requiem for a dream regia di Darren Aronofsky USA 2000
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requiem for a dream (2000)

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locandina del film REQUIEM FOR A DREAM

Titolo Originale: REQUIEM FOR A DREAM

RegiaDarren Aronofsky

InterpretiEllen Burstyn, Jared Leto, Jennifer Connelly, Marlon Wayans, Christopher McDonald

Durata: h 1.40
NazionalitàUSA 2000
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2000

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Trama del film Requiem for a dream

Una moderna favola ambientata in una decadente via di Brooklin. Quattro persone Sara (Ellen Burstyn), suo figlio Harry (Jared Leto), la sua bellissima ragazza Marion (Jennifer Connelly) e il suo migliore amico Tyrone (Marlon Wayans) decidono di mettersi in affari nella speranza di migliorare le loro vite, ma ben presto si scontreranno con la realtà del fallimento...

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Voti e commenti su Requiem for a dream, 289 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI julian  @  13/11/2012 22:23:27
   8 / 10
Curioso che alcuni vati del web si scaglino contro Requiem for a dream tacciandolo di banalità, presunzione e moralismo, ritenendo la regia "clippettara" la solita furba esca adescatrice e Aronofsky "uno che si crede David Lynch".
Curioso perché poi David Lynch non esiste in questo film, utilizzato oramai - ahimè per lui, che pure se l'è cercata - come macchietta da associare ad ogni pellicola che presenti una regia, se non autoriale, quantomeno diversa.
Curioso perché nel vedere altri lavori di questo regista - The fountain o il più simile π - si percepisce una linearità di intenti e di stile che dovrebbero riconoscergli una dimensione autonoma nel panorama cinematografico. E invece no: se dividi lo schermo in quattro "ti credi David Lynch".
Il fatto diventa meno curioso quando si costata che Requiem for a dream ha avuto un certo successo tra i giovani, raggiungendo la definizione ambigua di cult e perciò attestandosi in quella massa informe che è il mainstream - e l'essere un film occidentale lo condanna - che risulta scomoda, anzi fastidiosa, ai vati di sopra citati. Concludiamo perciò che la disequazione 'film di cui parlano le ragazzine' < 'film d'autore' è corretta.

Non ci stiamo strappando le vesti per questo film, cercavo solo di fare un pò di pulizia intellettuale. In realtà non mi capitava da un pezzo di trovare una forma veicolo di sostanza, una forma che finalmente si giustifica in relazione al contenuto e non si prostituisce.
Il messaggio arriva chiaro, forte e in maniera lineare - e questa è cosa grave - , la suddivisione in stagioni, tre invece che quattro, lo conferma. Questo ha permesso a Requiem di essere un film di facile fruibilità e facile apprezzamento, il che non esclude che ci sia un livello di attenzione più profondo nei temi trattati.
La droga è l'argomento centrale, nelle sue varie vesti; il time-lapse ne ritrae gli effetti devastanti con maggiore violenza e con ritmo accelerato, mostrando i frame chiave che rievocano anche l'effetto di una droga sugli organi sensoriali.
Ricorda un pò, per esiti, lo stop motion di Svankmajer.
I rapporti umani si sfilacciano quando il collante che li tiene uniti è una cosa sporca come l'eroina, che, dal canto suo, dimostra come essi non si autogiustifichino e hanno sempre bisogno di qualcosa che li tenga insieme e soddisfi la convenienza di ciascuno. Sistemi che collassano al solo venir meno di un vincolo.
Assistiamo ad un'autentica metamorfosi infernale dell'angelica Jennifer Connelly, mai così bella, e di una mostruosa, MOSTRUOSA, Ellen Burstyn, che con un monologo disarmante fa venire le lacrime e costituisce, da sola, una ragione valida per la visione.
Un peccato invece aver sentito la bellissima lux aeterna di Mansell in almeno altri 2000 video fasulli di youtube.
Cmq no, sul serio, 'sto film scopiazza Herzog, e Aronofsky vada a dirigere i videoclip dei 30 second to Mars.

7 risposte al commento
Ultima risposta 15/11/2012 13.23.48
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