santa sangre regia di Alejandro Jodorowsky Messico 1989
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santa sangre (1989)

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locandina del film SANTA SANGRE

Titolo Originale: SANTA SANGRE

RegiaAlejandro Jodorowsky

InterpretiAxel Jodorowsky, Adan Jodorowsky, Blanca Guerra, Guy Stockwell

Durata: h 1.59
NazionalitàMessico 1989
Generegrottesco
Al cinema nel Gennaio 1989

•  Altri film di Alejandro Jodorowsky

Trama del film Santa sangre

Traumatizzato da un'infanzia a dir poco truculenta (sua madre ha evirato il padre, che si è ucciso dopo averle strappato le braccia), Fenix viene ricoverato in una clinica nella quale rimane per vent'anni. Riesce a scappare e trova lavoro in un circo, dove insieme alla madre mette in piedi un curioso numero di cabaret in cui lui le presta i propri arti. Intanto, però, massacra giovani fanciulle...

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Voto Visitatori:   6,94 / 10 (43 voti)6,94Grafico
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Voti e commenti su Santa sangre, 43 opinioni inserite

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Oskarsson88  @  30/06/2020 11:35:51
   7½ / 10
Veramente folle, ma anche con una linea narrativa ed uno filo logico preciso che si inizia ad intravedere dopo una prima parte surreale ma ancora da sbrogliare. Molto violento, visivamente suggestivo e macabro, con la storia ed il peso di un ragazzo traumatizzato ed ossessionata dalla sua dispotica e possessiva madre. Uno dei migliori del regista, e comprensibile ai più, non eccessivamente simbolico e grottesco come opere precedenti.

DarkRareMirko  @  11/01/2020 23:38:35
   9 / 10
Mi è piaciuto molto, lo ritengo un piccolo grande film e senza dubbio il miglior parto del regista; in odor di Fellini e Argento (un Argento produce pure), Jodorowsky ammalia con immagini ricercate ed una fotografia di altissimo livello.

2 ore che non stancano, in un ottimo horror arty, originale e raffinato.

Purtroppo non a tutti piace.

jason13  @  30/11/2019 21:11:03
   9 / 10
Semplicemente fantastico. Il miglior film di Jodorowsky

Ciccio1  @  14/09/2019 01:51:31
   7½ / 10
Una produzione dall'altissimo valore artistico e narrativo , sicuramente i fan del cinema ne gioveranno della visione di questa perla ahimè troppo poco conosciuta.

76mm  @  31/07/2018 15:36:18
   7 / 10
Genio, follia e trash alternati per due ore senza soluzione di continuità.
Forse il più accessibile di Jodorowsky, per quanto non sia sicuramente un film per tutti.
L'elemento surreale che rendeva El Topo e La montagna sacra difficilmente seguibili a livello di storia è qui decisamente attenuato e, al netto dei vari eccessi e della ultra-grottesca caratterizzazione di tutti i personaggi (marchio di fabbrica del regista), possiamo dire che nella sua filmografia questo è quello che più si avvicina a un tradizionale film di genere.
Il che, ribadisco, non ne fa assolutamente un'opera adatta al grande pubblico.

sottopressione  @  19/10/2015 18:02:39
   8½ / 10
Lo Psycho gitano. Un frullatore di deliri, cromatismi e macabro.
"Teatro desolato vomita personaggi,
questa storia mi ingoia più giù,
il mio delirante e felice peccato
sta nell'esserne cosciente protagonista
E' rabbia che scorre attraverso quel cancello" (Sottopressione, Sintomi di quella vita)
Il maestro Jodorowsky (l'ho visto dal vivo a Bari, in conferenza) dopo le vette raggiunte con la Montagna Sacra e EL Topo, porta la famiglia sullo schermo e sforna un trattato allucinato e simbolista e gioca con l'arcobaleno delle mostruosità.
Sangue, corpi, allucinazioni, ipnosi. L'edipo ritrovato con la mano di un Argento, Claudio (come non associare il primo delitto per assonanza a quello di Profondo Rosso, e alla scena madre del film di Hitchcock). Musiche di Simon Boswell mistiche e sacrali, scene cult (le braccia tagliate) e demoni dell'anima della mente a farla da padroni. Il finale liberatorio racchiuso in un salmo.
"Ho teso le mie mani a te, la mia anima è come un paese arido. Insegnami la via che dovrei percorrere per elevare a te la mia anima." (Salmi, 143. 6,8).
Psicomagico. 8,5

