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Ricordo che ai tempi aveva floppato ed era abbastanza scivolato nel dimenticatoio per molte persone. Poi andando a ricercare il film, mi sono imbattuto in vari commenti in rete che lo definivano un capolavoro. Incuriosito mi sono approcciato alla visione. Il Guy Ritchie che non ti aspetti, coraggioso, un cambio di rotta rispetto ai primi due film. Un noir psicologico, da lasciarsi trasportare nella visione. Più lento rispetto a "Lock & Stock" e "Snatch". Si, diversi passaggi non sono chiarissimi. Ritchie complica un po' le cose, poteva sicuramente semplificare certi momenti. Probabilmente qualche visione in più potrebbe facilitare il tutto, ma il fascino che pervade il film è di livello. Certe scene sono veramente notevoli. Bravi Statham e Liotta. Un film non per tutti, con diverse chiavi di lettura.
Il film più bello di sempre. In assoluto. Fa capire le strategie utilizzate dal nostro ego per mantenere il controllo, facendoci credere che lui è tutto ciò che siamo. Ma ciò non è vero. Tutto quello che abbiamo sempre creduto di essere, la nostra personalità, il nostro carattere, sono un'illusione a cui diamo vita momento per momento, riconoscendoci in essa. La paura della morte, l'istinto di sopravvivenza, ci spinge ad allontanarci dalla nostra vera natura, ricoprendola da veli di menzogne. Come Gesù, il Buddha e i grandi saggi Vedanta ci hanno insegnato, la nostra vera natura è divina e il velo di ignoranza causato dalla paura della morte non ci permette di riconoscerla. Sarebbe bello riuscire a dire basta una volta per tutte, come il protagonista, annichilendo il mio nemico e tornando ad essere ciò che sono veramente.
Interessante per alcuni versi, ma l'impressione di una storia senza un reale senso e con parecchi buchi nella trama e nella sceneggiatura è troppo forte per poter dare un giudizio migliore.
Gran film dal punto di vista della tecnica, specie quella registica, addirittura eccelso in diversi momenti. Ma troppo, troppo ambizioso nella scrittura. Intorto e contortante.
Ritchie riconferma il suo stile registico fuori dalle righe, ma stavolta su una sceneggiatura dallo humour contenuto e molto più cupa ed elaborata del solito. Un action/noir che vuole uscire dalla convenzionalità, e che per farlo finisce per ingarbugliarsi un po' più del dovuto; ritmo, musiche ed attori garantiscono comunque lo spettacolo, ma forse in prodotti del genere e' meglio badare più all'adrenalina che ai misteri (soprattutto se la regia e' di tendenza videoclippara).
In ogni caso un buon intrattenimento, con il suo non piacere a tutti in parte giustificato.
Una parola per definire questo film: TRIP. Guy Ritchie prende un po' di spunti da Lynch per dar vita a quello che è senza ombra di dubbio il suo lavoro più sofisticato e ricercato. Il regista ci sa fare e si vede (d'altronde, dopo Lock&Stock e Snatch, il suo nome suscita da subito un certo interesse), però c'è anche da dire che non è sempre facile "giocare" con la mente dello spettatore. Tutto il film, infatti, metaforicamente sembra quasi una partita a scacchi tra regista e spettatore....quando sembra di aver capito il meccanismo, ecco che arriva la mossa inaspettata che ribalta completamente la partita....ed è così per tutta la durata del film!!! Difficile dare un giudizio obiettivo, posso dire che il fascino della regia non si discute, che Statham e Liotta hanno fatto un eccellente lavoro (soprattutto il secondo), che la storia è assai intrigante e.....che mi sono intrippato di brutto! Ci vorrà come minimo un'altra visione per capirlo a fondo....comunque, nella sua complessità, un certo segno lo lascia. Non gli do un voto altissimo perchè non è propriamente il genere di visione che preferisco, e comunque a livello di sceneggiatura lo si poteva rendere un po' meno incasinato senza snaturarne l'essenza. Un 7.5 però se lo merita, come minimo.
