salo' o le 120 giornate di sodoma regia di Pier Paolo Pasolini Italia, Francia 1975
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salo' o le 120 giornate di sodoma (1975)

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locandina del film SALO' O LE 120 GIORNATE DI SODOMA

Titolo Originale: SALO' O LE 120 GIORNATE DI SODOMA

RegiaPier Paolo Pasolini

InterpretiPaolo Bonacelli, Giorgio Cataldi, Umberto Paolo Quintavalle, Aldo Valletti, Caterina Boratto, Hélène Surgère, Sonia Saviange

Durata: h 1.57
NazionalitàItalia, Francia 1975
Generedrammatico
Tratto dal libro "Le centoventi giornate di Sodoma" di Marchese Donatien Alphonse François De Sade
Al cinema nel Settembre 1975

•  Altri film di Pier Paolo Pasolini

Trama del film Salo' o le 120 giornate di sodoma

Ambientato nel 1944 nello stato fascista di Salò, il film narra le vicende di quattro Signori che si chiudono in una villa decadente con quattro Megere e una schiera di giovani ragazzi e ragazze, figli di partigiani. Le loro giornate, divise in una struttura da inferno dantesco si dividono in un Antinferno e tre gironi: Girone delle Manie, Girone della Merda e Girone del Sangue e sono una discesa senza ritorno nella perversione e nella crudeltà umana.

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Voto Visitatori:   7,84 / 10 (190 voti)7,84Grafico
Voto Recensore:   9,50 / 10  9,50
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VincVega  @  29/12/2023 12:33:48
   9 / 10
Ho sempre avuto paura di vedere questo "Salò", forse perchè la sua fama lo precede. Eppure di pellicole disturbanti ne ho viste a centinaia. Beh che dire, solo il fatto di pensare a realizzare una pellicola del genere è qualcosa di fuori dall'ordinario, invece Pasolini lo ha pure girato. "Salò" era troppo avanti per la sua epoca ed è troppo avanti anche per questa. Con tutte le problematiche che c'erano era impensabile girarlo nel 1975, ma forse adesso ci sarebbero ancor più difficoltà, probabilmente non verrebbe nemmeno distribuito.

Pasolini compie un'autentica accusa del potere (in questo caso del regima fascista). Una pellicola talmente estrema da unire le azioni infernali dei quattro signori a momenti di un'eleganza unica. E quei quattro signori rimangono impressi nella mente dello spettatore per molto tempo, con quella goliardia quasi scherzosa nel rovinare la vita e i giorni dei poveri ragazzi. Raramente si può trovare nella storia del cinema un così efficace ritratto della crudeltà dell'essere umano su altre persone.

Ora dopo cinquant'anni è piuttosto facile parlare di "Salò", ma chi si è recato a suo tempo nei cinema a vederlo, penso abbia ricevuto molto più di un pugno allo stomaco. E le reminiscenze della guerra erano molto più fresche, molte persone erano state toccate con mano dalle malefatte del fascismo.

biagio82  @  15/07/2023 23:33:56
   8 / 10
beh... come cavolo lo valuti un film del genere?
è un film difficile, crudo, orrendo nella messa in scena di una situazione assurdamente crudele, ma il solo modo di raccontare le nefandezze di cui possono essere capaci le persone di potere, che credono di poter fare di tutto con chi ritengono inferiori a loro.
"non c'è nulla di più contagioso del male" dicono compiaciuti gli aguzzini ad certo punto, ed vero, non per nulla prima di costringere i poveri ragazzi a perdere la loro dignità sono le donne aristocratiche a narrare compiaciute di come siano venute a contatto con le devianze che mettono in atto.
il film non si risparmia, ne in scene volutamente schifose, ne in quelle violente, un film che ti fa stare male ma è capace di farti aprire gli occhi su come la società è capace di distorcere la realtà permettendo ai vincenti di fare quello che voglio e di come dei perdenti non importi a nessuno alla fin fine, questa cosa era attuale negli anni 70 quando Pasolini girò il film e purtroppo è attuale ancora oggi

monadelic  @  29/03/2022 11:48:23
   7 / 10
Faccio fatica a scrivere qualcosa. E' un film che ti segna, che ti lascia qualcosa, che insomma ti trasmette emozioni. Negative, quasi sempre, ma pur sempre emozioni.

zerimor  @  22/05/2021 23:48:39
   8½ / 10
La cattiveria umana ha diverse sfaccettature e "Salò o le 120 giornate di Sodoma" racchiude in sé quelle più insite.
Film non facile da "digerire"; una visione sconcertante che provoca ribrezzo. Alcune immagini sono molto forti e persino gli stomaci più forti potrebbero vacillare, cedere. Tecnicamente è notevole con una fotografia incisiva e la regia di Pasolini di prim'ordine. Alcuni personaggi sono talmente spaventosi che rendono l'inferno della villa surreale e al tempo stesso ancora più credibile creando un insostenibile senso di disagio.
Film estremo oltremisura che tuttavia si protrae sugli stessi binari più del dovuto senza che ce ne sia davvero "bisogno". Nel finale si assiste al culmine dell'orrore e della crudeltà perpetrata dai carnefici attraverso alcune sequenze che rasentano l'inimmaginabile.

Italo Disco  @  20/05/2021 23:00:31
   10 / 10
Devastante ed insostenibile capolavoro del male. Un vero incubo ad occhi aperti. Malgrado i tantissimi problemi arrivò 22° nella stagione 1976/77.

BenRichard  @  27/03/2018 15:09:29
   8½ / 10
Allora.....il film di Pier Paolo Pasolini che prende spunto dal libro del Marchese De Sade "Le 120 giornate di Sodoma" meriterebbe un'analisi profonda e dettagliata che onestamente non sarei capace di fare, ahimè non sono un esperto di Pasolini, non sono un grande esperto di storia, vorrei semplicemente giudicare quello che mi ha suscitato e provocato questo film.
Quindi,
dire che mi abbia alquanto sconvolto è dir poco, onestamente non credevo che una produzione italiana del 1975 raggiungesse tale cattiveria e oscenità.
Allo stesso tempo non pensavo che questo film così datato fosse così ben confezionato. La regia di Pasolini è praticamente perfetta, la fotografia pure, stessa cosa riguardo la sceneggiatura suddivisa in quattro parti rifacendosi ad una struttura dantesca dell'Inferno, e gli attori principali, il Duca, il Monsignore, l'Eccellenza, il Presidente e le quattro Megere offrono un'interpretazione eccellente..alcuni e alcune anche dei giovani seviziati, quelli più che altro chiamati più spesso in causa.
Nel film è presente tutta la cattiveria umana sfruttando il Potere nella maniera più atroce...è osceno, scandaloso, crudo, volgare, violento, sporco, perverso, disgustoso, raccapricciante, nauseante, sconcertante, inquietante...e chi più ne ha più ne metta...
Durante il Girone della mèrda non vi nascondo che ho avuto seriamente una forte sensazione di vomito dovuto da alcune scene veramente al limite del sopportabile..
Se proprio vogliamo trovare l'ago nel pagliaio, diciamo che alcune delle reazioni dei giovani seviziati non sono molto credibili..a parte la ragazza che ha perso la madre, e pochi di loro che tentano la fuga e qualcuno che disubbidisce agli ordini dati..in troppi di loro non si vede un vero e proprio terrore di quello che stanno subendo...per fare un semplice esempio, durante il Girone della mèrda mi sarei aspettato qualcuno che vomitasse, o come minimo almeno uno di loro che si rifiutasse di mangiare la mèrda...ecco diciamo che questo è cercare per l'appunto l'ago nel pagliaio in un prodotto veramente ben confezionato.
Assolutamente non adatto a tutti.

6 risposte al commento
Ultima risposta 03/04/2018 18.10.33
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antoeboli  @  06/09/2016 22:24:06
   10 / 10
Pasolini e il suo canto del cigno .
Non sono un suo fan e questo è il suo primo film che vedo , spinto da consigli che girano sul web.
Questo è quel tipo di film che piace o non piace , ma che ha un impatto emotivo che pochi sanno dare.
Violenza , fisica , psicologica, emotiva , oscenità di ogni genere , non manca proprio nulla.
Dialoghi strampalati , quasi da ridere , ma che nascondono dietro di se tanto orrore .
Tecnicamente è girato in maniera perfetta , con un cast eccezionale ,con attori famosi e anche presi per puro caso , dove proprio la recitazione di bassa lega rende il tutto molto realistico , come proprio è la regia , attenta nei particolari , dove nulla deve restare nascosto allo spettatore .
Inutile dire che l'idea dietro porta un qualcosa del Decameron di Boccaccio , ma tutto elevato a un livello superiore mai visto prima.
Credo che insieme a Cannibal Holocaust di Deodato , questo sia il film più di impatto che abbia mai visto .

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Ultima risposta 07/09/2016 00.17.44
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ValeGo  @  16/06/2016 21:38:02
   8 / 10
Disturbante, inquietante, affascinante, terribile viaggio nella (a)moralità dell'uomo, nelle sue perversioni, inclinazioni e manie. Un'agonia che duea un'eternità, una malvagità che, se libera di sfogarsi, non ha limiti e si compiace di non averne.

Filman  @  08/06/2016 00:10:06
   7 / 10
L'ultimo film di Pier Paolo Pasolini segna un estremo più che parziale, per ciò che riguarda il senso esplicativo dei suoi film, mai così serrato, tanto che il fine tematico del film si intuisce sin da subito e viene portato avanti in modo prolisso, come se nauseare lo spettatore e scandalizzare il borghese fosse una priorità. Nonostante il suo clamore, vedere SALO' O LE 120 GIORNATE DI SODOMA da soddisfazione se si decide di aver visto uno splatter contemporaneo e un torture porn nato molto prematuramente in una cronologia logica, considerando l'assenza di un etichetta assegnabile all'ultima opera dell'autore italiano ma senza escludere la certezza del regista di non voler fare un horror ma solo una raccapricciante critica agli oppressori del mondo moderno, in cui la sottomissione diventa il punto più basso della natura umana, concetto inutilmente lungo quasi due ore.

fabio57  @  09/02/2016 10:07:15
   6 / 10
Premesso che è difficile giudicare un lavoro di questo tipo, molto singolare, per usare un eufemismo, non capisco tuttavia i giudizi lusinghieri di quasi tutti i commentatori, tessono le lodi di un film senza se e senza ma,che personalmente ho trovato veramente sconcertante. Naturalmente qui non si discute la grandezza Di Pasolini che è fuori questione. Il punto è un altro, questo film sembra voler essere unicamente provocatorio e per quanto racchiuda senz'altro una denuncia ad un sistema corrotto e capace di qualsiasi nefandezza per soddisfare i propri insani capricci, è comunque inquietante con situazioni e immagini raccapriccianti, atrocità di tutti i tipi. Assolutamente rivoltante.
Pier Paolo poteva lasciare un testamento spirituale più alto

GianniArshavin  @  12/12/2015 20:05:33
   9 / 10
Il film maledetto forse per eccellenza, la più grande parabola mai realizzata sulla cattiveria umana generata dal potere,dalla religione e dal sesso. Un'opera brutale e fuori da ogni schema ancora oggi fonte di dibattito e discussione. Pasolini supera se stesso incidendo per sempre il suo nome e la sua arte nella storia del cinema e non solo.

