rebecca, la prima moglie regia di Alfred Hitchcock USA 1940
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rebecca, la prima moglie (1940)

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locandina del film REBECCA, LA PRIMA MOGLIE

Titolo Originale: REBECCA

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiC. Aubrey Smith, Judith Anderson, Leo G. Carroll, George Sanders, Nigel Bruce, Florence Bates, Laurence Olivier, Joan Fontaine

Durata: h 2.10
NazionalitàUSA 1940
Generethriller
Tratto dal libro "Rebecca" di Daphne du Maurier
Al cinema nell'Agosto 1940

•  Altri film di Alfred Hitchcock

Trama del film Rebecca, la prima moglie

La timida, giovane seconda moglie di Maxim de Winter, facoltoso gentiluomo della Cornovaglia, è ossessionata nella dimora di Manderley dall'immagine della prima moglie defunta. Dal romanzo (1938) di Daphne du Maurier.

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Voto Visitatori:   8,49 / 10 (70 voti)8,49Grafico
Miglior filmMiglior fotografia
VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR:
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Voti e commenti su Rebecca, la prima moglie, 70 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  15/02/2024 12:52:53
   9 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Quando si parla di Hitchcock, ammetto, in me viene a mancare un po' di obiettività, vuoi per l'effettiva qualità delle pellicole, vuoi per la costanza e il grande numero di opere riuscite nella sua prolifica filmografia, vuoi per il legame affettivo e la mia adorazione dato che è stato uno dei primi autori che ho approfondito per bene, insomma ci sta che il mio non sia un voto del tutto obiettivo, lo ammetto, ma io questo film lo adoro.
Siamo nel 1940 e Alfred e famiglia si sono appena trasferiti ad Hollywood, per fuggire dalla guerra in Europa, Rebecca rappresenta quello che è il suo primo film in terra americana.

Rebecca è un film coerente con le sue tematiche e il suo stile, e in parte anche un apripista per alcune sue opere in futuro, tirando in ballo diversi elementi, come quello del doppio, introducendo una location vetusta, piena di fantasmi del passato, in cui la memoria e la morte prevalgono sul presente, diciamo che si potrebbe parlare di uno dei film considerati "cupi" di Hitchcock, un cupo inteso come lontano dall'umorismo che emerge in altre sue pellicole, uno di quelli pervasi dal pessimismo e dalla disillusione, dal senso di colpa e dal rimpianto, in particolare il confronto più adatto tra le pellicole del maestro è quello con "Vertigo", di cui questo film potrebbe essere un lontano predecessore.

L'opera si divide principalmente in tre parti:

La prima, quella ambientata a Montecarlo, ha un'impronta da dramma sentimentale, sebbene abbia una durata discretamente corposa serve quasi come incipit per contestualizzare i personaggi e il loro nascente amore, fin da subito si vedono le attitudini dei caratteri, la giovane e ingenua Joan Fontaine, di cui non ci diranno mai il nome - altra trovata niente male, per mettere sempre in primo piano Rebecca - che si innamora del più maturo e ricco Max De Winter, uomo disilluso e ancora sofferente per la perdita della prima moglie, appunto Rebecca, l'anno precedente, questa prima parte non offre grandi sussulti, se non qualche alto e basso, è trattata un po' col pilota automatico fino alla proposta di matrimonio che sarà il momento di svolta del film con la nuova moglie che verrà invitata a vivere a Manderlay, nel lussuoso castello dei De Winter.

La seconda parte, la mia preferita, è l'ambientazione della nuova moglie al castello, qui emerge tutta la potenza registica di Hitchcock, tutta la solenne, morbosa e inquietante atmosfera di ricordi e morte di cui il film è pervaso, fin dalla splendida entrata in scena di Mrs. Danvers con quella inquadratura della servitù in cui appare prepotentemente dalla sinistra dello schermo in tutta la sua austera inquietudine, uno dei personaggi più memorabili del cinema di Hitchcock che almeno in questa parte monopolizza la pellicola con i suoi comportamenti sempre più ambigui e il suo neanche troppo latente disprezzo per la nuova Mrs. De Winter, da manuale alcuni momenti, ad esempio dopo la festa in maschera, dopo che aveva spinto la signora De Winter a vestirsi come Rebecca, con lei disperata per il malumore del marito al riguardo, con quel piano a due alla finestra in cui la esorta a farla finita e lo sguardo quasi mefistofelico, straordinario, così come l'alternanza di inquadrature che Hitchcock ci regala con la soggettiva della Fontaine che guarda di sotto come volesse farla finita. Un personaggio quasi onirico, che si aggira in casa come uno spettro - un'altra trovata registicamente fantastica è quella di usare una veste più lunga del solito a coprire i suoi passi, come lievitasse, esattamente come gli ectoplasmi, poi tutta vestita di nero - come se assieme a Rebecca, alla quale era legatissima, fosse morta anche lei, ma comunque è destinata a restare incatenata in quella casa a vedere la nuova moglie del proprietario prendere il posto dell'ammirata Rebecca, oppure vogliamo parlare quando la Fontaine entra la prima volta in camera di Rebecca? Con Mrs. Denvers dietro la tenda velata che si vede quasi come silhouette, con quell'atmosfera funerea, con tutti gli oggetti rimasti esattamente come prima della morte di Rebecca e gelosamente custoditi dalla governante.
Ma non è solo lei, in realtà tutto in quella casa sembra essere ancora ancorato a Rebecca e al passato, dagli arredamenti, scelti da lei, agli stessi ospiti e familiari che continuano a parlare di Rebecca, elogiarla, fare paragoni, qui magari si inserisce un piccolo sottotesto antiaristocratico, con questi ricchi nobili che trattano con sufficienza la nuova moglie perché di umili origini.
E poi c'è anche la performance della Fontaine, straordinaria, per tutta questa parte centrale è una donna piena di dubbi e lancinata dal continuo confronto con Rebecca, continuamente sottostimata e che non si sente mai all'altezza della gloria e popolarità di Rebecca, non si sente amata neanche dal marito, alcuni suoi primi piani sono straordinari, Hitchcock cattura tutto il sentimento e fa trasparire attraverso la sua interpretazione un'empatia impagabile.

La terza parte, si dedica molto di più alla narrazione, passando al puro thriller, dopo uno spiegone bello lungo di Olivier che stravolge totalmente le carte in tavola, avviene la parte più investigativa/giudiziaria a causa del ritrovato Panfilo con cui era annegata Rebecca e il nuovo corpo recuperato, che faranno emergere dei sospetti nelle autorità, ecco questa parte si concentra principalmente nel chiarire tutti gli aspetti della vicenda, anche allo spettatore, rinunciando un po' alle atmosfere lugubri della parte centrale e andando nelle aule dei tribunali e nei vari luoghi ad interrogare i testimoni della vicenda, qui la sceneggiatura mostra una grande solidità, chiarendo ogni aspetto e anche riservando dei colpi di scena per nulla banali, soprattutto per un film dell'epoca, le rivelazioni del personaggio di Olivier cambiano totalmente la prospettiva del rapporto tra lui e la moglie, fanno emergere i sensi di colpa e la rabbia repressa, i resti di una vita fin troppo influenzata dalla mastodontica importanza di una persona che pur non vedendosi neanche per un secondo nella pellicola, diventa una presenza estremamente ingombrante.

Nello splendido finale arriva il climax dell'ossessione per Rebecca, con le fiamme che svolgono quasi una funzione purificatrice e liberazione di Mrs. Denvers, che finalmente si ricongiunge alla tanto ammirata donna. Non prima che però Hitchcock ci abbia regalato un'altra sequenza visivamente straordinaria come il volto di Mrs. Denvers che si avvicina a Mrs. De Winter solo con la candela in mano, in mezzo al buio, un gioco di luce che esalta l'inquietante e morbosa espressione della governante, altro momento da brividi.