Danae77  @  19/10/2015 17:14:20
   9 / 10
Aquile e cigni neri e bianchi...le ali di questa macabra storia, teatro di El Gringo. Sipario di diseredati e disperati e di malvagità senza limite. Ipnosi di lame, allucinazioni, soggiogazione del libero arbitrio e dell'umanità, trama dell'infanzia e dell'età adulta mai realmente raggiunta. "Adios mujer per sempre adios". Santi non troppo santi, demoni dell'anima e della mente. La liberazione di un volo in fiamme ed è festa. "Bravo, auf widersehen.." Ritorno...la guida in un salmo. Eccezionale.

Fratuck89  @  14/05/2014 17:58:38
   6½ / 10
non è un film eccezionale, comunque pieno di trovate geniali e scenette che tengono incollati, sebbene la trama sia difficile da capire, per gli amanti del grottesco consiglio la visione.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  08/02/2014 13:18:13
   7½ / 10
L'ho trovato molto meno simbolista e allucinato dei suoi lavori a cavallo dei '70, nel quale spiattellava immagini a go go, accostamenti antitetici, riferimenti anche improbabili e comunque di difficile decriptamento, che amasse il circo e la comicità slapstik ce ne aveva già dato un assaggio in 'El Topo', amico di Marceau lo omaggia con la bambina, molto efferato, presente sempre il suo culto gratuito per lo stomachevole, enfatizzato dall'accanimento su una figura innocente come il bambino. Nella 2° parte è avvertibile il richiamo a 'Psycho', l'irruenza delle pugnalate, il rapporto edipico, nell'incipit si lascia lo spazio per aborrire la religione, il funerale dell'elefante, animale che fu nel precedente film 'Tusk' protagonista legato alla nascita alla figura corrispettiva della bambina.

Woodman  @  30/08/2013 17:54:41
   9 / 10
Stravagante, incredibile, folgorante.

Una violentissima scaterva di deliri e cromatismi.
Astrattismo impuro come la torbida materia trattata. Dico impuro perchè un minimo di razionalità c'è. C'è nelle opere di Derek Jarman e di Julian Temple, c'è nella trilogia Quatsi e qui ce n'è ancora di più.
Una storia, di fatto, è presente, e, soprattutto, è di immediata comprensione, non è strutturata e accessibile solo attraverso metafore. Una scioccante vicenda di morbosa possessione condita di spiritualismo ed esoterismo, di maledizioni e suggestioni gitane, all'insegna di uno straordinario barocchismo e un perverso compiacimento sanguinoso.
Innegabile, purtroppo, che ogni tanto il sovrannaturale scada nel pacchiano.
D'altro canto la forza visiva è unica e le trovate e i riferimenti sono assai originali (rimandi al cinema di Fellini e ai trashoni di Franco e alle vaccate messicane tipo El Santo, ma anche alle agghiaccianti sottotrame dei film hitchcockiani, lo abbiam capito tutti come sia chiara l'influenza del personaggio di Norman Bates, trasfigurato in una creatura altrettanto estrema, ma molto diversa e curiosa al tempo stesso).
Orgasmico e putrido, disturbante in più momenti. Uno su tutti? La morte e il "funerale" dell'elefante.
Iperrealismo al massimo dell'espressione nella fenomenale scena dell'amputazione delle braccia.
Si gioca con l'arcobaleno delle mostruosità, è proposta una galleria di freaks indimenticabili.
Sangue, corpi, magia. Magia, sangue, corpi.
E pessimismo.
Sconcertante.
Un'altra tappa stupefacente nell'itinerario cinematografico del tuttofare Jodorowski, mago della psicomagia, pittore e scrittore.

Nota di merito alle musiche straordinarie di Simon Boswell, sacrali e misticheggianti, amalgamate sorprendentemente allo scabroso, blasfemo materiale.
Contribuisce molto alla palpabilità delle metafore, al fior di pelle delle immagini.