Un capolavoro che difficilmente rivedrò.

suzuki71  @  07/12/2015 10:33:40
   9 / 10
La più feroce critica al perbenismo borghese. Indimenticabile, disturbante, modernissimo, un film libero e sconfinato, un vanto della cinematografia italiana.

alex94  @  16/11/2015 20:46:47
   10 / 10
Ok finalmente mi sento pronto per scrivere il commento ad uno dei film più controversi del cinema italiano (insieme a Cannibal Holocaust e a Maladolescenza).
Parto col dire che sia con il Pasolini scrittore sia col Pasolini regista ho un rapporto alquanto controverso,alcune sue opere non riesco proprio a digerirle,altre mi lasciano indifferente mentre altre ancora mi lasciano assolutamente spaesato e soddisfatto............ Salò rientra tra quest'ultime,non ho paura a ritenerlo il capolavoro assoluto di questo autore.
Il film altro non è che una (molto) libera trasposizione cinematografica de le "Le centoventi giornate di Sodoma" del Marchese De Sade.
Pasolini in questo film rappresenta un quadro piuttosto inquietante di perversioni,in Salò non c'è sesso,i protagonisti infatti,i quattro signori sono assolutamente incapaci ad avere un rapporto sessuale,diciamo normale,sono attratti solo da ciò che è perverso e malato,e per raggiungere il loro piacere non esitano ad utilizzare come semplici oggetti una nutrita schiera di ragazzi e ragazze.
Salò è il trionfo della negatività,un film duro,cupo e terribilmente realistico,una rappresentazione di cosa diviene il potere se finisce nelle mani sbagliate (non a caso i quattro signori sono detentori dei più importanti poteri).
Non è un caso se questo film è stato girato proprio nell'ultimo periodo della vita di Pasolini quello dove subiva attacchi da ogni parte politica,quello durante il quale denunciava l'abbruttimento ed il degrado della cultura e della società italia (processo che purtroppo è ancora in atto,e che forse proprio oggi sta raggiungendo il suo punto più basso).
A livello contenutistico penso che Salò sia uno dei punti più alti toccati dal cinema di denuncia (se film di denuncia questo si può definire),per il resto c'è poco da dire la recitazione è assolutamente convincente,la fotografia è ottima e la regia anche se non eccezionale porta a termine il suo compito mantenendosi su livelli più che dignitosi.
Questo è un film che per analizzarlo in ogni suo particolare e dettaglio (e forse anche per comprenderlo nella sua pienezza) sono necessari strumenti e conoscenze che confesso di non avere,mi limito solo a dire che questo secondo me è uno dei tanti,purtroppo ormai dimenticati capolavori del cinema italiano,disturbante,malato ed oscuro,ma anche profondo e purtroppo maledettamente attuale.

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Ultima risposta 17/11/2015 16.24.00
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Donnaiuolo  @  31/08/2015 05:01:56
   10 / 10
Grande film perverso e psicopatico, un film maledetto! Me**a, sesso, racconti scabrosi, torture... una meraviglia per gli occhi. Un girone infernale spettacolare dove accade di tutto e di più doveva fare parte di una trilogia a quanto ho capito. Ma purtroppo Pasolini è stato ammazzato, sarà stato qualche pezzo di m***a che si è scandalizzato per questo film? Chi lo sa il mondo è pieno di pazzi e i bigotti sono ovunque pronti a scandagliare la loro dose di ignoranza e moralismo squallido. Purtroppo qualsiasi regista che fa film coraggiosi in un modo o nell'altro lo prende sempre in quel posto, è proprio un mondo squallido.

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Ultima risposta 16/10/2015 08.49.07
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rikpse  @  31/07/2015 02:35:43
   7½ / 10
una critica feroce al potere

lord_arioch  @  27/04/2015 15:46:16
   10 / 10
mi rimando ad un commento scritto poco fa:
solo a due film darei un 10 pieno
questo è uno dei due....tutto è buono quando è eccessivo!

ZanoDenis  @  05/03/2015 18:03:47
   10 / 10
E oggi, dato che è il compleanno di Pasolini commento il suo film che mi ha più colpito: Salò o le 120 giornate di sodoma.
Siamo senza dubbio all'apice dell'espressività del poeta-regista, girato l'anno della sua morte e uscito postumo è una delle opere più spietate, crude, scandalistiche, e incredibilmente dure che possiamo trovare nella filmografia mondiale.
Stiamo parlando di un film incredibile, Pasolini era solito citare tutti i tipi di arte, dalla pittura alla letteratura (stiamo parlando di un genio ragazzi, un uomo con una cultura globale enorme.)
Qui prende spunto dal romanzo del marchese De Sade e inizia a descrivere le torture che subiscono un paio di ragazzi costretti a restare nella struttura e soddisfare i piaceri di quattro personaggi malati e spietati.
Con riferimenti anche all'inferno dantesco (la divisione in gironi) e l'abbandono di un ironia di fondo che aveva caratterizzato alcuni lavori di Pasolini, qui non c'è un cazz.o da ridere, stiamo parlando di cose serie, altro che ironia, Pasolini mostra diversi temi, tutti di un importanza non indifferente :

- Prima di tutto, credo che il tema principale del film ( e qui prendo spunto dalle ultime interviste rilasciate da Pasolini) sia il concetto di "Anarchia del potere", Pasolini affermava che non c'è nulla di più anarchico del potere, perché chiunque si trovi li al potere, senza fare differenza di ideologia politica o altro, si ritrova nella condizione di fare cio che vuole, la situazione che si viene a creare nel film quindi potrebbe essere una metafora di cio che i potenti si permettono di fare col cittadino comune, purtroppo indifeso, che dovrebbe essere difeso dai corpi di polizia, ma, come appunto avviene nel film con i soldati nazifascisti, accade l'opposto, i corpi di polizia e queste istituzioni che teoricamente dovrebbero difendere il cittadino, limitano e opprimono ancora di più le sue capacità.
Li stesse quattro figure : Duca, Monsignore, Eccellenza e Presidente, molto probabilmente stanno a simboleggiare ognuno qualche importante istituzione, ma su questo non so dire altro.
La funzione delle maestre non mi sembra ben specificata, molto probabilmente saranno una metafora del lavaggio del cervello che vogliono farci i potenti o qualcosa del genere, probabilmente un metodo per attutire il trauma che subirà la popolazione, ed evitare rivolte. E' ottima pure la scelta di non caratterizzare affatto le vittime, si fa in modo che lo spettatore non si affezioni per nulla ad esse, non deve provare pena o empatia, nono, deve rendersi conto di come sia passivo il comportamento di essi.
Vi sono scene di un significato veramente incredibile, come quella del concorso di bellezza del deretano, l'illusione della morte, che per quelle povere vittime poteva sembrare una liberazione, questo fa capire moltissimo.
Il bello del film è uno principalmente, Pasolini non usa metafore che ci prendono dolcemente, assolutamente no, lui ci dice chiaramente che ce la stanno mettendo li dietro. E basta. Inoltre, il romanzo era ambientato molto tempo prima, probabilmente nel settecento, Pasolini lo trasferisce in un epoca molto più vicina a noi, in modo da mandare il messaggio in modo molto più diretto, in modo da destabilizzare ancora di più la nostra sensibilità.

- L'indifferenza dello spettatore: Questo viene a galla nella enigmatica scena finale in cui i soldati dopo aver assistito a tutto ciò, iniziano a ballare noncuranti delle pene sofferte dagli altri, credo che qui la scena parli da sola.

Tecnicamente è curatissimo, come al solito di Pasolini, ho notato parecchie belle pianosequenze all'interno della sala delle org.e, inquadrature simmetriche e spesso espressive e un ottimo uso degli interni, quasi in modo opprimente/claustrofobico.

Ovviamente non è un film per tutti, ci sono scene eccessivamente cruente, anche 40 anni dopo la sua uscita, voglio chiarire che, ovviamente, le mie sono considerazioni soggettive, e probabilmente avrò detto manco un decimo di cio che Pasolini intendeva, e potrei anche aver sbagliato, un film del genere, anzi un autore del genere possiamo solo provare a capire cosa intendeva, ma non ne avremo mai la certezza, è un film pieno di spunti e andrebbe visto moltissime volte a mio parere, per me è un capolavoro, ma comprendo che a molti può anche non piacere, ma è questo il bello di chi ha voglia di rischiare, di esagerare, d'altronde immagino, come ogni film di Pasolini, ci saranno stati parecchi problemi di censura e cose varie, deve aver fatto molto scalpore al tempo.

Ci sono film che sono dei pugni nello stomaco. Questo è una decina di coltellate nello stomaco.
Sarebbe 9,5 ma metto 10 perché oggi è il compleanno di Pasolini, questo è il mio tributo. Chapeau.

5 risposte al commento
Ultima risposta 29/09/2015 10.40.46
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Lemmy  @  03/01/2015 23:13:31
   8 / 10
Film non per tutti. Questo è bene dirlo. Impregnato di sadismo, perversione, violenza fisica e psicologica. Astenersi moralisti e benpensanti. Per me un capolavoro.

ferzbox  @  06/08/2014 17:37:10
   8 / 10
SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER

OHHHHH....ed ora mi butto in uno dei vortici più pericolosi di questo sito: il commento di "Salò o le 120 giornate di Sodoma",dove le divergenze tra utenti sono tra le più accanite e "sanguinose".....che bello,quasi sono emozionato....
Fatemi pensare bene cosa dire per non rischiare di subire una delle punizioni che si vedono alla fine del film......(fatemi ironizzare un pò che è meglio).

Allora,non voglio cimentarmi in un commento troppo pesante,e non mi va nemmeno di parlare di eventuali metafore con l'indole umana o con gli orrori della societa,perchè tutte queste cose possono starci benissimo,ma credo anche che non ci sia una chiave di lettura prestabilita; la maggior parte delle scene possono portare a fare una miriade di considerazioni,quindi do abbastanza per scontato che di messaggi tra le righe ce ne siano una buona quantità(sopratutto in relazione al periodo storico in cui si svolge la pellicola).
Al di la delle critiche questo è un buon film,girato davvero bene,dall'ottima fotografia(basti vedere la prima inquadratura e già si vede a colpo d'occhio; quel paesaggio sembrava una cartolina,e questo è un'elemento innegabile).
Il montaggio non è per niente male,i costumi e le scenografie più che discreti,la regia molto buona ed il ritmo(nonostante la tematica) non cala mai,mantiene una buona andatura che fa passare il tempo abbastanza bene,senza far sentire la pesantezza della sua durata.
...e vi pare poco?.....già questo è più che sufficente per dare una valutazione positiva al film,e sti gran cavoli di quale sia la trama,il film è tecnicamente buono,e negarlo per una forma di disprezzo nei confronti della temerarietà di Pasolini(o perversione?!...chiamatela un pò come vi pare) lo ritengo altamente scorretto.
Questo ci tenevo a dirlo perchè ho l'impressione che c'è troppa gente che tende a dimenticarsi che il cinema è una forma di espressione altamente individuale,quindi si può parlare di qualsiasi cosa; l'importante è fare del buon cinema; non limitiamoci a giudicare negativamente qualcosa di ben fatto soltanto perchè i contenuti non ci aggradano; non c'è errore peggiore quando si giudica un'opera cinematografica(ma non soltanto nel cinema,questa è una regola che dovrebbe valere per tutto).

