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Seguito abbastanza banale e scontato,la trama è praticamente uguale a quella del primo ma nonostante questo il film non annoia e si fa seguire tranquillamente fino al finale,purtroppo in questo caso abbastanza assurdo. Nella media la recitazione e la regia. Seguito tutto sommato sufficiente,gli si può dare un occhiata.
Mi trovo a dover bocciare questo sequel del "Gioco proibito del Re", sostanzialmente il motivo principale è che questo film sia totalmente inutile. Infatti presenta le stesse situazioni del primo capitolo, soprattutto gli stessi difetti enormi che, nel primo film data la novità ci si poteva passare sopra, in questo caso no. Troppe domande senza risposta, su tutte infatti è evidente la mancanza di spiegazione delle regole, fino a dove ci si può spingere con un ordine? Fino a dove si può arrivare per far si che l'avversario getti la spugna? Inoltre la continua ossessione per il sesso degli orientali diventa stucchevole e rovina quella che era una grande idea. Il finale poi non l'ho proprio digerito, mi è sembrata una vaccata enorme non degna del grande cinema orientale. Questo sequel avrebbe avuto un senso solo se si fosse deciso di spiegare meglio le regole e i limiti del gioco rendendolo cosi interessante, cosi non è stato e quindi a mio avviso è del tutto inutile. Guardabile solo per alcune scene molto forti e sadiche, non per la storia o altro.
Decisamente sottotono rispetto il primo, si merita la sufficienza solo per la bellissima scena del feto strappato via; perchè se no per il resto non vi è nulla di ciò che aveva reso divertente il primo Red Room. Anche il ritmo è troppo lento, il colpo di scena finale poi è piuttosto trash, nel senso negativo del termine.
Trovo che con questo sequel, il mio caro Yamanouchi si sia un po' smollato. E dire che lo realizzò nello stesso anno di un capolavoro del disgusto che è "Kyoko Vs. Yuki": dal lato delle perversioni latita parecchio (poco sviluppato l'estro disturbante del maestro, che si snoda in una sola sequenza spiazzante -il feto strappato fuori dalla vagina- e una scena molto disturbante - lo spazzolino ficcato nel naso), mentre viene più dedicato spazio ai personaggi. Come sempre un buon film, anche se poco conforme alla poetica di Yamanouchi, che stranamente confeziona un'inaspettato colpo di scena finale, che lascia a dir poco basiti. Meglio il primo, comunque.