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VINCITORE DI 3 PREMI DAVID DI DONATELLO: Miglior attore non protagonista (Pierfrancesco Favino), Miglior attrice non protagonista (Michela Cescon), Migliori effetti speciali
Trattandosi di una pellicola italiana, fa piacere notare recitazioni dignitose (Favino meglio di Mastandrea, che rimane sempre un po' abbottonato), con l'unica eccezione di Chiatti, veramente incompetente anche in ruoli così semplici.
La regia a volte sembra incerta sulla strada da prendere, spesso al bivio tra il documentaristico puro e lo sceneggiato d'inchiesta politico. Al di là dei torti o delle ragioni, vanno bene entrambi, purché si mantenga sempre la linea prescelta. Capisco, però, forse il perché: chi conosce approfonditamente la vicenda con un non facile distacco rigorosamente oggettivo, è ben conscio di determinati intrecci a tutt'oggi, e quindi per sempre, nebulosi. Scrivere e narrare una sceneggiatura improntata su ciò è veramente impervio, se si vuole donare allo spettatore un soggetto quanto più olistico possibile.
Dai, è una buon film italiano in mezzo a tanta *****.