scipione detto anche l'africano (1971)

Se "il più pulito c'ha la rogna" figuriamoci il più zozzo.
Satira politica e sociale bene in evidenza in questa terza pellicola (da regista) di Luigi Magni che dirige in maniera calibrata un grande cast dove la parte dei leoni la fanno, ovviamente, Mastroi.anni e Gassman autentici mattatori di questa commedia dall'epilogo amaro che ironizza, o tenta di farlo, su una società, una repubblica fatta di impicci, ipocrisie e falsi ideali.
Un film che non rappresenta un capolavoro del cinema italiano ma che comunque offre una discreta visione, gradevole e rilassata.

Un film che amo moltissimo: una sceneggiatura meravigliosa e molto poetica.
La Roma antica vista attraverso il disincanto commosso di uno dei suoi più puri cantori: Luigi Magni.
Interpreti fantastici (basta leggere i nomi...), e idea apprezzabilissima per un gioiellino cinematografico molto dimenticato.
L'unica cosa che abbassa il tono e il livello del film è un'ambientazione un po' banale ed una regia molto statica; per il resto si tratta di una delle letture più affettuose e riuscite di quello che alla fin fine fu, è, e sarà sempre l'Impero...con le sue genti...

Qualche anno fa ebbi la fortuna di partecipare ad una proiezione speciale di questo film, alla presenza del regista Gigi Magni, un omettino magro e scavato dai grandi occhiali che quasi si commosse quando, avvicinandomi, vide questo ragazzetto che gli chiedeva un autografo.
Un film raro e dimenticato che tratta la storia romana col cinismo della miglior commedia italiana dell'epoca ma che, sinceramente, non riesce a riproporne il ritmo e la freschezza. Vale soprattutto per le interpretazioni di un cast straordinario (se non erro, ricordo un fantastico Woody Stroode) e per la presenza dei fratelli Mas*****nni, sia l'indimenticabile Marcello che Ruggero, noto montatore per una volta prestato alla recitazione con risultati simpaticamente suggestivi.
Da ritrovare.