Film che intorta non poco, che ricorda alla lontana un noto film con Brad Pitt e Edward Norton..a tratti si perde proprio la cognizione di cosa sta accadendo...ci sono però dei barlumi di luce che possono aiutare a capire..
come quando la coppia di usurai si trova nella vasca gelata e dicono "sei solo adesso", oppure altre improbabili scene di quando sono sul tetto a giocare a golf..a un certo punto inizi a domandarti "ma questi ci sono o ci fanno, sono reali o no?" e il dubbo che nasce è quello giusto...essi sono una cosa sola, sono il truffatore e il giocatore di scacchi, sono due lati di una stessa persona, Green appunto..
Se si sta un pò attenti e si trova la chiave di lettura è molto interessante. Pernavo fosse il solito film di azione a base di sparatoria, killer spietati ecc..ma c'è anche questa componente psicologica che mi ha affascinato. Apprezzabili anche le scene "alla sin city".
Ottimo film di Ritchie che si riprende dopo il bruttissimo Travolti Dal Destino, questo film probabilmente non ampiamente apprezzato dal suo pubblico perché più serio a differenza degli ottimi Lock & Stock e Snatch. Non a caso dopo sarà costretto con RocknRolla a tornare sul genere dei primi due film. Resta comunque un gran film e Liotta è veramente bravissimo.
Questo film rappresenta uno scacco matto allo spettatore, e purtroppo, quando si subisce lo scacco, a nessuno va giù di perdere. E allora vien fuori la reazione stizzita, il commento devastante e sprezzante. Tutti i critici e visionatori che non hanno capito questo film, non hanno infatti trovato nulla di meglio che demolirlo e detestarlo. In realtà, è solo la loro inettutudine che odiavano. Revolver non è un ritorno alle atmosfere di Snatch o di Lock and Stock - mossa che in tanti si aspettavano. Revolver è scandito da delle "regole" precise e che nel corso del film ci vengono chiaramente esibite sottoforma di didascalie citazioniste (in tutte le recensioni che ho letto fuori di qui, nessuno ha minimamente ritenuto di conteggiare la presenza di tali elementi; perché in essi c'è la chiave di volta del film). Una delle regole parla chiaro: il vero truffatore fa sempre credere al truffato di avere il controllo. Così il pubblico crede di avere il controllo; pensa di aver capito tutto, desidera che i fatti avvengano nel pieno rispetto della prevedibilità che solletica l'orgoglio del "bravo" cinefilo esperto cresciuto a pane e Tarantino. E invece no. Il finale fa scacco matto alle aspettative. E i "tromboni" si risentono, frignano. Ovviamente. In tal senso Revolver potrebbe essere un manifesto sul degrado del cinema a pura arte del ribasso: nel momento in cui si sparigliano le carte e si chiede al pubblico di sforzarsi, di abbandonare le proprie geografie mentali, ecco che arriva il crac. Ecco perché un Tarantino a confronto, racimola sempre consensi: egli fa quello che il pubblico si aspetta che faccia; è da Kill Bill che il suo cinema si ripete stancamente e senza un'anima vera e propria. Ma quando lo spettatore vince la partita, è sempre soddisfatto. Nell'ultima parte, il film di Ritchie da gangster movie diventa una riflessione psicologica sul bene e sul male, sulle nostre paure e su come "il nostro peggior nemico, si annida proprio là dove non lo andremmo mai a cercare": dentro la nostra mente. E non lo si può evitare, non si può far finta di ignorare questo conflitto. Come dirà uno dei truffatori a Jake "se abbraccerà la sua pena, vincerà questa partita". C'è sempre dunque un inevitabile aut aut. Un voto alla regia, montaggio e fotografia: 8. Da rivedere almeno una seconda volta, con pazienza, senza perdere la calma e senza sbroccare. Citando sempre il film "L'unico modo per diventare più furbi è affrontare l'avversario più furbo. " E questo vale soprattutto per lo spettatore, la dove l'avversario è proprio il regista.
