pusher 2 regia di Nicolas Winding Refn Danimarca, Gran Bretagna 2004
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pusher 2 (2004)

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locandina del film PUSHER 2

Titolo Originale: WITH BLOOD ON MY HANDS – PUSHER II

RegiaNicolas Winding Refn

InterpretiMads Mikkelsen, Jesper Salomonsen, Leif Sylvester

Durata: h 1.40
NazionalitàDanimarca, Gran Bretagna 2004
Generethriller
Al cinema nel Giugno 2004

•  Altri film di Nicolas Winding Refn

Trama del film Pusher 2

Tonny, appena uscito di galera, scopre di avere un figlio e un debito col padre, il più vizioso gangster di Copenhagen.

Film collegati a PUSHER 2

 •  PUSHER, 1996
 •  PUSHER 3, 2005

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Voto Visitatori:   7,53 / 10 (50 voti)7,53Grafico
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Voti e commenti su Pusher 2, 50 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  11/03/2022 15:54:54
   7½ / 10
Otto anni dopo il primo capitolo, dopo essersi affermato come regista, Refn gira un una sorta di seguito, che è più che altro un altro capitolo di un dramma in tre atti distinti. Ottimo Mads Mikkelsen.

VincVega  @  14/02/2021 14:35:41
   8 / 10
Secondo capitolo che ha per protagonista Tonny, uno dei comprimari nel film che apriva la trilogia. In "Pusher II" si approfondisce la sua psicologia, il ritorno alla "normalità" dopo la galera e le sue problematiche in particolare col padre, boss malavitoso. Il degrado (urbano e morale) in cui navigano i personaggi che gli sono attorno è palese, il contorno è l'ambiente della malavita danese, ma è il percorso di redenzione di Tonny il fulcro. Bistrattato quasi da tutti, nella parte finale troverà un suo modo per mettere a posto le cose. Un film diverso rispetto al precedente, ma sempre d'impatto. Grandissimo Mads Mikkelsen, come sempre.

AMERICANFREE  @  22/06/2019 10:19:45
   8 / 10
Per me il migliore della trilogia, la storia molto cruda e violenta recitata magistralmente da Mikkelsen. Da vedere

jek93  @  19/11/2018 23:17:43
   7 / 10
Buon sequel rispetto al primo Pusher, probabilmente un filo sopra: ottima caratterizzazione del protagonista, eccellenti performances dagli attori, buona regia.
Serve stomaco pere guardarlo, ma il secondo Pusher della trilogia di Copenaghen non delude i cinefili veri e vale la pena guardarlo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  06/06/2018 10:57:13
   6½ / 10
Diverso dal primo . meno caotico,più ragionato ,maggiore spazio alla società civile dove si muovono i protagonisti anche con ampi scorci del parsaggio circostante. variazione sul tema non meno interessante a riprova della bravura del regista

Juza21  @  22/08/2017 12:25:59
   6½ / 10
Non emergono legami particolari con il primo episodio, si può considerare quindi un film a se, anche se io avrei preferito qualche collegamento... Tutto sommato mi è piaciuto di più rispetto al primo perché c'è maggiore azione e la storia non è focalizzata solo su un aspetto..

markos  @  07/05/2017 14:49:30
   7 / 10
Bello come il primo. Qui si racconta la storia di Tonny, forse un pò meno burrascosa dell' suo "amico" debitore.

Filman  @  21/01/2017 20:38:33
   8 / 10
Nel passaggio al secondo capitolo della sua trilogia, Nicolas Winding Refn rimane fedele alla camera a mano largamente usata nel primo, ma la regia maggiormente sicura e ormai esperta di WITH BLOOD ON MY HANDS – PUSHER II è il segno di un assottigliamento stilistico che porta alle estreme conseguenze un linguaggio sintetizzato attraverso una luce rossa, timorosa ed avvolgente che racconta la condizione di miseria umana e la pressione psicologica del protagonista, dando enfasi al racconto, delicatamente drammatico ed estremamente triste nella sua anima nonostante all'esterno appaia come un noenoir sull'ambiente criminale dello spaccio, il quale viene decostruito tramite la descrizione di uno stile elettrogeno, esteticamente decodificabile, e grazie all'ampliamento dello spazio necessario a naturalizzare la realtà terrena del protagonista, rinchiuso in un'esistenza violenta ed infelice.

