searching (2018)

Una furbizia esagerata sul presunto ribaltamento nella Z Generation e nei suoi genitori dei concetti di verità e rappresentazione tra mondo virtuale e mondo reale. Rassicurante, obiettivo raggiunto.

Mauro Lanari

La struttura particolare del film lo rende una pellicola fuori dal concetto della cinematografia classica. Può piacere come no, io l'ho trovato a tratti decente a altri no. Ma da un punto di vista obiettivo non è sicuramente considerabile un vero e proprio film. Sarà anche una delle nuove frontiere di fare spettacolo con dei testi scritti e poche immagini espressive degli attori, ma per me è un no. Per me il cinema è gioco di luci e ombre, il stupire con fotografie in movimento e con l'espressività degli attori.

in pratica non è un film ma una sorta di documentario in cui il padre è alla ricerca della figlia e smanetta per un'ora buona sul pc, tra cartelle, files e siti internet. NOn c'è altro. A parte un paio di scene girate (si fa per dire) all'aperto il resto è un vagare tra monitor, e interni della casa, con interviste e cavolate varie.
veramente avvilente. Non c'è una regia e se la sceneggiatura è questa allora inutile aggiungere altro.
va bene essere realisti e minimalisti ma l'iperrealismo e il minimalismo estremo trasformano un film in qualcosa di indefinibile e inguardabile.