shadow regia di Federico Zampaglione Italia 2009
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shadow (2009)

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locandina del film SHADOW

Titolo Originale: SHADOW

RegiaFederico Zampaglione

InterpretiJake Muxworthy, Karina Testa, Nuot Arquint, Ottaviano Blitch, Chris Coppola

Durata: h 1.20
NazionalitàItalia 2009
Generehorror
Al cinema nel Maggio 2010

•  Altri film di Federico Zampaglione

•  Link al sito di SHADOW

Trama del film Shadow

David, un reduce dal fronte iracheno, parte per l'Europa per mettersi alle spalle la tremenda esperienza della guerra. In un affascinante quanto misterioso luogo di montagna incontra Angeline. Muniti di biciclette e tende, i due giovani esplorano un luogo incantato dove aleggiano antiche leggende. Presto il contesto naturale si trasforma in un incubo, con due cacciatori che li inseguono per ucciderli e un nemico ancor più oscuro ad attenderli. Per David è il brusco risveglio in una realtà che voleva dimenticare.

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Voto Visitatori:   6,47 / 10 (134 voti)6,47Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su Shadow, 134 opinioni inserite

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Alpagueur  @  29/10/2020 17:45:55
   7 / 10
Il film, diretto da Federico Zampaglione, ex chitarrista dei Tiromancino (e qui alla sua seconda esperienza da regista e sceneggiatore dopo "Nero bifamiliare"), racconta la storia di David, un giovane veterano della guerra in Iraq, la cui passione per il ciclismo fuoristrada estremo lo porta in una pittoresca catena montuosa delle Alpi Giulie (Tarvisio). È lì che può lasciarsi alle spalle il caos della guerra e pedalare per le suggestive foreste, fino ad una breve sosta per rifocillarsi in una locanda chiamata 'The Shadow' (cioè l'ombra) e che da il titolo a questo film. Sfortunatamente, la montagna non è solo rigogliosa di verde, ma è anche ricca di insidie...
La guerra è l'inferno, giusto? Voglio dire, non devi aver combattuto in battaglia per saperlo. L'effetto duraturo della carneficina, ciò che nasce dalla guerra può causare e provocare danni permanenti alla psiche. Shadow è un film che dà a questi orrori del dopoguerra un volto, anche se sadico, dal collo rosso e tortuoso con le sopracciglia scavate e un corpo scheletrico, un aguzzino a cui piace leccare le rane e torturare qualunque essere umano gli capiti tra l e mani.


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Ultima risposta 17/11/2020 19.39.25
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Badu D. Lynch  @  10/04/2013 01:02:42
   8 / 10
Fallire nel cinema horror è facile, ma questo non è il caso di Federico Zampaglione.
Shadow è una boccata d'aria fresca e velenosa ; si, il film appaga e stordisce. Una malsana sorpresa che coinvolge lo spettatore. Una pellicola che omaggia l'horror italiano degli settanta e ottanta ; da Mario Bava a Lucio Fulci, passando per Dario Argento. Un'opera che ha il sapore, la forma e il colore dell'oscurità ; è il nuovo abbraccio italiano alle tenebre ; è una scommessa vinta con il cinema e, paradossalmente, persa con Il Male. Il film avvolge lo spettatore, lo conquista grazie ad una sceneggiatura brillante e ben scritta ; lo spoglia dalle sue paure primordiali, per poi cucirgli addosso delle nuove fobie ed inquietanti angosce. Tra i vari aspetti positivi della pellicola, non manca una più che buona fotografia e un'azzeccata, nonché disturbante, colonna sonora - firmata dallo stesso Zampaglione.
Il lungometraggio è (letteralmente) un incubo terrificante che si insinua silenziosamente sotto la pelle.
Shadow è un pugno inaspettato nello stomaco e, forse per questo, fa ancora più male. Il livido non passerà dopo i titoli di coda, ma ci terrà compagnia ancora per un pò.

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Ultima risposta 10/04/2013 13.54.40
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  02/06/2012 10:33:44
   7 / 10
Non lo faccio mai ma riprendo un passo della bella recensione di Oh Dae che invito tutti a leggere, specie i detrattori accaniti.

"Il film ha avuto grandissime difficoltà di distribuzione e, una volta uscito, non è rimasto nelle sale più importanti che per più di due settimane. Fa specie che film orribili come ad esempio "The final destination" godano di straordinaria pubblicità e distribuzione, mentre ottimi prodotti, come "Shadow", per giunta italiani, siano completamente abbandonati a sé stessi."

