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Drew Goddard al suo debutto dietro la macchina da presa dirige uno degli horror più divertenti del ventennio con un film citazionista che ironicamente celebra ed omaggia altre pellicole del genere. Prologo simile a molti altri film con il gruppo di teenagers che vanno in vacanza in una casa solitaria in mezzo ai boschi che ricorda molto quella di "Evil Dead" di Sam Raimi ma dietro i soliti clichè tipici del genere c'è la geniale idea, un team che muove i fili di nascosto per esaudire la sete di sangue di divinità antiche e pericolose. Nel cast Chris Hemsworth il divino "Thor" ed il buon caratterista Richard Jenkins. Finale pirotecnico con sangue e splatter che non delude le aspettative. Peccato che Drew Goddard abbia diretto fino ad oggi solo due film...
Finalmente l'ho visto e, che dire...: stupendo. Un'opera di rara intelligenza, rivoluzionaria, destinata probabilmente a fare da spartiacque nella storia degli horror. Dopo questo bagno di consapevolezza infatti, qualunque slasher a seguire non potrà non fare i conti con la "lettura" effettuata da The Cabin In The Woods. Vorrei tralasciare le interpretazioni più profonde sui significati "ultimi" dell'impianto di base ("gli antichi siamo noi", la Weaver alla fine, ecc.) e concentrarmi invece sulla (apparentemente superficiale) girandola di idee che rendono così divertente e stimolante la visione di questo film. E così ecco che vediamo con occhi completamente diversi i soliti 5 ragazzotti in piena tempesta ormonale che si isolano (con cellulari che non prendono) per il weekend, la solita sosta dal benzinaio, la solita baita sperduta nel bosco (ottima la scelta di omaggiare Raimi addirittura dedicandogli lo scenario), la solita cantina, il solito libro e... il solito fantasma giapponese! E man mano che la storia procede ci rendiamo sempre più conto di stare assistendo a qualcosa di NUOVO, di mai pensato prima. Tutto quello che si è visto fino ad ora in ambito horror viene riesumato, elaborato, rivoltato e soprattutto reinterpretato. E' questo il vero valore del film. Poi, quando a venti minuti dalla fine prima ci viene mostrata la panoramica sulle gabbie di vetro contenenti la storia del cinema horror, e poi inizia quell'incredibile, magnifico, indimenticabile DELIRIO, non ci sono più parole! Solo un mix indefinibile di stupore e terrore, meraviglia e incredulità. Fino alla fine.