scarface (1932) regia di Howard Hawks USA 1932
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scarface (1932)

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locandina del film SCARFACE (1932)

Titolo Originale: SCARFACE

RegiaHoward Hawks

InterpretiPaul Muni, Ann Dvorak, George Raft, Boris Karloff, Vince Barnett, Karen Morley

Durata: h 1.25
NazionalitàUSA 1932
Generedrammatico
Tratto dal libro "Scarface" di Armitage Trail
Al cinema nel Marzo 1932

•  Altri film di Howard Hawks

Trama del film Scarface (1932)

Ispirata alla vita di Al Capone, la scalata al potere di un piccolo boss mafioso che diventa il numero uno della criminalità organizzata di Chicago degli anni Trenta. Il film ha avuto un rifacimento nel 1983.

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Voto Visitatori:   8,86 / 10 (81 voti)8,86Grafico
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Voti e commenti su Scarface (1932), 81 opinioni inserite

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Lucignolo90  @  05/08/2013 19:53:06
   9 / 10
L'originale; gangster movie firmato Hawks, fedele ricostruzione della dura realtà del momento nella città di Chicago, il film si apre infatti con un vera e propria accusa al lassismo del governo americano, reo di non aver reagito con durezza al dilagare del fenomeno delle gang, acuito dal proibizionismo.
E' proprio nel commercio illecito dell'alcool che trova campo fertile il malaffare di alcuni dei più famosi gangster dell'epoca, uno su tutti Al Capone, che sembra essere l'ispirazione maggiore per il film. Uno sgherro da 4 soldi sotto la cupola di un boss più anziano e esperto, ma dalla mentalità tradizionale, non al passo coi tempi, l'occasione ideale per Tony Camonte (Un grande Paul Muni) di inserirsi per realizzare il suo sogno di diventare un criminale temuto e rispettato. Dovrà fare i conti con i capi delle altre gang ma soprattutto con il suo precario equilibrio mentale.
Pur avendo svariati punti in comune col remake di De Palma (specie nel rapporto Tony e sorella), l'originale è un vero e proprio noir vecchio stile con una massiccia dose di violenza in più (per la quale la severa censura americana costrinse il regista a tagliare alcune scene e ritardare di 2 anni l'uscita), ma niente a che vedere con la barocca e degenerata versione 1983, dove la tagliente penna di Oliver Stone mena fendenti rosso sangue sin dalle scene iniziali, per arrivare alla celebre sparatoria nella villa finale, che sembra avere persino un che di surreale per la sua ridondanza.
Il film di Hawks invece è molto più attento alle sfumature caratteriali del protagonista, un uomo amorale, avido, violento con chiunque, persino coi suoi compari; il Tony interpretato da Muni è persino più spietato di quello di Al Pacino, meno risoluto e più in conflitto con se stesso; Camonte è invece risoluto in tutto quello che fa (in questo mondo vigono solo 3 regole: se vuoi fare una cosa falla per primo, falla da te e continua a farla) e a superarlo in malignità di li a qualche anno sarà solo James Cagney nel magnifico "La furia umana" di Walsh. Trova spazio anche qualche volto celebre come quello di Boris Karloff, fresco fresco di Frankenstein, qui nei panni, di uno dei boss delle zona nord della città.

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Ultima risposta 05/08/2013 20.05.52
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Tuonato  @  25/09/2012 18:24:39
   8 / 10
Beh, ma questa è storia del cinema.
E' incredibile pensare che questo gangster movie ha 80 anni.
Conservato egregiamente, sorprende per ritmo e storia e si fa ammirare nonostante la pellicola sgranata e l'assenza di mirabolanti effetti speciali.
Chicago all'epoca del proibizionismo. Piacevolissimo tuffo nel passato.