Senza esagerare, non ci troviamo di fronte ad un capolavoro e questo credo lo abbiano capito tutti, Zampaglione in primis (alla sua seconda opera e primo horror). Ma che al suo confronto oggi tutta la produzione di genere italiana, a parte qualche underground, impallidisca, è un dato di fatto incontrovertibile.
Mi verrebbe da dire che non ha nulla da invidiare ai vari Saw e appunto Final Destination per cui ha la fortuna di essere un unico capitolo invece di usurarsi in una lunga e ripetitiva saga. Ma gli ameriCani preferiscono giudicare dai trailer, basta vedere i commenti per rendersi conto di quanta spocchia e presa in giro susciti un timido tentativo italiano di uscire fuori confine, peraltro fatto anche con una certa classe.
Difatti tecnicamente non sembra un film italiano: girato in lingua inglese (e doppiato benissimo), atmosfere boschive fantastiche, citazioni forse solo nel finale fin troppo palesate (Allucinazione Perversa, ma ci può stare), recitazione non da cani, fotografia ottima e interessanti spunti di regia. Direi che a parte quel quarto d'ora iniziale di preparazione, abbastanza piatto ed inutile, poi si entra in una storia psichica con il sottofondo della guerra irachena, che riesce a non risultare pretestuoso, forzato o "sprecato" in un film di genere come è Shadow. Davvero fantastico il villain, da pelle d'oca.
Magari il titolo, ecco, quello poteva essere cambiato ma alla fin fine questa non è una pellicola che gode di chissà quale originalità, sia chiaro. Eppure ce ne fossero e non solo in Italia (ma soprattutto qui)...

Grazie ai distributori italiani anche per aver messo sotto Shadow il sottotitolo "L'Ombra". Come faremmo senza di voi!




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Ultima risposta 03/06/2012 14.52.04
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Jolly Roger  @  04/05/2012 09:38:08
   7½ / 10
Mi è proprio piaciuto questo film. E' fatto bene, veloce, colpisce nel segno, intrattiene e strappa anche una riflessione.

Dai primi minuti si capisce che questo film ha qualcosa in più degli altri. Le inquadrature delle montagne, con il cielo tinto di grigio, il vento, quel sottofondo di musica un po' inquietante, mi ha ricordato le splendide inquadrature dell'inizio di Phenomena, con quei prati verdi e quella casa isolata, malvagia, in mezzo al nulla. O Shining: là c'era l'automobile di Jack, ripresa dall'alto, che si avviava, in mezzo ad una natura spettacolare, verso l'Orrore. In Shadow, lo stesso accade per il protagonista, che ripreso dall'alto appare piccolo piccolo, mentre sfreccia sui sentieri di montagne mozzafiato. Ma nel contempo si ha la sensazione di qualcosa di grosso che incombe. Qualcosa di brutto, che stride con la bellezza del panorama intorno.

Sarà che amo la montagna, essendo nato nel verbano, ma questo inizio mi è piaciuto moltissimo: trasmette quella solitudine che solo la montagna può darti, carica di la calma, serenità, bellezza.
La montagna è l'unico lato del mondo che è rimasto ancora selvaggio, perlomeno in Europa ovviamente. Conserva ancora in sé stessa il cuore della natura. Quando si incontra qualcuno, in montagna, ci si saluta, anche se non ci si è mai visti prima e non ci si conosce, forse perché ci si sente come due anime che si incontrano in un paradiso.

È assolutamente improbabile, naturalmente, fare incontri sbagliati in montagna. Però, magari capita che ti trovi da solo, dopo aver camminato per ore su un sentiero che ti ha portato lontano da tutto e da tutti. L'ultima baita l'hai lasciata chilometri dietro di te, insieme all'ultima persona che hai incrociato. Cominci a sentire quella sensazione che va oltre la solitudine, che è la percezione della lontananza fisica dal mondo.
In altre parole, sei solo, ma nel senso più materiale del termine: cioè, sei solo qualsiasi cosa succeda. Nessuno può sentirti o aiutarti se succede qualcosa. Se cadi e ti fai male, o se incontri le persone sbagliate…

Su questa paura inconscia gioca il film, quando ci presenta i due cacciatori, alias i Due Simpaticoni.
Noi cresciuti nella civiltà, non possiamo tollerare che, in un solo secondo, tutto quello che abbiamo come bagaglio civile possa frantumarsi, di vederci trasformare da persone con regole principi e sicurezze, a prede di carne in fuga, di vedere le nostre certezze squarciate mentre il nostro mondo, come noi lo conosciamo, è troppo distante da noi per poterci soccorrere.