Film shock leggibile in più modi, talvolta stilizzato, talvolta profondo.
Non per tutti i palati, d'accordo, ma bisognerà pur ammettere quanto siano trascinanti ed ipnotici i suoi momenti salienti, quanto intense e dannatamente affascinanti risultino molteplici sequenze, che virtuoso esteta mezzo genio sia il vecchio Jodo.
"T'homasturbato", sogghigna, alla fine. Me lo immagino sempre così, quando finisce un suo film, con la sua ghignosa smorfia sbilenca e dentuta. Dannato pazzo sognatore e maniaco. Eggià però, perchè ci mette sempre a confronto con i lati più impulsivi, vergognosi e sporchi della nostra anima. I suoi film sono un adatto imput per una masochista analisi in solitudine.
Perlomeno, io la vedo così.
Ma la mia empatia (contradditoria, per com'è la mia ideologia spirituale, ma che devo per forza accettare) mi permette di comprendere anche i caz.zoni che gli hanno piazzato un 1.

(Nei contenuti speciali dell'edizione italiana lo si sente parlare di quell'altra follia de "L'isola" di Ki-Duk. Farei un cuoricino se fossimo su faccialibro)

JOKER1926  @  19/04/2013 02:25:46
   7½ / 10
Si colloca, in un discorso temporale, dopo i grandi lavori degli anni settanta ("El topo" e "La montagna sacra"), "Santa Sangre" di Alejandro Jodorowsky è un altro sommo esempio di Cinema che, fortunatamente, non può essere amato da ogni fetta di pubblico; l'interesse e la passione per questo tipo di film è per un pubblico ristretto e profondo.
"Santa Sangre" è ambientato in posti lontani, gli scenari si avvalgono di una forza particolare che li estranea da le convenzionalità. I personaggi, specialmente Fenix, sono cristallizzati in un circuito di una formidabile miscela di sogno e realtà; le situazioni, arrivati ad un certo punto, si muniscono di un doppio strato, da una parte l'utopia, dall'altra la realtà; la fusione integrale, dopotutto, non è un miraggio.
La forza di propulsione, ancora una volta , si registra attraverso una sceneggiatura incantevole che lascia aperte le strade che conducono al metafisico e al simbolismo. Inoltre, nel frangente, la storia offre una linearità importante, grazie ad essa infatti il tutto, oltre le grandi manovre della sceneggiatura, diventa maggiormente interessante. Insomma dietro una solenne ed esplosiva festa dell'immagine si cela una storia vera che ricalca tematiche dure, quelle inerenti alla nevrosi, ai drammi fanciulleschi.

"Sangue Santo" è un film totalmente riuscito e quanto mai efficace, Jodorowsky è bravo poi a proporre in scena ambientazioni "Argentiane", le sequenze degli omicidi rammentano, indubbiamente, quelle di "Profondo rosso".
Il regista è sempre bestiale (nel senso più positivo ) a creare atmosfere caratteristiche e scenari (specie quelli interni) misteriosi e contemplativi; la religione, in questa fattispecie, è inserita in un disegno quanto mai ambiguo, fra la beffa e il solenne.
Alejandro Jodorowsky si riconferma una colonna portante del Cinema di nicchia, lo stile adoperato dal cileno è legato al surrealismo e alle concezioni più inintelligibili e vibranti. Definire "grottesche" determinate produzioni è sintomo di inadeguata conoscenza cinematografica.

Ulteriore introspezione su "Santa Sangre"

