searching (2018)

Flm che si inserisce in quel filone in cui si utilizza come background della narrazione gli strumenti social (social network, chat, telecamere del pc e del cellulare, instant messaging... ecc). Praticamente il film è interamente girato come se fosse attraverso una videocamera privata di un qualche device in mano al protagonista. Avevo già visto qualcosa del genere, ormai non è una vera novità, ma comunque il tutto è realizzato bene.

Il film è un thriller/giallo, incentrato sulla ricerca della figlia scomparsa del protagonista. Tramite la telecamera si segue sia il lato umano della vicenda (la disperazione per la scomparsa e poi il dolore per non aver compreso i problemi della figlia e aver capito di non conoscerla veramente a fondo), sia il lato investigativo della storia.
Ho trovato interessanti alcuni spunti del racconto, come l'incidenza del lato social nelle nostre vite, la presa di coscienza di quanto della nostra vita sia online e nei pc, la possibilità dietro al pc di costruire una vita parallela, i rischi del web come l'invenzione di profili falsi. Ci sono tanti spunti interessanti ed attuali, la storia tutto sommato ha un buon ritmo, c'è un buon punto intermedio in cui la storia sembra farsi più cupa ed intricata.
Peccato che poi la mezzora finale esageri un po' con uno sviluppo sì originale, ma abbastanza forzato ed irrealistico.
Mi ha convinto a metà.