Il film mi è piaciuto molto. Gli attori sono stai bravi, tutti. Particolarmente calati nella parte gli attori che interpretano i due cacciatori. Sono stati scelti anche bene, direi. I loro tratti somatici rispecchiano persino i caratteri dei due personaggi che interpretano. Che sono, più o meno…direi…quelli di un grizzly e di una faina.

Karina Testa è Karina di nome e di fatto (battuta davvero idiota, lo so). Me la ricordavo in Frontiers, direi quindi che è una calamita per killers. Molto brava.

Traspare in maniera evidente il senso anti-guerra del film. La metafora:

Montagna = libertà

Guerra = prigionia, tortura


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Comprendere questa metafora montagna / guerra significa capire il senso del film, significa aprire entrambi gli occhi come fa il protagonista...

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Ultima risposta 08/05/2012 11.39.49
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TimBart  @  29/03/2012 20:28:31
   5 / 10
Dopo aver letto la recensioni comincio davvero ad avere dubbi su chi scrive qui :)
Shadow di Zampaglione... avevo sorvolato sul primo film... Horror, torture movie, il nuovo Dario Argento, la rinascita del genere in Italia... Ma dove? Tecnicamente a livello dei vuoti film di genere che ora stanno producendo a fiotti in USA e l'idea di partenza ci starebbe, ma poi alla fine suona come giustificazione all'insipidezza della scrittura e del villain di turno, ovvero lì dove avrebbero dovuto puntare. Tanti luoghi comuni, poca, anzi pochissima cattiveria, per un film ben girato... e basta.

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vodici  @  29/05/2011 16:51:33
   4 / 10
Ho sentito parlare molto di questo film e quasi sempre con commenti più che positivi. Così alla fine ho deciso di vederlo e… il mio giudizio discorda completamente con quello della "massa popolare". Buona la direzione di Zampaglione, regista in grado di tenere sulla corda lo spettatore in varie scene, anche se un paio di cose mi hanno lasciato davvero perplesso.

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Per tutto questo non posso essere assolutamente d'accordo con le analisi di tante altre persone, a cui il film è piaciuto. Vorrei vedere Zampaglione alle prese con un soggetto di maggiore spessore. Le qualità ce le ha! Infine do un voto in più per le magnifiche scenografie (splendide davvero alcuni paesaggi di montagna).

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statididiso  @  14/01/2011 15:55:36
   3½ / 10
non è chiaro dove volesse andare a parare Zampaglione...poi i quadri di Hitler,Stalin e G.W.Bush sanno di facile retorica...Mr. "The Shadow" è un personaggio privo di mordente tanti sono i sosia per aspetto e modus operandi (il "Buffalo Bill" di Jonathan Demme, per esempio)...il meccanismo, copiato male tra l'altro, è quello di Adrian Lyne in "Allucinazione perversa", con rimandi a Lynch...bella la fotografia però, tanto da sembrare un prodotto hollywoodiano...L

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Invia una mail all'autore del commento bleck  @  01/12/2010 19:52:49
   6½ / 10
incoraggiante il primo film di zampaglione, dimostra un certo talento che va sicuramente incoraggiato, alcune fasi del film andrebbero perfezionate meglio, ma il film è un decoroso prodotto, se paragonato all'ultimo di dario argento (giallo) è un capolavoro...