Un bambino, figlio di un circo atemporale, assiste ai mali di un mondo. Perde i suoi genitori.
La sua vita è segnata, traumatizzata. Il simbolismo impazzato della regia convalida ogni incertezza ed ogni paura di un individuo (Fenix) risucchiato in un vortice, quasi inevitabile, di morte spirituale. L'ossessione qui tocca i livelli sperati dal regista, l'intenzione è di racchiudere in un ambito, quello circense, metafora di vita e di morte, le anime di buoni e cattivi.
Il messaggio del film, in effetti, sembra, questa volta, apparire anche abbastanza chiaro. "Santa Sangre" è una storia di sacrifici umani e di rinascite metafisiche ove il buono (Fenix e la ragazza sordomuta) vivono oltre i meccanismi temporali e spaziali che un circo (ovvero una sorta di società alternativa) può offrire. Le vicende si mischiano in sfere varie; l'illusione e il sogno giocano carte prioritarie. Nel prodotto di Jodorowsky a salire spesso in cattedra è il dettaglio, potente e silenzioso.
Il recensore a fine proiezione resta ammaliato, chi ama non può non apprezzare tale affresco di una mente che viaggia oltre gli standard e i codici odierni.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  18/02/2013 20:51:27
   8 / 10
Un film difficile come tutto il cinema di Jodorowsky, un film che non si lascia subito comprendere ma si rivela poco a poco in tutto il suo splendore. Molto bello.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  24/11/2012 21:52:56
   8 / 10
El Topo, col tempo, l'ho cominciato a considerare il miglior film di Jodorowsky, ma Santa Sangre gli è subito dietro.
Uno degli ultimi, ahinoi, deliri del Jodo cinematografici, nonché inserito in una cornice da thriller ingannevole...
Ricalcando soltanto in parte lo stile dell'Argento Dario che fu, e quindi di Hitchcock, in realtà Jodorowsky non fa altro che raccontare una delle sue principali ossessioni artistiche, quella dell'emancipazione dal complesso edipico.
Santa Sangre è soprattutto questo, e in parte ricalca le tragedie greche, non direi proprio Psyco. Invece questo rapporto ambivalente e morboso (mai quanto quello di Viva la Muerte dell'amico Arrabal) del figlio con la madre, a tratti e nella battuta finale ("Non ti libererai mai di me") mi ha ricordato fortemente quello di Fanny col pastore Vergerus in "Fanny e Alexander" di Bergman. Vallo a sapere cosa passa nella mente affastellata di immagini truculente, viscerali, sanguinose, sempre ancestrali ma anche commoventi di Jodorowsky.
Strepitosa la scena del funerale elefantesco, e in generale tutta la prima parte è un capolavoro. Poi il ritmo cala vertiginosamente, a sprazzi si intravede l'indubbio valore del film che risale verso il finale.

Si discute spesso se Jodorowsky sia un genio o meno, e chi ha visto qualche suo film a caldo ha sempre espresso il contrario. In verità il Jodo è un genio eccome, ma non come autore cinematografico esclusivo. Ma prendete in esame anche le opere teatrali, quelle saggistiche e le fumettistiche, e venite a dire il contrario.
Film per pochi sprovveduti.

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/02/2014 17.25.05
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Invia una mail all'autore del commento luca986  @  25/05/2012 17:13:10
   6½ / 10
Inferiore ai due capolavori di Jodorowsy. Resta un buon film

Guy Picciotto  @  14/03/2012 10:44:43
   9 / 10
si tratta senza dubbio di uno dei film che mi ha commosso di più in assoluto, particolare la scelta del procedimento a comprensione ritardata adottata dal maestro di psico magia Jodorowsky per questo film: non riguarda ne soggettive ne flashback e ne sogni,

