ritratto di borghesia in nero (1978)

Bella l'ambientazione e l'atmosfera così come la fotografia, per il resto però ha ben poco da offrire, il cast nonostante la presenza di volti noti non regala un interpretazione memorabile, la regia è appena passabile e la satira nei confronti della borghesia che il titolo faceva presagire è appena accennata.
Caratterizzazione dei personaggi non eccezionale, bene invece le musiche.
Non da buttare, certo mi aspettavo qualcosa di meglio, però una visione gli si può concedere.

Mai titolo fu più azzeccato! Invece a me è saputo un interessante film torbido che mostra il marcio dietro l'apparente perbenismo italico (soprattutto in epoca fascista), non lesinando scene morbose. La pellicola non è diretta nè recitata benissimo, ma il cast presenta anche grandi attori ed alla fin fine la sceneggiatura regge. Raffrontandola al cinema di genere che imperava all'epoca, il film potrebbe accontentare sia i cultori del dramma che quelli dell'erotico senza tralasciare una punta di noir. Da vedere se non altro come omaggio a quel cinema popolare italiano che oggi è scomparso.

allora il film in effetti non è un granchè, si salva però per l'ambientazione e la scenggiatura,gli do 5 e mezza perchè non voglio guardare i film di oggi sennò...

Non posso far altro che confermare le stesse impressioni del giudizio precedente... certo Tonino Cervi, che vive(va?) a Venezia, ha un certo stile e la fotografia è suggestiva, ma dietro quel pretenzioso titolo si cela il solito film blandamente osè che stupisce meno del dovuto.
Comunque alzo leggermente il mio voto per la presenza di Capucine, un'incanto di donna (più della Muti? Certo che sì)

Film che caratterizza un certo cinema 'borghese' di quegli anni.
Sotto una patina autorale si celano unicamente i pruriti dell'italietta perbenista che vede film di questo tipo unicamente per le tette della bonazza di turno.
Evitabile.