rifkin's festival regia di Woody Allen USA, Spagna 2020
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rifkin's festival (2020)

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locandina del film RIFKIN'S FESTIVAL

Titolo Originale: RIFKIN'S FESTIVAL

RegiaWoody Allen

InterpretiElena Anaya, Louis Garrel, Gina Gershon, Sergi López, Wallace Shawn

Durata: h 1.28
NazionalitàUSA, Spagna 2020
Generecommedia
Al cinema nel Maggio 2021

•  Altri film di Woody Allen

Trama del film Rifkin's festival

Rifkin accompagna la moglie Sue, ufficio stampa, al San Sebastian Film Festival, in Spagna. Mentre lei si dedica al giovane e brillante regista francese suo cliente, Rifkin ha un'intesa particolare con Jo, una bellissima dottoressa del posto.

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Voto Visitatori:   6,25 / 10 (12 voti)6,25Grafico
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Voti e commenti su Rifkin's festival, 12 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Filman  @  30/06/2022 05:51:44
   7 / 10
Woody Allen sarà anche capace di rimanere al passo coi tempi in maniera camaleontica, con la tecnica del riciclo e del citazionismo spinto, ma RIFKIN'S FESTIVAL è forse la dimostrazione più chiara di quanto, nell'insieme, i suoi film siano tremendamente autoreferenziali, e dà da pensare che una biografia ricerchi la giustificazione e l'assoluzione dai peccati. Aldilà di questo, la storia è simpatica, si segue benissimo e gli attori spingono il carrozzone con grazia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  19/11/2021 13:32:25
   6 / 10
Un Woody Allen mesto e autobiografico si racconta nei panni di un anziano signore con un matrimonio in crisi e che si sogna sempre al centro di alcuni film che hanno segnato la sua vita.
La storia in se non offre nulla di nuovo ma regala alcune citazioni, sparse ovunque, degne di nota.
Ricordo con piacere quella di "81/2" di Fellini e la spassosa partita a scacchi finale de "Il settimo sigillo".
Altre sono messe li solo per rendere omaggio e non regalano sussulti.
Una commedia in cui non si ride quasi mai ma che per un amante del cinema puo' essere assaporata con interesse.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  29/10/2021 22:02:28
   6 / 10
Allen minore, ma che lascia la firma.
Buona la scelta del protagonista, buona anche l'ambientazione.
Nessun guizzo, ma un film che dà quasi conforto vista la coerenza del regista.

Goldust  @  10/09/2021 15:45:52
   5 / 10
Arriva nel 2021 l'opera più scopertamente cinefila del buon Woody, ormai da qualche anno non più presente in prima persona nei suoi lavori ma sostituito in questo caso da un collega quasi coetaneo come Shawn, riflesso in carne e ossa dei suoi soliti complessi e delle sue nevrosi. Già da questo si capisce che il nuovo film alleniano porta la solita acqua al solito mulino, anche se la location spagnola e gli espliciti inchini cinefili ai Bergman e Fellini di turno vorrebbero forse collocarlo in una dimensione meno abusata. Non è così perchè le dinamiche di amori e tradimenti sono sempre le stesse e le riflessioni sul vecchio e il nuovo e sulla passione e la ragione non sembrano trovare sbocchi interessanti

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Ma se il racconto potrebbe essere visto come una onesta commedia sugli sbandamenti amorosi dell'età senile ( tra l'altro irrisolta, ma questo dipende dai punti di vista ) il caro Woody questa volta sbaglia quello che solitamente non sbaglia mai: la scelta del protagonista. Wallace Shawn è un brillante mestierante al quale fare la spalla riesce benissimo, ma è troppo debole per reggere la parte principale dell'alter ego del regista; il fatto poi che non abbia in bocca neanche una battuta buona in 90 minuti di film non lo aiuta di certo.

Trixter  @  10/09/2021 14:21:32
   6½ / 10
Un Allen un pò più dimesso e malinconico del solito. Tutto appare solo un pretesto per far conoscere l'idea di cinema del regista-protagonista, i vari omaggi al cinema che fu ed il poco apprezzamento nei confronti delle nuove leve. Qualche graffiante battuta non manca, ma si perde in mezzo a dialoghi sagaci, ritmati ma un pò annacquati. Per me, protagonista assoluta della pellicola resta la splendida location. Non il miglior Allen ma, comunque, un Allen godibile. Sempre inesorabilmente uguale ma, in fondo, ogni volta un pò diverso.

Wilding  @  23/08/2021 11:36:35
   6½ / 10
La solita commedia di Allen, piacevole, riflessiva, intelligente. Gli "intermezzi" onirici in b/n mi annoiavano, peraltro il riferimento a capolavori del Cinema è solo per intenditori, credo se ne potesse fare a meno, il risultato sarebbe stato un film più scorrevole.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  28/06/2021 19:02:07
   6½ / 10
Un Allen meno convincente del solito, ma con il buon intuito nella scelta dell'attore protagonista, Wallace Shawn, ulteriore alter ego alleniano in una versione più matura e malinconica. Certamente ha sempre quelle caratteristiche tipicamente alleniane ma questo personaggio comincia a fare quel bilancio esistenziale e scopre che è piuttosto deficitario. Un uomo perennemento insoddisfatto ed inconcludente che proprio fuori dall'ambiente newyorkese vede le cose in maniera più oggettiva come un matrimonio ormai finito. Un uomo fortemento legato alle logiche del secolo scorso e legato a quel cinema, soprattutto europeo, che ha amato in maniera intensa e che rappresenta la valvola di sfogo dei suoi pensieri più nascosti.