Detto questo posso dire quello che ha suscitato a me(A ME...OK?)....

(e mo che dico?!).....

1,2,3 via......L'inferno di Dante è una bazzecola in confronto; il nostro Pier Paolo Pasolini scaraventa lo spettatore(si,SCARAVENTA) in una versione dell'inferno più terrena e verosimile,dove i lati più perversi e crudeli dell'uomo saltano fuori in tutta la loro essenza.
L'uomo è capace anche di questo..basti semplicemente pensare a quello che hanno subito i prigionieri Ebrei nei campi di concentramento nazisti e già ci si rende conto che quello che si vede in Salò non è niente di così tanto sconvolgente....
...quindi mi chiedo...cosa può portare alcune persone a pensare che le scene di questo film siano di cattivo gusto e non siano degne di appartenere al mondo del cinema?.....l'omossessualità esiste,la merdà esiste,la violenza carnale esiste,l'insanità mentale esiste,la perfidia esiste,la mancanza di scrupoli esiste,il fanatismo esiste....esiste tutto di quello che si vede in questo film,quindi non vedo per quale motivo bisogna criticarlo.....perchè sembra un modo da parte di Pasolini di colpire la critica cinematografica o i mass media? di lasciare il segno?....
Mhà,Pasolini aveva già lasciato il segno da un bel pezzo e credo che non gli importava proprio nulla di tutto questo; credo piuttosto che abbia voluto usare le potenzialità del cinema per descrivere in modo crudo ed esplicito la parte animalesca della natura umana.....
Quante volte nel mondo del cinema abbiamo visto la nostra razza cadere in una forma di bestialità quando le regole cessano di esistere?.....devo elencare 100 film?...non credo no?......qui non ci sono freni,il fanatismo di questi signorotti "nazifascisti" non è così assurdo come possa sembrare;Pasolini ha dedicato un film alla parte più ignobile dell'essere umano,punto.(se qualcuno reputa uno schifo quello che si vede in quest'opera ha assolutamente ragione....è uno schifo....ma è anche una realtà,quindi perchè non farci un film?...perchè a qualcuno disgusta?....nhaaaa....ragazzi non ci siamo proprio.....il film è girato bene,indipendentemente se ci si inorridisce o meno....).
Questo non significa che sia esente da difetti.
Tanto per dirne uno(secondo il mio modesto giudizio):la reazione dei ragazzi imprigionati in quell'inferno era troppo tranquilla e accondiscendente considerando la situazione.
Prendete la scena della merdà servita a tavola;vi sembra normale che nonostante la cosa facesse schifo,tutti i prigionieri la mangiassero abbastanza tranquillamente senza vomitare?.....
Vi sembra normale che nessuno si sia mai ribellato pesantemente senza aggredire nessuno nonostante sapesse di essere ucciso senza alcuna pietà? (l'esasperazione porta al desiderio di morte; la stessa scena del concorso:"Il più bel deretano" lo conferma....i signorotti decisero di uccidere il vincitore,illudendolo di donargli la libertà di morire).
Ma credo che l'intento di Pasolini fosse tutt'altro.....un film molto psicologico in realtà,che non si risparmia nemmeno un pochino di mostrare il lato più bestiale dell'essere umano; un lato che volente o dolente ESISTE...le chiacchere stanno a zero!
Non certo per tutti i palati,ma pieno di coraggio da parte del regista,da parte degli attori e da parte degli spettatori.
...e mi dite niente....
Però concedetemi il previlegio di dare solo 8.....sapete perchè?......perchè nonostante ne apprezzi le peculiarità appena descritte,io sono più propenso per un'altra tipologia di cinema d'autore.....e questo non me lo toglie nessuno...tiè ;-)

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Ultima risposta 28/10/2016 00.40.55
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mikeP92  @  07/05/2014 16:02:31
   8 / 10
Agghiacciante e allucinante ritratto di un'umanità dedita al sadismo, alla deflagrazione, alla distruzione del corpo in cui ogni forma di supplizio rappresenta un disturbante viaggio nelle profondità più oscure della mente umana e delle sue perversioni.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/11/2013 00:34:08
   10 / 10
Salò era il primo capitolo della Trilogia della Morte, un progetto di segno differente alla quella della vita che culminava nel Fiore delle Mille e una Notte, film dove la funzione del sesso era presa nella sua accezione più gioiosa, un dono senza prevaricazioni. Mutuando il romanzo di De Sade nell'epoca fascista di della repubblica di Salò ecco che il sesso si svela nel suo significato più perverso e distorto, un sistematico massacro di corpi ad opera di un Potere che ne dispone a suo piacimento ed arbitrio. Un Potere che nel microcosmo della villa è libero da vincoli conflittuali che potrebbero verificarsi al suo esterno. Ognuno dei quattro signori ricopre un ruolo preciso: Capitale, Giustizia, Stato e Chiesa. Ma sono vestiti quasi allo stesso modo. Al primo sguardo è impossibile capire chi rappresenta chi. Sono indistinguibili perchè sono diventati un blocco unico.
Un Potere arrogante nella sua ignoranza, ancora più disturbante quando cerca di essere comico con barzellette o intermezzi umoristici che suscitano solo risate forzate e accondiscendenti. Bambini in preda ad un infantilismo inappagato nel provare sensazione sempre più forti.
Ovviamente non è un attacco contro il fascismo di quell'epoca ma una metafora di un fascismo nuovo, quello del consumismo, che mortifica corpo e spirito, che produce *****, si ciba di ***** e fa mangiare *****. Pasolini denuncia la degenerazione di una società con un tono cupo, raggelato nella sua disperazione dove l'unica via di speranza, se speranza si può definire, è adeguarsi allo status quo. Il conformismo. Salò è un film disperato, nessuna via d'uscita, uno degli affreschi più lucidi e pessimistici che mi sia capitato di vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  24/10/2013 20:56:02
   7½ / 10
"Salò o le 120 giornate di Sodoma", l'ultimo film di Pasolini, liberamente tratto dal romanzo del marchese De Sade. La pellicola, rispetto al romanzo, elimina alcune sequenze eccessivamente sadiche-fra l'altro quasi inquietante la somiglianza "De SADe"-"SADico". Comunque, al di là di queste pseudosomiglianze, "Salò" è senza dubbio uno dei più violenti film senza sangue della storia del cinema. La violenza fisica è infatti relativamente limitata, e si ritrova più che altro

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Comunque sia, poco fa ho detto che il film di Pasolini è noto per essere uno dei film più violenti della storia del cinema, ma la violenza più che fisica è psicologica. Non dico cosa ha provocato in me il film, il discorso sarebbe troppo complesso e particolare e non voglio scrivere un commento di proporzioni bibliche (anche se comunque credo che lo farò... sono tante le cose da dire per "Salò"). Però, avrei da fare un appunto proprio sulla violenza: anche dal mio punto di vista il film è relativamente violento dal punto di vista psicologico, ma non raggiunge in questo il film di Buttgereit "Der Todesking", che secondo me è il capolavoro della violenza psicologica cinematografica. Questo perchè, come ammesso dallo stesso Pasolini, il film non vuole tratteggiare psicologicamente i personaggi, in particolar modo delle vittime (tranne dove necessario) per non risultare definitivamente insostenibile per tutti. Ecco un'altra delle cose che non ho capito di "Salò", oltre a quella messa in spoiler. Se Pasolini voleva fare un film che osasse, perchè si è fermato proprio sul tratteggio dei personaggi? Insomma... c'è un famoso detto che recita: "Hai voluto la bicicletta, ora pedala." Qui ho l'impressione che Pasolini avesse voluto comprarsi la migliore delle biciclette per poi non pedalare alla velocità massima per paura di cadere o di perdere il controllo. E visto che comunque i risultati di questo film sono stati la catalogazione dello stesso fra le pellicole più disturbanti mai realizzate e l'eliminazione di Pasolini (per la quale il film probabilmente ha giocato un ruolo importante), tanto valeva "premere l'acceleratore" anche sulla presentazione dei personaggi.
Un'altra caratteristica fondamentale del film è la doppia natura dello stesso. Da una parte il rigore formale (tecnico), con fra le altre cose una fotografia rigorosa, spesso simmetrica, colori raffinati, sceneggiatura con alcune battute talmente complesse che per cercare di capirne il senso bisogna rifletterci, il "binocolo" di cui ho parlato sopra (qui non l'ho messo in spoiler perchè messo così è un riferimento che capisce solo chi ha visto il film), che per quanto mi risulti incomprensibile è una finezza registica. E dall'altra parte la violenza del film stesso, e le varie volgarità di cui è costellato. Le due cose giungono, nella pellicola, a fondersi, così ciò che è volgare si fonde col "lirismo" della tecnica, e ciò che è "lirico" si fonde con la volgarità. Prendiamo questo emblematico esempio:

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Fatte queste conclusioni, il film per me sarebbe stato almeno da nove con una già citata maggiore attenzione ai tratti personali dei personaggi, contrapposta magari per quanto riguarda la sfera tecnica da un maggiore uso di musiche. Di musiche migliori. Perchè se proprio c'è un difetto dal punto di vista formale, questo è nelle musiche. Ma credo faccia parte dello stile di Pasolini, visto che già in altre sue pellicole che ho visto in precedenza a "Salò" non mi sembrava (e non mi sembra) che il poeta-regista avesse particolari fissazioni per le musiche dei suoi film. Prima di concludere questo lungo commento due parole sugli attori: nella maggior parte dei casi scarsini, ma comunque coraggiosi a prestarsi ad un film del genere. Piccolo appunto: Valletti ce l'avrei visto meglio a fare il vescovo. Ma comunque è un parere personale...
In conclusione, film bello, psicologicamente violento, ma che compie l'errore (secondo me è un errore) di fermarsi ad un certo punto, apparendo quasi spaventato. E' come un leone che avvista la sua preda pensando di ucciderla, ma nell'ucciderla tituba sempre perchè non vuole farle male. Così avviene che alcune prede riesce ad ucciderle, altre scappano...