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marfsime  @  26/10/2010 22:43:08
   6½ / 10
Sicuramente nel nulla del cinema horror contemporaneo questo Shadow è un film che si staglia sopra la media..quindi è sicuramente più che sufficiente. Tuttavia però non gli si possono non muovere certe critiche..la più evidente è quella dell'originalità..soprattutto per quanto riguarda la fine in quanto il colpo di scena non sorprende più di tanto. Per il resto apprezzabile la regia e la fotografia degna di tal nome..ed anche gli attori alla fine convincono sufficientemente. Insomma complessivamente il film merita pur non essendo un capolavoro..quindi faccio i miei complimenti a Zampaglione che ha avuto il merito di risollevare con questo film un genere (quello horror appunto) che sta vivendo una profonda crisi in questi ultimi anni.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  22/10/2010 15:41:08
   7 / 10
Atto d'amore griffato Federico Zampaglione,da cantore di dolci melodie pop a sorprendente e insospettabile regista dal respiro internazionale,conoscitore e fan del genere horror che ossequia con richiami alle opere di Argento,Bava e in misura minore al torture-porn."Nero bifamiliare",noir grottesco dalle insindacabili ombre e tenui luci, sembra un ‘opera prima talmente disorganica e irrisolta da impallidire al cospetto della maturità di "Shadow".
Che,intendiamoci,non è un capolavoro,ma dona linfa necessaria ad un genere in Italia da tempo sottostimato o mortificato dalla diffusione di pellicole qualitativamente penose ("Visions","Smile" e "Giallo",ma anche il sopravvalutato "Imago Mortis",giusto per fare qualche nome) a discapito di autori veramente preparati,Zuccon su tutti,costretti a barcamenarsi nei circuiti underground.
Il film è spalmato su tre segmenti ambientati in un suggestivo panorama montano.Deboluccia la parte che fa da anticamera all'inferno che di lì a poco prenderà spessore,con dialoghi spesso sconclusionati e comportamenti incoerenti.C'è da dire che la struttura è integrativa al finale e quindi nelle sequenze conclusive tutto assume un significato ragionevole.Anche l'epilogo non è esattamente sbalorditivo,oltre ad essere derivato da un bel film del 1990 (che rivelo in spolier).
La parte centrale è il fiore all'occhiello della produzione,riesce a turbare con un'oscurità malsana resa da pregevolissimi contrasti.Nell'ambientazione lurida sbraitante follia da ogni inquadratura si muove ,come un Nosferatu del terzo millennio,la personificazione del Male,figura altamente inquietante e aderente al funereo contesto in modo impeccabile.Ad accrescere la tensione l'eccellente colonna sonora debitrice in primis a Goblin e Tool.
"Shadow" è un film importante in quanto capace di aderire ai "tòpoi" del genere e di esprimere allo stesso tempo un monito sulla crudeltà della guerra ben incastrato nell'ambito orrorifico.


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Ultima risposta 22/10/2010 21.35.03
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  26/05/2010 02:00:37
   8 / 10
Amanti dei vari "Saw" e torture-movie annessi&connessi dove il gioco è a chi si spinge oltre nel mostrare l'inguardabile, lasciate stare questo film perché sareste delusi. Ma delusi (o forse no) sarebbero pure gli amanti dell'horror "classico", in particolare di quello all'italiana, perché qui si vola molto, molto più in alto rispetto alla solita storia del maniaco affetto da coazione a ripetere piuttosto che a quella dello spirito maligno di turno più demoniaco del demonio stesso... L'ho scritto in altri miei commenti e lo ribadisco ora: il cinema italiano quest'anno sta offrendo prodotti notevoli in tutti i generi, da quelli più tradizionali fino a quelli decisamente poco battuti come l'horror. E a far risorgere il nostro cinema sono giovani autori come l'eccellente Zampaglione che sembrano ormai maturi a prendere il posto dei nostri ormai vecchi Maestri. Il Leader dei Tiromancino, in particolare, fa risorgere un genere davvero abusato in cui le poche, vere novità sono arrivate finora solo da Spagna ("Rec") e Francia ("Martyrs"), anche lì grazie ad autori 30 o 40enni. Oltreoceano sembra essere invece notte fonda su questo fronte, basti pensare alla quantità innominabile di sequel o di remake (naturalmente ben peggiori degli originali) che infestano i nostri schermi...

Il nostro "regista-musicista" riesce nell'intento confezionando una pellicola non priva di difetti ma assolutamente originale e godibilissima. E soprattutto INTELLIGENTE (pregio che varrebbe da solo un 10!).