Mauro@Lanari  @  28/05/2021 19:04:51
   5 / 10
Nel bipolarismo d'Allen è il turno della fase up: non si sente più fagocitato dalla morte ma la irride assumendone il nome (Mort) e citando ironicamente "Il settimo sigillo". Buon per lui, meno per gli spettatori sfiancati dalla sua altalena umorale. Woody ha sempre voluto mostrarsi come cinefilo (1977: "Io e Annie" con la celebre scena in cui McLuhan interpreta se stesso [https://youtu.be/RqYE0YwSgDQ]) e in quest'occasione perviene al suo culmine. Avrebbe dovuto dire cose meno banali ma è un aforista e non un saggista, perciò la dicotomia fr'arte statunitense ed europea o fra cinema del Novecento e quell'odierno è da schizofrenici: solo nello spaziotempo da lui idealizzato ci si poneva la Seinsfrage esistenzialistica? Facesse pace con se stesso e si liberasse dalla contraddizione che gli fa aprire le citazioni oniriche di "Rifkin's Festival" con "Quarto potere". E, magari, capisse che certe domande sopravvivono ancor oggi, solo che lui disapprova le risposte fornite dalla cultur'attuale. A torto o a ragione? Troppo presto per una risposta definitiva.

Mauro Lanari

Misialory  @  24/05/2021 19:16:36
   7 / 10
la sceneggiatura è godibile e l'ambientazione in Spagna a San Sebastian un'ottima scelta. L'omaggio al cinema europeo (8 e 1/2 di Fellini il più riuscito) è una vera chicca. Non mi hanno però convinta i due protagonosti: Wallace Shawn dovrebbe essere l'alter ego del regista ma non ci riesce quasi per nulla. Le mitiche battute di Woody perdono gran parte della loro ironia perchè Shawn non ha la recitazione di Allen, nè l'espressività. I dialoghi risultano piatti e a tratti noiosi, si ride poco diversamente dagli altri fim in cui Woody e i suoi protagonisti migliori riescono a trasmettere il senso vero che rende unici i suoi film.
Gina Gershon sarà brava ma con quel viso liftato non mi ha trasmesso granchè. Perchè l'abbia scelta è un mistero...Carina invece la spagnola Alena Anaya. Louis Garrel è meno trasandato del suo solito, fa la sua figura come giovane regista francese di successo ma incide poco nelle storia. In sostanza il film avrebbe avuto i presupposti per una migliore riuscita. Mi rimane solo la voglia di tornare a San Sebastian, per il resto non lo riguarderò.

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marcogiannelli  @  21/05/2021 15:19:07
   6½ / 10
Film minore di Woody in tutto e per tutto che ha accompagnato il mio ritorno in sala con un pò di delusione.
Il regista newyorkese omaggia il cinema di un tempo che lui ha amato tramite la visione di un personaggio malinconico come quello di Mort. Amore per il cinema quindi, ma anche un apparente disprezzo per il cinema di oggi, fatto di remake, registi super overrati al primo film e un'apparenza che nella sostanza significa nulla.
Tantissime citazioni che si sprecano e un pò si perdono.
L'intreccio amoroso è qualcosa che abbiamo visto e rivisto nei film del buon Woody e qui sembra quasi essere una scusa per dire cosa si pensa dell'industria cinematografica.
Anche le battute funzionano meno e sono meno graffianti del solito.
Grandissima fotografia di Vittorio Storaro.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  19/05/2021 00:01:20
   7 / 10
Allen lascia momentaneamente New York e se ne va in Spagna, e da qui si lancia in un delirio di citazioni parodistiche di vari capolavori del cinema europeo, mettendo alla berlina quei giovani registi che voltano le spalle al grande cinema del vecchio continente per strizzare l'occhio al vuoto patinato di Hollywood.
Il solito grande cinema di Allen, sempre uguale a sé stesso e sempre nuovo e divertente.

topsecret  @  17/05/2021 14:00:11
   6 / 10
Allen torna in Spagna per girare questo suo ultimo film, rendendo omaggio ai grandi registi europei che lo hanno ispirato, o semplicemente accompagnato, durante la sua carriera. Citazioni per Fellini, Pasolini, Truffaut, Bunuel, Godard e Bergman (e qualcun altro che mi sarà sfuggito) in questa commedia votata al sentimentale, un po' nostalgica e decadente nei dialoghi, anche se non manca una corposa vena ironica, dal ritmo ragionato, ma forse troppo lineare nelle dinamiche che offrono pochi spunti davvero degni di nota.
Merito al cast che mi è sembrato abbastanza credibile.

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