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Grande summa della psicopatologia del cinema e dei disturbi post traumatici, mostrati dal maestro attraverso disegni arcani che rimandano ai tarocchi e che prendono le distanze dalla sicumera scientifica della psicanalisi adottando la pratica dell'abbandono all'atto psico-magico, l'affinità tra i traumi scaturiti dall'esperienza diretta e l'omeopatico assenso volontario alle forme dei propri mali.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR HollywoodUndead  @  17/11/2011 16:00:54
   8 / 10
Ha dovuto aspettare 6 anni Jodorowsky per girare questo suo "Santa sangre", fu proprio l'incontro con Claudio Argento (fratello del noto regista Dario Argento) a dare inizio al progetto per la realizzazione di questa pellicola horror/grottesca. Ciò che Argento chiese ad Alejandro Jodorowski fu quello di realizzare una pellicola molto simile ai film realizzati dal fratello Dario e, partendo da questo concept, Jodorowski cominciò a documentarsi al meglio, per poter realizzare un film a tinte horror che in qualche modo portasse il messaggio poetico (o il delirio) del regista. Inutile dire che il movie maker cileno si ispirò ad altre pellicole, come Psycho di Alfred Hitchcock, ma la vera natura di questo film è il delirio del povero protagonista Fenix, una volta scappato dal manicomio inizia, grazie all'influenza della madre, a diventare un serial killer. Al di là della trama, ciò che lo spettatore osserva in questa serie di immagini è il delirio totale del protagonista. E' proprio questo l'orrore del film, una serie di immagini scioccanti che mirano a sorprendere ed a inorridire chi le guarda. Alejandro Jodorovsky è un regista che trova molta difficoltà a farsi finanziare un film, detto da lui, quasi nessuno gli darebbe dei soldi per realizzare simili opere. "Solo un pazzo potrebbe farlo" parole di Jodorovsky che, durante un'interessante intervista presente tra gli extra del dvd di "Santa sangre", si lascia a delle riflessioni su ciò che l'industria cinematografica (indipendente e non) chiede ad un regista. Quello di Jodorowsky è uno sfogo contro l'industria americana che, per dare i finanziamenti, vogliono dettare legge sulle pellicole, senza tener conto della volontà del regista, anche per questo il cileno non riuscirà più a realizzare un film dopo il 1990. E comunque si sa, il cinema è un'industria che deve fatturare e, effettivamente, i film di Jodorovsky non sono commerciali. Ma tornando a Santa sangre, possiamo dire di avere di fronte un piccolo cult che, grazie alle sue atmosfere e alla grande presenza scenica dei personaggi, riesce ad incuriosire quanto basta. Difficile cogliere il messaggio, forse non c'è, ma comunque è ciò che rappresenta quello che conta. Claudio Argento voleva un film horror e Jodorowsky, a modo suo, lo ha accontentato, mettendo in ordine cronologico una serie di immagini raccapriccianti. Non è un film da consigliare a tutti, ma comunque è uno di quei prodotti che possono piacere a chi è amante dell'orrido e del grottesco. Consiglierei alla stessa maniera anche la bella intervista a Jodorowsky presente negli extra del dvd, dove il regista racconta anche dei divertenti aneddoti, delle riflessioni sul cinema americano e anche sulle sue sensazioni durante la visione di alcuni film del collega giapponese Takashi Miike. A me personalmente è piaciuto molto, un modo di vedere attraverso gli occhi di un pazzo, l'orrore.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  16/11/2011 23:33:04
   6½ / 10
A dire il vero il film mi ispirava poi visto il muoversi delle prime scene ci sono rimasta un pò male. Sinceramente parte della prima sequenza l'avrei tagliata, magari inserendo un'unica scena dove riassumeva il contesto e lanciava l'accaduto con uno schicco di dita, però qui si sciende troppo sulle scelte registiche.
Il succedersi dei fatti é fin troppo banale, non c'é suspense ma il film resce a riscattarsi per ben altri motivi.
Decisamente surrealista segue un porsi alquanto grottesco richiamando a se citazioni filmiche come THE INVISIBLE MAN e teatrali stile mimo di Marcel Marceau.
Oltre alla buonissima interpretazione del piccolo felix e ad alcune scene con anneddoti abbastanza forti (il funerale dell'elefante)si può notare lo studio approfondito sulla psicologia e il rapporto madre e figlio. A tratti richiama fortemente PSYCO ma l'impronta registica devia leggermente il confronto dandoci la possibilità di esplorare la psicologia di un bimbo traumatizzato ormai diventato uomo e che ora deve fare i conti con i fantasmi del suo passato.

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Ultima risposta 17/11/2011 00.18.14
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  05/07/2011 12:12:13
   6½ / 10
Leggermente noioso però io adoro Jodorowsky! Senza l’aiuto di nessun finanziatore, con pochi produttori affidabili (in questo caso fortunatamente ha trovato Claudio Argento!) e pochissimi soldi, riesce comunque a dare sfogo alla sua fantasia e creatività. Immagini bellissime, originali, una trama un po’ esile ma funzionale, “Santa Sangre” è il suo ultimo discreto film, anche se speravo in una maturazione completa. C’è anche un omicidio a coltellate degno del miglior slasher! Vedere per credere!
Spero vivamente che faccia un'altra opera presto. Sarò il primo a prenotare il biglietto al cinema.

paride_86  @  17/01/2011 00:49:05
   6 / 10
Horror d'autore denso di kitch sul tema madre-figlio.
Scenograficamente è molto bello, mentre la sceneggiatura spesso lascia a desiderare.
Belle le musiche.