E, a proposito di voti massimi, vediamo cos'è da 10 in questo film. Anzitutto il sonoro: era da tempo immemore che non sentivo una così grande accuratezza nell'uso del suono e in particolare del Dolby. Gran parte della riuscita emotiva del film la si deve proprio a rumori, voci fuori campo, versi e quant'altro. Merito di un Andrea Caucci in stato di grazia. Poi è da 10 la colonna sonora spudoratamente "gobliniana" che trascina lo spettatore nell'incubo e fuori da esso: la mano di Zampaglione qui è evidente così come evidente è il tributo che rende in particolare al nostro Dario Argento. Ma anche una delle trovate più efficaci e geniali del film è dovuta all'uso sapiente della musica: non vi risuona ancora il motivetto "Vieni... c'è una casa nel bosco... il suo nome è 'conosco'..."?!?
Da 10 le scenografie, accuratissime, soprattutto nelle ricostruzioni d'interno della casa di Mortis. Ma anche le montagne friulane non le avevamo mai viste così... Ottima la movimentatissima fotografia di Marco Bassano, al proposito. Infine, da 10 lo straordinario finale che ci riporta a quella "realtà più mostruosa dell'incubo" di cui parla la sinossi ufficiale del film: proprio nella parte più delicata di un horror, Zampaglione padre e figlio hanno dato il meglio di sé vincendo la non facile sfida di riuscire a introdurre forti motivi di riflessione in un prodotto tradizionalmente destinato all'enterteinment puro e semplice.

Date queste premesse, allora, come mai non siamo di fronte a un capolavoro? Le pecche (tutte veniali e perdonabilissime, beninteso!) di cui soffre il film sono almeno due: l'eccessiva inverosimiglianza di molte (troppe) situazioni della prima parte

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, "risolte" un po' troppo facilmente con il brillante espediente di sceneggiatura

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. L'altro punto di debolezza sta, a parer mio, in una prova attoriale che in molte occasioni pecca di eccesso di caratterizzazione, forse a causa di una regia che si deve evidentemente perfezionare in questo senso (ma crediamo che Zampaglione abbia tutte le carte in regola per farlo).

Menzione a parte merita il mimo-performer Nuot Arquint, vera forza della natura e già autore di inquietanti "Installazioni umane" in Svizzera nelle quali ha messo a dura prova il proprio corpo e la visione degli spettatori; qui ci offre un personaggio davvero tormentato e fosco, con uno sguardo e una silhouette mortifera come dai tempi di Kinski non vedevamo più. Ma non credo sia azzardato fare il nome di un Bela Lugosi, per esempio. Lo stesso personaggio di Mortis è stato costruito con estrema intelligenza e raffinatezza: non il solito maniaco cieco e ossessionato dalle sue fissazioni, bensì una vera metaforizzazione di quanto l'animo umano sia capace di fare in negativo e di quanto possa soffrirne dopo aver inflitto altrettante, atroci sofferenze. Interessante l'uso della cinepresa anni '40 che viene fatto fare a Mortis, quasi che la sofferenza "a passo 18/24esimi" (quindi filtrata attraverso un media: significativo l'antro nel quale una vera e propria cineteca racchiude le "pizze" che documentano gli orrori del "secolo breve", tutti proiettati o proiettabili) sia l'unica possibile da capire per noi. Per questo Mortis tortura nel senso di colpa i compagni del protagonista pur costringendolo,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, a dover essere testimone dell'orrore della guerra, e quindi del Male, volente o nolente. Rilessicalizzando la metafora del "non poter chiudere occhio", un occhio "che vede e quindi duole", Zampaglione riesce mirabilmente a lanciare il messaggio antibellico e più in generale antiviolenza che sottende tutta l'opera. In questo apparente ossimoro (usare la violenza per dire qualcosa contro di essa in maniera efficace) si consuma la genialità di questo "piccolo" film. Un po' più di svolgimento nella parte centrale e saremmo stati davvero di fonte a un capolavoro.

"Accontentiamoci" comunque di un film eccellente che spaventa (molto), raccapriccia (il giusto), fa pensare e riflettere (almeno altrettanto): bravo Zampaglione, continua così!!

"Vedi...
C'è una strada nel bosco...
il suo nome è "conosco"..."

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Ultima risposta 06/08/2010 11.06.21
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lampard8  @  25/05/2010 13:47:44
   7½ / 10
Sorpreso in positivo, veramente. Zampaglione al suo secondo film dimostra di avere visto e rivisto i grandi maestri dell'horror italiano e sforna un prodotto cupo, fosco, dalle atmosfere goticheggianti. Riprende un pizzico di Bava, una spruzzata di Fulci, una suggestione argentiana e soaviana e ci mette di mezzo pure un Lyne. Ottime soprattutto le musiche e sublime l'interpretazione di Arquint(che dal vivo è proprio come nel film, fa quasi paura!). Davvero una ventata di freschezza nel piattume generale del cinema horror italiano, bravò Zampa, continua così che le premesse sono più che buone...

