sansone e dalila regia di Cecil B. DeMille USA 1949
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sansone e dalila (1949)

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locandina del film SANSONE E DALILA

Titolo Originale: SAMSON AND DELILAH

RegiaCecil B. DeMille

InterpretiVictor Mature, Hedy Lamarr, Angela Lansbury, George Sanders

Durata: h 2.08
NazionalitàUSA 1949
Generestorico
Al cinema nell'Agosto 1949

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Trama del film Sansone e dalila

Durante le nozze tra Sansone e Sadanar scoppia un tumulto e la ragazza muore. La tradizione vuole che Sansone sposi la sorella Dalila, ma lui rifiuta e lei minaccia ritorsioni. Divenuta la favorita del capo dei filistei, Dalila riesce a far incarcerare Sansone che viene anche accecato. Quindi si pente e accetta di condurlo fino alle colonne del tempio dove Sansone compie la sua vendetta.

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Voto Visitatori:   7,17 / 10 (12 voti)7,17Grafico
Migliore scenografiaMigliori costumi
VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR:
Migliore scenografia, Migliori costumi
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Voti e commenti su Sansone e dalila, 12 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Italo Disco  @  02/01/2023 21:43:08
   8 / 10
Sgargiante kolossal bello da vedere, a cominciare dalle bellezze travolgenti di Hedy Lamarr e Angela Lansbury. Ottime le scenografie ed i costumi, meno le musiche. Il tallone d'Achille è Mature fisicamente adatto magari, ma con uno sguardo strano in effetti perennemente triste, se potrà andar bene nel futuro GIORNO MALEDETTO qua non produce gli effetti desiderati.

topsecret  @  04/03/2019 20:07:44
   6½ / 10
Tra i forzuti più famosi Sansone è certamente il più fesso.
Il film di De Mille è discreto sia sotto il profilo visivo-realizzativo e sia dal punto di vista delle interpretazioni. Quello che non coinvolge pienamente (per quanto mi riguarda) è la storia in sè che non mi appassiona in maniera esagerata ma che, comunque, si lascia guardare senza sforzi eccessivi.

Dom Cobb  @  26/07/2018 18:54:08
   6½ / 10
Sansone è il campione designato dal Signore per proteggere il popolo ebreo dalle angherie dei Filistei: egli è invincibile, fintantoché i suoi capelli non vengano tagliati. Commette però l'errore di innamorarsi della traditrice Dalila, che ha giurato vendetta dopo che lui ha osato rifiutarla in sposa...
Cecil B. DeMille è uno di quei registi che è riuscito a lasciare un'impronta indelebile nella storia del cinema con soltanto una manciata di pellicole al suo attivo; uno di quei registi che lasciava passare anni fra un film e l'altro, assicurandosi ogni volta un livello di qualità tale da renderlo il top dell'industria cinematografica dell'epoca che oggi denomineremmo "mainstream". Salito alla ribalta all'epoca del muto, egli ha visto e contribuito alla crescita degli studios nel corso del primo ventennio del sonoro con il suo tocco grandioso e il suo stile tipicamente epico.
"Sansone e Dalila" costituisce di per sé un punto affascinante sia nella filmografia del regista, che nel periodo in cui è stato rilasciato nelle sale, costituendo di fatto una sorta di preludio alle mega-produzioni del filone "peplum" che dilagheranno col giungere degli anni '50 e una nuova direzione per lo stesso DeMille, che torna a riavvicinarsi a un genere che non toccava da un pezzo. Basti pensare che, per l'epoca, era uno di film più costosi mai prodotti, con effetti speciali all'avanguardia e dotato di un impianto spettacolare quale non si era più visto dai tempi di "Via col vento", e se possibile capace addirittura di sorpassarlo.
Senza dubbio, i soldi spesi si vedono tutti, spiattellati come sono in bella mostra sullo schermo fra eleganti costumi, scenografie imponenti e uno stile visivo in grande che si avvale di uno sgargiante Technicolor, e non c'è da stupirsi se questi elementi diverranno ben presto il modello di altri esponenti del genere molto più famosi. Si fanno notare in particolare alcune scene di combattimento realizzate in maniera impeccabile,


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ed effetti speciali usati con parsimonia, e per di più relegati alla spettacolosa sequenza finale che, sebbene per quegli anni rappresentasse il massimo, sarà in futuro surclassata da altre scene simili di ancora maggiore magnificenza;


