rachel sta per sposarsi regia di Jonathan Demme USA 2008
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rachel sta per sposarsi (2008)

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locandina del film RACHEL STA PER SPOSARSI

Titolo Originale: RACHEL GETTING MARRIED

RegiaJonathan Demme

InterpretiAnne Hathaway, Rosemarie DeWitt, Mather Zickel, Bill Irwin, Anna Deavere Smith, Anisa George

Durata: h 1.53
NazionalitàUSA 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2008

•  Altri film di Jonathan Demme

Trama del film Rachel sta per sposarsi

Uscita dal centro di riabilitazione per partecipare al matrimonio della sorella maggiore, Kym travolge l'apparente pace familiare con la sua problematica esuberanza. Tra riunioni di tossicodipendenti anonimi, preparativi nuziali, incomprensioni e liti, affronterà il drammatico episodio che ha segnato la vita di tutta la famiglia.

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Voto Visitatori:   6,58 / 10 (42 voti)6,58Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
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Voti e commenti su Rachel sta per sposarsi, 42 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  13/11/2011 22:34:02
   7 / 10
Prima di tutto occorre avvertire quelli che intendono vedere questo film che non si tratta di un film di intrattenimento. L'intento del regista non è divertire o appassionare lo spettatore, ma fornirci in piccolo un quadro, uno spaccato dello stato psicologico della società americana. La storia infatti narra due giorni della vita di Kim, una ragazza in riabilitazione da droga, la quale torna "il licenza" a casa per partecipare al matrimonio di sua sorella. Il film vive quindi di situazioni spicciole e banali e soprattutto di dialoghi, tanti dialoghi, i quali tratteggiano il carattere dei personaggi e ne rivelano i difetti, le problematiche, le debolezze, il rimosso, la grande difficoltà di vivere ed essere sereni, la voglia comunque di proseguire e andare avanti.
Il cinema non è nuovo a questo tipo di prospettiva visuale. Bergman ne ha fatto un'arte. Nel cinema statunitense viene in mente (oltre a Cassavetes, che purtroppo non conosco) Altman, il cui film "Un matrimonio" fa da diretto precedessore stilistico e da pietra di paragone per "Rachel sta per sposarsi".
Cosa è cambiato in 30 anni nella società e nella mentalità americana? Prima di tutto c'è stata una specie di resa al fatto che ormai di saldo e di certo non ci sia più niente. In pratica non ci si meraviglia più, non ci si fa nemmeno più caso. Nel film di Altman erano soprattutto le istituzioni (famiglia, rapporti fra le persone) che venivano prese di mira e che uscivano letteralmente con le ossa rotte. L'intento era polemico, sarcastico e militante. Nel film di Demme sembra invece che si consideri quasi naturale che le famiglie siano spaccate, che ci siano egoismi, gelosie e incomprensioni anche nei rapporti più stretti (quelli familiari). L'intento è dolente, partecipante, quasi esistenzialista nel porre l'accento sui conflitti e i problemi interiori dei protagonisti.
Tutto questo ha però uno sbocco quasi paradossale. Nonostante che nessuno si salvi (tutti i personaggi hanno la loro parte negativa), che i legami familiari non producano armonia e felicità, nonostante ciò, si continua lo stesso, si avanti come se niente fosse; funziona così e così si fa. Il matrimonio si celebra, si festeggia. Nonostante i litigi, le cattiverie dette fra sorelle, alla fine ci si abbraccia, ci si saluta. Si continua a stare insieme, a credere in qualcosa che nella pratica non funziona. E' questo un po' il paradosso della società americana di oggi: si ostinano ad attaccarsi a valori e istituzioni non più funzionanti o non più saldi (nel film si accenna anche alla Guerra in Iraq). Questo è secondo me quello che viene fuori dalla storia di Kim, una ragazza disperata, traumatizzata, con tanti problemi, ma che si attacca alla famiglia come ultima ancora di salvezza.
Anche nello stile c'è differenza con il film di Altman. Quest'ultimo aveva un approccio da soap opera (montaggio alternato di particolari di varie storie), mentre Demme strizza l'occhio all'estetica reality (mdp a mo' di camera digitale, litigi e lacrime ripresi "in diretta", campo e controcampo). C'è però la grande vitalità artistica americana che ne fa ancora una società viva e che ha molto da dire. Tutto il film è trapuntato da musica, tanta musica, molto varia e molto bella.