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Ultima risposta 25/05/2010 13.48.29
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lupin 3  @  25/05/2010 00:33:15
   9 / 10
E chi se lo aspettava da Federico Zampaglione?
Sono uscito dal cinema più che soddisfatto, lo consiglio agli amanti del genere.
Non so se Federico Zampaglione abbia preso spunto da Adrian Lyne ma a me questo film ha ricordato molto Allucinazine perversa.

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Ultima risposta 01/06/2010 23.33.59
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dave90  @  22/05/2010 12:00:23
   5 / 10
mah.


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un film cosi lo posso fare anche io.
qualche metafora banale buttata a caso, un po' di moralismo e la gente li trasforma in messaggi geniali del regista.

ma dai per favore..

ah dimenticavo:

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Non è una schifezza ma non spacciatelo per quello che non è!

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Ultima risposta 24/10/2010 03.20.49
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Sestri Potente  @  21/05/2010 23:38:27
   7½ / 10
Bello e originale questo Shadow di Zampaglione. Si parte in sordina, con dialoghi scarni e una vicenda che non sembra né carne né pesce. Poi si entra in una parte centrale ricca di tensione e di immagini molto suggestive, per terminare con finale azzeccatissimo.
Un difetto? E' troppo breve! Venti minuti in più avrebbero fatto bene a quest'opera, che avrebbe raggiunto un buon livello come horror internazionale. Capolavoro di genere mancato quindi, purtroppo quando i mezzi a disposizione sono pochi non si riescono mai a fare le cose in grande.
Menzione particolare per la colonna sonora, davvero di ottima fattura.

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Ultima risposta 22/05/2010 14.31.52
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lordsynclair  @  21/05/2010 22:39:28
   1 / 10
grande vaccata all'italiana meglio muccino almeno qualche lacrima vera c'è

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Ultima risposta 15/06/2010 18.54.46
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spockino  @  21/05/2010 14:49:09
   1 / 10
veramente penoso, solita minestra trita e ritrita da uno pseudo regista passato dalla ( cattiva) musica alla regia....produce Dario Argento, altro mistero italiano, ci mancava solo Asia fra gli interpreti poi sarebbe stato davvero una perla....

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Ultima risposta 02/06/2010 21.18.08
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  20/05/2010 09:04:59
   7½ / 10
Voto di incoraggiamento per un film italiano di genere che, per una volta, non cade nel ridicolo involontario e non fa sfoggio di imbarazzanti povertà di mezzi e idee.
Devo ammettere di essere stata piuttosto scettica su questo film. Non mi aspettavo un prodotto così ben riuscito, credevo di essere destinata ad assistere alla solita fiction spacciata per cinema a cui da anni siamo tristemente abituati. E invece Zampaglione dimostra di saper girare bene. Sia nelle sequenze d'azione (splendido l' inseguimento in macchina) che in quelle d'atmosfera, la regia gestisce alla perfezione tutti gli elementi. Ottime anche fotografia e musiche e, per una volta, gli attori sono al di sopra della media, anche se il doppiaggio (pessimo come sempre, ma non insopportabile) non permette una valutazione seria degli attori coinvolti.
Shadow ha tutte le caratteristiche per poter sfondare sul mercato internazionale. Sembra, anzi, girato apposta per altri paesi con l' Italia come passaggio accidentale, che tanto a noi 'ste robe de paura non interessano.
Non so se si può parlare di rinascita. E' troppo presto e troppo poco. Ma dovrebbe almeno essere un esempio per una strada da seguire in futuro.

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Ultima risposta 22/05/2010 18.51.32
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ROBZOMBIE81  @  19/05/2010 13:05:47
   7 / 10
Il film in sè varrebbe 5, a causa di interpretazioni e dialoghi appena accettabili,una sceneggiatura in cui si percepisce qualche buchetto e molte, troppe scene forzate che strappano qualche risatina involontaria e per uno come Zampaglione che ha detto che gli horror non devono far ridere non è proprio il massimo.Tuttavia in questo film, a metà tra il torture e il cinema anni 70, si respira una discreta atmosfera per tutta la breve durata(75min) e qualche scena carina c'è, ma quello che mi è piaciuto di più è stato il messaggio che il regista ha voluto trasmettere con questo film e con questo finale e l'idea di rappresentare questo messaggio in questo modo è davvero apprezzabile.Insomma nel panorama dell'horror italiano è sicuramente una manna dal cielo tra pregi e difetti e merita sicuramente una visione.Speriamo sia solo l'apripista per l'uscita di molti altri film del genere e del regista stesso