pinhead88  @  26/06/2010 16:36:36
   7½ / 10
Ho l'impressione che molte volte qui la parola "genio" venga riportata con molta facilità e disinvoltura.io francamente non ho visto tutti questi lampi di genio,che ribadisco è una parola sprecata in questo contesto.è il primo film di Jodorowsky che vedo,ed anche essendo un gran bel film colmo di ottimi contenuti,non vedo cosa centri la parola genio.questo parolone lasciamolo ad altri personaggi suvvia.
Venendo al film in questione mi è piaciuto molto.un'opera delirante che mischia sapientemente l'orrore col grottesco e il burlesco,che a sua volta si fonde a dovere con il surrealismo.purtroppo l'eccessiva,e a volte anche asfissiante durata sminuisce non poco l'atmosfera e l'essenza di questa ottima pellicola.

bulldog  @  30/05/2010 23:12:18
   8 / 10
L’ultimo film del maestro Jodorowsky è un dramma edipico di stampo surrealista,cinico, visionario, folle, derisorio e infausto.
Ricchissimo di contenuti(forse troppi), idee ed immagini, è un viaggio onirico violentissimo in cui ritroviamo oltre i soliti tarocchi anche Marcel Marceau, Moebius, ed udite udite anche James Whale e il suo uomo invisibile!

Senza dubbio un grande film ma a mio avviso non ai livelli de 'Il Paese Incantato' o 'La Montagna Sacra'.



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3 risposte al commento
Ultima risposta 31/05/2010 08.58.46
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Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  16/10/2009 00:16:09
   6½ / 10
è il primo film di jodorowsky che vedo e sinceramente dai commenti sottostanti mi aspettavo qualcosa di diverso.... non avendo le competenze necessarie per valutarne il lato tecnico mi limitero' a dire la mia sui contenuti...che dire mi è sembrato un film lineare nulla di trascendentale, simbolismi ce ne sono pochissimi e comunque penso che anche se uno non li coglie si possa dare lo stesso 1 senso alla pellicola, tralatro il finale da tutti osannato è prevedibile e si capisce sin da subito che


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Detto questo , il film è ben fatto e si lascia guardare ( anche se a tratti è molto lento e questo puo' annoiare ) ma è troppo poco x definire jodorowsky un genio e mi sembra 1 film troppo ''normale'' anche per definirlo 1 pazzo.

UN 6 politico e siamo tutti d'accordo

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  06/09/2009 10:38:35
   7 / 10
Film decisamente originale questo "Santa sangre", destabilizzante e grottesco.
La primissima parte è quella che mi è piaciuta meno mentre il resto l'ho apprezzato; soprattutto l'analisi del rapporto madre-figlio. Inoltre mi hanno colpita alcune scene, difficilmente dimenticabili, come il funerale dell'elefante.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  19/07/2009 01:56:14
   8 / 10
Incastrare i film di Jodorowsky nelle maglie dei generi cinematografici è impresa difficilissima per non dire impossibile, ma Santa Sangre a differenza dei suoi precedenti film può essere, magari in maniera forzata, più definibile come un thriller anche se particolarissimo nella struttura del racconto, piuttosto articolata anche se meno carica di simbolismi rispetto a El Topo o La montagna sacra. Magnifico nella descrizione del rapporto tra madre e figlio e nelle atmosfere decadenti teatro della vicenda. Un film particolare come il suo regista, dalle caratteristiche fuori dal comune.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  12/02/2009 00:54:28
   7 / 10
Non conoscevo Jodorowsky e devo dire che questo film mi ha lasciato basito.

E' un film che non si fa dimenticare e che affascina a cominciare dalla storia, non ho amato il suo lato "citazionista", il voler fare il verso al cinema onirico e agli horror anni 70, mentre quello che lascia lo rende efficace.

Jodorowsky ci mostra la follia odierna senza schermi, ci tiene a dire che la sua è una storia vera, ma la enfatizza.
Il suo è un intento chiaramente provocatore e destabilizzante, ci riesce in pieno se preso come un freaks 2 rende in pieno, se dietro a questo si vuole dire qualcosa di più allora è meglio lasciare stare

H.D.027  @  05/10/2007 17:26:04
   9 / 10
Jodorowsky e' un genio indiscutibile! Chi non lo capisce puo' tranquillamente tornare a vedersi i suoi fantastici film hollywoodiani senza lasciare commenti.