Non gli do dieci, perchè come diceva uno dei miei predecessori recensionisti, è molto pretenzioso e potevano fare una sceneggiatura meno statica...però ragazzi!!: il titolo non c'entra niente, la locandina non c'entra niente, la storia di gangster non c'entra niente!! E questo mi ha spiazzato! Perchè lo stavo per bocciare fino al 56 minuto, ma poi...quando cominciano le spiegazioni...il rovesciamento della storia...quando il film che c'era da sotto diventa IL FILM...era dai tempi di Matrix che non vedevo una cosa così, in cui vengono spiegati i meccanismi più profondi della mente!! E in cui c'è un colpo di scena così ben congegnato...che lo ha bocciato, non doveva fare il paragone con i fantastici Lock & stock, Snatch, Rocknrolla, no...questo è proprio un altro film, e chi "non dorme" può apprezzare come ci sia la metafora della nostra vita e da dove vengono fuori tutti i nostri problemi!!
La scena dell'ascensore è da antologia e da alta-psicanalisi! Il tema del "doppio" è vecchio (vedi a partire da Il Dottor Jekill e Mr Hyde di Stevenson) e già visto in svariati film (Psycho, Identità, L'uomo senza sonno ecc.) ma associato sempre a persone deviate... qui invece è spiegato come in nessun altro film chi è il nostro doppio e cosa fa e che ce l'abbiam tutti!!! Prendetevi carta e penna e annotatevi tutte le frasi che il doppio di Statham dice nell'ascensore...da paura!
Mentre lo guardavo, per quasi l'interezza della sua durata pensavo di bocciarlo soprattutto perché lo trovavo pretenzioso, ripetitivo, logorroico e, tutto sommato, scritto male. Alla fine mi sono ricreduto. resto dell'avviso che sia pretenzioso e che in sede di sceneggiatura si poteva fare di più e meglio. Nonostante ciò, Revolver ha una forza straordinaria e si dimostra la più affascinate parabola che io abbia mai visto sulla morte dell'Ego e la negazione dell'affermazione dell'individuo attraverso il consenso altrui e il plagio mentale che caratterizza qualsiasi raggruppamento sociale. Incommensurabile parabola sulla perdita di identità e sulla fine dell'individualità, assurge a una sorta di panteismo dove ogni individuo altro non è che una parte intercambiabile della stessa unità. Peccato che a livello narrativo si potesse fare qualcosa di più senza perdersi in arzigogoli narrativi laddove si presentava già un soggetto sufficientemente complesso. un ritmo più serrato e una struttura più omogenea avrebbero potuto trasmettere il medesimo messaggio senza risultare così pretenziosi, quasi come se l'autore avesse voluto sfidare il pubblico anziché invitarlo ad assistere alla propria opera. Ottima regia, eccellente fotografia, bravissimo Statham e immenso Ray Liotta. Favolosa anche la scelta delle musiche di Erik Satie.
L'avro' visto 20 volte e ancora non l'ho capito!! Un film che vorrebbe unire il thriller con un surrogato di psicologia alla lynch ma che alla fine risulta solo confuso e pieno di buchi di sceneggiatura abbastanza clamorosi ! Ma la cosa incredibile è che tutta questa confusione e inspiegabilita' lo rende fottutamente affascinante...piu' lo guardi e piu' ti intriga proprio perchè è sfuggente e inafferrabile...
1- gold e green sono la stessa persona ?? come fa GOLD a essere temuto da tutti se nessuno l'ha mai visto? e come fa signora con gli occhiali a essere la sua ''serva'' se appunto NESSUNO LO HA MAI VISTO?? è impossibile conoscere o essere al servizio di qualcuno che potenzialmente non esiste!! come ha fatto ad aquisire potere e a farsi rispettare e temere da tutti?? E' LOGICAMENTE ASSURDO SE CI PENSATE!
