della frase: "Siamo uomini o caporali?".
Gli altri temi trattati sono, sicuramente, come hanno già ribadito utenti prima di me, la satira (la sequenza al campo di concentramento infatti è direttissima a "Stalag 17" di Wilder) e, allo stesso tempo, anche la drammaticità della guerra in sè per sè.
Bello, ma anche toccante e riflessivo.
Tuttavia, non garantisco che possa piacere a tutti, perché non è ciò che ci si aspetta e, sebbene diverso dal solito e molto intenso, non regge il paragone con altri film di Totò, quali "Totò, Peppino e la Malafemmina" e "Miseria e Nobiltà".
In ogni caso fare paragoni con altre pellicole è una cosa piuttosto banale e fredda (un film va classificato per quello che è, non per il fatto che vi siano film più belli nel suo genere): il mio consiglio è di vederlo almeno una volta nella vita perché merita, ma il riso non è assicurato.

4 risposte al commento
Ultima risposta 18/01/2012 16.11.26
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