GianniArshavin  @  05/01/2015 21:24:48
   7½ / 10
Refn dopo ben 8 anni nel 2004 decise,per problemi economici abbastanza seri, di dare un seguito al suo film cult "Pusher"del 1996.
Il regista danese continua sulla falsariga tracciata col primo capitolo il suo discorso sulla criminalità del nord,questa volta rinunciando un po all'azione e agli avvenimenti esplosivi per favorire l'approfondimento psicologico del protagonista.
Girato,come il primo "Pusher", con la coinvolgente camera a mano e fotografato (soprattutto in notturna) in maniera sublime , questo secondo capitolo della saga vedrà come principale personaggio Tonny,magistralmente interpretato da Mads Mikkelsen (che regge da solo gran parte della pellicola), che dopo le batoste e i guai del primo film si ritroverà invischiato in una serie di problemi più grandi di lui che lo vedranno continuamente bistrattato dalle persone che lo circondano. Questo atipico e insicuro protagonista si muoverà per una cupa Copenaghen in cerca della svolta, in un percorso pieno di ostacoli e loschi figuri.
Come detto Refn rinuncia all'azione per concentrarsi sulla mente di Tonny, e devo dire che nel complesso questa scelta l'ho apprezzata non poco. Grande merito va all'attore feticcio del cineasta nordico ma anche ad una sceneggiatura che esalta i sentimenti alienati del presunto criminale.
Nel complesso siamo sugli stessi livelli dell'episodio iniziale , gli elementi positivi già presenti in quest'ultimo ci sono e vengono implementati con alcune aggiunte interessanti. Forse Refn avrebbe potuto concedere qualche sprazzo di dinamicità in più, ma questo aspetto non ha rappresentato uno scoglio per me.

Insomma un secondo capitolo degno di nota,più intimista e personale ma non per questo meno incisivo e riuscito.

7219415  @  31/12/2014 14:39:32
   7 / 10
Nettamente inferiore al primo...ma sempre...respect per mads mikkelsen

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  09/10/2014 13:37:06
   7 / 10
Diverso dal precedente, più cerebrale e senza scampo... probabilmente il film che ha esaltato per la prima volta in maniera globale il talento di Mads Mikkelsen. Interessante come a Refn non importi dare continuità alla storia nei 3 film diretti, nonostante i finali siano tutti aperti, tranne l'ultimo, forse....

david briar  @  25/08/2014 20:50:35
   7½ / 10
Un seguito molto diverso dal film originale,ma sicuramente migliore,con un protagonista maggiormente studiato.

Innanzitutto,Refn è decisamente più maturo e sfrutta meglio gli ambienti squallidi della periferia danese,offrendo momenti di altissimo cinema,come una sequenza stupenda riguardante una festa di matrimonio,o alcune scene amare e ironiche in cui non si sa se ridere o piangere,con metafore inserite abilmente.Ma la qualità maggiore del film è quella di riuscire a esprimere il dilemma interiore del protagonista senza mai parlarne verbalmente,merito anche del notevole Mads Mikkelsen.

"Pusher 2" ha un ritmo più lento rispetto al primo,a tratti risulta sconclusionato e forse un po' ovvio per certe svolte,ma stavolta si sviscerano maggiormente le tematiche della vicenda.
Riflessione sugli inetti a vivere,sulle vite buttate nel degrado totale senza un perché,alla ricerca di qualcosa che sembra irraggiungibile e invece è a portata di mano.Perché si può e si deve abbandonare tutto lo squallore che si ha intorno,ma una vita innocente merita sempre di essere salvata.Sarà una salvezza o un fallimento?Difficile dirlo,ma il realismo e la crudezza con cui il film parla dell'uomo miserabile fa pensare che in fin dei conti tutti possano diventarlo facilmente,compresi noi spettatori..