2- il negro e il ciccione sono realmente i vicini di cella di green o sono solo frutto della sua immaginazione? se esistono davvero come è possibile che nessuno gli spari mai o tenti di farlo? quando inseguono green fuori dal motel loro stanno comodi in piscina come se nulla fosse e alla fine dicono a green NON L'ABBIAMO FATTO XKE CI PIACI,,,MA XKE NOI SIAMO TE... sembrerebbe che loro 2 siano solo proiezioni della sua mente dovute alla pazzia maturata durante i 7 anni di isolamento, ma se cosi' fosse come fanno a essere visti dal fratello di green ? e come fanno a sparare materialmente ai complici di macha??
POi, ammesso che loro 2 siano reali e che siano realmente gli autori della formula della truffa perfetta...xke dovrebbero derubare green 2 volte? (quando evadono e poi con la scusa della malattia) ? se sono geni della truffa potrebbero arricchirsi ai casino' con la formula usata da green!
3- come hanno fatto ad evadere di prigione?? era impossibile!
Scusate se mi permetto...avete solo buttato giù commenti a casaccio riguardo questo film...il fatto è che nessuno ha capito il senso del film,è esattamente come è successo in matrix,solo in pochi lo hanno capito,anche se è piaciuto a tutti. Il film sarà anche confuso e ripetitivo,ma tutte quelle voci,quegli altri "lui"non sono affatto a caso. Il regista vuole parlare della nostra situazione,l'essere umano che pensa di essere mente e corpo.bene come fai ad identificarti con il pensiero?!? come puo' un uomo esistere tramite un azione ovvero quella di pensare?!? E' come dire..."io sono" "io esisto" perchè cammino..."io sono" "io esisto" perchè penso...colui che esiste non può essere un azione,quindi tu non sei quello che credi di essere. Ecco cosa ci vuole dire il film,voi non siete nè corpo nè mente,e questo è il grande inganno dell'essere umano e anche la "vostra" schiavitù e dico vostra perchè me ne sono tirato fuori da tutto. Quando si ha consapevolezza di non essere nè mente nè corpo,ma semplicemente energia che risiede all'interno di esso,si ha la consapevolezza di non poter morire,quindi il protagonista di fronte a quella pistola dopo aver capito tutto l'inganno,sorride e se nè va. E anche il numero "1" dell'ascensore non è a caso.Significa che una volta capito l'inganno si capisce che in realtà l'individualità non esiste,ma siamo tutti parte integrande dell "UNO" o del tutto. Se l'uomo smettesse di aver paura della morte non potrebbero esserci guerre,e mi ricoleggo a matrix, se l'uomo nè sarebbe consapevole,il pensiero generico umano crea una matrix superiore a quella della paura della morte e per la legge della fisica quantistica non potrebbero esserci guerre,e non a caso Ray Liotta non riesce a sparagli.
Avrei voluto dare 3 voti: 2: per la comprensibilità di tutto il film 8: per il ritmo incalzante del film 10: l'eccellenza viene solo dopo aver letto queste righe:
1° Regola: L'unico modo per diventare più furbi è giocare contro un avversario ancora più furbo.
Questo è un film avvezzo a chi piace questo genere (dalle trame intricate) e che ha seguito tutti i lavori di Ritchie da Lock a Snath. (compreso le serie) Ritchie qui mette il meglio di se. Il film è fenomenale per regia e sceneggiatura. Il regista è l'avversario più furbo. Questo porta al punto numero 2.
2° Regola: Più sofisticato è il gioco più sofisticato è l'avversario.