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deludono invece le musiche di Victor Young, pompose e rumorose quanto basta ma generiche e prive di mordente, che si limitano a fare il compitino senza quella marcia in più che le avrebbero rese di ben altra stoffa.
Ma non è solo sul lato tecnico che "Sansone e Dalila" costituisce l'ideale modello di ispirazione per i futuri esempi del filone epico: anche sul lato narrativo verrà pescato a piene mani, e permettetemi di dire che alcuni di questi futuri esempi faranno un lavoro molto migliore nell'ambito delle storie romantiche e dello sviluppo dei personaggi. Quella che abbiamo di fronte qui, infatti, si rivela fin da subito una storia non particolarmente interessante, venata di melenso e di melodrammatico nelle parti più quiete, e un po' troppo sopra le righe nel suo trionfalismo nelle sequenze più spettacolari, tanto da ricordare più un film di serie B che una punta di diamante del cinema hollywoodiano. Al giorno d'oggi, personaggi che sono più banali stereotipi e vicende romantiche di questo calibro (e con questi dialoghi) fanno sorridere e ridacchiare più che altro, il che comunque rende più facile la visione considerando che la durata risulta forse un po' eccessiva per quel poco di storia che ha da raccontare.
Non aiuta un cast che è l'apice della tipica trafila di bellocci da copertina di quel periodo: Victor Mature ha il carisma e la varietà d'espressione di una scopa, Hedy Lamarr è bella e fa la perfida punto e basta, e Dio me ne scampi se vi è anche solo un accenno di alchimia o una qualche scintilla fra i due piccioncini. Gli unici a funzionare davvero sono Angela Lansbury e un diabolico George Sanders: lui in particolare riesce ad esprimere un certo grado di malvagità senza mai strafare, sempre mantenendosi controllato e sotto le righe, il che lo rende paradossalmente il personaggio più umano.
Fra un ritmo lento, interpreti non all'altezza e atmosfere e stile narrativo che sono un irrimediabile prodotto dei suoi tempi, il primo lavoro epico moderno di DeMille si rivela riuscito a metà, ma si salva in corner per le sue qualità a livello tecnico e visivo, sufficientemente numerose da reggere tutta la baracca e provocare ancora oggi un minimo di genuina ammirazione. Ma questo è solo un antipasto rispetto a ciò che verrà in seguito.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  16/07/2015 23:58:40
   7½ / 10
Fascino immutato, per un grande film storico. Consigliato agli amanti del genere e non ad altri.

steven23  @  17/01/2015 15:42:59
   8 / 10
Che DeMille abbia fatto lavori migliori di questo (poi neanche così tanti) è indubbio, così come è indubbio che nel genere storico-biblico ha sempre mostrato di saperci fare... e lo dice chi non ha mai apprezzato del tutto questo filone anzi, direi l'esatto contrario.

"Sansone e Dalila" è la dimostrazione di questa sua capacità. Ora, personalmente non conosco a dovere la vicenda narrata nella Bibbia e dubito questa gli sia del tutto fedele, ma francamente m'importa poco. E' romanzata, ridondante, sfarzosa? Beh, se il risultato finale è questo ben venga, almeno per quanto mi riguarda. Inoltre, leggendo sul web opinioni varie, mi aspettavo scene di combattimento pessime e un finale con il crollo del tempio palesemente finto, e invece la visione ha smentito ognuna di queste cose. Considerando l'anno di produzione c'è più realismo in queste scene rispetto a quanto non ce ne sia in molte pellicole girate nel terzo millennio.
Per quanto riguarda altri aspetti del film direi che la regia è senza dubbio buona e in pieno stile DeMille (in certi punti persino più ridondante che in altre sue pellicole, ma ripeto che la cosa non mi ha infastidito) e la storia scorrevole e in grado di non annoiarmi per nemmeno un minuto delle due ore e dieci totali; del resto il regista sapeva bene come intrattenere un pubblico allora con pretese molto diverse da quelle del pubblico attuale.
I punti di forza della pellicola, però, sono altri, su tutti gli sfavillanti costumi a cui hanno messo mano non certo due nomi da poco: sto parlando di Edith Head e Dorothy Jenkins, rispettivamente otto e tre oscar ciascuna. Il risultato qui è eccezionale e si portano a casa l'Oscar (la Head riuscirà addirittura a prenderne un altro per "Eva contro Eva" nello stesso anno).