BlueBlaster  @  17/04/2014 14:57:18
   6 / 10
Molto deluso da questo secondo capitolo della trilogia di Refn...non solo perché inferiore al predecessore in tutto ma sopratutto perché riponevo grandi speranze in Mads Mikkelsen come protagonista e non l'ho trovato poi così incisivo.
Pellicola troppo intimista e verbosa...non merita un titolo del genere perché ci si trova di fronte un film lento e senza spina dorsale che si perde in una sceneggiatura iperdiluita (è comunque parte dello stile del regista).
Buona la colonna sonora, migliorano le qualità tecniche anche se registicamente non esce ancora fuori la grandezza e l'originalità vista in "Bronson" o "Drive".
Non mi ha detto niente, mi ha annoiato...ripeto TROPPO INTIMISTA.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  02/03/2014 10:07:36
   7 / 10
Mezzo voto meno del primo, dal quale si differenzia molto. Un buon film comunque, incentrato, a mio parere, sul tema della miseria umana.

Lenina80  @  14/11/2013 15:45:25
   7½ / 10
Bello, forse meno dinamico del primo ma buon sequel..

Oskarsson88  @  07/10/2013 13:57:50
   8 / 10
Il più confuso e intricato dei tre, sicuramente di valore per lo stato di profonda difficoltà del protagonista (e del regista ai tempi?) e questo si respira molto bene...

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  26/07/2013 08:31:23
   7 / 10
A mio giudizio un gradino superiore al primo episodio. Non amo molto il genere ma decisamente un buon prodotto questo sequel con un ottimo Mikkelsen.
Atmosfere più cupre rispetto al primo ma la cruda realtà dei fatti non cambia di una virgola. Ora sotto con l'ultimo episodio della trilogia....

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

pinhead88  @  06/07/2013 01:36:33
   7 / 10
Per quanto mi riguarda meno incisivo degli altri capitoli.
Troppo allungate alcune scene e nel complesso non è riuscito a trasmettermi quelle sensazioni che mi aveva lasciato il terzo capitolo(il migliore di tutti a mio parere).
Questo lo metterei all'ultimo posto, ma rimane pur sempre un ottimo film.

cicatesta  @  04/06/2013 08:43:40
   8½ / 10
Cambio di personaggio principale per il sequel, altrettanto valido.
Da vedere, per amareggiarsi un po'.
Love you Refn

Crazymo  @  27/05/2013 00:00:17
   8½ / 10
Con questo film l'iconico Nicolas Winding Refn realizza di nuovo centro creando un sequel degno del primo capitolo, se non migliore, questa volta mirando a costruire un grande affresco psicologico sul protagonista, narrandoci le sue ambizioni, le sue paure e i suoi rimpianti, il tutto riuscendo ad utilizzare le immagini, i suoni (Ad esempio la scena della festa quando tutti i suoni vengono ovattati), le musiche, i dialoghi e gli sguardi del bravissimo Mads Mikkelsen per farci immergere totalmente nel film. Procede anche il suo "compito" di rappresentare la vita di un pusher e il mondo che lo circonda, mettendo in secondo piano la violenza puramente fisica puntando di più su quella psicologica e anche sulla suspence, tenendo incollati per un'ora e trenta alla poltrona senza mai stancare. Ancora centro per Refn! Film magnifico! (Bellissimi anche i collegamenti con il primo capitolo che fanno capire il tutto ancor meglio)