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mauro84  @  20/10/2013 21:45:30
   7 / 10
girovagando nel mondo del web, son sincero stà volta mi ritrovo a veder stà pellicola italiana, non avevo mai visto un film di Pasolini, ma sto qua, con scene di nudo, eros, un pizzico di storia etc mi ha convinto.. piacevole trama, se ne ha, secondo me molto contro la politica del tempo, fascista.
ogni giro infernale un vizio da soddisfare, un peccato da sfatare.. qualcosa di straordinario ma anche drammatico. certe scene son davvero folli!
Perversione e crudeltà umana si può riassumere così l'intero film!

complimenti al nostro regista italiano, ora defunto Pasolini, sto film lo omaggierà sempre nella storia del cinema!

film da vedere una volta nella vita!

fiesta  @  07/10/2013 16:35:16
   9 / 10
Chi dice che questo film è una sciocchezza si siederebbe volentieri a tavola per la famosa cena a base di feci

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Ultima risposta 11/10/2013 02.20.02
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massapucci  @  03/07/2013 00:38:10
   8½ / 10
Un film molto crudo, per duri di stomaco. Io comunque ne consiglio la visione - quantomeno a chi, dopo che si sia fatta una sommaria idea su che tipo di film andrebbe a guardare, non mostrasse particolari ritrosie.
A mio parere un film intelligente. E' un film che andava fatto. Ed è un film che ha anche un senso (non che i film necessitino un senso).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  06/05/2013 01:23:03
   8 / 10
Posso capire chi non ha digerito questo film, siamo davanti ad uno dei film più perversi e cattivi della storia del cinema, ma allo stesso tempo un messaggio chiaro e forte da parte da Pasolini viene lanciato.
Il messaggio non riguarda solo al periodo fascista che è stato quello che è stato, va oltre, un vero e proprio messaggio contro al sistema che ci circonda, a tutta la m...a che il sistema consumistico capitalista produce, e noi, siamo cani al guinzaglio di chi è al potere di questo sistema, ci fanno fare tutto quello che vogliono, e qui volevo allacciarmi al messaggio ideologico contro al potere, ad un potere totalmente anarchico, fa quello che vuole, e noi subiamo la sua anarchia, pensando di essere liberi, ma liberi non lo siamo. E infine il sesso come violenza, come metafora di potere (basta vedere cosa succede in un rapporto sadomaso) e confronto alla trilogia della vita (per ora ho visto solo il decameron), viene denigrato e reso sadico. Questo è il messaggio che vuole lanciare Pasolini, in maniera straziante sadica e cattiva, ma purtroppo reale, e posso capire (ripeto) chi non riesca a digerirlo, ma anche questo è un modo di esprimere i propri rancori e i propri malumori nei confronti del sistema attuale.
Il resto sono minuti di angoscia, tristezza e pazzia.
Per quanto riguarda la parte tecnica, bellissima la regia, buona anche la scenografia, belle le musiche di Morricone.
Voglio concludere con una frase che mi è rimasta impressa di Pasolini, che ho letto e trovato anche nella recensione:"È un potere che manipola i corpi in modo orribile e che non ha nulla da invidiare alla manipolazione fatta da Hitler: li manipola trasformando le coscienze, cioè nel modo peggiore; istituendo dei nuovi valori alienanti e falsi, che sono i valori del consumo; avviene quello che Marx definisce: il genocidio delle culture viventi, reali, precedenti", più chiaro di così.
Capolavoro malato del regista Pasolini, non sono mai riuscito ad apprezzare appieno come poeta, ma in questo caso devo dire che con questo film ha svolto una grande prova, non consiglio a tutti di vederlo, solo per chi è adatto e forte di stomaco.

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Ultima risposta 15/05/2013 21.49.39
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  26/01/2013 00:20:59
   9 / 10
La Storia trasfigurata in coercizione, tortura, mèrda e sangue. La depravazione di questo ultimo (purtroppo) film di Pasolini, il suo capolavoro, non è di certo quella che alcuni commenti hanno cercato di associare alla sua persona per chissà quali disturbanti motivi. Non è depravazione mostrare qualcosa di insostenibile. Non hanno voluto capire che Pasolini attua un operazione di ottima fusione tra l'ispirazione sadiana e il cinema. Depravazione sono i culi che si sostituiscono alle persone. Il sesso che diventa violenza e annullamento dell'individuo. Coprofagia forzata. Parodia della religione e del matrimonio. Il potere che diviene assoluto e compie atti abominevoli in un'atmosfera che definire squallida è un eufemismo, eppure sembra essere accettata dai personaggi ("come si chiama il tuo ragazzo?" "Margherita") tutti che non si ribellano, e se ci provano vengono umiliati, devastati ulteriormente.
Da brividi anche perché Pasolini ha catturato come in Teorema una maturità stilistica che, anche per ciò che viene mostrato in modo mai compiaciuto ma sempre esplicito, sconquassa e devasta: non si può restare indifferenti.
E a chi critica Pasolini perché sadico, depravato e quant'altro... continuano a mangiare mèrda. Non un augurio, è un dato di fatto.

Un film che piace o disgusta, o tutt'e due le cose. Difatti mi ha disgustato, mi è piaciuto. Non credo lo rivedrò mai più.


Una piccola curiosità: Haneke lo cita come uno dei suoi film preferiti a cui si rifà come ispirazione del suo cinema. Si vede.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  06/01/2013 00:46:08
   7 / 10
L'ultimo film di Pasolini è anche il piu' estremo e difficile tra quelli girati nella sua carriera.
Non è facile assistere alla sua visione senza provare disgusto per svariate scene ed è anche difficile scrivere un commento su questa opera...e allora prendiamola proprio cosi, come opera d'arte del nostro cinema.
I quattro cardini che governano la societa' rapiscono un gruppo di giovani per sottoporre la loro carne alle piu' atroci aberrazioni...l'associazione all' inferno Dantesco non poteva essere cosi indovinata.
Pasolini ci "regala" delle sequenze che difficilmente verranno rimosse dalla memoria e a dire la verita' durante la visione mi chiedevo "ma è davvero necessario mostrare questo per far passare il suo messaggio?".
Continuo a chiedermelo inorridito ma allo stesso tempo affascinato...

freddy71  @  04/01/2013 10:23:29
   9 / 10
eh ragazzi direi che questo film non è ne bello ne brutto.....è unico!!!!......è pasolini che manifesta tutto il suo pensiero....secondo me in italia film cosi non saremo mai piu capaci di farli....mi dispiace....

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  03/01/2013 11:29:39
   10 / 10
Disperata e agghiacciante discesa nell'inferno del potere, della perversione sessuale, dello stupro sia fisico che psicologico.
Indagando il male assoluto nell'uomo, Pasolini si congeda (involontariamente) dal cinema e dalla vita con uno dei film più disturbanti eppur significativi di sempre.

Non per tutti i gusti, a tratti insopportabile per efferatezza e capacità di farti sprofondare in un clima di squallore fuori dal mondo (l'ambientazione mette i brividi e i quattro Signori hanno volti e recitazione da incubo).

Liquidare il film solo per la violenza è un torto al senso profondo di un'opera, ripeto non per tutti i gusti, che rimarrà insuperabile.

Il finale è memorabile e a chiusura del film si ha la netta sensazione di aver vissuto una vera esperienza artistica e sensoriale.

Invia una mail all'autore del commento ottorottox  @  04/11/2012 11:19:59
   7 / 10
Pasolini unisce l'opera maledetta del marchese de Sade con l'oscurantismo del periodo fascista. Il ciò mi sembra geniale. Il messaggio politico è chiaro, spinto all'eccesso dal regista mostrando sulle schermo torture e sevizie atroci.
Nel complesso il film occupa il suo posto nella cinematografia..ma non cè davvero altro. Il livello di recitazione è basso (tranne per una delle raccontatrici) e la fotografia non è un granchè. Rimane comunque un film che farà parlare ancora di se negli anni a venire. Sicuramente da vedere una sola volta (credetemi se vi dico che basta) e giudicarlo bene perchè tutto quello di cui abbisogna un film per essere visto e citato a livello intellettuale, nel film è più che presente.

Lory_noir  @  19/08/2012 19:40:08
   7 / 10
Una sfida per lo stomaco vederlo tutto ma sicuramente è l'opera geniale di un artista,

Invia una mail all'autore del commento scrib0  @  26/07/2012 23:59:23
   10 / 10
Ecco quì la geniale mente perversa di Pasolini! Un film grottesco, perverso, cinico, a tratti ripugnante ma intellettuale! Con riferimenti politici e storici..

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  09/04/2012 21:35:02
   9 / 10
Bizzarra riscrittura filmica del romanzo del marchese De Sade, infarcito di significati profondi estranei al romanzo ma cari al regista (anzi al Pasolini intellettuale). La bizzarria della riscrittura consiste nell'ambientazione degli eventi durante la repubblica sociale: dovendo scegliere di rappresentare il male e la perversione Pasolini sceglie come prevedibile il fascismo. Il film, tempestato di citazioni colte, è una continua metafora, privo di qualsiasi fondamento storico. Degna d'ogni lode la fotografia e la scelta delle inquadrature, davvero mai banale. Da vedere assolutamente, anche se molto disturbane e crudele.

PaulTemplar  @  11/11/2011 12:10:44
   8½ / 10
Se si guarda alla sceneggiatura con acriticità,e si leggono i vari passi, si nota immediatamente quello che in fondo è il discorso del regista, summa di tutte le sue opere precedenti.
Solo che questa volta non c'è più la gioiosa sessualità dei film precedenti a salvare il comune mortale.
Il sesso,l'unica cosa rimasta al povero, al servo, diventa l'arma con cui annichilirlo.
Attraverso la sodomia, gesto che per lo scrittore è "il più assoluto per quanto contiene di mortale per la specie umana, il più ambiguo, per questo accetta, allo scopo di trasgredirle, le norme sociali, è infine il più scandaloso, perché pur essendo il simulacro dell'atto generativo, ne è la totale derisione" l'uomo è degradato.
Il potere diviene un paradosso:" "Ma scusi, noi, non siamo forse la dimostrazione vivente di che è realmente il Potere? L'unica vera, grande, assoluta Anarchia, è quella del potere. Infatti noi, qualsiasi cosa ci venga in mente, la più folle ed inaudita, la più priva di senso, possiamo scriverla in questo quadernetto, ed essa diviene immediatamente legale; se poi saltasse in mente di cancellarla, essa diverrebbe immediatamente illegale. Le leggi del Potere, non fanno altro che sancire questo potere anarchico,… e ciò vale per qualsiasi potere".
C'è spazio anche per il suo ateismo e per Dio;" "Si tranquillizzi, Eccellenza, è vero che noi tendiamo a identificarci fatalmente in modo parossistico e un poco fasullo col presunto rappresentante dell'ordine, cioè con Dio, e ciò è seccante, ma dopo aver meditato a lungo sono giunto ad una conclusione liberatrice: basta sostituire la parola DIO con la parola POTERE, così tutto rientra perfettamente nel programma che ci siamo prefissi".
Nulla sembra salvarsi,e Pasolini,in un crescendo wagneriano,sembra chiudere la porta alla speranza.
Salò è un film scomodo, terribile, ma con un suo fascino sinistro.
La terribile morte che colse lo scrittore proprio durante la parte più importante per un film, il montaggio, impedì di valutare appieno il progetto nella sua globalità.
Certo è che se Pasolini avesse messo mani ad altri progetti, difficilmente avrebbe potuto superare lo scandalo e le polemiche che suscitò il film alla sua uscita.
Dall'accusa di copromania a quella di degenerato passando attraverso tutti gli insulti possibili e immaginabili, il suo nome venne letteralmente fatto a pezzi.
Il film venne processato più volte per oscenità, e a risponderne davanti ai giudici fù colui che aveva creduto nel progetto, il produttore Grimaldi.
Giudicare Pasolini attraverso questa sua ultima opera è un errore fatale.
Salò rappresenta un passaggio,uno dei tanti avvenuti nel corso della sua tormentata vita.
Non di certo il più importante,anzi.
Paradossalmente è il Pasolini meno fedele a se stesso,anche se è il più duro.
Ma la necessità di far discutere, di provocare per scuotere le coscienze, un atteggiamento che il poeta ebbe sempre nei confronti del suo pubblico e dei suoi critici lo portarono a questo film, che un risultato lo ttenne:scandalizzare.
E tutto sommato quello che Pier Paolo Pasolini fece per tutta la vita

cort  @  17/09/2011 17:34:06
   8 / 10
premesso che ho visto il film a scatola chiusa senza una minima traccia da seguire per leggerlo, quello che mi ha colpito di più è l'eleganza e la spietatezza che hanno i personaggi corrotti mentre parlano ed eseguono le loro perversioni. tutto è enfatizzato e naturale come fossero normalita ed il fatto che i carnefici fossero di alto rango e colti mi fatto pensare ai potenti di adesso(ma anche del passato) che ricolmi di denaro e potere non trovano un perche della vita se non nella perversione.