Hitchcock firma così uno dei suoi primi capolavori, di sicuro uno dei lavori più suggestivi - suoi ma direi in generale della Hollywood classica - scenografato, fotografato, interpretato e diretto splendidamente, che si trascina quel fascino austero e vetusto e che influenzerà, specialmente nello stile diverse pellicole del genere, magnifico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Enzo001  @  29/09/2022 01:00:01
   10 / 10
Il film inizia in maniera lineare per poi convergere in un plot costruito a regola d'arte: la prima parte propone, infatti, dei presupposti che la seconda spazzerà via; teso, a tratti claustrofobico ed estremamente inquietante, il film scorre inesorabile fino alla drammatica sequenza finale.
Con un impianto narrativo e scenografico talora prossimo alla favola, Hitchcock è un maestro nella caratterizzazione dei suoi personaggi, e nella magnificazione della figura di Rebecca, che incombe inquietantemente nell'animo di chi guarda, e vive negli oggetti, nelle parole e nelle espressioni di tutti i personaggi in gioco.
Un capolavoro di insuperabile eleganza e fascino.

Godbluff2  @  16/05/2022 14:24:12
   8½ / 10
Debutto ad Hollywood per Hitchcock ed è subito un classico della sua filmografia e del cinema americano; quando si dice presentarsi col botto.
Hitchcock aveva già fatto diversi buoni/ottimi film in Inghilterra ma con "Rebecca" sale un ulteriore gradino e porta il suo cinema su un nuovo piano di maturità artistica, realizzando il suo miglior film fino a quel momento e che resterà uno dei migliori film da lui diretti negli anni '40 (prima di arrivare al decennio dei "grandi capolavori", 1954-1963).
Thriller-racconto gotico-fiaba nera-melodramma è la ricetta che compone "Rebecca", scritto con una struttura narrativa estremamente lineare e chiara (prologo- tre macro blocchi narrativi-epilogo con il film interamente ambientato in un flashback) che lascia la possibilità allo spettatore di assorbire ed essere assorbito completamente dalla straordinaria atmosfera del film, dalla tensione nata dagli sviluppi del racconto.
Il suggestivo prologo onirico già mette in chiaro quale sarà la splendida atmosfera nera che permeerà tutto il film, ma chiaramente la parte migliore di "Rebecca" è quella del "blocco centrale" ambientato a Manderley, dove mistero e angosce finalmente possono ammaliarci e avvilupparci definitivamente.
Se questa parte centrale è così efficace un gran merito lo hanno due personaggi molto particolari. Il primo personaggio (o "non-personaggio") è naturalmente Rebecca. Rebecca che non esiste (più) e che né noi né la protagonista vedremo mai, per ovvi motivi, ma la presenza della quale continua ad avvolgere e ad influenzare tutto, compresi i rapporti tra i personaggi, le loro azioni, la loro psiche. Più che le conseguenze delle sue passate azioni, o di ciò che era stata in vita, è la presenza stessa di Rebecca il motore di tutto il film. Rebecca non c'è ma è ovunque, è in ogni inquadratura, in ogni dettaglio, in ogni dialogo, in ogni ricordo, in ogni punto di Manderley. Abbiamo una protagonista costantemente schiacciata da questo "spettro" (in un film che è una ghost-story senza essere una ghost-story tra l'altro), da questo confronto che la vede risultare palesemente meno forte, meno importante, nonostante la sua presenza fisica e centrale nello spazio del film (che tuttavia è costantemente "occupato" da Rebecca) rispetto ad un personaggio che non è mai presente eppure la domina. Rebecca non c'è ma "esiste" ha un'identità, un nome che riecheggia nel tempo e nello spazio; la protagonista/seconda moglie è fisicamente presente ma è quasi come se non esistesse, è priva di identità, non ha nome. Una dialettica splendida che naturalmente si svilupperà e si modificherà nell'ultima parte del film e che è sapientemente scritta e messa in scena, esaltando entrambi i personaggi, quello che c'è e quello che non c'è, la donna senza nome e quella senza volto. Rebecca, in pratica, è uno dei migliori personaggi hitchcockiani e questo senza nemmeno esistere fisicamente nel film.
L'altro grande e particolare "personaggio" del film, direttamente collegato a quello di Rebecca, è Manderley stessa. La lussuosa villa è viva, pregna com'è della presenza di Rebecca. La base del "personaggio Manderley" è la sua splendida ricostruzione scenografic, ma a darle vita propria è naturalmente la grande abilità di Hitchcock alla mdp, affiancata da quella del direttore della fotografia, Georges Barnes (che lavorò con Hitchcock anche per "Spellbound" che guarda caso è l'altro più grande film dell'Hitchcock anni '40).
L'uso degli spazi è magistrale, le angolature delle inquadrature, la profondità, l'illuminazione, tutto contribuisce a rendere Manderley un'opprimente presenza che sembra divorare la povera protagonista. Manderley si rivela un punto di forza straordinario per l'atmosfera del film.
Questi "falsi" personaggi sono decisamente più efficaci del personaggio di Maxim, ad esempio (che non è un brutto personaggio intendiamoci, funziona bene ed è molto ben interpretato da Olivier) mentre arriva ad infastidirmi l'enorme remissività della sposina senza nome dell'ottima Joan Fontaine, un aspetto del personaggio però necessario alla dialettica con Rebecca e alla sua perfetta evoluzione e crescita nel corso del film, una maturazione che giungerà una volta raggiunto il climax della criticità emotiva. Sono tutti personaggi ottimamente tratteggiati.
Tuttavia a spiccare tra i personaggi "reali" è quello di un altro spettro, anche se fatto di carne e ossa: Mrs. Danvers, la raggelante governante fedelissima a Rebecca e alla sua memoria, un essere umano ormai intrappolato in un passato ectoplasmatico che si è ormai spinta oltre le soglie della follia. Ci sono alcune scene con lei protagonista che sono di gran lunga tra le più belle e potenti di "Rebecca" e non sono molti i personaggi hitchcockiani che riescono a trasmettere una tale quantità di disagio e inquietudine (Mrs. Danvers è un personaggio di impatto quasi assimilabile al Norman Bates che verrà). Prima gelida, impassibile e inespressiva, poi crudele, poi allucinata e persa nel suo mondo, il volto di ghiaccio e la compassata interpretazione di Judith Anderson sono indimenticabili.
E poi una storia che si evolve splendidamente nei suoi colpi di scena, nei suoi snodi e nelle sue rivelazioni, fino ad un finale irrimediabilmente apocalittico (con un lieto fine dal retrogusto molto amaro, di fatto) che ho apprezzato molto, cosa non scontata visto che a volte proprio i finali si sono rivelati i punti meno solidi dei film del maestro britannico.
Questo quasi-capolavoro di Hitchcock rimane ancora oggi uno dei suoi titoli più affascinanti e ammalianti, forse uno dei primissimi per la qualità dell'atmosfera trasmessa allo spettatore.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  09/11/2020 21:47:36
   8½ / 10
Fantasmi del passato che rendono il presente un peso a volte insostenibile da reggere. L'esordio di Hitchcock in quel di Hollywood è una storia d'amore romantica che prende pieghe sempre più lugubri e opprimenti come le stanze della magione di Manderley, casa di ricordi e di colpe non dette, di rancori mai sopiti. Splendida la Fontaine, ragazza dall'aria dimessa messa sempre a confronto con quel fantasma della prima moglie, magnifica e maledetta. Un thriller psicologico di una raffinatezza che conosce pochi eguali.

