qua la mano (1980)

Certamente non è il Campanile dei tempi d'oro, sono passati gli anni delle taglienti commedie all'italiana come fu "Il merlo maschio", questo "Qua la mano" è un discretuccio film ad episodi con Celentano e Montagnani comunque in forma e abbastanza simpatici, che riescono ad intrattenere per bene, ma nulla di più, la stagione della grande commedia all'italiana era finita da un pezzo, e si vede. Era in arrivo la stagione della catastrofe, ma ancora ancora questo film si salva, anche se raramente fa ridere, ma comunque lascia di buon umore ed è gradevole, con qualche gag simpatica (tra celentano da prete e il sindaco ad esempio, se ne vedono delle belle).

Porca miseriaccia,ogni tanto mi riviene in mente qualche commedia italiana dei mitici anni 80 che avevo momentaneamente rimosso.
Film a due episodi con mattatori Enrico Montesano e Adriano Celentano.
L'episodio di Montesano che vuole incontrare il Papa era abbastanza divertente...quello con Celentano che interpretava il prete ballerino un pò meno.
Nel complesso un ennesima commedia anni 80 che si ricorda con una vena di nostalgia per quei tempi.
Tuttavia,rispetto alle commedie italiane di oggi,questo è un capolavoro.

Entrambi gli episodi sono da 6,5. Nel primo ottimo Montesano!

Commedia a mio avviso poco divertente, anche se la simpatia dei due protagonisti (Montesano e Celentano) non è in discussione.
Forse leggermente più simpatico il primo episodio.

Buon film di Festa Campanile, in cui pure Oldoini ha messo mani in sceneggiatura e soggetto, con due ottimi Montesano e Celentano (questo soprattutto, che quando balla in cucina è di una comicità e simpatia irresistibili).

Fà piacere, in tutti i sensi, vedere la Carati (Avere 20 anni) e bravissimo pure Leroy nel ruolo del Papa nel primo episodio, dove la tematica "vorrei parlare col Papa" è presente pure nell'ottimo L'udienza di Ferreri, ovviamente sviluppata in modo molto diverso.

Da antologia la sequenza della scommessa culinaria a tempo, con Montesano e Carotenuto.

Da non perdere.

Sicuramente migliore il primo episodio di Montesano nella parte del vetturino scommettitore incallito (non male la scena dove scommette di rimpinzarsi di pasta in un tempo limitato), ma il secondo con Celentano è un po' scontato, anche se Montagnani supporta bene il protagonista.

Spettacolare film di cassetta come se ne vedono ormai pochi in giro, un entarteinment forse meno irriverente di quanto poteva essere, ma realizzato con gusto e sano divertimento.
L'episodio migliore è sicuramente quello di Montesano, che riveste Roma della sua consueta popolanità (e del matrimonio, spesso sconveniente, con il potere ecclesiastico), con un Leroy eccellente e dal volto tremendamente simile a quello di Paolo VI.
Celentano gioca abilmente (e amabilmente) con una caricatura.
Campione ai box office d'epoca, testimone di un periodo forse vaquo, ma dove questi film facevano faville: è facile dire che all'epoca ci si divertiva di piu' di oggi