Film coraggioso e molto avanti per quegli anni sia per scene di tortura che per perversioni. ottimi gli attori e le musiche.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  09/07/2011 17:05:11
   10 / 10
Lo scopo di Pasolini era quello di utilizzare lo sfrenato uso del potere, portato all'estremo della degradazione sessuale, come metafora del fascismo, visto come una filosofia che venera il potere in sè. Ma ci sono anche altri contenuti. In una scena particolarmente famosa una ragazza nuda viene forzata a mangiare escrementi, secondo Pasolini una metafora del consumismo capitalista e della sua produzione cibo-spazzatura. La fine del film é un'orgia crudele in cui alle vittime strangolate e scuoiate vengono tagliate le lingue e bruciati i capezzoli. Il tutto si svolge tra la musica dei CARMINA BURANA di Carl Orff, che Pasolini considerava musica fascista, e una lettura dei CANTOS di Ezra Pound, il poeta americano che sostenne Mussolini. Il film ha un innegabile potere scioccante, ma ciò che in assoluto risalta più inquietante é il fatto che da questo punto della sua carriera l'autore abbia assunto un atteggiamento ambiguo verso il corpo e la sessualità. Se l'obbiettivo della pornografia é eccitare il desiderio sessuale, SALÒ non rientra in questa definizione, perché il suo effetto, e presumibilmente il suo scopo, é di provocare il disgusto. Poco dopo che questo film intenso e sconvolgente venisse termimato, e prima della sua uscita, Pasolini fu assassinato.SALÒ fu censurato in molti Paesi e solo di recente é stato messo in commercio in UK e negli USA.

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Ultima risposta 11/11/2011 12.12.11
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tnx_hitman  @  06/07/2011 15:44:34
   10 / 10
"Il potere e' un qualcosa di indescrivibile.Fa praticamente cio'che vuole e cio' che il potere vuole e' completamente arbitrario,o dettatogli da sue necessita' di ogni tipo,ma necessita' che vanno fuori dalla logica comune."

Cosi' con un commento Pier Paolo Pasolini riesce a racchiudere un'intera pellicola.Ed e' vero..lui ci mostra il teatrino della violenza e del sesso controllato proprio come un gioco dettato da regole gerarchiche.Il piu' forte mangia il piu' debole.Chi possiede tutto puo' regnare su ogni cosa.Altra gente al di fuori dei potenti deve essere etichettata come personaggio da schiavizzare.

Il Nazi-fascismo e' andato in rovina.E Quattro Signori che appartenevano a quel mondo riescono non solo a salvarsi,ma anche a dettare una nuova politica,che si allaccia a quella capitalistica che mercifica ogni cosa.Costretti a mangiare Me.rda e ad essere sodomizzati(significato originale di tutto questo:vivere sotto il controllo dei potenti),i giovani partigiani,divisi in repubblichini di leva e in vittime vere e proprie,non possono aggrapparsi a nessuna tipologia di speranza,ne' arrivare a compromessi.

Potrebbe regnare l'uguaglianza in tutto questo.Ma e' un qualcosa di falso che ci e' stato detto.E' stata tramandata quella parola ma non e' mai stato applicato un qualcosa che poteva fare in modo di far brillare quel termine.

E ci riduciamo noi spettatori ad assistere,o come vittime,o come carnefici compiaciuti,questo ultimo film di Pasolini.Costretti ad assistere alla rivelazione del funzionamento della societa' dei nostri tempi,spacciandosi per opera cinematografica censurata e bastonata da critiche di qualunque genere.
E' certo:perche' Pasolini non solo mette in mostra contenuti che sono difficili da digerire,ma plasma una Forma Magmatica E Progressiva Della Realta',introduce previsioni legati al dietro le quinte dello sfacelo amministrativo,politico o sociale del nostro paese.Cosa c'e infatti dietro al nostro disfacimento?Il Modo DI Pensare In Termini Totalmente Sbagliati.

Il nostro mondo non e' formato da gente che ha potere e schiavi.Punto e fine.Col passare dei tempi non l'abbiamo ancora capito.

Quindi ci tengo a dire che questo film e' uno dei pochi che devono rimanere nella memoria di chi ha possibilita' di vederlo.

Al di la' dei film di intrattenimento,al di la' delle commedie o dei musical,al di la' della ricerca del miglior effetto speciale o della migliore composizione sonora.
Questa e' la dura e cruda realta' mascherata sottoforma di pellicola.
Con un Pasolini che c'e da dirlo poteva diventare il miglior regista vivente.

Ma per proiettare Salo',ha rischiato pure la sua vita...

Portato all'esame di Maturita',questo film mi sta a cuore.
Dovete guardarlo.

bucanto  @  06/07/2011 13:33:25
   10 / 10
Io sono una grandissima ammiratrice di Pier Paolo Pasolini in generale ma posso dire che questo è stato il suo più bel film,stupendi anche capolavori come Uccellacci e Uccellini o Accattone (e ovviamente tutti i suoi film).

Ma soffermiamoci su questo film.
Salò è qualcosa di straordinario perchè non è uno di quei film che vedi e poi puoi anche dimenticarlo....ma SALò NO!
Salò è un film che ti rimane impresso nella mente,nel cuore,nell'anima.
Pasolini vuole mostrare la natura animale dell'uomo,la sua malvagità,la crudeltà.
La scena dove i 2 ragazzi stanno per fare l'amore ma vengono uccisi indica che non c'è salvezza da quella galera e che neanche un sentimento forte come l'amore potrà mai salvarli.
è un film a tratti strazianti,ma credo che Pasolini voelsse fare proprio questo: far aprire gli occhi alla gente.
Il film non può essere definito scandaloso secondo me,perchè nel corso dei secoli l'uomo ha fatto le cose peggiori,l'uomo d'altronde è un animale e Pasolini ha semplicemente fatto notare allo spettatore di cosa si può essere capaci.
Lo scandalo sta nella censura di qeusto film per così tanti anni!
è assolutamente vergognoso che è un film dalla qualità elevatissima sia stato ritenuto addiriturra "pòrnografico" da molti critici.
è vergognoso.
Questo film fu girato nel 1975 ma la malvagità delle persone esiste anche nel 2011...come al solito un grandissimo PIER PAOLO PASOLINI che riesce a far trasparire eleganza e verità in un film "cattivo" e spietato quanto la realtà.
Purtroppo l'ultimo capolavoro del grandissimo maestro.

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Ultima risposta 13/08/2011 12.14.07
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  27/03/2011 12:36:49
   10 / 10
Non mi riprenderò mai del tutto dopo aver visto Salò. Quando un'opera ti sventra l'anima con tanta elegante ferocia, impossibile rimanerne indenni.
A meno che non si abbia una coscienza.

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Ultima risposta 30/03/2011 20.17.14
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Invia una mail all'autore del commento Don Callisto  @  08/02/2011 17:59:57
   8 / 10
Un Pasolini stanco,nauseato dal mondo che lo circonda, si vendica con tanto di cinismo e sadismo nella sua ultima pellicola,mai nessuno fino ad ora(e son passati pure 35 anni) era riuscito a fare un film così scandaloso e forte!
Aldo Valletti?un attore malato! per non parlare delle sue barzellette...

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  25/01/2011 17:09:50
   6 / 10
Ultimo film di Pasolini ( non certo il suo migliore).Sicuramente sono molto più belli altri film del poeta
e regista friulano

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/01/2011 17.30.03
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guidox  @  13/11/2010 20:05:41
   9½ / 10
gran film, sicuramente non per tutti e parecchio impegnativo.
la crudeltà allo stato puro, sfogata nei peggiori modi su vittime innocenti, che non sono più neanche considerate umane, ma alla stregua di oggetti di poco conto, funzionali solo alla perversione e al vero e proprio dominio di chi detiene il potere.
allucinante il contrasto fra una fotografia pulita, resa perfettamente nel senso estetico e realizzata con stile e la malvagità delle vicende che si susseguono, con protagonisti follemente violenti che soprattutto tramite il sesso, che hanno caro un unico tema: la sopraffazione del più debole e dell'indifeso.
bè, dire che questo film sia profetico è scontato, basti vedere l'attuale situazione politica italiana.
metafora tutt'oggi ahimè calzante.

Mothbat  @  13/11/2010 15:12:06
   10 / 10
Racconti orgastici del marchese De Sade e gironi infernali danteschi catapultati nella repubblica di Salò. Allegoria unica e indimenticabile.
Terrificante.

anthony  @  10/11/2010 17:26:48
   10 / 10
L'estrema, soferta, violenta e irripetibile dichiarazione di guerra da parte di P.P.Pasolini alle sciagure, ai crimini e ai sistemi criminali che l'Occidente non fatica di certo a fare propri: Consumismo, Capitalismo e (neo)Borghesia.
Il poeta inquadra questi tre sistemi, li studia, li mostra, li seziona, li scandaglia..e li fa digerire al pubblico attraverso la pellicola.

Nessun eccesso, nessuno scandalo, nessuna menzogna, nessuna dittatura sanguinaria..può eguagliare la sciagura e la pesitilenza portatrice dei tre sistemi di morte sopracitati.
Il film è un capolavoro, il canto del cigno di Pier Paolo.
..Il canto del cigno del più importante intellettuale italiano del'900.