Gruppo COLLABORATORI julian  @  24/03/2013 22:00:56
   9 / 10
Mi ha preso leggermente di meno del primo, ma solo perchè il rapporto conflittuale padre/figlio e la maternità sembravano temi che pretendevano un ragionamento, quando il punto di forza della saga doveva essere l'assenza di tematiche imponenti, di qualsivoglia schema morale o strizzata d'occhio allo spettatore. Alla fine è così, per fortuna.
Refn non sta col fiato sul collo allo spettatore aspettandosi riflessioni sul rapporto Smeden/Tonny e su come questo possa riproporsi col nuovo nato, ci lascia semplicemente osservare un'umanità da compatire, svuotata di ogni possibilità di empatie col pubblico perché ciascuno ha una propria ambigua e difficilmente condivisibile modalità di azione e di pensiero.
Allo stesso modo, mi piace pensare che il finale - stupendo, ovviamente - che si chiude sul tatuaggio RESPECT, non voglia suggerire il prosieguo (lieto ?) degli eventi, ma solo chiudere di netto con una storia che, date le molteplici variabili, non ha nessun finale scontato.
Eccezionale il discorso di apertura del compagno di cella di Tonny, naturalmente slegato dal resto della storia perché raramente nella vita esistono episodi didascalici.
Nel complesso di poco inferiore al primo, ma raggiunge due-tre picchi di assoluto valore. Il voto è all'intera saga.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  22/03/2013 14:55:35
   7 / 10
Appena scarcerato Tonny torna immediatamente a contatto con quel mondo che l'ha introdotto alla delinquenza. Si fa la conoscenza di amicizie infide dedite a furti d'auto, spaccio e sfruttamento della prostituzione, quindi di un padre che si reputa un esempio solo perché ha raggiunto lo status di boss rispettato da tutti, puntuale nell' umiliare il figlio a ripetizione considerandolo poco più di un mezzo scemo. A tutto ciò si aggiunga la poco gradita novità: ovvero una ragazza (" che si è scopata mezza città" cit.) che lo indica come padre del suo pargolo.
Tonny istiga inconsapevolmente gli eventi finendo regolarmente risucchiato da un gorgo che alla lunga non lascia scampo.
Il secondo capitolo della trilogia di "Pusher" è un gangster-movie inconsueto, Refn mette in secondo piano gli elementi cardine del genere preferendo puntare sulla stoltezza del protagonista -l'ottimo attore feticcio Mads Mikkelsen- e costruendo con lentezza attorno alla sua dabbenaggine un mondo criminale decisamente lurido.
Il problema è l'apatia, l' incapacità di reagire a ciò che lo circonda, le limitate doti intellettive rese ancor più pigre dall'abuso di stupefacenti e droghe ne fanno un tipo facilmente raggirabile e quindi spesso preso a calci da quel mondo in cui, vista l'influenza del padre, dovrebbe occupare la posizione di degno successore al trono anziché ultimo dei sudditi.
Regia al solito elegante per Refn con mirabili scelte cromatiche in cui è spesso il rosso a dominare; l'occhio impietoso della mdp segue il protagonista senza sosta sino al raggiungimento di una detonazione viscerale alimentata da rabbia e un senso di responsabilità grezzo ma elogiabile.
Il rispetto reclamato dal suo tatuaggio cranico e ignorato da tutti se lo va a prendere cercando una soluzione utopica, quanto meno dimostrando finalmente una ferrea volontà nello sforzo di proteggere l'unica cosa buona che gli è capitata.

Spera  @  23/02/2013 17:00:44
   7½ / 10
Direi ottimo anche questo. Ho preferito il primo ma questo sequel continua a raccontare la storia di uno dei protagonisti, Tonny, caratterizzando meglio la personalità del personaggio, entrando nelle viscere del suo mondo e dando spazio a maggiore riflessione sui temi esposti. Sembra essere proprio il seguito della storia dato che a un certo punto Milo chiede a Tonny se sa dove si trova Frank che probabilmente poi è fuggito alla fine del primo capitolo. Inoltre a me pare che Tonny non sia ritardato ma che semplicemente abbia avuto seri problemi dopo le bastonate ricevute da Frank sempre nel primo episodio, infatti pare abbia una vistosa cicatrice in testa. Sapete...a volte troppi colpi in testa possono rendere scemi, soprattutto se dati con una spranga. Attori ottimi, regia altrettanto, realismo difficile da eguagliare. Peccato non vedere più Bodnia e Labovic. Se vi piace il genere Pusher3 è la degna conclusione della trilogia, il migliore. Ma anche Bleeder vi lascerà di stucco. Ottimo cinema di REFN.