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Ultima risposta 04/06/2010 11.31.36
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  19/05/2010 09:44:26
   7 / 10
Niente male questo esordio alla regia di Federico Zampaglione, questo Dario Argento alle prime armi che in un sol colpo supera nettamente gli ultimi lavori del Maestro del genere (e ditemi se non è così). Buone la regia, la fotografia e la colonna sonora. Carina la storia. Alcune cadute nella caratterizzazione del sogno e alcune ingenuità nel gestire il "patto con lo spettatore".
Aspetterò il nuovo horror del Zampaglione

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Ultima risposta 19/05/2010 11.44.48
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forzalube  @  18/05/2010 04:13:27
   7 / 10
Magari non brilla per originalità né come sceneggiatura (molto semplice), né come scelte registiche, ma nel complesso è un film piuttosto efficace nel trasmettere angoscia e paura.
Ottime anche le colonne sonore.

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Ultima risposta 18/05/2010 04.17.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  15/05/2010 14:33:27
   8 / 10
ATTENZIONE: il commento potrebbe contenere anticipazioni (questo lo scrivo SEMPRE, ma stavolta, veramente NON LEGGETE !!! se non avete visto, ripeto, NON LEGGETE!).

Mi ritrovo per la prima volta a commentare un film il giorno dopo la visione. Questo perchè Shadow ha bisogno di essere rielaborato, capito, ricostruito, per non tacciarlo come semplice gioco registico, peraltro ottimo. Per questo se la mia ricostruzione fosse giusta, credo di essere davanti a una grande opera di genere (anche se a dir la verità Shadow balla tra più generi).
A mio parere il tema dominante del film è il Senso di colpa. Cercherò di spiegarmi il più possibile. David è un soldato che in Iraq, suo malgrado, si è reso complice di un eccidio di civili in una grotta (bruciati vivi). Subito dopo però è colpito da una granata. I suoi due compagni muoiono, lui resta senza gambe. Questa in realtà è la fine del film ma punto di partenza di tutto. David prima del risveglio in ospedale vive un incubo, praticamente l'intero film.
E' in Europa a fare biking. Conosce una ragazza, anch'essa biker, della quale si innamora. I 2 sono perseguitati da un paio di cacciatori pazzi pronti ad ucciderli. Ma un' inquietante presenza, quasi un mostro, rapirà tutti e 4 e li trascinerà all'inferno.
Parlavo del senso di colpa : David in realtà non avrebbe voluto compiere il massacro in Iraq ma non ha saputo fermare i compagni. Questi 2 soldati, nella rielaborazione mentale di David, non sono altro che i 2 cacciatori. Sono suoi antagonisti nell'incubo perchè colpevoli nella realtà di averlo coinvolto nel massacro. Da qui si spiega anche il fatto che David, per punizione, li faccia morire nel suo incubo. Ma chi li uccide? Qui sta la genialità, sempre che l'abbia colta, di Shadow. Il mostro, l'uomo deforme, non è altro che la l' impersonificazione di tutte le vittime di guerra della storia, la loro crasi ( fisico da ebreo dei campi di concentramento, viso da disastro nucleare, corpo da torturato) che finalmente può avere la sua vendetta sugli uomini della guerra, sui carnefici. Non a caso uccide i 2 cacciatori, ma non David, che in realtà è stato solo testimone (palpebra tolta, occhio sbarrato: testimone) del massacro iracheno ma non direttamente colpevole. La ragazza ( in realtà l'infermiera dell' ospedale) non è infatti nemmeno toccata nè la si vede più dopo il rapimento da parte del "mostro", perchè completamente innocente. Però la sua voce, il suo richiamo porterà David fuori dalla casa delle torture, come in effetti nella realtà salverà lui la vita (quando nell'incubo David esce finalmente fuori è raggiunto dal mostro che , presumibilmente, gli taglia le gambe...). Tre vari sensi di colpa, totale dei soldati, parziale di David, nullo della ragazza sono così sublimati nell'incubo del ragazzo. Se questo era veramente il messaggio di Zampaglione lo considero uno dei metodi più geniali e originali per la rivalsa delle vittime di guerra contro i carnefici.
Gia, Zampaglione. Un film ha anche un aspetto tecnico e Shadow è oltre ogni aspettativa. Fotografia mozzafiato, che passa dai campi lunghissimi degli stupendi paesaggi ai primissimi piani, quasi dettagli, dei protagonisti. Colonna sonora disturbante e funzionale, veramente notevole, firmata in toto dal regista. Interpretazione degli attori di altissimo livello sui quali spicca quella MEMORABILE del mimo Nuot Arquint, capace di dare vita a uno dei più bei cattivi cinematografici degli ultimi anni (le smorfie e lo sguardo durante la prima tortura sono qualcosa di straordinario). Scene d'azione perfette come quella dell'inseguimento in macchina ai 2 bikers. Ambientazioni degli interni da incubo, tensione molto sopra la media. Che dire? Quei piccoli difetti (sicuramente presenti) che può avere la pellicola sono senz'altro superati dalla qualità, originalità e "effetto sorpresa" (per essere un horror italiano) che innegabilmente possiede Shadow. Un boccata d'aria fresca (anzi malsana, sgradevole, irrespirabile) ma comunque ARIA nell'apnea decennale del cinema horror italiano.