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Ultima risposta 26/09/2012 12.55.40
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Spera  @  20/01/2012 13:08:25
   7½ / 10
Howard Hawks grande regista magnate e pilota di aerei (guardate the aviator di Martin Scorsese se vi interessa sapere qualcosa di più) ha avuto un ruolo importante nella storia del cinema sfornando diversi film tra i quali l'originale Scarface del 1932. La maestria nella regia, le trovate eccezionali e gli attori bravi nei loro ruoli fanno di questa pellicola un ottima lavoro che ha dato vita a un mito e a uno dei più grandi gangster movie della storia. Il voto non troppo alto è dovuto all'assoluta delusione del finale: certo non mi aspettavo un finale alla Brian De Palma ma non mi aspettavo di certo questo finale ultra piagnucoloso che mi ha davvero deluso(spoiler).
Avrei dato un voto in più per un finale alla scarface di De Palma, visto e rifatto attraverso le mani di un signor regista degli anni '30 sarebbe stato forse ancora più sconvolgente e inedito per quegli anni. Da vedere assolutamente, esempio di come il grande cinema dei nostri giorni nasce dal passato.

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Ultima risposta 24/02/2013 12.03.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  10/01/2012 09:04:21
   9 / 10
La grandezza di un film come Scarface del '32 è la loro freschezza a distanza di ottant'anni. La capacità di intrattenere, di divertire e di farti assaporare l'essenza del cinema. Scarface di Howard Hawks è un must see, bisogna vederlo. L'ascesa di Tony Camonte è raccontata con ritmo serrato, non c'è pausa fino all'epilogo.
Un gran film, tra i capostipiti del genere ed invecchiato ottimamente.

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Ultima risposta 10/01/2012 12.47.29
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camifilm  @  13/03/2011 17:51:12
   8½ / 10
"SCARFACE THE SHAME OF A NATION" il titolo originale.

OTTIMO!
Ne ho visti di film anni 30. Questo è fra quelli più moderni, ancora oggi molto apprezzabili. Ottime le recitazioni, le ambientazioni, le luci, la REGIA.
Da vedere assolutamente, appassiona la storia (Anche per chi ha già visto il remake con Al Pacino).
In questo del 1932 è meglio rappresentato il mondo dei gangster, le rivalità tra le bande della città per il dominio del territorio e di traffico alcolici, non di narcotraffico ovviamente (visto il periodo).
Viene rappresentato ottimamente lo stato della polizia, dei giornali del periodo.

A suo tempo il film ha avuto 2 anni di blocco dalla censura, che lo riteneva troppo violento, denigratorio per gli immigrati italiani, ma poi con piccoli accorgimenti sul titolo soprattutto il film è passato nei cinematografici.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

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Ultima risposta 13/03/2011 18.25.23
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  10/10/2010 14:20:52
   9 / 10
Se l'ambizione avesse un volto, sarebbe quello di Tony Camonte (cit..)
Capolavoro senza tempo, diretto con maestria d'altri tempi.
Un linguaggio semplice e scarno, scevro di qualsivoglia elemento superfluo, che stupisce ancora a distanza di ottant'anni.
Applausi.

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Ultima risposta 22/10/2010 21.16.30
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Dr.Orgasmatron  @  14/09/2009 15:56:10
   10 / 10
In confronto il pur buon remake di De Palma sembra uno scherzo. Lo sfregiato di Hawks, che porta il nome di Toni Camonte e la faccia di Paul Muni, è il best del genere. Inimitabile

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Ultima risposta 15/09/2009 13.05.10
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  09/09/2009 20:22:17
   9 / 10
Se l’ambizione avesse un volto, sarebbe quello di Tony Camonte; se portasse una cicatrice, sarebbe lo sfregio che taglia quel volto.
Ma una volta che si è arrivati alla vetta? “Onnipotenti”, non rimane che difendersi, resistere, barricarsi nella propria stanza lussuosa, blindatissima, da tutti e da tutto. Cosa resta? L’amore per la propria sorella. E una passione ineludibile per l’autodistruzione.
Crudo e senza nulla di troppo, ha il ritmo funesto d’una mitragliata. Probabilmente il più bello di Hawks, e uno dei migliori gangster-movie di sempre. Sicuramente il mio preferito di questo regista che, francamente, in altre pellicole ho apprezzato molto meno.

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inferiore  @  27/08/2009 05:51:27
   10 / 10
''Nel nostro business c'è un solo sistema per evitare dei guai (bang): Fallo per primo, fallo da te e continua a farlo.''
Secondo me è senz'altro uno dei più bei film della storia del cinema.
Howard Hawks dirige uno dei primissimi flm gangster e lo fa ispirandosi a grandi linee alla vita criminale di Al Capone. Un film dal ritmo incessante e dalle scene emozionanti. Gli ultimi venti minuti sono da inchino, avessi avuto delle rose le avrei gettate contro lo schermo.
Il remake di De Palma rimane solo in parte fedele a questo, infatti il film con Al Pacino risulta più spettacolare (ma giustamente visto l'anno di uscita), ma anche più lento e lungo.
Questo è un flm che non sente il passare degli anni, un precursore per i tempi.
Grande regia, grande Paul Muni. Alcune sequenza rimarranno impresse nella mente dello spettatore. Fantastico.