Tutti i fan si stanno scervellando a capire prima chi ha fatto questo e quest'altro. Tutti cercano, in questo tipo di film (come nei thriller) il finale, il colpo di scena. Cosi i fan diventano più sofisticati, proprio per quella mania sopradescritta. Il regista si adegua mentre prosegue il film.
Getta un osso al cane. Trova la sua debolezza e dagli solo un pezzetto di quello che pensa di volere.
La debolezza di noi spettatori-fan è proprio cercare il finale a sorpresa. Il regista ci getta un osso. Cioè le due stanze con scacchista e truffatore e poi ci da un grassone italiano e un cantante nero che prestano soldi alle persone. Tutti pensano dopo un pò "Uno è lo scacchista l'altro il truffatore". Il regista ci da solo un pezzo di quello che vogliamo ed ecco che loro sono in realtà scacchista e truffatore.
Cosi l'avversario distrae piano piano la vittima, facendo si che si consumi lentamente.
Tutto questo è fumo negli occhi. Il finale è diverso. Il film è diverso. Non è un gangster movie. E mentre lo spettatore cerca ancora il finale a sorpresa lui sconvolge il film. Il finale non piace a nessuno perchè "ha messo in dubbio l'investimento e quindi la sua intelligenza. Nessuno può accettarlo"
COsi il regista ci fa SCACCO MATTO mettendo il signor Gold nelle regole e facendo sparare Macha che era diventato paranoico di se stesso.
Guy Ritchie cerca di strafare e il risultato è una mezza frittata. Se da un lato conferma le sue doti con ritmo, adrenalina e una buona storia a mosaico, dall'altro si perde un po' con situazioni confusionarie e/o pretenziose. Buona la prova degli attori, stona un po' la colonna sonora e il montaggio a volte troppo frenetico.
Film di Ritchie che si propone fini ben al di sopra del solito pulp cotto a puntino e sposta l'asticella verso l'alto, verso un introspezione maggiore che strizzi ancora l'occhio all'universo del cineasta. Un cast in forma lo aiuta non poco nell'arduo compito, i feticci di Ritchie: Statham e Strong, un ottimo Liotta. Colonna sonora invadente, sceneggiatura come dicevo corposa, regia magnifica. Ci ho visto anche molto, soprattutto nel secondo tempo la mano di Besson. Il problema fondamentale sono degli inserimenti non troppo riusciti (cartoon) assieme a lungaggini inutili che contribuiscono più alla confusione che all'indagine della trama. Di contro ci sono sequenze che meritano davvero un plauso e che mettono in luce le mai discusse doti del regista britannico. Il fitto confronto psicologico e la conseguente complessita di lettura del secondo tempo non mi ha creato problemi ed anche se diversi punti possono essere liberamente interpretati credo che le intenzioni dell'autore siano chiare e percepibili nonchè compiute.
La suddivisione attraverso gli aforismi mi ha piacevolmente colpito.
"C'è una cosa dentro di te, che non conosci, e di cui negherai l'esistenza. Finche non sarà troppo tardi per farci qualcosa, è l'unico motivo per cui ti alzi al mattino, l'unico motivo per cui sopporti un capo stupido, il sangue, il sudore e le lacrime, questo perché vuoi che le persone sappiano quanto sei bravo, attraente, generoso, divertente, intelligente. Temetemi o riveritemi, ma per favore pensate che sono speciale. Condividiamo una dipendenza, siamo tossicomani dichiarati, vogliamo tutti la pacca sulla spalla e l'orologio d'oro, l' hipp-ip-ourrà del *****. Guardate il ragazzo intelligente con il distintivo, che lucida il suo trofeo, brillanti e diamanti impazziti : siamo solo scimmie avvolte in bei vestiti, che implorano l'approvazione degli altri. "
"L'unico modo per diventare più furbi è affrontare l'avversario più furbo. "
Ritchie per la prima volta sfora dai suoi canoni che lo avevano portato al successo nei "gangster"britannici Snatch e Lock & stock,ma lo fa con cognizione di causa.. Il Film non è cosi cervellotico come sembra e senz'altro riesce a coinvolgere lo spettatore sino alla fine..Sono d'accordo con chi sostiene che qualche difetto in meno nel montaggio lo avrebbe avvicinato ai primi due capolavori ma resta comunque un film di buon livello. Ottimi fotografia e doppiaggio. Liotta nonostante gli anni regge ancora il confronto.