Dom Cobb  @  17/06/2018 00:11:21
   5 / 10
Una giovane donna ingaggiata come compagna di un'anziana signora, si imbatte nel misterioso nobile Maxim de Winter, vedovo della prima moglie Rebecca. I due presto si innamorano e convolano a nozze, per poi decidere di stabilirsi nella villa di Maxim, Manderley. Lì, la donna dovrà confrontarsi con lo spettro ancora ben vivo della prima moglie...
Con "Rebecca", il futuro maestro della suspense Alfred Hitchcock sforna la sua prima opera prodotta in America dopo il trasferimento dall'Inghilterra, e il suo successo, coronato dall'Oscar per il miglior film di quell'anno, lo consacrerà al pubblico internazionale in un modo che il suo operato in patria non aveva mai potuto, inaugurando di fatto la stagione cinematografica più famosa e ancora oggi più ricordata del maestro. Membro di ogni lista delle migliori pellicole americane di sempre e menzionato spesso fra i massimi esempi della filmografia di Hitchcock, ancora oggi viene ricordato con affetto come uno dei suoi prodotti formalmente e narrativamente più impeccabili.
E' evidente che mi sfugge qualcosa visto l'amaro in bocca che mi è rimasto a fine visione, e ad essere onesti già molto prima.
Il problema principale del film è bipartito: innanzitutto c'è la storia, che di per sé sulla carta suona come una gran bella premessa per un dramma psicologico di tutto rispetto, ma che poi nei fatti non riesce mai a svilupparsi in un modo interessante. Vengono sfiorati numerosi spunti senza però concentrarsi veramente su nessuno, come se la sceneggiatura fosse incerta su quale piega prendere e avesse deciso così di fare un po' di tutto, addirittura finendo per cambiare completamente genere nella seconda parte.


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Le divagazioni della trama impediscono al film di ingranare il ritmo, che così rimane per lo più abbastanza letargico, e ci si trascina lentamente fino a un finale uscito fuori dal nulla, che più che una conclusione pare un'interruzione visto che non porta a compimento nessuno dei vari spunti aperti nel corso della storia. Un climax frettoloso, in seguito al quale non si ha la più pallida idea di dove si volesse andare a parare.


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A questo si aggiunge però il crimine più grande, che già dopo i primi venti minuti ha cominciato a darmi sui nervi e ad abbassare il gradimento della pellicola fino a rendere la visione quasi insopportabile. E purtroppo, quel problema è la protagonista. Nulla da eccepire sull'interpretazione di Joan Fontaine, bella e capace, ma il suo personaggio è quanto di più odioso si possa concepire: timida oltre l'inverosimile, paurosa e remissiva, e soprattutto passiva. Ogni momento lo trascorre a comportarsi come una serva in casa sua, a scusarsi per ogni nonnulla e a indietreggiare o esitare come una bambina di cinque anni che si aspetta di essere sculacciata da un momento all'altro solo per aver sollevato lo sguardo. Un personaggio simile, fonte di piagnistei e lamenti continui, diventa presto una tortura, al punto che viene da chiedermi se i detrattori delle principesse Disney abbiano mai visto questo film e la sua protagonista, di gran lunga peggiore di qualsiasi cosa le fiabe disneyane abbiano mai offerto.
Con queste premesse, il film non può far altro che crollare: a nulla serve un cast di tutto rispetto, fra cui spiccano Laurence Olivier, tenebroso senza però essere sgradevole, l'inquietante Dame Judith Anderson e il viscido George Sanders; a nulla serve la splendida fotografia di Gregg Toland, e quella serie di squisite immagini gotiche che è la villa di Manderley. Se non funziona la storia e non funziona la protagonista, tutto il resto ha un'importanza marginale. Il grande debutto di Hitchcock e l'inizio del suo vero, grande Cinema si è rivelato un'autentica delusione.

enigmista  @  30/10/2017 18:43:10
   8½ / 10
Attori bravissimi e grande regia per un film giustamente ricordato come uno dei massimi capolavori degli anni 40 e di tutti i tempi. Una favola gotica-thriller che intrattiene ed emoziona.

DitaAppiccicose  @  06/09/2017 21:33:58
   7½ / 10
Primo grande film di Hitchcock dopo diverse prove comunque buone, primo grande successo, "Rebecca" è un ottimo thriller incentrato su un personaggio che non c'è più ( Rebecca, appunto ) ma la cui presenza si percepisce quanto e più di quella di ogni altro personaggio della storia. Efficace il crescendo emozionale, già riconoscibile la mano del regista, ottime le prove delle due donne protagoniste, mentre Olivier mi è piaciuto un po' meno… Non riesco a non considerare questo film come un'opera di quasi ottant'anni fa e quindi datato ( oltre che lungo ) ed è per questo che il mio voto è inferiore ( alla prima visione ) a quanto un simile (capo)lavoro, con tutti i risvolti che ha, meriterebbe.

Filman  @  02/06/2017 14:38:43
   9½ / 10
Nell'evoluzione non direzionale del genere, prende mutevole forma un thriller straordinariamente interessante come REBECCA, lontano dalla classificazione più convenzionale ma vicina ai tratti sintattici della regia di Alfred Hitchcock, quelli che gli hanno permesso di inventare un nuovo linguaggio empatico fatto di suoni, immagini e montaggio talmente funzionale da decidere cosa lo spettatore deve credere o provare, specie quando interfacciato generalmente ad un catalogo di simbolismi contestualmente psicoanalitici, tutto partendo proprio da storie melodrammatiche e classicamente romantiche. Nello specifico è l'ossessione emergente dal passato la vera protagonista di questo capolavoro, che cerca di sovrapporsi nel presente in una maniera trascendentale e al tempo stesso mentale, costituendo un nuovo elemento composito che va a aggiungersi al polinomio "hitchcockiano" di forma e sostanza, che mette i protagonisti in uno stato di fuga, stavolta astratto, e continua la sua cinematografica ricerca sperimentale.

fabio57  @  13/09/2016 12:15:50
   8½ / 10
Eccellente questo film di Hitchcock, ha più di 70 anni ma non li dimostra. Ideatore del giallo psicologico, il regista ci regala una magnifica prova, dove è facile individuare tutti gli elementi che hanno fatto grande il suo cinema. In un inquietante bianco e nero e nella splendida cornice della Cornovaglia,si muovono con diligente maestria, gli strepitosi attori che danno vita a questo raffinatissimo thriller.

Goldust  @  23/08/2016 16:06:54
   9 / 10
Parte come un film romantico, si chiude come un horror gotico: nel mezzo c'è un meraviglioso studio dell'animo umano, con un gioco di suspance, inganni e false piste in lenta ed insostenibile progressione. E' il primo capolavoro hollywoodiano del regista, che non tradisce il suo pedigree fatto di tensione e colpi di scena ma anzi arricchisce il suo universo cinematografico introducendo elementi ( come ad esempio psicanalisi e complessi di colpa ) che in futuro saranno al centro dei suoi lavori.
Qui ancor più che in altre sue celeberrime pellicole è il disegno delle figure femminili a lasciare estasiati: da una parte la strepitosa Joan Fontaine veste i panni di una fragile e giovane dama di compagnia che impara, attraverso le tortuosità della vita e le cattiverie altrui, a diventare donna.
Dall'altra, un'altrettanto eccezionale Judith Anderson, inquietante governante che non tradisce emozione e che non perde occasione per dimostrare alla nuova arrivata tutta la sua incondizionata devozione per la defunta signora De Winter. La loro impari lotta a colpi di psicologia e minds games è la cosa migliore del film, e di cose belle ce ne sono tante, a cominciare dalle musiche passando per l'immenso Laurence Olivier per finire con il subdolo dandy interpretato dal sempre impeccabile George Sanders.
Un film intramontabile, a tratti magnetico, godibilissimo oggi come ieri ( per la verità come quasi tutti i film di Hitchcock ) e incredibile se ci si pensa, l'unico del regista ad essere stato insignito dell'oscar come miglior film.