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Ultima risposta 29/08/2009 03.31.44
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BlackNight90  @  14/07/2009 19:54:24
   10 / 10
Capolavoro assoluto ed inimitabile, infatti De Palma col suo remake non ci proverà nemmeno ad imitarlo ma farà un film completamente diverso che, nonostante lo adori, è leggermente inferiore.
Capostipite fondamentale del suo genere, 'Scarface' è un film perfetto sotto tutti i punti di vista, Hawks era avanti anni luce con al sua regia e la sua scelta di ergere a protagonista un criminale, Tony Caponte (modellato sulla figura di Al capone), un uomo crudele, cinico, e spietato, possessivo ai limiti dell'incesto verso la sorella, e di renderlo simpatico e affabile: il viso duro e ammiccante di Paul Muni è perfetto a rappresentarlo.
Palese è l'ironia nel trattare la storia, nel delineare i personaggi, evidente soprattutto nell'ultimissima immagine nel finale, "The world is yours": "Sì, come no!" sembra dire Hawks a Tony. E tutto ciò nostante le pressioni al regista, che fu obbligato a mettere come sottotitolo "The shame of the Nation".
Scene fantastiche e sequenze geniali, come quella dei giorni del calendario che scorrono al ritmo di una mitragliatrice. La mancanza di una colonna sonora non si avverte per niente.
Chi non l'ha ancora visto si spicci!

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Gruppo COLLABORATORI julian  @  20/03/2008 00:39:20
   9 / 10
Al nome Scarface è legato un felice spicchio di storia del cinema, uno splendido gangster dai toni neri nel '32 e un brutale e sanguinario sparatutto nell'83: entrambi ineccepibili capolavori, ma due film sostanzialmente diversi.
Questa qui di Hawks è sicuramente un'altra pellicola che ha aperto molte bocche ai suoi tempi e ha destato critiche per il suo carattere innovatore che allo stesso tempo lo ha consacrato tra i grandi capolavori.
Forse il primo gangster movie, forse persino il più perfetto, fotografia da incorniciare e con un Paul Muni eccezionale che non ha nulla da invidiare a chi, 51 anni dopo, prese il suo posto.
Lo Scarface di De Palma è tutta un'altra cosa, rimane solo il titolo e la famosa frase "The world is yours", per il resto l'America che si intravede si è lasciata dietro già da un pezzo il probizionismo, Al Capone è solo un'ombra del passato.
Che dire di più ?
Anni '30, eppure guardare questo gioiellino è ancora un piacere.
Non rimarrete delusi.

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Ultima risposta 20/03/2008 13.38.58
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  30/12/2007 09:45:41
   10 / 10
Davvero unico questo che è credo il primo gang-movie della storia. Certo molto più semplice rispetto il ramake di De Palma, ma molto più geniale.
Stiamo parlando degli anni '30, con una situazione storica cinematografica enormemente differente di quella odierna, Scarface deve essere stato in tutto e per tutto un colossale pugno nello stomaco, e non mi stupisco delle mire di censura a cui è stato sottoposto.
Geniale la presenza simbolica della "X" in ogni omicidio, "X" tratteggiata spesso semplicemente da oggetti scenici ma a dir poco straordinarie quando compaiono sotto forma di proiezioni d'ombra o di luce, quella "x" che il protagonista,interprete della vita di Al Capone, porta in faccia sotto forma di cicatrice, ed ovvio quindi preannunciamento della fine a cui andrà incontro.
Insomma un film praticamente perfetto, dal primo omicidio dove si vede solo la sagoma, funzionalissima tecnica per film polizieschi, allo sfoglio dei giorni del calendario da un mitragliatore, a quella che reputo una delle cose più interessanti e geniali della pellicola, l'omicidio alla pista da Bowling, quando il birillo di uno strike tentenna nel cadere, per farlo poi dopo la raffica di mitra finale in perfetta sincronia con l'omicidio. Un grande capolavoro.