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Ultima risposta 17/01/2011 15.42.49
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Doinel  @  14/08/2010 23:56:20
   10 / 10
il film più disperato e disturbante della storia del cinema. Una metafora estrema e tremenda del potere che mercifica i corpi e che a distanza di trent'anni ha acquistato una simbologia molto più concreta nella società moderna, basta guardare la televisione per renderse conto. Il film preannuncia, quasi come un presagio, la decadenza e l'annientamento dell'utopia marxista e cristiana che Pasolini già avvertì bene nella nuova generazione degli anni 70, basta ascoltare i suoi discorsi sul conformismo giovanile. Direi che Pasolini ha fatto c'entro, ha firmato l'opera infernale che più si addice alla società consumistica, incapace di una rivoluzione, di un'alternativa perchè schiava di essa. Tremenda la sequenza in cui le vittime urlano in vano "Dio perchè ci hai abbandonati?" quasi a dimostrare quanto anche la "nuova" religione cattolica sia vana perchè fa da spalla al potere come un oppio che mortifica le anime, rendendole prigioniere e masochiste.
Un incubo, da fare una sola volta però...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  05/08/2010 16:32:36
   6 / 10
Eh ma qui il “poeta” ha esagerato di brutto, mi dispiace ma l’ho trovato un film di cattivo gusto, offende e inorridisce il pubblico. Sarà pur vero che nasconde delle critiche forti e non banali, tra cui la chiara frecciata al fascismo, ma ho visto veramente poco al pari di questo film, oltraggioso come non mai (altro che film serbi o maladolescenze).
Mamma mia quanti uomini brutti, almeno fossero guardabili!
Sono più d’accordo con chi definisce Pasolini uno “sporcaccione”!
Mi sento combattuto tra definirlo un’opera d’arte senza eguali, o una porcheria colossale, per cui metto 6 e non ne parliamo più.

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Ultima risposta 13/01/2011 16.54.44
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Invia una mail all'autore del commento kampai  @  30/07/2010 09:38:05
   10 / 10
sade e pasolini, cosa si può volere di più?sade è stato un bravissimo scrittore che ha fatto vedere il ceto a cui apparteneva per quello che era:laido, corrotto, immorale, e pagò molto caro questo comportamento.pasolini non ha fatto altro che aggiornarlo nel tempo odierno .cosa c'è di più grande del potere di vita o morte su un'altra persona?niente.film spettacolare e meraviglioso.so che la visione non è per tutti, neanche per i vari amanti del gore,ma è un film che vale la pena vedere quindi lo consiglio.vi rimarrà dentro per sempre.ogni tanto mi piace rivederlo e ogni volta trovo qualcosa di nuovo...grande PPP!

TheLegend  @  27/07/2010 18:20:24
   7 / 10
Con il mio voto voglio premiare il coraggio di questo regista nello spingersi oltre gli schemi; sicuramente però non è un film che mi ha convinto moltissimo.
Non mi ha turbato più di tanto anche perchè ho una conoscenza già approfondita di ogni perversione umana e devo dire che c'è anche di peggio di quello che viene mostrato.
Devo anche dire che è il primo film di Pasolini che guardo.

Yosseph  @  20/06/2010 13:47:28
   9 / 10
Salò o le 120 giornate di Sodoma è un film particolare, che polarizza, estremamente metaforico e di difficile valutazione.
Non si può pretendere di capire il film se non si conosce il Pasolini pensiero, il Pasolini artista, il Pasolini intellettuale.
Ciò che più angoscia è che l'espressione della sua visione del potere nella società è oggi più che mai di desolante attualità, culmine dell'iniquità umana.
Se le idee pasoliniane sono già note, alcune espressioni colpiscono profondamente: "il potere mercifica i corpi" sintetizza al tempo stesso il suo film e il suo credo, con la scontata conclusione che ci troviamo di fronte ad un film altamente rappresentativo di chi lo ha pensato, scritto e infine girato con una cura ed un'attenzione che non aveva mai avuto prima.
Pasolini non fa mistero di essere deluso dalle nuove generazioni, i giovani hanno valori diversi, valori nuovi; sono "imbecilli con valori piccolo-borghesi alienanti e falsi, imposti dall'alto". L'evoluzione della società ha permesso libertà nuove che di fatto sono sfociate in un edonismo consumistico, imposto da un potere intento a celebrare se stesso, un'autocelebrazione del nulla, un potere anarchico.
Pasolini non è mai stato un pensatore comodo, questo film non aggiunge nulla alla sua figura nemmeno nelle esagerazioni, ma dice molto della sua poetica dietro la macchina da presa.

Ineccepibile dal punto di vista stilistico, il film vanta una fotografia sublime.

Drugo.91  @  09/05/2010 20:23:32
   10 / 10
errore bruttissimo da parte mia di guardarlo la vigilia di Natale...
chiaramente ho fatto fatica a toccare cibo
uno dei film piu estremi e allucinanti da me visionati fino ad ora
brutale, bizzarro, surreale e grottesco come pochi hanno osato...
capolavoro!

outsider  @  08/05/2010 19:30:31
   10 / 10
capolavoro disturbante. solo questo. avevo acquistato il dvd in una bella confezione e l'ho venduto dopo averlo guardato con attenzione per non poter cedere alla tentazione di rivederlo.

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Ultima risposta 28/06/2010 22.33.10
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tati83  @  24/04/2010 23:28:01
   10 / 10
senza parole, bellissimo questo film, appena ho finito di vedere e ancora sto tremando, pasolini fa vedere quello che può fare il potere! secondo me è unico non potteva fare nessuno un film del genere, non si pò ripetere, sto senza parolee!

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Suskis  @  15/03/2010 22:53:55
   10 / 10
E'più facile dare un 10 a 2001 Odissea nello Spazio che a questo film, perchè servirebbe forse un'umiltà intellettuale che vorrei possedere. Eppure quel poco che ho conosciuto di Pasolini mi conferma che in questo suo involontario testamento c'è una volontà di ferro, un accusa lanciata con un coraggio a cui non posso che inchinarmi.
Facile dire "un capolavoro andate a vederlo subito!" eppure oggi come in qualsiasi altro momento della storia è davvero importante "andarlo a vedere subito!".
Mi ritengo fortunato per aver visto questo film così tanti anni dopo la sua realizzazione, in un'era in cui grazie a internet chi vuole può vedere davvero tutto (tubgirl adesso fa soltanto ridere). Forse tanti anni fa la violenza e il disgusto che questo film rovescia addosso allo spettatore mi avrebbero distratto (come ha distratto e allontanato tanti). Adesso quel che resta è invece la lucidità del male insito nel potere fine a sè stesso. E'davvero l'inferno quella villa, dove tutti entrando sono già morti. Si può provare a capire chi siamo noi in quella villa (e restare, comunque, morti).

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Invia una mail all'autore del commento Max Ophuls  @  14/02/2010 14:37:26
   9½ / 10
Rivedendolo a distanza di tempo confermo il giudizio positivo sul film, sulla autenticità delle cose narrate pur essendo le cose espresse nella pellicola spesso simboli e metafore ricche di sfumature ambigue.

Forse se una osservazione particolare merita questo film è la constatazione in più punti di un certo compiacimento dell'autore nelle scene, leggibile tra le righe del linguaggio visivo, nei dettagli più scabrosi, come se il grandissimo Pasolini volesse avvisarci di diffidare anche di lui, comunicandoci il male che c'è anche dentro la sua psiche non solo nel mondo, con la differenza che lui con la poesia, l'arte e l'impegno intellettuale riesce a svolgerlo in una proficua e nobile attività cultura e chi invece si separa dalla sensibilità artistica militante finisce alla fine per farsene sopraffare diventando un topo di fogna...

Gruppo STAFF, Moderatore Lot  @  26/11/2009 15:54:04
   10 / 10
"Le cose atroci architettate o comunque volute dal Potere (quello reale e non fittiziamente democratico) sono comunissime nella storia, eppure alla comune coscienza paiono sempre eccezionali e incredibili."

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Ultima risposta 30/12/2009 18.16.40
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  25/10/2009 12:00:12
   9½ / 10
Difficile contestualizzare l’estrema opera di Pasolini in questo o quell’altro argomento. Ma assilla. Assilla proprio perché estrema. Ed è estrema in primo luogo poiché profondamente colta. Cinema, poesia, politica, sesso, umanità - quale è il termine primo di questa atroce allegoria?
L’iperrealismo - non più neorealismo - simbolico è ciò che di più perturbante sia stato messo su schermo. La villa è l’inferno, i diavoli sono i fascisti, e i dannati giovani figli di partigiani.
Conosciamo bene la posizione politica di Pasolini, ma invero la simbologia dell’opera assurge ad un mero valore artistico: De Sade, Dante sono i vati che accompagnano il viaggio abissale di Pasolini. Il contesto storico è preso a modello d’una condizione universale, nata prima di Cristo (ho in mente “Il vangelo secondo Matteo”), ancora attuale e irredimibile. Non esiste il paradiso, esiste solo l’inferno. Che è la disparità sociale. Ove i potenti sodomizzano i deboli, impongono loro i propri ordinamenti perversi, godono delle stesse aberrazioni atte a punire gli indifesi.
Ed è il sesso, vissuto in maniera problematica dallo stesso autore, l’aspetto che maggiormente viene alterato. L’eros perde il suo valore positivo e acquista una profondissima negatività.

Accompagnato dai racconti di quattro vecchie meretrice, e commentato dalla fallace erudizione delle note del piano - ma la musica si darà al silenzio, tragicamente - in un crescendo di follia, disgusto, orrori e supplizi, il cammino attraverso il cerchio Dantesco trova il suo apice sadico nelle atrocità del finale; che scrutate attraverso un binocolo (un grande espediente che evoca una sfocata visione infernale), non trovano termine - se non nel ballo tra due ragazzi, che riaccendono la musica - e si protraggono in eterno.

Dr.Orgasmatron  @  26/09/2009 12:57:35
   10 / 10
Un numero (4) che ricorrerà per tutto il film (4 borghesi riuniti con 4 meretrici, film diviso in 4 gironi danteschi) e dei giorni (120) nei quali i "Signori" potranno disporre a loro piacimento delle prestazioni di una schiera di poartigiani o figli di partigiani all'interno di una mega villa protetta dalle forze fasciste. Il film italiano più discusso è un capolavoro immenso adatto a stomaci forti. All'uscita fu immediatamente sequestrato e, dopo infinite peripezie legali, amputato di circa 20 minuti. Estremo e sadico, ma anche tanto intellettuale.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  07/09/2009 01:57:01
   8½ / 10
Da quel poco che so di questo autore plurimo, l'apoteosi di Pasolini, l'esasperazione di tutte le sue tematiche, il ribaltamento del sesso proposto nella trilogia della vita.
Il film, in un modo o nell'altro, dovrebbe colpire tutti. Voglio dire che, anche non essendo informato sul pensiero di Pasolini, sulle sue opere, sulle particolari condizioni che lo portarono a girare Salò e sulle vicende che seguirono, chiunque può apprezzarlo, magari nel modo sbagliato, trovandolo cioè semplicemente buffo o bizzarro o estremo. Non ho studiato Pasolini, non lo conosco neanche cinematograficamente, però il film mi è piaciuto, pur riconoscendo di non aver compreso ogni aspetto metaforico che lui voleva evidenziare e di non aver affrontato prima, sebbene mi fosse stato caldamente consigliato, la visione della trilogia della vita.
Almeno però posso dire di non essere tra quelli che lo hanno visto e gradito solo per i suoi nudi, le sue perversioni mascherate da intellettualismi e la sua dimensione inamovibile di film maledetto.
Detto questo, la narrazione oggettiva è terrificante; ne deduco che ciò a cui sottende (la dittatura, il capitalismo e chissà quant'altro) lo debba essere ancora di più.
Le facce appartengono ad attori sconosciuti o quasi (Paolo Bonacelli) e bastano da sole ad esprimere la sozzeria di quel mondo infimo, una succursale dell'inferno sulla Terra (si pensi ad esempio alla faccia di Quintavalle... terribile).
Altro elemento volutamente rimarcato è l'ossimoro che denota ciascuno dei quattro signori e delle quattro donne: sadici, sodomiti, sanguinari, coprofagi, masochisti ma colti e raffinati. Basti pensare ai racconti delle esperienze passate dalle donne, narrati con un linguaggio forbito e una voce morbida.
Le perversioni, ovattate in questo modo dal parlato, appaiono ancora più potenti.
In conclusione Salò mostra abbastanza scene scandalo da far parlare di sè per altri vent'anni, ma non bisogna prenderlo come l'unico elemento d'interesse, come spesso si fa.
Da visionare.

