salaam bombay! (1988)

Vita di un bambino solo nella metropoli indiana, in continua lotta per la sopravvivenza tra estrema povertà ed emarginazione. Uno scenario neorealista efficace e coinvolgente anche dal punto di vista narrativo. Bravissimo il piccolo protagonista e ottima la regia di Mira Nair in, una delle sue prove migliori, forse la migliore.

Un film che tratta temi difficili come la droga e la prostituzione, nulla a che vedere con il più recente "Monsoon Wedding".
Bravissimo il personaggio che interpreta Krishna.

Il film che ha lanciato la Nair tra le nuove promesse (in verità non completamente mantenute) del cinema Indiano: una parabola straziante, di notevole realismo, su un mondo di emarginazione, aberrazioni e miseria, su ragazzini senza un futuro, e adulti senza speranza.
Un film splendido anche perchè ha il coraggio di mostrarci che "le gabbie sono ovunque" non solo in prigione (terribile la parte dedicata ai riformatori).
Anche se furbescamente ammicca al nostro "Sciuscià" (in India), è un film che si ricorda ancora per la sua lucidità, per il coraggio di raccontare questa realtà lasciando alle immagini il potere di denunciarne il malessere che vi regna, dentro e fuori