deadkennedys  @  27/01/2013 17:54:34
   8 / 10
Molto diverso dal primo capitolo ma non per questo inferiore, anzi per quanto mi riguarda è decisamente superiore. Si esce fuori dai soliti schemi ed il degrado che avvolge ogni aspetto della vita di Tonny ci viene sbattuto in faccia con una brutalità rara dall'inizio del film... basti la scena del matrimonio con spogliarello, cocaina e biliardo.
Può esserci redenzione in un mondo così?
Il tentativo di assecondare e compiacere il padre (squallido boss della zona) sembra l'unica apparente possibilità di "gratificazione" per un personaggio davvero particolare, con una morale totalmente indecifrabile sia per lo spettatore che per chi gli sta vicino.
Totalmente scoraggiato, annebbiato da alcool e droga, l'unica possibilità per poter redimersi e per liberarsi definitivamente di quell' incoscienza adolescenziale, per dare insomma un senso alla propria vita, Tonny la troverà nel tentativo di salvarne un'altra.
Finale aperto e suggestivo...
Molto belle le connessioni con il primo capitolo (milo chiede a tonny se sa che fine abbia fatto frank e charlotte chiede a tonny come si sia fatto quelle cicatrici in testa)

danielplainview  @  23/01/2013 11:53:43
   6½ / 10
Inferiore al primo, a mio avviso. Ma comunque tratta un'altra faccia del mondo della mala che il primo aveva aperto.
Pellicola sincera, senza artifici o fiocchetti.

maitton  @  04/12/2012 20:14:34
   7 / 10
in realtà ho apprezzato di più il primo,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER ma anche questo secondo capitolo tiene botta.
a questo punto devo per forza vedere il terzo.

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/12/2012 10.22.38
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clint 85  @  26/11/2012 00:57:26
   7 / 10
Appena inferiore al precedente ma comunque buono pure questo episodio.

manuakacoach  @  16/10/2012 11:46:24
   8½ / 10
Questo Pusher 2 è molto diverso dal primo per quanto riguarda lo svolgimento della trama. Il ritmo è meno frenetico e si dà più spazio ai momenti di riflessione. E' in questi momenti che Tonny pensa a come farsi notare dal padre che lo considera un buono a nulla, a come farsi rispettare dalle stesse persone che lo chiamano ritardato.Sono momenti in cui la frustrazione si trasforma pian piano in rabbia e forse a volte anche in coraggio. Personalmente ho preferito il primo capitolo ma è solo una questione di gusti perché entrambi i film sono veramente eccezionali. Consigliatissimo!

Invia una mail all'autore del commento DjAlan78  @  18/09/2012 14:41:27
   7½ / 10
A mio personale parere supera, anche se di poco, il primo capitolo. Un viaggio nei meandri piu' bui e malfamati dell'esistenza umana. Il tutto narrato in presa diretta, crudamente.

Larry Filmaiolo  @  09/01/2012 15:55:45
   8½ / 10
magnifico, pieno di dolore ma anche tristemente ironico, secondo me supera il primo capitolo. La storia di Tonny è la storia di un uomo finito ancora prima di iniziare, chiamato da tutti "ritardato", in un mondo perverso, popolato di stupidi e mostri, dove apparentemente non c'è spazio per l'Amore. Grandissimi attori, grandissime musiche, grandissimo Refn.

Febrisio  @  17/05/2011 13:47:38
   7 / 10
Per quanto l'abbia trovato meno bello rispetto al primo, Pusher 2, riesce ad offrire bene e male le stesse sensazioni. Seguendo il suo nuovo protagonista, più espansivo e volgare, come è rispecchiato dal film, la storia risulta essere di meno intensa, ma altrettanto interessante. Lo stile registico per mio conto è nettamente dimuito rispetto al precedessore.

7HateHeaven  @  16/04/2011 14:38:40
   7 / 10
Confermail giudizio positivo del primo capitolo, in più c'è qualche soldo in più che permette qualch scenario in più e non solo la camera a spalla. Essenziale cinico e rude come e più del primo.

Cannibal Bunny  @  13/03/2011 21:46:18
   6½ / 10
Sinceramente ho preferito il primo, questo non mi ha detto granché. Diverso dal capitolo uno, meno duro e più intimista, dove la storia fa da contorno ai problemi di Tonny, trasformandosi più in un dramma che in un gangster movie. La vicenda procede lentamente e non coinvolge quanto il predecessore, e si sente la mancanza di una vera e propria storia di fondo.

sweetyy  @  21/02/2011 03:47:57
   7½ / 10
Cattivo e sporco, anche in Pusher 2 si respira aria malsana, anche se comunque a parer mio vale un pò meno del primo.
Adesso spero di riuscire a recuperare il 3.

lupin 3  @  21/02/2011 02:12:22
   7½ / 10
Un gradino sotto al primo episodio.
Cmq godibilissimo.