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Ultima risposta 27/12/2008 15.48.59
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/10/2007 19:46:06
   10 / 10
Non ci provo nemmeno a fare un paragone azzardato col film di De Palma, tanto devo essere tra i pochi spettatori a cui non e' particolarmente piaciuto.

Mi soffermo su questo film, che non esito a definire una lezione di CINEMA delle piu' pure ed emozionanti a cui abbia (ahime' tardivamente) assistito, che si apre fra l'altro con uno dei piu' grandi piani sequenza di sempre (lo sparo al buio soffi di luce e l'immagine di Muni in dissolvenza che fischietta un noto brano).
Insomma, Scarface resta uno straordinario esempio della mirabolante tecnica cinematografica di Howard Hawks, ma non solo.

E' un enorme ritratto di fuorilegge che ha il volto irrazionale, selvaggio, cinico, ambizioso di Paul Muni e della sua sconfessata (segreta) passione incestuosa per la sorella ("Io e te siamo una persona sola").

La grandezza del film e' nella dimensione QUOTIDIANA E TEMPORALE della violenza come se fosse nella norma e complementare, del resto, ai fini della storia.

Mirabilmente diviso in tre fronti opposti (quella di Tony e dei gangsters con le loro imprese, quello della polizia e dell'ispettore Guarino, quello della Stampa che non manca di agiografare le imprese dei banditi, cfr. memorabile la requisitoria di un giornalista chiamato in causa dalla polizia) il film e' nichilista, disperato e romantico come pochi.

Oltre a Muni, letteralmente splendido, da segnalare il Tom Galfrey di Karloff e Guino-Rinaldo alias George Raft, attore particolarmente predisposto a certi ruoli anche nella vita privata (era amico di Bugsy e di altri gangsters di Chicago, cfr.)

Esilarante e davvero tragico il personaggio del segretario tonto di Tony che anche in punto di morte chiede il nome dell'interlocutore al telefono (anzi, forse lo fa per la prima volta)

Memorabile il finale (in realta' ce n'erano altri due, diversi) dove campeggia la scritta "Il mondo e' vostro", raro esempio di metafora che (forse) non c'e'

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Ultima risposta 03/10/2007 20.24.34
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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  26/09/2007 22:32:01
   9 / 10
Uno dei più famosi gangster della storia, l'italo-americano Alphonse Gabriel Capone che tale Frank Galluccio ebbe il merito, con una coltellata sulla guancia sinistra, di farlo passeggiare allegramente per le strade di Chicago con il soprannome di Scarface. Il parallelo che la mano sapiente di Hawks crea tra Al Capone e Tony Camonte è formidabile, Al Capone fa parte di quella nutrita schiera di "eroi negativi", personaggi entrati nella leggenda con imprese che non hanno nulla di eroico ma che purtroppo con la loro indiscussa personalità riescono a far presa sulle masse che arrivano ad ammirarli e ad idolatrarli, è quella che in natura si chiama "la legge del più forte".
Il potere è la somma delle volontà trasferite in un individuo, è con questo principio che Tony Camonte inizia la scalata al vertice di una gang ai danni del vecchio capo (per la verità un pò troppo deboluccio e mediocre per ricoprire tale ruolo). Magistrale l'interpretazione di Paul Muni che incarna perfettamente, con le sue espressioni ed i suoi capricci, il gangster duro, spietato, opportunista, ma nello stesso tempo romantico, simpatico, sentimentale, tanto da far quasi dimenticare allo spettatore lo spietato assassino che in realtà è. La regia di Hawks è perfetta, lucida, levigata, senza intralci, scene come quella nella sala del bowling con l'esecuzione di "Frankenstein" è memorabile: l'ultimo birillo che rimane in bilico dopo un colpo da strike della suddetta creatura cade contemporaneamente al suono del colpo di grazia; geniale. Primi piani in chiaro scuro perfetti, fotografia impeccabile e coinvolgimento della storia totale.
La sorte di Tony Camonte è ben distante da quella di Al Capone, d'altra parte il regista ha ritenuto necessario concludere la vicenda in modo brusco, assoluto, ma che non riabilita l'"onore" perso, alla fine, di Scarface, il gesto estremo del gangster è dettato più dalla disperazione che dal coraggio.