3 risposte al commento
Ultima risposta 14/11/2011 14.23.25
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  15/06/2011 00:24:50
   7½ / 10
Ci sono registi che senza alcun merito riescono a salire nello scintillante treno dei dollari facili, quel treno che per tutta la vita li farà campare di rendita, treno che ha un solo binario da seguire e loro, sorriso a 32 denti d'ordinanza, seguono volentieri. Ci sono altri registi che invece di Transformers girano uno dopo l'altro Il Silenzio degli Innocenti e Philadelphia ma su quel treno treno non ci son saliti (o non ce li hanno fatti salire), forse se ne sono addirittura fregati e con umiltà e coerenza hanno seguito i propri binari, binari di periferia lontani dalle ville lumiere di turno.
Ritrovo finalmente Jonathan Demme, regista che potè aver tutto ma non ebbe quasi niente, con un piccolo-grande film, Rachel sta per sposarsi, colpevolmente sottovalutato da pubblico e critica. Eppure, se non fosse per un eccesso di "anticinematograficità" che poi vedremo, questa pellicola sarebbe un piccolo gioiello.Anne è una tossicodipendente. Esce dalla sua rehab solo pochi giorni per partecipare alla preparazione del matrimonio di sua sorella Rachel e, ovviamente, al matrimonio stesso. Pochi giorni che dovrebbero esser di festa, ma la presenza e il comportamento di Anne cambieranno completamente l'atmosfera.
Rachel getting married (titolo magnifico, perfetto, per fortuna rispettato dai nostri ditributori) è un film scritto alla meraviglia (dalla figlia di Sydney Lumet...), tutto incentrato sulle sottili dinamiche psicologiche che si vengono a creare nel momento che una famiglia tira fuori i propri scheletri dall'armadio. E' un film che racconta una crisi, una crisi familiare , proprio nei giorni in cui al contrario anche le famiglie più disastrate e snaturate riescono solitamente a mascherare i propri problemi.
Rachel sta per sposarsi e questo dovrebbe essere il suo momento, questi dovrebbero essere i suoi giorni più belli ma Anne le rovina la festa, le ruba la scena, si prende il palcoscenico facendo la parte della vittima, della persona che deve esser curata e compatita. Latente c'è anche un'importante nodo di tensione tra la ragazza e la famiglia visto che anni prima Anne ha involontariamente causato la morte del fratellino quando, guidando tossica, fu vittima di un incidente stradale.
Il film, più che raccontare una storia, analizza ogni singolo rapporto famigliare: quello del padre con le due figlie, in special modo con Anne, pecora nera della famiglia che, come ogni pecora nera, riceve le attenzioni più importanti (più della figlia che sta per sposarsi), perchè un padre in un figlio apparentemente "sbagliato" vede sempre la possibilità di cercar di rimediare a un proprio (e spesso presunto) senso di colpa; oppure quello tra le due sorelle, rapporto teso e tenero allo stesso tempo o ancora quello tra la madre separata ed Anne o tra i due coniugi divorziati.
Demme sta addosso agli attori con la camera a mano e si prende tutto il tempo per raccontare la sua storia, molto lontano dagli script tradizionali. Tutto sembra molto reale e poco cinematografico ma si raggiunge quasi il parossismo quando Demme dilata al massimo (anche un quarto d'ora) 2,3 scene che sarebbero potute durare soltanto pochi minuti (discorsi nella cena di prova, lo spettacolino di musica e cabaret, il ballo del matrimonio). Va talmente contro le regole base del cinema che, forse, rischia di esagerare un pò. Il cast è strepitoso, al fianco dell'ottima Hathaway c'è un gruppo di attori poco o mediamente sconosciuti tra i quali spiccano la DeWitt (Rachel) e Irwin (il padre). La scena madre, meravigliosa, è quella della lavastoviglie in cui un semplice piattino riporta a galla un dolore faticosamente tenuto sommerso. Non è un caso che quella pila di piatti sia stata messa sul tavolo dalla stessa Anne, è come se volesse inconsciamente riaffermare la propria colpevolezza tanto che lo stesso padre che la difende in ogni modo e cerca di "reinserirla" in famiglia, non ce la fa comunque a trattenere l'emozione ed uscir dalla stanza.
Film che tanti faranno come proprio e tanti, al contrario, scanseranno con forza perchè nessuno di noi, anche chi apparentemente vive una vita perfetta, non può non ritrovarsi in tematiche del genere. C'è chi preferisce affrontarle, analizzarle e prenderle di petto e chi ne è terrorizzato e spera con tutto l'animo di tenerle nascoste per sempre.

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Ultima risposta 13/11/2011 22.41.59
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benzo24  @  23/02/2009 18:49:10
   6 / 10
un film che cerca di rifarsi al nuovo cinema danese, ma finisce per essere retorico e buonista...per niente pungente, anche le interpretazioni sono piuttosto scadenti, la protagonista è carina ma non è certo una grande attrice, anzi...un punto e mezzo i più solo per la magica presenza di robyn hitchcock, è sempre un piacere sentirlo cantare.

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Ultima risposta 11/03/2009 20.23.38
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forzalube  @  01/12/2008 18:58:26
   7 / 10
Film intenso e ben interpretato, ma l'idea di riprendere il matrimonio e tutti i suoi preparativi come fosse un filmino fatto in casa in alcuni frangenti risulta un po' stancante.

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Ultima risposta 02/12/2008 14.12.01
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