TheLegend  @  14/01/2011 22:23:40
   8½ / 10
Forse l'episodio della trilogia che mi è piaciuto di meno.
Stiamo parlondo comunque di un livello altissimo.

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  02/12/2010 10:30:09
   8 / 10
Il secondo capitolo della trilogia danese più famosa al mondo è un film che si distacca dal suo predecessore, non nello stile ma nella "poetica". Se infatti il primo "Spacciatore" è un film duro, povero e iperealista, il secondo è un film duro ma quasi delicato nell'analizzare un protagonista complesso come quello interpretato da Mads Mikkelsen. Un intimismo che appare quasi fuori luogo inserito com'è in un contesto sporco come quello del film.
Per lo più girato in interni, di notte, Pusher 2 ha dalla sua un budget sicuramente più alto e le capacità di un regista abile con la camera a spalla, che non rinuncia a seguire i suoi personaggi nel bagno di casa o in un bordello.
Poeticamente violento il finale.

Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  @  24/11/2010 18:15:45
   8 / 10
In una fossa ancora più ampia.
A seconda dei punti di vista, of course.
Dai sette giorni tipo del piccolo spacciatore allo spaccato di vita del drogato medio. Un fallito in tutto e per tutto, ma.. forse c'è anche un ma. Non è detto, però magari sì.
Alla fine ti viene sempre data la possibilità di scegliere.

Com'anche puoi scegliere di non mettere delle assurde pareti trasparenti che separano il salotto dal bagno. Quanto bisogna fòttersi il cervello per concepire una roba simile?

guidox  @  08/11/2010 18:20:30
   8 / 10
secondo capitolo della saga, seconda buonissima impressione.
non è stata più una sorpresa, ma le aspettative sono state rispettate in pieno.
buona anche l'idea di un seguito spin off piuttosto che un'evoluzione sulle vicende di Frank (del quale però si parla brevemente e ci si fa anche un'idea di come sia andata a finire...), perchè pur muovendosi negli stessi ambienti e trattando gli stessi loschi traffici, stavolta il personaggio principale ha comunque altre problematiche e la storia è quasi all'altezza del primo Pusher.
mi piacerebbe vedere anche la terza parte della saga, quindi un appello a coloro che lo hanno visto: indirizzatemi da qualche parte per poterlo vedere, da quel che so dovrebbe esserci una versione sottotitolata in italiano...

2 risposte al commento
Ultima risposta 08/11/2010 23.30.19
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/11/2010 17:22:15
   8½ / 10
"Respct" tatuato sulla nuca di Tonny. Rispetto verso sè stesso e il rispetto degli altri. Questo è ciò che manca al suo protagonista, oppresso da un padre che non prova un minimo di slancio affettivo nei suoi confronti, trattato poco più di una pezza da piedi dagli altri ed incapace di prendersi una qualsiasi responsabilità.
Pusher 2 risprende la stessa cifra stilistica del precedente, camera a mano incollata sui protagonisti, però rispetto al primo capitolo lo sfondo della vicenda è leggermente più sfumato ed incentrato sul percorso di maturazione di Tonny. Refn anche in questo capitolo offre molti richiami al cinema classico americano: Tonny non è molto diverso dal Fredo Corleone del Padrino, il figlio debole ed insicuro. Finale a doppia lettura: acquisizione di un certo senso di responsabilità oppure l'ennesimo colpo di testa di un uomo profondamente insicuro?

amenta.donato@g  @  29/04/2010 23:04:38
   5½ / 10
Film crudo, demenziale,inutile,spinto,violento,vietato,adatto ai maggiorenni,manesco,sporco....nel complesso da evitare.Voto 5+