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13 risposte al commento
Ultima risposta 24/03/2013 17.02.23
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-Uskebasi-  @  15/05/2010 02:19:59
   8 / 10
Se una persona che non conosce Zampaglione, vede questo film e ascolta la canzone "Il rubacuori" di Sanremo 2008, penserà sicuramente che è un regista che si è improvvisato cantante, e non il contrario.

PER CHI NON L'HA VISTO: NON LEGGERE SOTTO!

Un film che a mente fredda lo si apprezza di più.
I piccoli difetti, se così vogliamo chiamarli, o comportamenti non del tutto credibili sono annullati nel finale. L'idea c'è, anche se per quanto ho capito non del tutto originale. Il sogno di un ragazzo vittima della guerra, quello di correre con la sua bici su un vero e proprio paradiso. Piano piano però la realtà si farà spazio nel sogno, e lo riaccompagnerà nell'inferno che gli appartiene. Ancora un modo per dirci che non si può scappare dall'orrore della Guerra, nemmeno con l'immaginazione...
Musiche ottime (di Zampa), ambientazioni bellissime.

Probabilmente il voto è un pò largo perchè sicuramente si poteva fare di più. Alcuni aspetti sono tralasciati, non che siano decisivi (considerando appunto che era un sogno) ma si potevano sviluppare meglio completando il film tra l'altro portandolo ad una durata più consona.
Rimane un film da vedere che ha anche il merito di non sembrare assolutamente un film italiano. Voglio premiarlo.

Sono partito da un 7 ma scrivendo il commento sono arrivato all'8. Se continuo a pensare può ancora variare e forse in peggio quindi INVIO.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/05/2010 02.23.33
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h.chinaski  @  17/04/2010 13:19:29
   8 / 10
vieni c'è una strada nel bosco
il suo nome conosco vuoi conoscerlo tu....

Eccezionale prova n.2 di zampaglione.un "allucinazione perversa" Un horror violento e d'atmosfera,che funzione dal primo all'ultimo minuto.Per trovare un film italiano di genere dello stesso livello qualitativo,dobbiamo andare in dietro a deliria di soavi.
Dentro ci possiamo trovare le cacce all'uomo alla deliverance,torture alla hostel,omicidi argentiani,elementi macabri alla bava/margheriti,e un twist finale davvero sconvolgente.

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12 risposte al commento
Ultima risposta 18/05/2010 04.16.22
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  27/03/2010 16:26:10
   7 / 10
Devo dire che il film di Zampaglione non è male, meglio di quanto mi aspettassi. Ha una prima parte piuttosto suggestiva, i paesaggi montani sono belli a vedersi ma al tempo stesso sinistri e minacciosi, un po' alla Deliverance di Boorman. dopo un 'ottima scena di inseguimento, il vira decisamente nello slasher e nel torture alla Hostel, perdendo forse un po' di smalto, ma caratterizzato dalla presenza del "cattivo" realmente inquietante (lo è un po' anche dal vivo, se devo essere sincero). Niente male anche il finale, anche se chiaramento ispirato ad una celebre pellicola di vent'anni fa. Non rivelo il nome del film nemmeno sotto spoiler per paura di rovinare la sorpresa (se mai ci sarà). In definitiva è un buon prodotto, ben confezionato, migliorabile sotto molti aspetti (sceneggiatura e dialoghi) e sicuramente meritevole di una visione. Il voto è anche un incoraggiamento per riuscire a produrre e vedere più pellicole di questo genere.

3 risposte al commento
Ultima risposta 22/05/2010 20.01.21
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