Invia una mail all'autore del commento Il Cartaio  @  09/08/2009 23:33:52
   9 / 10
Duro, crudo, perverso e angosciante come solo P.P.P. poteva fare. Film capolavoro che mostra gli orrori psicologici e fisici che l'uomo (se di essere umano si può parlare) è in grado di incutere ai suoi simili! Inperdibile ma non adatto a tutti! IL CARTAIO

marfsime  @  09/08/2009 18:32:49
   9 / 10
Opera straordinaria di Pasolini..un film malato e altamente disturbante che mostra il lato peggiore dell'animo umano tra perversioni di ogni tipo sessuali e non..non per tutti.

calso  @  06/08/2009 17:03:03
   7½ / 10
Film fatto veramente bene...molto impegnativo e con molta crudezza...angosciante

Invia una mail all'autore del commento marcocorsi  @  23/07/2009 17:16:13
   9 / 10
Sadico, disturbante e maniaco. Gli ingredienti del miglior film di Pasolini sono questi, dove il regista mette a nudo (forse anche con esasperato eccesso portato volutamente fino alla follia) un intero regime. Censurato (si capisce bene il motivo) e mai proiettato sulle tv in chiaro. Peccato non aver potuto vedere l'opera seguente causa la prematura scomparsa di uno dei più grandi intellettuali nel Novecento.

carriebess  @  20/07/2009 15:56:43
   10 / 10
non ci sono parole. CAPOLAVORO.

bulldog  @  16/07/2009 11:18:58
   10 / 10
Il capolavoro di Pasolini,il rammarico per non aver potuto vedere i due sequel della trilogia sulla morte.

RedPill  @  09/06/2009 21:16:12
   8 / 10
Film tributo all'umiliazione, fisica e psicologica.Assolutamente sconsigliata una visione superficiale della pellicola, il tema trattato è molto delicato e necessita attenzione prima di tutto.Le immagini proposte, vanno ben oltre a quello che può essere semplice cattivo gusto o oscenità;questa vuole essere una chiara e lucida denuncia alla perversione umana alimentata dal potere e da ogni suo abuso.Per far questo, Pasolini prende due gruppi di persone diverse per età e classe sociale, li inserisce in un contesto storico già di per sè "spigoloso" e dà il via ad un vortice di violenze e sadismo veramente morboso.Il film si divide in quattro parti, la prima delle quali ha funzione introduttiva, mentre le altre tre sono la rappresentazione esplicita del fatto che non vi sono limiti alle perversioni dell'uomo.Da notare tra l'altro come le inquadrature si soffermino spesso sui volti, mettendo ben in risalto ciò che comunicano; se da una parte vi è gioia, soddisfazione e piacere, dall'altra vi è tristezza, disgusto e dolore.Oltretutto è sconcertante vedere come questi stati d'animo si alimentino a vicenda, vivendo in simbiosi l'uno con l'altro.
Film in grado di disturbare con sapiente intelligenza, come pochi sanno fare.

Enry!!!!  @  06/06/2009 15:35:32
   7 / 10
Esagerato senza dubbio.
Film duro...da vedere solo se per non deboli di stomaco...
Fa riflettere sul fascismo, sulla violenza...

#Lou  @  05/06/2009 16:05:05
   7½ / 10
Io ho guardato il film perplessa.
Quand'è finito ho guardato lo schermo nero perplessa.
Poi ho spento perplessa, ma pensavo "non ho mai visto tante schifezze e devianze tutte insieme".
Ho pensato anche che se questo film non fosse stato firmato Pasolini, sarebbe stato bocciato subito. Lo penso tutt'ora.
Però, oltre che a pensare questo, ho notato come la forma fosse priva di contenuto. Un elemento che salta subito all'occhio e si può vedere per esempio attraverso l'ambientazione (una villa elegante che fa da sfondo alle più grandi bassezze umane), attraverso il linguaggio (i seviziatori usano un vocabolario forbito e un modo loquace per esprimere e raccontarsi schifezze d'ogni tipo) oppure attraverso la cultura stessa (i carnefici son ben istruiti, s'intendono di musica, parlano di Kant, Nietzsche e conoscono persino la Bibbia, ma sono come parole prive di significato per persone che non conoscono morale. Una cultura che non nobilita l'uomo).
Partendo da questo presupposto sono arrivata a fare una serie di congetture: di come la malvagità sia insita delle bestie anche se d'aspetto umano, una malvagità grezza, ignorante che deve dimostrare, più che agli altri, a se stessa la propria forza. Da qui, sodomizzare, annichilire e umiliare la vittima sono le uniche azioni tangibili che la malvagità ha di sapersi superiore. Essa sa solo sottomettere fisicamente il corpo altrui che, come una merce, viene comprato, usato e poi gettato.
Un pò mi fa venire in mente la concezione arendtiana della banalità del male, dove gli aguzzini non sono che semplici squallidi e mediocri animali, vittime della loro stessa violenza.
Purtroppo non ne sono rimasta eccessivamente coinvolta, pur essendo talvolta rimasta schifata.

Ciaby  @  10/05/2009 19:16:56
   10 / 10
Una grottesca parata delle perversioni umane sotto il segno di un'eleganza stilistica e formale di grande bellezza.
Così come i discorsi della narratrice sono sì volgari, ma densi di vocaboli raffinati e altezzosi, il film è tutto un gioco di proporre l'unione tra sacro e profano, eleganza e volgarità, bellezza e pornografia.
Gli uomini (sia le vittime che i carnefici) non sono altro che bestie. Mangiatori di escrementi. Chi sopravvive lo fa sorridendo degli altri che soffrono, a cui viene strappata la carne, le membra, gli occhi...
Siamo tutti animali in fondo.

Un'estrema e succube rappresentazione di un potere fin troppo estremo e crudele.

Chi è fragile soffre. Si uccide. Persino chi sembrava forte.
Mentre gli altri si masturbano osservandolo.

In conclusione: un film estremo. Sconsigliato a chi non trova un senso nelle perversioni più disgustose.
Un film che lascia spiazzati tutti. CHiunque.
Anche a chi, come me, è parecchio avvezzo a molto cinema estremo.

3 risposte al commento
Ultima risposta 11/11/2009 18.09.47
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Invia una mail all'autore del commento ciaco63  @  13/04/2009 08:55:52
   9 / 10
Voglio iniziare il mio commento partendo dall'aspetto della violenza (violenza del messaggio e violenza delle immagini) vista nel film: violenza gratuita o violenza necessaria? In questo film la violenza rappresenta gioco forza, ncessariamente, l'essenza martellante sia in termini di immagini che di messaggi insiti in esse. Il film andava fatto cosi' e non in altro modo se vuoi mostrare la crudeltà estrema dell'uomo atteggiato a mo' di Potere assoluto sul destino e le vite degli altri. Credo che in questa sua opera, discutibilissima e scioccante per certi versi, Pasolini abbia voluto dare il segno di cio' che puo' essere considerato come antitesi del bene e che potenzialmente l'Uomo è capace di mostrare nelle sue estreme esternazioni. Aggiungo infine che la nostra cultura letteraria, inebriata molto delle opere di Dante e in particolare del suo 'Inferno' aveva bisogno del messaggio di Pasolini il quale, io penso, abbia voluto scardinare le dinamiche dell'Inferno dantesco con la forza delle immagini e del messaggio che afferma con amara determinazione, laddove sia presente ogni forma di Potere, una forma di ineluttibilità della violenza (di tutti i tipi) drammaticamente senza speranze ..senza un Paradiso di salvezza! E' la storia del mondo che ce lo insegna!

Neu!  @  15/03/2009 15:45:42
   9 / 10
Pasolini. non avevo ancora commentato nessun suo film. "Salò o Le 120 Giornate di Sodoma" è uno dei suoi film migliori, ma anche uno dei più sottovalutati e incompresi. apparte qualche piccola imperfezione tecnica, è un capolavoro assoluto. Pasolini rappresenta la sua visione dell'inferno con una serie di perversioni e violenze al limite della follia umana. è il suo film più pessimistico e claustrofobico, specialmente nel finale (dove le torture superano il limite del concepibile).

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  15/03/2009 15:21:04
   10 / 10
Agghiacciante. Pasolini dipinge un inferno crudele e succubo del potere. Strarodinario in tutto, ma soprattutto nel finale in cui la violenza viene osserva a turno da ognuno dei tiranni.
Un esempio di cinema crudo e cupo come davvero pochi hanno avuto il coraggio e l'opportunità di fare.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  07/01/2009 15:59:07
   8½ / 10
Come disse De Sade autore dell'opera da cui è tratta questa pellicola: "Per l'uomo non c'è altro inferno che la stupidità o la malvagità dei suoi simili."
I ragazzi e ragazze protagonisti di questo film sono appunto rinchiusi in una villa che è in definitiva una sorta di inferno (con relativi gironi) proprio dai loro simili, quattro signori rappresentanti i poteri forti.
Film duro, crudo, perverso, allucinatorio. Davvero difficile da giudicare, non si può giudicare un genio come Pasolini.
Sconsigliata la visione ai bigotti, a chi è molto sensibile e a chi è molto stupido.
Un film che colpisce nel profondo, meritevole davvero.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  23/11/2008 14:01:47
   9 / 10
Forse uno dei film più estremi e controversi della storia del cinema, Salò riesce a sconvolgere lo spettatore mostrandogli tutto quello che è considerato tabù (oggi, figuriamo più di trent'anni fa) basando la sua struttura su una moltitudine di temi e simbolismi non facili da cogliere senza un'accurata analisi. Da non conoscitore del cinema di Pasolini appare comunque chiara la sua critica verso la borghesia e il totalitarismo -che ha avuto la sua massima espressione nel nazi/fascismo-.

Più interessante trovo il suo pensiero sulla condizione umana.
Nella discesa infernale sembra che Pasolini voglia riportare l'uomo ad una condizione primitiva, dove le regole sociali e il rispetto sono completamente cancellati e vige unicamente la legge di coloro di comandano, i quali possono dar sfogo a tutti i loro pensieri e perversioni.
Ma la malvagità e la perversione estrema è inisita nell'uomo o appartiene solo ai potenti?Il dolore inflitto dai signori è una manifestazione massima di potere, ma non potrebbe essere che gli stessi ragazzi si sarebbero comportati nello stesso modo se si fossero trovato in una condizione di comando?