Nic90  @  19/05/2016 13:33:17
   6½ / 10
Thriller a tinte drammatiche che scinderei in due parti:una prima molto tesa e avvincente,scoprire cosa aveva di speciale questa Rebecca era interessante,molto inquietante la signora "invaghita" di Rebecca.
Una seconda(probabilmente vado controcorrente) abbastanza prevedibile e con un finale troppo frettoloso.

Ne ha fatti di migliori,resta comunque un prodotto molto guardabile.

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Ultima risposta 24/02/2019 18.11.19
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GianniArshavin  @  29/01/2016 22:41:57
   8 / 10
Premio oscar al miglior film, Rebecca è stato il primo lavoro ad Hollywood per il regista britannico ,uno dei migliori nella sua filmografia.
Personalmente ho preferito questa pellicola ad alcuni suoi film più quotati ed amati , e ora cercherò di spiegare brevemente i motivi.
Rebecca è una favola gotica che riesce a unire perfettamente la componente sentimentale e quella thriller che in alcuni momenti sfiora quasi l'horror. Rispetto ad altre pellicole l'impianto drammatico è funzionale alla storia e non sembra stonare rispetto alle fasi più tipicamente thrilling care al regista.
Il film è ambientato in una magione elegante ma tetra,dove una giovane e ingenua donna andrà a vivere dopo aver sposato il ricco proprietario,vedovo dopo la morte della prima moglie. La nuova sposa,di umili origini,si troverà ad affrontare il fantasma della vedova,onnipresente nei discorsi dei conoscenti della coppia e nella casa stessa, e l'ambigua governante,ossessionata dalla precedente padrona.
Già da questo accenno di trama si nota la presenza di alcuni dei classici stilemi del cinema gotico , e Hitchcock riesce ad implementarli perfettamente con una storia sulla carta di stampo sentimentale;la governante che sembra non camminare per i corridoi della villa, la presenza invisibile della defunta, i misteri del marito sono tutti aspetti che intrigano fin dal primo minuto e che rendono l'opera un mix vincente e ben riuscito.
Un altro dei punti di forza di Rebecca è la capacità di farti fare congetture per tutta la sua durata che ,puntualmente, vengono smentite dai fatti. Fino al risolutivo finale saremo continuamente ingannati dal regista ,in modo sempre credibile ed efficace.
Tecnicamente Hitchcock si supera in alcune sequenze ,e per un film del 1940(!!!) siamo davvero al top. Ottimi i tre attori principali , con le figure femminili in gran spolvero.
Dunque dopo qualche delusione , il regista inglese mi stupisce con questa perla che malgrado i quasi 80 anni brilla ancora oggi di luce propria.

topsecret  @  11/07/2015 16:33:10
   8 / 10
La bravura e l'abilità di Hitchcock in ogni suo film, e in questo in modo particolare, era quella di riuscire a coinvolgere lo spettatore in maniera tale da indurlo a formulare delle congetture, facendolo vivere quasi in prima persona degli eventi che si presentavano nella storia, per poi disorientarlo con un intreccio imprevisto che riusciva colpirlo in maniera positiva.
In REBECCA,LA PRIMA MOGLIE la trama è così ben costruita che è difficile non appassionarsi e rimanere soddisfatti della visione, grazie alla sua imprevedibilità ed alla capacità del cast di infondere tensione, passione ed interesse.
Forse una delle più riuscite opere del regista britannico, sicuramente un esempio di grande cinema.

william sczrbia  @  29/01/2015 00:04:24
   7½ / 10
DarkRareMirko  @  12/10/2014 01:47:41
   9 / 10
Non il miglior Hitchcock, ma ad ogni modo l'autore qui già stupisce per regia e maestria (realizzò solo pochi pezzi alla volta a quanto ho capito, mettendo assieme tutto solo successivamente, onde evitare controlli produttivi).

Molto riuscita l'atmosfera, con personaggi strani, ambigui e sinistri ed un'opprimente casa di tutto rispetto, ad un passo dall'horror (si preannuncia Psycho, almeno in parte); fotografia e bianco nero di altissimo livello.

Diciamolo, senza Alfred dietro la mdp il film sarebbe stato un polpettone soporifero, ma anche con un plot non totalmente nelle sue corde (dramma sentimentale/mystery gotico, tanto che si penserebbe ad un lavoro su commissione, ma comunque la maestria degli artisti non si discute), i colpi di scena non mancano.

Inquieta abbastanza (sfruttando pure una presenza che non si vede, tale Rebecca) e gli attori convincono, anche un Olivier non totalmente in parte.

Un ottimo film.

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1 risposta al commento
Ultima risposta 12/10/2014 01.49.03
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_Hollow_  @  26/08/2014 08:27:42
   8 / 10
C'è una sottile linea che separa l'ingenuità dalla stupidità più totale e la protagonista succube di Rebecca l'ha saltata a pié pari fin troppo presto.
La regia di Hitchcok non si discute, come al solito, non a caso la suspense è presente anche in quest'opera che ha poco del thriller. Vedere la discesa dalle scale con l'abito verso marito e due parenti. Perché lo spettatore, pur avendo le stesse informazioni della protagonista, avrà già capito come sarebbe andata a finire. Invece la seconda moglie, ripetiamolo, è un'imbecille totale. E questa sua stupidità ostinata, onestamente, stanca ben presto. E il film non è certo corto.
Va detto però che nell'ultima parte, dal dopo confessione in poi, v'è una netta ripresa nel ritmo (anche perché la moglie comincia a invadere meno con la sua simpatica ma stupida presenza).
Nonostante la pazzia fosse evidente e inspiegabilmente ignorata (ma non devo ripetere che la protagonista non sia certo una cima), il finale ha comunque un suo fascino, soprattutto perché quella R tra le fiamme ricorda moltissimo quel Rosebud di Quarto Potere che sarebbe uscito l'anno successivo.

bluechip  @  05/05/2014 10:42:11
   8 / 10
Ottima tecnica cinematografica, musiche, fotografia, recitazione. Sinceramente mi aspettavo una seconda parte un pò più "di peso", considerato il climax iniziale, ma si riscatta sicuramente nel finale

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Non si può, comunque, resistere all'innocenza dell'espressione del personaggio di Joan Fontaine.

EmmyMonty98  @  18/04/2014 13:34:34
   10 / 10
Capolavoro! Uno dei film di Hitchcock più belli, secondo me. La prima parte è una sorta di commedia romantica, ma poi la tensione sale fino al fantastico finale. Le scene più belle sono secondo me quelle tra la seconda signora De Winter e la signora Danvers, personaggio molto complesso . La protagonista è interpretata da una fantastica Joan Fontaine, con una performance da Oscar, mentre l'oscura governante è interpretata magistralmente da una Judith Anderson veramente inquietante, che ha reso il suo personaggio un'icona. Olivier invece mi è sembrato un po' inespressivo , ma comunque bravo. La cosa che mi è piaciuta di più è come Rebecca sia onnipresente, come se fosse il personaggio principale che ruba la scena alla vera protagonista.

marcogiannelli  @  24/02/2014 21:12:39
   8½ / 10
fantastici i 2 protagonisti (mi sono innamorato di lei), tanta suspance e colpi di scena..grande Maestro

ZanoDenis  @  21/04/2013 14:41:24
   9½ / 10
Uno dei film che si accosta benissimo ai grandi capolavori di hitchcock, i colpi di scena, la tensione e la preoccupazione che crea sono enormi. Il finale è spettacolare, e devo dire che un personaggio degno di nota è

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baskettaro00  @  04/08/2012 20:25:31
   8½ / 10
mi fa sorrider il commentatore precedente,affermando il calo del film nella seconda parte,dove invece si risolleva esplodendo in un finale beffardissimo.
la prima parte è di genere romantico(poi si "ingiallisce)ed ha un'atmosfera/fotografia eccellente,è una vera gioia per gli occhi.