L'altro punto di forza è il cast anzi, meglio dire un membro del cast. Andiamo per esclusione. Angela Lansbury sicuramente no, e non solo per la breve permanenza sullo schermo. Victor Mature nemmeno; per carità, la parte affidatagli è ideale ma come attore non riesce a convincere, in particolare a causa di quella strana espressione fissa sul suo volto. Non è nemmeno George Sanders: il fantastico DeWitt di "Eva contro Eva" qui se la cava più che bene ma il suo personaggio appare in netto contrasto con il tipo di pellicola al quale ha preso parte; silenzioso, sotto le righe, quasi agli antipodi di un sovrano classico.
Non rimane che Hedy Lamarr, e non poteva essere altrimenti. A differenza delle altre pellicole dove l'ho vista quasi sempre far da spalla qui il fulcro della pellicola è la sua Dalila. E lei fa proprio "suo" il personaggio, letteralmente. Lo plasma e lo amalgama perfettamente allo spirito della pellicola; gli da la giusta incisività, a volte va sopra le righe sia per quanto riguarda i dialoghi che gli atteggiamenti ma, cosa più importante, non perde mai, nemmeno per un istante la focosa sensualità che è stata in grado di esternare sin dall'inizio. E gli abiti discinti e sfarzosi non fanno altro che valorizzarla, compreso quel magnifico vestito in piume di pavone (vere ) indossato durante il finale.
Spaventosamente bella e perfida!!

Insomma, alla fin fine una pellicola inverosimile quanto si vuole, ridondante, sfarzosa, esagerata ma comunque un giocattolone davvero spettacolare e assolutamente godibile, almeno dal mio punto di vista. Bisogna anche saper realizzare pellicole del genere, e a DeMille questo va senza dubbio riconosciuto.

3 risposte al commento
Ultima risposta 17/01/2015 17.12.22
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Sgarbiscoop  @  24/09/2010 16:09:21
   8 / 10
L'ho visto tante volte anche perchè mio padre ama questo genere di film. Devo dire che è molto bello, considerando l'epoca è fatto bene, i dialoghi sono molto curati, l'italiano è davvero impeccabile e ricercato nelle frasi dette dagli attori.
Lo trovo molto rilassante, l'attrice che interpreta Dalila, Hedy Lamarr è di una bellezza tremenda...

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  22/11/2009 19:19:45
   6 / 10
Fumettone biblico sentimentale diretto da De Mille con stile eccessivo e ridondante, che senza ritegno scade più volte nel grossolano. La produzione è fastosamente strabordante e tutto ma proprio tutto risulta essere sopra le righe. Però che gran spettacolone...! Interpreti adeguati, bellissima la Lansbury.

Dick  @  29/07/2007 20:39:11
   7½ / 10
Godibile film sulla celebre storia tratta dalla Bibbia.

larcio  @  13/03/2007 21:57:42
   7 / 10
il 7 nn glielo si nega ma de mille ha fatto di meglio

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  29/11/2006 10:54:50
   7 / 10
Leggenda biblica e mito per i cristiani degli anni '50.
Grande regia e atmosfera ieratica.
Sfarzo e colori molto contrastati. Ogni superforza ha dei punti deboli come se il miracolo della super potenza nascondesse un enigma misterioso che rilascia una soluzione sempre divina...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  19/11/2006 13:48:43
   6 / 10
Non proprio un film da cineteca, poichè tutto funziona a tavolino: è forse impossibile immaginare un prototipo della bellezza femminile "storica" , un simbolo di seduzione perfido piu' convincente della Lamarr?
E il culturista Victor Mature, simbolo di potere virile ma anche di sopraffazione, vinto dall'amore per lei e dalla sua resistenza umana?
Premesso che non amo i peplum, la cartapesta, la finzione che enfatizza lo spettacolo fine a se stesso, e i dialoghi di Le Mille sono un vero e proprio delirio, a volte involontariamente comici.
Comunque da salvare almeno per la famosa sequenza del crollo del tempio, passata alla storia del cinema, non so quanto giustamente (sempre di finzione si tratta, e magari sì le rocce non sono proprio polistirolo)

2 risposte al commento
Ultima risposta 29/07/2007 20.44.39
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Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  30/08/2006 14:49:01
   8 / 10
Uno dei più bei film del regista B. DeMille.
Viene narrata, con estrema accuratezza, le vicissitudini del forte Sansone, della sua storia d’odio-amore con la bellissima Dalila.. tutti i personaggi sono accuratamente disegnati (soprattutto nelle loro fragilità).
Ottima la narrazione, con buon ritmo e attenzione ai particolari (magnifici i costumi e le inquadrature) ..buona anche la ricostruzione dell’inganno che porta alla cattura del protagonista, così come del pentimento e del tragico finale (celebre la frase “Muoia Sansone con tutti i Filistei”)..
Sicuramente positiva la prova degli attori (presente un grande cast), da Victor Mature (Sansone) alla bella Hedy Lamarr (Dalila), e della giovane Angela Lansbury (oggi nota coma la “Signora in giallo”) oltre a George Senders ..perfetta la regia del bravissimo Cecil B. DeMille, capace come sempre di dare al pubblico ciò che si aspettava.
Film indimenticabile ..da cineteca!

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