popoviasproni  @  30/01/2010 09:49:54
   7 / 10
Fiacco sequel, tecnicamente superiore e dai contenuti più riflessivi con uno schifosamente balordo Mikkelsen.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  24/06/2009 12:57:54
   7½ / 10
Il capo dei capi tendente alla leggenda che viene fatto fuori dal protagonista, giovane promessa del crimine, affascinante e carismatico. Ricercatezza e nella forma e nei contenuti, dalle ambientazioni alla caratterizzazione dei personaggi, dalla fotografia all'intreccio basato sul classico colpo di scena. Niente di tutto ciò. Questa trilogia si "limita" a mettere in scena la realtà eufemisticamente sudicia dell'ambiente criminale; non si riesce a provare simpatia per l'uno o per l'altro personaggio; al contrario, si prova per loro solo pena.
Gente in balia di se stessa, alla deriva, disperata, sola e bruciata dalla droga. Gente andata a male. "Pusher", in buona sostanza, è questo. A completare il quadro e a consentire alla trilogia di raggiungere il proprio obiettivo, inutile dirlo, la telecamera a spalla, che si rivela essere, a conti fatti, essenziale nel mettere in scena la realtà e descriverla per quella che realmente è.

Altra sorpresa danese.

3 risposte al commento
Ultima risposta 24/11/2010 17.04.01
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  29/01/2009 12:57:07
   7½ / 10
Secondo capitolo della trilogia del fallito, ora ci si sposta al comprimario del primo episodio e si cerca di scavare più a fondo nel suo disagio. Meno dinamismo, meno azione, tutto meno grottesco, ma rimane comunque un buonissimo prodotto capace di suscitare emozioni diverse e più riflessive.

Refn si dimostra ancora un bravissimo autore, e aiutato da un protagonista assolutamente superlativo riesce a rendere ogni sequenza interessante, sino al piano sequenza finale della corsa liberatoria di Mikkelsen con in braccio il bambino.

Sorpresa, uno dei pochi sequel che superano l'originale.

ide84  @  21/01/2009 23:32:20
   8 / 10
Ottimo film. Personalmente era un 7 e mezzo fino all'ultimo quarto d'ora, dove per intensità riesce a raggiungere il primo e beccarsi un 8 pieno pure lui. Donny è appena uscito di prigione e se ieri sera l'avevo conosciuto spaccone e sicuro di se tanto da fottere gli amici, ora sembra un pesce fuori dall'acqua. Impegnato a dimostrare a tutti, ma prima a se stesso di non essere solo un ritardato buono a nulla. Molto il coinvolgimento emotivo, quasi ci si commuove per questo ragazzo che ha avuto la sfortuna di nascere nel posto e nel momento sbagliato. Ed ora sotto col terzo..

Tom24  @  30/12/2007 18:23:44
   8 / 10
Il secondo capitolo della saga non smentisce il primo. Ritratto disperato e senza via d'uscita fino dalle prime scene, in un climax di ascendente smarrimento.
Consigliatissimo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  02/10/2007 09:55:15
   7½ / 10
Nel secondo episodio della trilogia, dopo le vicende del tough Frank, l'attenzione del regista danese si focalizza sul suo "amico" Tonny.
Anche se quest'ultimo vorrebbe sembrare un duro, in realtà è totalmente inadatto al ruolo da piccolo gangster nella criminalità organizzata di Copenhagen, comandata da Milo (presente anche nel primo episodio e a cui verrà dedicato interamente il terzo capitolo) e dal Duca, ovvero il padre di Tonny che considera il suo stesso figlio un inetto.
Il protagonista, interpretato da un grande Mads Mikkelsen, oltre che ai problemi del suo lavoro, si trova a fare i conti anche con la sua vita personale, rappresentata da insuccessi sessuali e paternità non volute.

Il secondo capitolo di questa favolosa trilogia ha un taglio leggermente diverso dal primo: più intimista ma non per questo meno crudo e violento.
Se per raccontare la storia di Frank il regista ha usato la classica formula del drug-movie con affari finiti male, estorsioni e violenze, qui è dato molto più spazio al lato personale di Tonny:personalmente metto i due film sullo stesso livello (forse meriterebbero tutti e due mezzo punto in più).