7219415  @  10/11/2011 18:39:11
   8 / 10
la prima parte è veramente da 10...poi purtroppo cala...

Oskarsson88  @  09/11/2011 11:26:21
   8 / 10
Cattura molto in partenza con un crescendo di angoscia fino ad oltre metà film, con le continue ossessioni che la seconda moglie deve sostenere, vivendo nella ombra della magnificente prima... poi arrivano i colpi di scena, in realtà atipici per un thriller, ma comunque sorprendenti. Però il ritmo un po' cala e nel complesso si arriva ad un misto tra drammatico e thriller. Il film giunge molto bene a noi perchè settant'anni sono davvero tanti, e si merita un bel plauso. Qualcuno potrebbe però rimanere deluso... per certi versi è più psicologico (protagonisti curatissimi) che film da brividi. Bravissime in particolare la seconda moglie e l'inquietante e temibile cameriera...

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  07/11/2011 20:31:39
   8½ / 10
Il primo film americano di Hitchcock è un superbo melodramma gotico dall'atmosfera morbosa che ha fatto scuola. Nonostante il soggetto tratto dal romanzo della Du Maurier non fosse di suo gradimento, il grande maestro britannico ne cavò fuori uno straordinario studio di psicologie borderline: la donna fragile, insicura e consapevolmente immeritevole di tal marito, che vede accrescere le sue angoscie in una magione immensa in cui incombe la presenza ricorrente e minacciosa della 'prima moglie'; l'uomo affascinante e romantico ma reso ombroso dal ricordo incessante di Rebecca, misteriosamente scomparsa; la governante dalla presenza spettrale che tormenta con rara perfidia la psiche della nuova arrivata e che non si arrende a preservare in casa la presenza dell'amata padrona (un legame a chiara valenza omosessuale). Nei rispettivi ritratti, i tre protagonisti sono straordinari e, seppur non ami particolarmente la recitazione trepidante e svenevole della Fontaine, la sua è una prova da manuale.
Il film ha qualche cedimento nella parte finale, quando i vari misteri vengono sciolti con un pò troppa faciloneria per merito del personaggio interpretato da Sanders, anche se le sequenze sugli scogli col mare in tempesta conservano ancora un enorme potenza.
Indimenticabile il momento in cui la Anderson instiga la titubante Fontaine ad indossare per la festa serale il vestito preferito da Rebecca, e il conseguente shok che pietrifica Olivier alla vista della nuova moglie che si mostra a lui vestita in quel modo 'oltraggioso'.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  24/08/2011 18:59:07
   6 / 10
Un polpettone non indifferente per chi come me ama il grande regista inglese. La realizzazione è ineccepibile, giovata dalla presenza di un ottimo cast, tuttavia non è da annoverarsi nel genere thriller e nemmeno giallo, bensì drammatico sentimentale. Due ore di lunghezza senza colpi di scena alla Hitch mi hanno ucciso!

PignaSystem  @  20/08/2011 23:15:59
   8½ / 10
L'esordio di Hitchcock a Hollywood è un film non armonioso, indicativo di grandi cose a venire, ma anche di un presente chiamato Selznick. La fedeltà al libro della Du Maurier, imposta dal produttore, costringe il regista ad alternare gli elementi ormai riconoscibili del suo stile a quelli centrali del romanzo, segnando in tal modo un film sospeso tra varie contaminazioni stilistico-narrative, e tra gli eccessi di tipo letterario -melodrammatico e le intuizioni, la dimensione di una suspense autenticamente cinematografica. Le luci, i dettagli degli oggetti, la concezione degli spazi e il taglio di particolari inquadrature danno forza e interesse ad una materia che rischia di appiattirsi sui topoi di una traccia convenzionale. L'ossessione e i sospetti della protagonista, come spesso in Hitchcock, trovano la loro vera origine nell'ambiguità delle situazioni, degli ambienti e dei personaggi (della realtà, dunque), oltre che nell'intima fragilità di un carattere oppresso dalle presenze angoscianti di fantasmi, pazzie, ipocrisie e oscuri misteri. L'ossessione di Max de Winter rimane in secondo piano per due terzi di film, in cui la sua specifica e fredda ambiguità serve a nutrire i dubbi della consorte e dello spettatore, per poi scoprirsi e deflagrare improvvisa nell'ultima parte, in cui il giallo invade il racconto con rigidi meccanismi. La figura di Rebecca impone sempre più la sua presenza in un crescendo inquietante, quasi fino a reincarnarsi nella signora Danvers, permeando della sua "presenza" l'enorme castello e l'intera opera.

edmond90  @  22/02/2011 23:06:19
   9½ / 10
Primo film del periodo americano del Maestro ed è subito capolavoro.
Una ghost story gotica di un fascino inarrivabile,che parte con i toni scanzonati di una commedia e finisce come un giallo,con la sublime parte centrale imperniata sulla figura evanescente di Rebecca.
Ineccepibili le interpretazioni della Fontaine,di Olivier e soprattutto della Anderson,la folle governante che spinge la seconda signora de Winter sull'orlo dell'esasperazione.
Regia e fotografia evocative al massimo,un Hitchcock di primissimo livello

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Ultima risposta 17/10/2013 12.19.19
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guidox  @  19/12/2010 02:29:17
   8½ / 10
altro film di ottima qualità, 70 anni portati benissimo con un alone di fascino che lo pervade.
personaggi ben caratterizzati e storia che man mano si fa sempre più interessante nonostante i colpi di scena siano abbastanza intuibili.
la governante è inquietudine allo stato puro.

JOKER1926  @  18/10/2010 18:25:07
   6½ / 10
Rinomato film della regia Alfred Hitchcock "Rebecca, la prima moglie" e' una storia fusa nel thriller che comunque strizza l'occhio al sentimento trapelando alle volte in sequenze melodrammatiche.
In risalto lo stile del regista, lavoro tecnico che si basa prepotentemente su un'ottima confezione di scenografie, specie quella della megalomane villa, ove traspare l'eleganza e la ricerca maniacale di Alfred Hitchcock di mitizzare e render unico un determinato scenario.
"Rebecca, la prima moglie" dietro un mastodontico lavoro di regia culminante in un finale visivamente spettacolare, propone purtroppo una narrazione fin troppo lineare, magari raffinata ma un po' fine a se stessa, manca il pathos e qualche intreccio dinamico narrativo.

Parliamoci chiaro, buona parte della semplice trama esplode verso la fine con episodi abbastanza improbabili, in essi poi scarseggia pure l'etica e il tutto, come la buona fede dei personaggi, viene a mancare e rendono tale prodotto, sul piano candidamente moralistico, stucchevole.
Resta un film da vedere, ma appartiene inesorabilmente ad un' altra epoca, ove il Cinema era diverso e più pomposo.