"L'unico modo per diventare più furbi è affrontare un'avversario ancora più furbo"
Interessantissima pellicola di Ritchie girata nel suo stile a mosaico ma stavolta inserisce alcune componenti che tradiscono e confondono lo spettatore immergendolo in un gioco ( Scacchi ) tra amico/nemico altamente psicologico. Zeppo di riferimenti numerologici ( Cabala ) e di accenni a scienze moderne ( Meccanica Quantistica ) rimane un film un pò confuso e difficile da compredere appieno ma sicuramente assai caparbio e cervellotico.
Bel film che ho visto solo ora, a ben 5 anni dalla sua uscita. Onestamente non capisco molti commenti che vedono nel film un qualcosa di "cervellotico" o confuso. Gli ultimi 15 minuti di film chiariscono tutto. Non siamo di fronto a un film di Linch.
come si fa a dare un voto a questo film???potrebbe essere un 10 o un 1,o è un capolavoro o è una boiata incredibile,il problema è che non si può esserne certi ...la storia è cervellotica all'inverosimile e il problema è che volutamente(presumo) non viene data una spiegazione,tutto è interpretabile a proprio piacere,la mia tesi la metto nello spoiler alla fine ma ho come la sensazione che questo film sia un rebus senza soluzione finale...
in ogni caso alcune scene sono davvero geniali,la regia è ottima e la fotografia spettacolare!
se volete diventare matti guardatelo,se vi piaccino i film che scorrono via lineari lasciate stare,ne và della vostra salute mentale...
alla Giorgio Terruzzi lo riassumo in un aggettivo:MALATO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
allora,provo a dare la mia interpretazione:i 2 tipi che lo aiutano sono in realtà una creazione della sua mente(derivati da 7 anni di isolamento),non a caso ogni loro azione comporta danni al personaggio interpretato da Liotta e questo è l'obbiettivo dichiarato del protagonista x vendicarsi di un torto subito in passato.alla fine Liotta avendo a che fare con questo pazzo non ci capisce + niente,impazzisce pure lui e si suicida. "l'unico modo per diventare più furbo è giocare contro qualcuno più furbo di te": l'avversario + furbo di lui è lui stesso??? "il tuo più gran nemico è nell'ultimo posto in cui guarderesti" : nella sua mente???
Il film di Guy Ritchie che mi ha convinto meno. Sempre ottimi regia, montaggio e fotografia; Liotta e Statham somo molto bravi, ma la storia è quella che è e più passano i minuti e meno si riesce a seguire il filo. Quindi:
Questo film mi ha lasciato la stessa sensazione di Black Dahlia di Brian de Palma.
Anche qui abbiamo un'ottima regia (Guy Ritchie è una garanzia in questo senso), un'ottima fotografia, attori in grandissima forma. Ma, ahimè, sceneggiatura e montaggio contribuiscono a rovinare un film ottimo in partenza.
Intendiamoci, il film parte a razzo: battute fulminanti e colpi di scena si susseguono senza sosta, ma a lungo andare lo spettatore ha la sensazione di perdersi. Il montaggio (uso di flashback inutile) e la sceneggiatura rovinano quello che poteva essere un gran film. Ed è un peccato perchè Guy Ritchie ha tutte le carte per girare film di ottimo spessore. A metà film, purtroppo, ci si rende conto di essere "incartati" e non si può più tornare indietro.
A tradire è proprio la lentezza della seconda parte del film: se si fanno film del genere non si può e non si deve ingarbugliare la trama, anzi, bisogna renderla chiara e accessibile a tutti, affinchè tutti possano apprezzarla.