93

phemt  @  02/04/2007 10:20:05
   8 / 10
Il capitolo conclusivo del trittico fondamentale di Jodorowsky è un film molto più maturo rispetto ai precedenti, più coeso e dotato di una storia (in un certo senso) più ordinaria… E’ anche il suo film più debitore ed è infatti impossibile non notare (oltre all’onnipresente Bunuel) il richiamo a Fellini nella parte circense o il fatto che la storia di fondo richiami molto Hitchcock (senza stare a citare il film preciso per non spoilerare troppo)… Jodorowsky omaggia apertamente anche Dario Argento, ma forse questo è dovuto al fatto che produttore (nonché co-sceneggiatore) del film sia Claudio Argento, fratello di Dario, e in maniera ancora più vistosa L’Uomo Invisibile di Whale… Infine Jodorowsky omaggia anche la cultura messicana con la scena di wrestling (in realtà Luchadore) tra atleti mascherati e un donnone di nome Santa (in Messico il wrestling non è uno sport-entertainment ma uno sorta di Istituzione)…
Malgrado queste considerazioni, il film mantiene comunque intatte le caratteristiche di Jodorowsky e quindi surrealismo, critica religiosa, suggestioni sessuali e il solito campionario di nani e freaks (in realtà qui meno presenti che in altre occasioni)… Ad una prima parte (quella circense) che non brilla più di tanto, se non grazie alla forza visiva di alcune singole scene, fa seguito una seconda parte che vira sul thriller/horror psicologico (a tratti quasi slasher movie)… Rimangono una serie di scene meravigliose, come la morte dell’elefante e successivo funerale (scena di una bellezza rara) o le scene in cui madre e figlio recitano attaccati (davvero stupende) e rimane la capacità di Jodorowsky di alternare, a scene altamente weird o splatter, alcuni momenti quasi commoventi (come quelli tra Fenix e la ragazza sordomuta)… Rimane un film molto affascinante, rimane un’opera in parte allegorica e metaforica ma secondo me leggermente inferiore a El Topo e La Montagna Sacra; infatti ritengo che lo svolgimento della storia poteva essere più curato e che il punto di forza del film sta fondamentalmente nella potenza visiva di alcune singole scene (bellissima la scena dell’incubo al cimitero)… Comunque, pur essendo weird, lo è meno dei due film citati, ed è sicuramente l’opera di Jodorowsky più adatta al pubblico comune…

Il protagonista è interpretato dai due figli di Jodorowsky…

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/04/2007 15.06.42
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Invia una mail all'autore del commento angel__  @  23/01/2007 03:01:59
   9 / 10
eccezionale.ho scoperto questo film e questo regista per caso..ho visto il film è sono rimasto estremamente colpito dalla profondità emotiva di felix e degli altri personaggi. girato ottimamente,un gusto per l'arte e l'estetica raro,grottesco è probabilmente un termine poco azzeccato per definire comunque un'opera intensa e psicologica di questo livello.

lupin 3  @  30/12/2006 14:32:00
   6 / 10
Non male, potrebbe essere migliore.

Beefheart  @  14/02/2006 11:50:15
   7 / 10
Un viaggio delirante nella storia di un povero disadattato pazzoide che si trova alle prese col suo difficile passato e le sue allucinazioni. Anche se la narrazione non è delle più chiare ed i momenti "bizzarri" ne complicano la comprensione, questo film ha comunque molti spunti apprezzabili, tant'è che riesce a far passare la profonda drammaticità del soggetto come una creativa esperienza, curiosa e sperimentale. Alcune sue scene possono ricordare gli stili di Bigas Luna e Almodovar, altre dirottano decisamente sullo splatter da B-movie. Impossibile, se non altro per gli ambienti circensi, non pensare a Fellini. Incredibile la scena del funerale dell'elefante. Fantastico il finale.

Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  06/12/2005 13:21:34
   9 / 10
Interessante per lo spettatore medio, travolgente per chi come me nel grottesco ci naviga!

2 risposte al commento
Ultima risposta 04/04/2006 16.47.36
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Invia una mail all'autore del commento Mormegil Darkbl  @  18/09/2005 11:18:58
   10 / 10
Film prodotto da Claudio Argento e diretto da uno dei registi più visionari del nostro tempo, Santa Sangre è un'opera d'arte incredibile, scioccante, tragica e delirante. Lo spettatore viene catapultato nella drammatica vita del giovane Fenix attraverso un decadente teatrino dell'assurdo, accompagnandolo scena dopo scena, a scoperte ogni volta più incredibile, fino al finale che ti lascia letteralmente spiazzato. Fini gli stratagemmi psicologici utilizzati dal regista parigino, tutti tesi allo scopo di spogliare lentamente la mente di coloro che visionano, tenendoli ipnotizzati fina agli ultimi secondi in cui il risveglio sarà ben poco piacevole (esattamente come per una delle ragazze uccise nel film).