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  24/10/2008 16:12:03
   8½ / 10
Ferocissimo atto di accusa contro il Potere, che si enuclea in una sorta di “viaggio” dantesco articolato in quattro (numero ricorrente nell’opera) momenti, nei quali si mettono in scena perversioni estreme quali metafora della degenerazione di chi governa la società. Tutto è concepito in un perturbante crescendo che, partendo dalle torture fisiche per poi proseguire con la violenza sessuale e la scatofagia, culmina in uno sfogo necrofilo seguito dalla agghiacciante immagine dei due ragazzi che ballano: segno di una indifferenza dovuta alla assuefazione alle nefandezze e alle crudeltà perpetrate dai Potenti di turno.
Il sadismo di cui è permeata questa scioccante (e imprescindibile) opera si pone come il paradigma della prevaricazione dei più forti sui più deboli, il cui perpetuarsi, dalla notte dei tempi, è destinato a non avere fine, ma soprattutto ad essere accettato passivamente quale inoppugnabile ed inevitabile stato delle cose, così come manifesta l’ultima raggelante sequenza.

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paride_86  @  13/10/2008 18:11:04
   9 / 10
L'ultimo film di Pasolini è un racconto perverso, disturbante, simbolico e volutamente disgustoso. Il regista si serve della violenza per farne metafora di potere (e del totalitarismo) che chiama altro potere, continuando un cerchio concentrico che sfocia necessariamente nel sangue, nel dolore e nella sessualità estrema, concepita come umiliazione e sopraffazione. Il film ha un impatto visivo formidabile e al tempo stesso violentissimo.

pinhead88  @  09/09/2008 17:47:50
   9 / 10
Senz'altro una curiosa pellicola del'75 di Pasolini..questo film è stato proibito per 21 anni in Italia perchè troppo "estremo",poi ultimamente è stato recuperato tra gli introvabili..Pasolini in questo film si ispira ad alcuni racconti orgiastici del marchese De Sade o anche all'inferno dantesco,per poi ricatapultarlo nella repubblica di Salò..
è un film perverso e crudo,sicuramente non è un film per tutti...o piace o non piace.

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Ultima risposta 09/03/2009 14.30.59
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JOKER1926  @  27/08/2008 15:54:47
   7 / 10
In una anomala classifica delle pellicole più orride, efferate, inumane, bestiali di tutti i tempi troviamo al vertice senza alcun dubbio "Salò o le 120 giornate di sodoma"...
Pier Paolo Pasolini si supera confezionando un Opera che ha fatto e farà per sempre scalpore…

Prima di penetrare nei remoti meandri del film è doveroso trattare (anche in modo superficiale) le "caratteristiche mentali" del regista…
Pasolini era sicuramente di sinistra, ma non doveva diffamare la destra, (il fascismo nel film non centra niente!) ma comunque viene clamorosamente infangato questo movimento…
Il "processo di diffamazione" continua… verso il finale perde la vita un ragazzo che era con la ragazza di colore (il pugno chiuso era davvero indispensabile!?!)…
Il regista introduce (per pure necessità si spera ) il fascismo come metafora del potere e poi la tralascia per riprenderla in modo fine e provocatorio verso il finale con la scena citata…
Su il tutto non sono assolutamente d' accordo, leggendo la trama (senza aver visto il film) si può attaccare gratuitamente il fascismo… Clamoroso Pasolini!

Quattro potenti fascisti (ripeto fascismo è solo metafora di potere, di supremazia…) imprigionano in una grandissima abitazione una serie di persone: vecchie putt.ane, giovani e giovane…
Lo scopo dei potenti è quello di "saziare" le proprie "voglie"…
In linea di massima lo spettatore potrebbe pensare ad un' orgia sensuale che inizia e si arresta al piacere di scopare…
Ma questa "ingenua " concezione è stroncata all'istante…
Dietro le mura della grande casa si genera l'impensabile…
I quattro "signori" circondati da giovani e giovane (alcune di esse molto piccole, quasi bambine), godranno in modo assai perverso…
Il sesso metaforicamente è il "punto di coesione" fra i potenti e i deboli…
Solo che i primi lo fanno con immenso piacere, la seconda classe è puramente costretta nell'agire in questo ambito (ovvero quello sessuale)…
Ma come detto il sesso è solo un "ritaglio" dell'intero catastrofico "mosaico" perverso…
I giovani devono mangiare addirittura i loro stessi escrementi, legati al guinzaglio leccano e mangiano cibo…
Questa pellicola è composta da scene al limite dell' immaginabile, la scena del chiodo "impastato" nella torta e poi dato alla ragazza è l' apice della violenza…(ma forse apice è esagerato! siamo solo all'inizio…)

Pasolini crea un film "Dantesco", in esso ci sono diversi richiami numerici (il numero 4), infatti su questo semplice numero si generano tutti i "tasselli" che compongono il Maestoso Ribrezzo…
Infatti sono quattro i "volti" della pellicola: il Potenti, I soldati, I servi e le vecchie "dame"…
Inoltre il regista "scompone" il film in quattro "porzioni": "Antinferno", "Prologo" , "Girone della mer.da", "Girone del sangue"…
Il film si "nutre" di violenza, mortificazioni e di meschinità allo stato Solenne…

Le vittime impotenti sono costrette a concedersi in ogni senso ai "Padroni"; la parte iniziale è molto interessante, c'è la "selezione" delle future vittime, dopo tutti sono trasferiti nel grandissimo luogo…
Ogni vittima è spaventata, incosciente di ciò che a breve si genererà dai corpi e dalle menti dei Padroni…

Pasolini esagera, i quattro potenti inglobano praticamente tutte le possibili ed immaginabili perversioni umane, sono pedofili, si eccitano nel vedere persone morire, sono omosessuali, e assurdamente malati…
Essi sono esseri ripugnanti, mangiano le feci delle loro vittime, si fanno scopare da giovani di 14/15 anni, ingeriscono urina di altri…
La cattiveria umana è illimitata, ma il regista supera questo "immaginario" limite e penetra incredibilmente nell'abisso dell'impossibile e della crudeltà assurda, impensabile , scioccante,traumatizzante …
Dopo la prima parte il film si "rassoda" e prosegue nella sua lunga "marcia" di disgusto…
"Il girone della me.rda" è una parte maledettamente crudele, le vittime ingeriscono (addirittura con cucchiai) le feci…
La tavolata "imbandita" dagli escrementi dei componenti della casa è disgustosa, a mangiare queste "delizie" sono in primis i quattro "signorotti"…
I giovani impotenti si lasciano andare fisicamente e psicologicamente, ormai sono costretti a morire (soprattutto sul piano mentale) e sottomessi non hanno assolutamente via di salvezza…
L'ultima parte della pellicola ("Il Girone del Sangue!) è la somma celebrazione della violenza allo stato Interstellare, i potenti si eccitano nel vedere ragazzi torturati; il fuoco sotto il pene, "cavate" di occhi , tagli da mattatori alle serve e torture inumane compongono l' enfasi di questa convulsa pellicola…
Le idee di Pasolini diventano pura e crudele realtà grazie agli egregi effetti speciali, fotografia buona e applausi al "maledetto" cast, gli attori praticamente inglobano l'essenza del male, della perversione…
Una mostruosa scena (durante il primo racconto della vecchia "dama") vede protagonista un Potente osannare allo spasimo la donna, l'uomo vuole tutti i dettagli sulla sua "avventura" sessuale…
"Salò" è un mosaico di scene crude e fuori da ogni logica, film destinato a poche persone (come Me), la pellicola è brutale è suggestiona a morte il pubblico…

All'epoca questa pellicola fu censurata e maledetta pressoché da tutti, numerosissimi tagli e varie animatissime discussioni…
I quattro maniaci nel film sono anche pedofili e diventano icone "mortali", estremamente pericolose per la massa (soprattutto quella giovanile)…

Pasolini dunque denuncia palesemente l'abuso di potere da parte dei potenti, il regista evidenzia in modo netto, limpido l'abisso sociale (fra ricchi e poveri)…
Come Lado anche Pasolini è spudoratamente contro la borghesia, molte le scene che lo fanno intendere…
I potenti sono persone apparentemente fini e istruite, abiti di classe nascondono i corpi malati di essi…
Ma ripeto il regista eccede generando un film mostruoso fuori da ogni canone di logica , lo spettatore sarà disgustato…

La scena finale è eloquente, Pasolini attacca nuovamente la borghesia, le giovani guardie ballano e pensano ad un roseo futuro con le rispettive ragazze…

"Salò o le 120 vittime di Sodoma" è un film che denuncia il potere (il regista comunque aveva delle idee estremiste di sinistra a Mio Avviso) dei potenti che si nascondono e si esaltano in un caldo ed elegante vestito nascondendo la loro insana voglia di perversioni e di uccisioni…
Oltre a questioni socio-politiche, Pasolini retrocede alle origini affermando con metafore e varie simbologie il male incurabile del mondo: La violenza…
Ma dietro questo grande e remoto problema ne nascono altri: la perversione, il senso di superiorità, la meschinità …
Viaggio nella massima esposizione della perversione che fa rima con Morte…
Il film quindi non si ferma all'effetto visivo (già sconvolgente) ma milita nel profondo e tratta argomenti pesanti e noti, anche se il tutto da Pasolini è amplificato in modo pazzesco, infatti il regista ha come obbiettivo soprattutto quello di denunciare le alti classi della società, potenti della politica rei di sfruttare i deboli,ma sbaglia celebrando la (presunta)c attiveria dell'alta classe in modo catastrofico, spropositato e illogico…

Comunque la pellicola bene o male impressiona lo spettatore e rimane impressa nelle menti della massa, il sangue, le violenze psico-fisiche, e le più indicibili perversioni si aggregano in questa bestiale pellicola degna di una totale e irrevocabile censura…

17 risposte al commento
Ultima risposta 09/09/2008 21.33.16
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  12/08/2008 14:15:28
   10 / 10
"Noi fascisti siamo gli unici veri anarchici"
Questa assimilazione antitetica di due concetti politici contrari fra loro è la grande trovata di Pasolini in questo suo ultimo capolavoro;
"Salò" non è solamente un film, è uno specchio, è un testamento, è un quadro maledetto, è un addio, è una fine. Consacra Pasolini uno dei cardini fondamentali del cinema italiano e della stessa storia italiana.
Salò è la morte di un'ideologia, morte già profetizzata in "Uccellacci e Uccellini", la morte di una reale analisi intellettuale sulla condizione socio-politica italiana, un tramonto predetto genialmente guardando all'Italia ora; un'Italia dove il berlusconismo e il leghismo sono al potere in mezzo alle più grandi contraddizioni (e mi rifaccio all'inizio). Pasolini lancia il suo ultimo grido in appello ai giovani seviziati dai quattro demoni, simboli delle generazioni future. Se nella Trilogia della Vita aveva guardato al passato e al presente, in questa (incompiuta) guarda al futuro..specialmente con l'ultima, geniale scena.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  05/08/2008 22:54:36
   10 / 10
un film indigesto

se avessi votato appena visti i titoli di coda non avrei esitato a propinare un 3, ma solo a distanza di tempo ho potuto capire (forse solo in parte) lo scopo delle atrocità e i simbolismi racchiusi in questa pellicola

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