Dopo lo squallido remake di un capolavoro del cinema Italiano, un altro passo falso per Guy Ritchie. Peccato.
Buon film, sviluppo ben strutturato, peccato che la storia alla base della pellicola sia parecchio debole. Buoni gli attori ed i dialoghi, quasi mai scontati.
Non so se trovarmi dinnanzi ad un film di enorme fattura oppure un film senza senso. Sicuramente ben curato, dialoghi buoni, buona la fotografia, buoni gli attori, ma in se la storia sembra che non ci sia. Sembra un film un po alla Tarantino. Viene in mente kill bill nel passaggio animato, copiato? Alla lunga l'ho trovato un po noioso e ripetitivo, pur di farsi capire ripete certe frasi per cercar di ficcarcele in mente per capirci qualcosa. Guy Ritchie sa sicuramente sfornare pellicole originali, ed è da seguire in ogni suo film, peccato che questa forse lo sia troppo, supera il limite dell'obsoleto.
Un film, questo, che coinvolge e affascina perchè oscuro e intrigante. Di assoluto valore perchè impreziosito da perle linguistiche che si susseguono durante tutto il film. Impossibile non apprezzarlo. Ottimo
è il primo film che guardo prodotto da Guy Ritchie e devo dire che mi ha molto molto colpito.
Io sono del parere che questo film sia un capolavoro. Io l'ho visto circa 30 volte (e non secherzo l'ho visto 30 volte sul serio), riporta delle frasi veramente splendide e veritiere, i dialoghi sono unici e stupendi, la colonna sonora è super azzeccata.
L'unico difetto è che è un film molto complesso da seguire e quindi c'è chi lo capisce e l'apprezza e chi non ha ascoltato la prima regola (il nemico più grande si nasconde nell'ultimo posto dove guardi) e non riesce a seguirlo fino alla fine ma si perde nell'ascensore.
Io non posso fare a meno di dargli un 10 e lode. Credo, dal mio punto di vista, che sia uno dei film più belli mai prodotti.
Girato bene, non ha tempi morti, ha una fotografia ottima e una colonna sonora stupenda bravissimi attori e la sua complicata trama è avvincente. Secondo me un bel film, peccato non sia piaciuto.
Ma davvero qui nessuno ha capito che si tratta di un film metaforico ??? La chiave di lettura è quella. Si tratta di un film sulla dualità dell'essere umano, sul bene e sul male. Signori, è un capolavoro!!!!
il film a me è piaciuto parecchio..non c'è bisogno di commentarlo..poi dipende da persona a persona ..ognuno x il suo genere...cmq x me sarebbe stato da 8..ma 9 per alzare la media...troppi.."crudi" con i voti !!
Premesso che ho apprezzato tantissimo "Lock & stock" e "the snatch", ero molto ansioso di vedere anche questo lavoro di Guy Ritchie. Ritroviamo anche qui il pupillo Jason Statham (ottimo) che si ritrova fuori dal carcere (per un non chiaro motivo all'inizio) con una straordinaria capacità nei giochi d'azzardo che lo dovrebbe aiutare nella sua vendetta contro chi lo aveva incastrato. Senza entrare nei dettagli della trama, diciamo che il film ti prende fino alla fine con ottime trovate e personaggi bizzarri e geniali che caratterizzano anche gli altri film sopracitati. "Curiosa" anche la scena di animazione all'interno del film (Guy Ritchie giura di averla pensata prima che uscisse Kill Bill). Il punto debole sta proprio nel finale, quando tutto dovrebbe ricongiungersi ci sono alcune "forzature" e alcuni passaggi non chiari (o forse troppo ermetici?). In sostanza rimane un film da vedere, anche se forse dal Signor Ciccone mi aspettavo qualcosa di più...Si può dare 6/7 come a scuola?