Lory_noir  @  10/10/2010 19:33:30
   8½ / 10
Uno dei più belli del regista, almeno tra quelli che ho visto. Atmosfera ansiogena dall'inizio alla fine. Colpi di scena azzeccati ed efficaci. Interpretazioni splendide e splendide location. Davvero un bellissimo film, un altro capolavoro dal maestro Hitchcock.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  25/08/2010 21:25:00
   8 / 10
Buon film del maestro del thriller, con una buona trama e noia come sempre pari a zero. Diciamo che non è il suo film migliore, ma neanche il peggiore. Qui, se vogliamo, si lascia un po’ di più spazio all’aspetto sentimentale/romantico della vicenda, che comunque è come al solito ben costruita e sviluppata. Nonostante le due ore di durata, il film scivola via come sull’olio (suppongo che questa durata così estesa fosse per alimentare la tensione e la suspence).

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L’attenzione per comprendere quest’opera di Hitchcock, deve come sempre essere massima, in questo modo ci si potrà divertire di più e gustarsi di più questa perla del maestro.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  29/03/2010 16:17:30
   8 / 10
Film affascinante d Hitchcock,con personaggi caratterizzati in maniera magistrale (è un film di 70 anni fa) e una storia che vista con l'occhio odierno continua a regalare sorprese e anche qualche bel colpo di scena.
Questo nonostante lo stesso regista non amasse la sceneggiatura che tentò di modificare inutilmente. Al divieto del produttore Hitchcock rispose con una messa in scena raffinata che rende il film pieno di componenti psicologiche e di rimandi.
Balza subito all'occhio che la perfida cameriera,interpretata magistralmente,potrebbe essere una lesbica,sicuramente innamorata o ossessionata da Rebecca. Cosi come l'ossessione per questo vero e proprio fantasma rende il film tetro e sottilmente inquietante. La trama continua ad appoggiarsi su un fantasma.
L'ambientazione gotica è suggestiva,cosi come la trama. Hitchcock infarcisce il film di continui riferimenti alla famosa prima moglie di de Winter e ci si immedesima nel personaggio dolce della protagonista costretta ad affrontare un viaggio nell'ossessione paranoica. Un ossessione che non ha motivo di essere. Difatti poi il film cambia registro e si scoprono cose importanti che fanno rivalutare personaggi e situazioni. Questo proprio quando il film sembra aver preso una direzione precisa.
Inutile dire che il mitico regista inglese doveva veramente essere un innovatore. Talento registico che nel finale esplode tra le fiamme della casa: le inquadrature sono fantastiche,si potrebbero dire moderne.
Prove attoriali buonissime,musiche che un pò stonano con l'ambiente e le situazioni ma stiamo pur sempre parlando di un film del 1940,come avrò scritto qualche centinaia di volte.

Romi  @  20/03/2010 13:52:35
   9 / 10
Secondo me il migliore di Hitchcock. Molto fine.

Dr.Orgasmatron  @  18/10/2009 01:27:27
   9 / 10
Non lasciatevi ingannare dalla lunghezza sopra le righe rispetto agli standard Hitchcockiani, "Rebecca" è una meraviglia da gustarsi appieno. Uno dei lavori forse con meno aspettative ma dalla resa più entusiasmante. Thriller gotico e misterioso, dove Olivier è starordinario, ma altrettanto lo sono le due figure femminili (fontaine ed Anderson). Tratto da un romanzo di pochi mesi prima, si guadagnò 8 nominations e due oscar, tra cui miglior film. D'accordo con la giuria

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  12/09/2009 19:43:42
   10 / 10
Uno dei miei preferiti di hitchcock. Straordinarie le interpretazioni degli attori: eccellente l'ambiguità di olivier, quasi tangibile lo sconforto della fontaine ed assolutamente perfetta la malvagità della anderson. Un capolavoro

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Ultima risposta 30/05/2011 23.45.39
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Macs  @  03/05/2009 17:43:40
   9 / 10
Grandissimo film, curatissima l'ambientazione, la recitazione, storia ben diretta e attori molto credibili. Protagonisti assolutamente insuperabili. Un film davvero eccellente, che sa trasmettere emozioni vere nonostante abbia quasi 70 anni.

Neu!  @  18/02/2009 23:01:53
   8½ / 10
bello pure questo

laconico  @  08/12/2008 20:37:33
   5½ / 10
Devo dire che è forse uno dei pochi films di Hitchcock che non mi convincono del tutto. La storia si prestava benissimo al genio di Hitchcock che qui, tuttavia, sembra un po' spuntato... o forse non ancora del tutto maturo e consapevole. Il risultato, secondo me, è una pellicola che, a differenza delle altre del maestro, risulta datata, inattuale e sorpassata, priva di quella genialità che rende ancor oggi i films del regista americano veri e propri classici del cinema.

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Ultima risposta 09/12/2008 00.55.52
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MORRIS  @  08/12/2008 19:37:38
   8½ / 10
Bel film del maestro che dopo un inizio un pò in sordina, ma lecito visto che serve per introdurre personaggi e storie, rende la storia unica e depistante, visto che fino alla fine non capisci quale sia la verità e non sai per chi fare il tifo.Bellissima la scena finale che senza tanti effetti speciali moderni rende la situazione veramente angosciante.Affascinante come usa il meteo per delineare le situazioni:dal sole alla pioggia quando vanno verso il castello verso una nuova vita, la nebbia e il buio nei momenti cupi, sole e luce nei momenti migliori....Piccoli particolari che fanno di un regista...IL REGISTA.
Sicuramente consigliato a tutti, pensando che una delle figure più cupe e belle e misteriose del film è un personaggio che mai si vede: REBECCA(ed è una cosa difficile da fare...parliamo infatti del Maestro).

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  01/12/2008 14:27:37
   9 / 10
Me ne mancano ancora molti da vedere... ma questo è finora il miglior Hitchcock in assoluto... In particolare la parte intermedia del film è da brividi... la presenza ossessiva e opprimente di Rebecca in ogni azione e situazione...