Dal punto di vista tecnico il livello è pure altissimo, con grandissime interpretazioni da parte di tutti gli attori, una regia di cui abbiamo già commentato e una scenografia degradata e decadente che non può che aiutare il regista nella sua opera di violenza. Da sottolineare la scena in cui viene uccisa (SPOILERladonnatatuataFINESPOILER) che non può rimandare nella stilistica a Dario Argento, un richiamo talmente forte che può essere considerato un po' frutto dell'influenza del fratello minore (in questo caso in veste di produttore) un po' un vero e proprio tributo al grande Dario nazionale dei tempi d'oro.

Alla fine della visione una sarà la domanda che vi frulla in testa: se Jodorowsky sia un pazzo o un genio... secondo noi la seconda!

benzo24  @  18/06/2005 19:56:53
   8 / 10
Inferiore a EL TOPO e LA MONTAGNA SACRA, SANTA SANGRE rimane comunque notevole e spiazzante, una sorta di horror metafisico che mantiene intatte tutte le carateristiche e tutte le ossessioni care a questo singolare autore.

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Ultima risposta 25/06/2012 23.48.10
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Krypto_06  @  29/03/2005 18:03:19
   8 / 10
questo è un film molto intenso e ambiguo....alcune immaggini sono spettacolari....l'unica cosa che non mi gusta molto è il modo in cui scorre il film a tratti non si fa seguire non è molto fluido.....per il resto è un ottimo psyco-film che mostra tutte le debolezze e incertezze di un ragazzo disturbato......ottimo jodorowsky

Gruppo COLLABORATORI Aenima  @  05/02/2005 13:02:21
   9 / 10
Vi vorrei raccontare una storia: la storia di un uomo e di sua madre…Una storia torbida fatta di morte e di amore; di tradimenti e di vendette…Una storia come tante, ma unica al contempo…Una storia bagnata nel sangue…Nel Sangue Santo.
E’ sullo sfondo di una qualsiasi periferia degradata che inizia il nostro racconto: più precisamente in un circo, simbolo inconfondibile del dubbio e dell’irreale…Ma per poter comprendere appieno il senso di morte e di disgusto, che questa vicenda riuscirà ad imprimere in modo indelebile nei vostri cuori, non sarà sufficiente limitarvi ad ascoltare; dovrete assistere, assorti e stupiti, e lasciarvi trasportare dagli scherzi che i pagliacci della vita hanno riservato, in esclusiva o quasi, per piccolo mago Phoenix…

“Santa sangre” è un piccolo capolavoro di quel filone sperimentale, nato per narrare in stile documentaristico la vita dei più feroci serial killer contemporanei, che trova il suo apice in pellicole come “Henry pioggia di sangue” o “The Ugly”…Un film nerissimo, deprimente e maledettamente affascinante che ingabbia lo spettatore con immagini fotografate drasticamente bene e interminabili piani sequenza volti a “migliorare” la qualità del dramma…Alcune scene, e non necessariamente quelle in cui il livello gore è alle stelle, sono bocconi amarissimi da inghiottire, che disorientano senza darne motivazione apparente per poi tornare a riproporsi con chiave di lettura nitida e raccapricciante. Tantissimi gli argomenti toccati, e nessuno trattato superficialmente…La perdita di identità; la supremazia del sesso debole; la morbosità dell’amore; il fascino dell’odio; l’irrealtà del quotidiano…La semplicità della vita.
Una pellicola fastidiosissima, sconsigliata per chi vacilla di fronte al mistero e ai perchè dell’esistenza.
Intendiamoci: la violenza che ci viene qui proposta è esclusivamente psicologica (o quasi), ma associata al messaggio intrinseco, che impregna come un parassita ogni centimetro di celluloide, riesce a trasformare questo film in quanto di più fastidioso si possa immaginare…Da lista nera, e da ammirare.


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