benzo24  @  28/07/2007 05:29:11
   9 / 10
il vero capolavoro della trilogia, con un Mads Mikkelsen come sempre superlativo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  12/07/2007 09:43:45
   9 / 10
con WITH BLOOD ON MY HANDS refn ci prende ancora per mano per portarci nella sua copenhagen, e per raccontarci questa volta la storia di tonny.
ma, al contrario di quello che farebbe un amorevole nonnetto, non ci accompagna ad ammirare il castello di kronborg, bensì ci risbatte impietosamente in mezzo alle strade, popolate nella notte da predatori a caccia di bordelli, o nei garage dove le auto invece di rimanerci parcheggiate come dovrebbero, fanno solo una passata veloce, il tempo di una riverniciata perchè, si sa, dopo un po' il colore stanca.
tonny è appena uscito di galera, ma se nella sua mente è passato anche solo per un attimo il pensiero che il peggio sia ormai alle spalle, bè... dovrebbe ricredersi, e presto.
perchè l'unica differenza fra la gente all'interno di quelle mura costrittive e la gente all'esterno, è che quelli fuori ci mettono meno a procurarsi un ferro con cui dirimere le controversie quotidiane.
senza contare che c'è un bambino nelle cui vene scorre parte del tuo sangue, tonny... e tuo padre (Il Duca) che, fra le altre cose, è un fottuto pezzo da 90 della criminalità organizzata della città, che ha il piccolo problema di avere una pazienza UN PO' limitata...

il motivo della distanza di ben 8 anni fra il primo e il secondo capitolo della saga è solo uno: soldi.
il clamoroso fiasco di fear x, in cui il regista aveva investito pesante, rendeva notevolmente concrete l'ipotesi della bancarotta per il ragazzo danese, che saggiamente decise di riprendere in mano il vecchio 'pusher project', decidendo di farne una trilogia.
ma nonostante la sorgente che alimentasse il progetto fossero vili e biasimevoli ragioni veniali, non si può che rimanere colpiti (ma non da un buffetto, qui si parla di un bel diretto in pieno grugno) da quanta forza e energia vibrino dietro allo schermo.

girato sostanzialmente con la stessa tecnica di 'the beginning', ovvero la telecamera che tignosa segue senza discrezione alcuna i protagonisti (anche in bagno!), è l'atmosfera che però discosta notevolmente le 2 opere.
mentre il primo era girato per la maggior parte del tempo alla luce del sole, e aveva un look che strizzava l'occhio oltre che al cinema verità anche alla più volgare azione, in questa occasione ci troviamo di fronte a un racconto molto più intimista.
se frank è il duro che spacca la testa al suo miglior amico senza nemmeno la certezza che abbia sbagliato, lo smaliziato che se la cava nelle situazioni che metterebbero tutti col c.ulo per terra; tonny è un insicuro, totalmente incapace di responsabilizzarsi e profondamente ingenuo (bellissima la scena in cui porta una ferrari al padre "...era un regalo" "volevo farti solo un regalo")
ma ciò non va assolutamente a discapito della pellicola, creando anzi a mio parere un'empatia molto maggiore fra lo spettatore e il protagonista.
inoltre le riprese nella notte avvolgente, in piccole location chiuse esaltate da una fotografia opprimente, altro risultato non danno se non quello di far sentire il fruitore un voyeur, e quindi favorire ancora di più l'immedesimazione con il nostro antieroe.

grande, immenso, mads mikkelsen, già il mio personaggio preferito nel primo, autore di una prova sofferta da navigato caratterista.

se penso che me ne manca solo uno e poi finisco la trilogia mi prendo malissimo.

12 risposte al commento
Ultima risposta 15/07/2007 09.08.07
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  03/07/2007 12:39:33
   7½ / 10
A otto anni di distanza dal suo predecessore,Nicolas Winding Refn riprende in mano il proggetto "Pusher",tornando nei torbidi territori di Copenaghen per raccontare la storia di Tonny:nel primo capitolo il nostro protagonista scompariva dalle scene dopo la rissa nel bar con Frank,ora la storia ricomincia propio da lui,appena uscito di galera e alle prese con una paternita'inaspettata.
Refn non cambia registro e il film e'ancora una volta caraterizzato da dialoghi sempre sopra le righe,colpi di scena e sequenze di forte impatto emotivo....cameo anche per "Milo"(antagonista nel primo film).
Da segnalare sicuramente la grandissima prova di Mads Mikkelsen,attore capace di incarnare alla perfezione tutta la drammacita'del quotidiano in cui e'costretto a vivere.

3 risposte al commento
Ultima risposta 12/07/2007 08.52.51
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