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  07/10/2008 22:08:56
   8 / 10
Chi ha la ventura di guardare i film di Hitchcock seguendo l'ordine cronologico della loro uscita, non può fare meno di notare la notevole differenza stilistica fra il primo film americano e gli ultimi film girati in Inghilterra. Hitchcock è infatti costretto ad adattarsi alle convenzioni hollywoodiane. Prima di tutto deve mettere in evidenza alcuni personaggi che troneggiano su tutti gli altri. Questi personaggi devono rispondere a certe caratteristiche tipiche che li impongano in maniera semplice e diretta all'attenzione dello spettatore. L'importante è l'effetto emotivo, più che la naturalezza, la verosimiglianza del carattere. Si deve individuare un personaggio buono, virtuoso, semplice, pudico, anche se ingenuo che si faccia ben volere dallo spettatore (soprattutto americano) e che provochi indentificazione, partecipazione alle emozioni, alle paure e alle incertezze.
Ecco qua pronta Mrs De Winter: un personaggio stereotipato, molto convenzionale, comune nei romanzi ma raro nella realtà, reso in maniera secondo me un po' scialba da Joan Fontaine. Non può mancare poi il protagonista maschile, affascinante, affabile, cavaliere e virile allo stesso tempo. Laurence Olivier interpreta Mr De Winter da grande attore qual è e cerca di dargli spessore emotivo, proprio nel tentativo di renderlo più vivo e meno letterario. Poi c'è anche la "cattiva", la conturbante e misteriosa Miss Danvers, ricettacolo e sfogo di tutte le morbosità represse, tipiche del gusto americano.
Un abisso separa questi personaggi da quelli briosi, terra-terra dei film inglesi. Adesso non ci si può più permettere ironie, folclorismi o intermezzi satirici. Tutto deve essere concentrato sulla storia e sui personaggi principali: in Rebecca ad esempio i dialoghi sono studiati per spiegare e far svolgere la vicenda, non c'è una frase di più o una di meno. Le scenografie riproducono un castello che accende l'immaginazione più che riprodurre una realtà. Le riprese privilegiano i primi piani, proprio per dare risalto all'emotività dei personaggi. Insomma in Rebecca non mancano tutti i meccanismi oliatissimi che hanno portato i film di Hollywood a conquistare il mercato mondiale del cinema.
Eppure Hitchcock, da grande mesteriante qual è, riesce lo stesso a portare avanti il suo stile tipico e a dare al film l'effetto e il significato tipico delle sue opere: diffidare delle apparenze, imparare a convivere con una realtà imperfetta, conoscere le proprie e le altrui debolezze. Memorabili certe scene in cui si rimane annichiliti come la protagonista davanti a un soprammobile rotto, una mossa sbagliata o davanti al mondo lussuoso e conturbante di Rebecca. Tra l'altro spesso riesuma lo stile espressionista degli esordi, giocando molto con le luci e le ombre sulle figure dei personaggi. E' l'aspetto tecnico quello che esalta e riscatta il film.
Tra l'altro Hitchcock intuisce subito l'argomento che accende di più la tensione e l'interesse dello spettatore medio americano: la morbosità sessuale. Il film visivamente è castissimo ma l'immaginazione viene lasciata galoppare. Il personaggio di Rebecca (di cui non vediamo mai neanche un ritratto) è quello che più di tutti accende le fantasie represse (è bellissima, è dissoluta …). Poi c'è Miss Danvers, che da come si comporta si capisce che è una lesbica repressa e che era innamorata di Rebecca. Insomma Hitchcock non ha perso un colpo neanche con il trasferimento in un mondo completamente diverso da quello a cui era abituato. Il successo del film gli farà capire che ormai si può considerare un professionista della cinepresa, capace di insegnare come è complicato l'animo umano, un maestro di prim'ordine nel suscitare divertimento, partecipazione, sorpresa, tensione ed emozione.

xxxgabryxxx0840  @  21/08/2008 13:06:02
   9 / 10
Un altro capolavoro del maestro del brivido. Grandi le interpretazioni dei due protagonisti (la Fontaine è sensazionale) e della perfida governante. Uno tra i migliori del panorama del maestro.

Max78  @  29/04/2008 21:12:08
   9½ / 10
Altra perla di Sir Alfred , una giostra di emozioni,
paragonabile alle montagne russe,
dove si sale in un crescendo di tensione , per poi precipitare all'improvviso, perdendo di vista ogni certezza o convinzione,
lasciandoci frastornati e confusi ma allo stesso tempo appagati e compiaciuti,
come solo Hitch sà fare.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  06/03/2008 15:25:02
   8½ / 10
Capolavoro fosco di Hitchcock, con due interpreti d'eccezione, meritatamente vincitore dell'oscar per il miglior film nel '40 e che prese addirittura altre 9 nomination.
La prima parte è superba, sicuramente migliore della seconda (come già mi è accaduto di constatare con questo regista), con il fantasma di Rebecca che incombe in ogni angolo della casa, un'entità superiore invisibile che ha lasciato la sua presenza sotto forma di tante R arzigogolate.
Il mistero che circonda tutta la storia è di un fascino inarrivabile, i colpi di scena, come al solito, imprevedibili e sconvolgenti.
Insieme a La finestra sul cortile, il miglior film di Hitch che ho visto.

norah  @  26/02/2008 12:13:32
   8½ / 10
Un intrigo che non perde un colpo e una magistrale caratterizzazione dei personaggi(su tutti quello della governante,davvero inquietante)fanno si che il maestro del brivido firmi per l'ennesima volta,un film ricco di uno charme senza tempo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  10/01/2008 13:38:37
   8½ / 10
Da vedere subito questo primo film americano del maestro del giallo. Innanzitutto per le perfette interpretazioni di Joan Fontaine, che riempie la scena d'incantevole favola, rubandola al fascinoso Olivier e di Judith Anderson, l'inquietante signora Danvars. Un film carico di tensione, di ansia. Stupenda l'ambientazione nella tenuta di Menderlay.
Un film sul doppio, tema che con questi dettagli tornerà in "Vertigo".
Da non perdere.

vitocortesi  @  25/11/2007 16:22:50
   9 / 10
Uno dei grandi capolavori di Hitchcock.

wega  @  05/10/2007 20:38:41
   9 / 10
Film da vedere più volte credo per apprezzarne veramente i contenuti
l'interpretazione della Fontaine eccellente,timida,fragile,da dare suspance.un affascinante Olvier,la figura "nera" della governante.
Una grande storia d'amore,un giallo rosa con imprevedbili colpi di scena.
Da antologia ed impressionante la sequenza finale.

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Ultima risposta 09/11/2008 11.06.35
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mainoz  @  02/10/2007 10:45:51
   7 / 10
il 7 poteva essere anche un 8 se solo fosse stata meno noiosa la prima parte del film, magari a quei tempi non era considerata noiosa. Con il passare del film il ritmo cresce. Una menzione particolare all'attrice protagonista, veramente molto brava ed espressiva

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  23/09/2007 10:34:55
   8 / 10
Hichcock è maestro nel tratteggiare in ogni sfaccettatura, anche la più inconscia,la psicologia dei suoi personaggi e Rebecca su questo si sostiene, la bravura è nella capacità registica, unica, di creare forte tensione dall'aspettativa di qualcosa che magari neanche si palesa. Unico neo del film è l'assenza di quei brevi flash di cinico umorismo che tanto hanno caratterizzato i suoi migliori film.
Non mancate di leggere la splendida recensione di Laura, naturalmente solo dopo la visione del film, perchè ciò che scrive lo arricchisce di quello spessore semantico che può sfuggire alla sola visione.

AKIRA KUROSAWA  @  31/07/2007 00:51:54
   9 / 10
il primo capolavoro del maestro alfred hitchcock..
nn a livello a mio avviso dei suoi grandi capolavori di sempre, ma un film che entra nell olimpo.
parte iniziale molto bella sottolineata da una bellissima colonna sonora ed una splendida fotografia, si perde nella parte centrale che acquista un po di lentezza, il finale che diventa quasi un giallo è spettacolare..
regia sublime, attori molto bravi..
bellissima l ultima sequenza.
gran bel film

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Ultima risposta 31/07/2007 02.24.16
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  11/06/2007 00:55:37
   9½ / 10
Grandissimo film di Hitchcock, che costruisce un'atmosfera morbosa grazie alla ingombrante ed incombente presenza di Rebecca e della sua fedele cameriera Denny. Carismatica interpretazione di Oliver, ma la tenerissima Fontaine gli ruba la scena.
Per un'analisi più approfondia si rimanda alla puntuale recensione della Ciranna, sennò che ci sta a fare?

devis  @  06/01/2007 20:33:36
   10 / 10
Un autentico capolavoro. A mio parere insieme a "La Donna Che Visse Due Volte" il miglior film di Hitchcock. Laurence Olivier e Joan Fontaine ecellenti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  07/09/2006 00:40:34
   7 / 10
non è secondo me il miglior film di sir alfred...il premio lo avrei dato a tanti altri film...posso solo dire che la storia seppure girata bene non è particolarmente intrigante come altre...insomma non mi ha appasionato come di solito fa...
rimane pur sempre un film da vedere

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Dick  @  14/06/2006 13:55:12
   9 / 10
Film molto bello con una splendida protagonista che se la cava egregiamente e un atmosfera coinvolgente. Ma quanto è antipatica la governante? La prima moglie poi doveva esserlo ancora di più. Magari verso la fine perde leggermente un pò, ma non fa pesare affatto la sua durata.