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Ultima risposta 02/07/2008 19.57.27
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  10/01/2007 13:48:31
   10 / 10
Sono un fan scatenato del remake depalmiano,ma non posso fare a meno di ammettere che la pellicola di Hawks e'anni luce superiore:lineare,compatta,anticipatoria,secca,spietata e priva di sbavature...Hawks realizza il primo gangster movie della storia,basandosi sulla figura di Al Capone:lo stile del regista e'semplicemente straordinario con scene e tocchi di classe degni di un vero maestro(dall'idea di annucciare la morte dei personaggi con una x,conferendo cosi'a tony una dimensione tragica in quanto la sua cicatrice ce lo mostra predestinato alla morte fin dalla prima inquadratura,passando per la scena che rappresenta l'ascesa di tony con una pistola che spara scendendo i giorni del calendario).Il capostipide,forse il migliore in assoluto.....

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Ultima risposta 11/01/2007 16.20.38
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  27/12/2006 22:42:57
   8½ / 10
Eccoci qua. Da qui sono nati tutti i grandi film che si sono occupati di mafia, criminalità, “eroi” fatti di violenza, assenza di scrupoli ma anche tanto fascino. Questo è il primo che ha attinto all’età del “mito”, cioè gli USA degli anni Venti, rifacendosi a fatti realmente accaduti, come la vicenda di Al Capone e la strage di San Valentino. Hawks inaugura anche lo strano paradosso di far diventare “eroi” della finzione degli autentici fuorilegge, dei personaggi condannati e perseguiti dalla realtà sociale.
Bisogna dire che Hawks adotta diverse cautele per non nobilitare troppo chi ha reso impossibile la vita a tante persone. La principale è quella di rendere i fuorilegge quasi delle macchiette. Scarface ha tratti a volte infantili, da bulletto, fa molte smorfie e si comporta in maniera buffa. Il suo amico è un tipo strano che tira in aria continuamente una moneta e ha un segretario che è sinceramente ridicolo. Inoltre viene caratterizzato tipicamente come Italiano (non come Americano) e si insinua che il crimine siano stato importato dallo Stivale (come noi facciamo oggi con gli Albanesi e i Rumeni). La censura gli ha imposto un brevissimo intermezzo moraleggiante in cui tra l’altro si “assolve” chi parla del crimine, visti come persone che denunciano e non celebrano.
Tutto questo non nasconde il vero effetto e significato del film, che è di ammirazione e rispetto verso chi è “forte” e chi sa farsi valere, indipendentemente dai mezzi usati. In questo film, come in Quarto Potere, si fa capire (volutamente?) che le leggi della società – la legge del più forte, del più spregiudicato - finiscono per favorire persone senza scrupoli. Gli anni Trenta sono stati anche l’epoca in cui si credeva, anche a livello politico, che solo la “forza” di un Grande Uomo avrebbe risolto tutti i problemi della società. Fatto sta che alla fine il film induce quasi a identificarsi in Scarface, a tifare per lui; gli vengono donati anche dei tratti sentimentali “nobili” anche se vagamente incestuosi.
Apoteosi del “criminale” come apoteosi del “Grande Uomo”? A livello incoscio certamente sì, almeno io la penso così.

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Ultima risposta 18/01/2007 15.02.36
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  28/06/2005 17:05:03
   10 / 10
Un Hawks non ancora maturo, e completamente diverso dai suoi film successivi, dirige questa pellicola magistrale, che , con un paio di altri film degli stessi anni, costituisce sostanzialmente il capostipite di un genere.

Produce Howard Hughes, l'eccentrico miliardario, che Leonardo di Caprio interpreta nel recente "the Aviator" di Scorsese.
Insolitamente violento, all'avanguardia in alcune magistrali sequenze, ebbe ovviamente un sacco di problemi di censura e uscì un anno dopo la sua conclusione. E' il primo film importante, e il primo capolavoro di uno dei migliori registi della storia del cinema, Howard Hawks.

La stessa storia, ripresa in tantissimi film (alcuni dei quali assoluti capolavori del genere) è raccontata in un'analoga pellicola dell'83, addirittura più di 50 anni dopo, interpretatata però da un grandissimo attore e diretta da un buon regista.

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Ultima risposta 28/06/2005 18.18.33
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