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Ultima risposta 24/06/2014 20.31.06
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  14/06/2006 12:41:24
   8 / 10
"Rebecca" è il primo grande (anzi: grandissimo) capolavoro di Hitchcock, un film che a distanza di oltre sessant'anni ispira tanti registi nella realizzazione dei film thriller (vedi, ad esempio, "Le verità nascoste"). Suspanse sempre altissima e, sopratutto, un alone di mistero che inquieta per tutta la durata della pellicola. Da questo film Hitchcock getta le basi dei suoi successivi capolavori creando una pietra miliare della storia del cinema thriller. Nonostante tutto questo "Rebecca" non è il film che preferisco del maestro del brivido: nonostante sia un grandissimo capolavoro, non è IL capolavoro. A tratti diventa piuttosto noioso e Hitchcock ha ancora ampi margini di miglioramento. Comunque, assolutamente da vedere se si vuole conoscere il cinema che propone il regista britannico.

tati  @  08/06/2006 14:55:06
   10 / 10
come quasi tutti i films di hitch e'un capolavoro.ahhhhhh se i registi di oggi cominciassero a imparare qualcosa dai registi di ieri................

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  10/05/2006 19:34:40
   7½ / 10
Vedere questo film premiato come "Miglior film" e altri capolavori di Hitchcock no mi lascia un pò perplesso. Ad ogni modo, è un bel film con l'inatteso colpo di scena.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  24/04/2006 11:34:04
   7 / 10
Si può dire ke, per gli anni ke ha questo film, sia molto bello. Adesso noi non lo consideriamo neanke un thriller, difatti ha le premesse di un drammatico, ma all’epoca con i mezzi a disposizione poteva incutere timore. Hitchcock poi è sempre Hitchcock. Il suo genere sono i gialli o i thriller leggeri, xciò non pensate ke sia paurosissimo… Ma non annoia, si lascia molto vedere.

Crimson  @  14/03/2006 18:19:25
   8 / 10
E' un film che per 3/4 si regge sul rapporto controverso tra i due protagonisti, causato da una minacciosa quanto invisibile incombenza della misteriosissima Rebecca. Sicuramente la curiosità attorno al mistero che riesce a evocare è notevole, ma non mancano dei momenti un pò di stanca. La melodrammaticità della "nuova" signora de Winter a volte è irritante.
Bellissima e da guardare tutta d'un fiato la parte finale, da quando si svela il retroscena e spunta la figura dell'odiosissimo cugino. Il mistero nel mistero legato a Rebecca e i colpi di scena finali, geniali.
A trionfare è soprattutto lei, la gelida governante monoespressiva. Una delle figure più inquietanti del cinema Hitchcockiano.

Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  14/10/2005 12:33:30
   10 / 10
Il voto che darei a quasi tutti i film di Hitch.
Da notare quanto sia soffocante Rebecca, pur non essendoci!
Grande simpatia per la ricca signora che tiene presso di sè Joan Fontaine all'inizio del film........

Mpo1  @  19/07/2005 01:24:02
   9 / 10
Primo film americano di Hitchcock, e unico suo film a vincere l'oscar.
La prima parte, ambientata a Montecarlo, è forse troppo lunga e poco interessante: il film entra nel vivo con l'arrivo alla tenuta di Manderley. Inoltre i due protagonisti non sono certo i personaggi più interessanti del film: memorabile è invece la figura della governante, interpretata da Judith Anderson. Le scene migliori del film sono quelle in cui lei è presente, in special modo le 2 scene nella camera di Rebecca. E l'altro grande personaggio del film, anche se non si vede mai, è proprio Rebecca: la sua presenza aleggia in tutto il film. E se il moralismo dell' epoca tende a presentarla in modo negativo, Rebecca, anche assente, è un personaggio certamente più affascinante della timorata (e innominata) protagonista.

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Ultima risposta 21/07/2007 20.03.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bodego  @  18/07/2005 13:22:19
   8 / 10
Una certa inquietudine scorre per tutto il film , è una cosa magnifica il fatto che Hitchcock riesca a far paura con un morto .
Da vedere e rivedere, gli oscar sono pienamente meritati.

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  22/06/2005 11:48:12
   9 / 10
Film raffinatissimo e sottile, che spaventa con scogliere, ombre minacciose e silenzi insostenibili, ma soprattutto spaventa con la semplicità delle situazioni proposte: una moglie ansiosa di compiacere il marito ma che non trova un linguaggio a loro comune.
Una favola gotica alla quale si accede attraverso un sentiero avvolto nella nebbia per arrivare ad un luogo in cui si è vissuti da ospite, in cui ogni cosa appartiene alle ombre. Mi piace molto il personaggio della Fontane, una ragazza semplice, timida, spontanea che si trova intrappolata in una vita a cui sente di non appartenere.
Il peso del malumore della persona amata, la distanza fra i due… la prima parte è senza dubbio quella che preferisco .
Una delle sequenze per me memorabile è quella in cui guardano i filmini del viaggio di nozze: la freschezza e le risate iniziali cedono il posto all’ombra di ribecca, al senso di inadeguatezza della giovane moglie e agli inconfessabili ricordi dell’impassibile Olivier. I volti dei personaggi nuotano nell’ombra e le loro sensazioni gli danzano sul viso insieme alle luci del proiettore… bellissimo.


Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/05/2005 14:32:21
   9 / 10
Da uno script indesiderato (Hitch non amava molto il soggetto) il primo film americano del regista inglese è un gioiello vagamente gotico.-espressionista con un finale degno del miglior cinema di Val Lewton e Tourneau. La capacità di Hitchcock è quella di filtrare l'imprevisto in un' accorato idillio prematrimoniale, mischiando abilmente "favola noir" e scenari quasi horror. Del resto lo stesso personaggio della Anderson (decisamente lesbico) ha le stesse affinità e caratteristiche delle temute matrigne dei fratelli Grimm Notevole la fotografia di George Barnes e l'incisiva interpretazione della Fontaine. Per quanto ancorato a un fasto e un tecnicismo molto d'epoca, il film mantiene ancora oggi un fascino superbo, nell'implacabile "ombra del dubbio" - come un altro suo celebre film - che osa manifestarsi tra i fantasmi quando minano inconsapevolmente la felicità e l'amore

ellida  @  17/03/2005 16:24:25
   10 / 10
bellissima l'interpretazione sia di Laurence Olivier che di Joan Fontaine.
il regista grande come sempre.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  06/02/2005 16:41:27
   9 / 10
Un ottimo thriller d'atmosfera, ricchissimo di suspance, anche se a mio avviso, non è il migliore di Hitch, importante perchè segna il trasferimento negli Stati Uniti del regista, qui alla sua prima opera americana.

Indimenticabili, la Fontaine e Oliver.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento paul  @  28/12/2004 06:15:40
   9 / 10
Concordo con i due precedenti giudizi.

liu_mi  @  12/12/2004 13:00:37
   9 / 10
Film gotico, incentrato sull’ossessione. Mi è sempre piaciuto perché tutti i personaggi, in un modo o nell’altro, sono negativi (e antipatici). Fra tutti la governante è certamente la migliore.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  30/08/2004 17:08:51
   10 / 10
Un film strepitoso, tra i migliori di Hitchcock.
Angoscia continua generata dal niente come solo il maestro sa fare, ultime scene da brivido, da vedere e rivedere.

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